26 gennaio 2006 Oggi e domani
Emiliano Viccaro "Oggi precarietà, domani lavoro". Sui cartelloni pubblicitari delle città italiane campeggia da qualche settimana un facile spot contro il governo Berlusconi, firmato dai democratici di sinistra. Uno slogan che spiega bene le priorità (vere o strumentali, non importa) dell'agenda politica nazionale. Certo, fa uno strano effetto vedere i promotori del "pacchetto Treu" (la legge che spianato la strada ai processi di precarizzazione della legge 30), ergersi a difesa dei diritti dei lavoratori precari. Ma il segnale politico è inequivocabile: la precarietà del lavoro si pone come questione sociale centrale, anche nella competizione elettorale. Cambia l'ordine del discorso: non si tratta più di raccontare la marginalità temporanea di una parte "sfortunata" della forza-lavoro, ma di affrontare le trasformazioni radicali dell'economia e della produzione. Un risultato dovuto, in gran parte, al protagonismo dei movimenti sociali e delle reti dei precari che da anni si battono per una nuova frontiera di diritti. Reddito di cittadinanza o sociale, la questione ormai è all'ordine del giorno: affermare un "risarcimento" pubblico (monetario o in servizi gratuiti) per quella produzione sociale, diffusa, cooperativa, sapiente, che crea valore e ricchezza al tempo del neoliberismo. Nella nostra Regione, qualcosa si sta muovendo. Lo scorso novembre, a seguito di una manifestazione promossa dalla Rete per il reddito sociale e i diritti (sindacati di base, reti di precari, centri sociali e movimenti di lotta per la casa), è stato istituito un Tavolo istituzionale che dovrebbe promuovere un percorso partecipato per l'elaborazione di una legge sul Reddito sociale. Obiettivo immediato, l'individuazione, nel bilancio corrente, in discussione in questi giorni alla Pisana, di un fondo speciale che finanzi la futura legge regionale. Alcuni assessori hanno dato una disponibilità in questo senso, ma manca la "firma" dell'attore istituzionale più importante: l'assessore al bilancio, Luigi Nieri. Venerdì 27, un corteo-parade (partenza alle 10, fermata metro San Paolo), promosso dalla Rete per il reddito, andrà a "casa" del presidente Marrazzo, per chiedere un impegno formale della giunta su due punti: da una parte, il riconoscimento del Tavolo come strumento principale per la definizione di una legge avanzata e "partecipata" sul Reddito sociale; dall'altra, l'individuazione delle risorse necessarie per avviare una nuova politica di contrasto della precarietà. Siete tutti invitati.
www.carta.org/cartaqui/editoriali/index.htm
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