Il vicepremier condanna gli striscioni e le svastiche a Roma. In giornata potrebbe arrivare la decisione sulla squalifica del campo.
"Ignoranza allo stato puro. Che ci sia dietro un'organizzazione è risaputo, ma alla base c'e' l'ignoranza''. Gianfranco Fini, intervenendo alla trasmissione 'Omnibus' su La7, definisce così l'esibizione di striscioni antisemite e bandiere naziste sugli spalti della curva sud dell'Olimpico.
Il vicepremier Fini ha ricordato che ''da anni si dice 'tolleranza zero', poi per una ragione o per l'altra non accade nulla se non le sanzioni alla societa' sportiva, invece sono questi pseudotifosi che devono essere puniti, non la societa'''. Parole che cadono proprio nelle ore in cui si attende la decisione sulla squalifica dell'Olimpico.
Fini è tornato sul decreto Pisanu. Un testo che ha introdotto alcune misure antiviolenza, come il biglietto nominativo. Solo che, appre improbabile, che, soprattutto nelle curve, la regola del posto assegnato sia rispettata. Vanificando così ogni possibile identificazione dei teppisti. Il coordinatore dei Verdi Paolo Cento, presidente del Roma Club di Montecitorio, è invece sicuro "del fallimento del decreto Pisanu e della sua efficacia preventiva e repressiva".
E Pisanu si difende: "Agiremo con tutta la determinazione necessaria" fa sapere, non appena saranno concluse le indagini della Questura di Roma. E intanto difende il proprio operato, snocciolando i dati di questo campionato: "In serie A gli scontri con feriti sono diminuiti del 57%, i feriti tra i tifosi sono in calo del 16%; le persone arrestate sono il 54% in meno".
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