Queste le Iniziative per ricordare VAlerio Verbano
verbano.pnglzviu3.png, image/png, 500x714
22 FEBBRAIO 2006 UN FIORE PER VALERIO VERBANO
Valerio Verbano, studente del Liceo Archimede di Roma, militante rivoluzionario vicino ai collettivi autonomi nel quartiere Montesacro e Valmelaina-Tufello, viene assassinato il 22 febbraio 1980 dai fascisti dei NAR, nella propria abitazione e di fronte ai propri genitori.
La spiegazione del suo assassinio è contenuta in un dossier che Valerio aveva redatto dopo mesi di controinchiesta militante sulle attività dei fascisti della destra romana, dal quale emersero chiari e inequivocabili collegamenti tra questi, la malavita romana, le forze di Polizia e degli apparati dello Stato, la magistratura.
Sebbene molti ci abbiano provato, la sua morte non può essere spiegata come il frutto di una guerra tra bande di giovani dalle differenti idee politiche. La sua morte ha spiegazioni che sono contenute tutte nel dossier e nel ruolo che hanno avuto i fascisti in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Stragi impunite, tentativi di colpi di stato, attentati, aggressioni di fronte alle scuole e nei posti di lavoro, connivenze con la malavita organizzata. Strumento dei padroni per contenere le rivendicazioni operaie nel corso del ventennio, negli anni del dopoguerra i fascisti sono stati il braccio armato dello stato per fermare le lotte nelle scuole, nei quartieri, nelle fabbriche.
Quel tempo appare lontano. 26 sono gli anni trascorsi dall’assassinio di Valerio. Patrimonio di milioni di persone, ora la memoria storica rischia di sparire, messa all’angolo dall’angoscia quotidiana di chi tenta di sbarcare il lunario, stritolato tra un lavoro precario, un affitto insostenibile, un mutuo quarantennale, un posto di lavoro perso o mai avuto.
Eppure i fascisti sono tra noi: al Governo, titolari di leggi repressive e d’interesse personale; nelle liste elettorali di Forza Italia (Berlusconi ha promesso posti in parlamento ai nazifascisti di Forza Nuova e Pino Rauti); negli stadi, a negare l’Olocausto e a invocare i forni; nelle scuole, a riscrivere i libri di storia; dinanzi ai consultori, ad insidiare la libertà e le conquiste delle donne.
Sono tra noi, e non si vergognano di chiedere la pensione per quei boia repubblichini che tanti crimini commisero al fianco dei tedeschi invasori, crimini per cui la città di Roma pagò un prezzo altissimo con la strage delle Fosse Ardeatine, la deportazione degli Ebrei del Ghetto, i rastrellamenti al Quadraro.
Sono tra noi, complice anche una sinistra istituzionale che nel corso degli anni ha fatto di tutto per cercare una pacificazione impossibile, promuovendo al contempo politiche per smantellare lo stato sociale. Sono nei nostri quartieri, dove da mesi ormai si ripetono aggressioni e accoltellamenti nei confronti di giovani “colpevoli” di frequentare i luoghi della sinistra, rifiutare un volantino, leggere il giornale “sbagliato”.
Il 22 Febbraio 2006 è una data importante. Non solo un anniversario, ma anche un modo per rivendicare quella memoria che molti sembrano aver dimenticato, per rammentare che il ruolo dei fascisti è quello becero della difesa degli interessi dei padroni e che i loro valori sono quelli della sopraffazione e della discriminazione. Il 22 febbraio è un giorno di liberazione.
Ore 10.00 – Montesacro: mobilitazione sotto la lapide di Via Monte Bianco.
Ore 10.30 - Viale Ionio, realizzazione di un murales per ricordare Valerio.
Dalle ore 11.00 - Interventi nelle scuole e nelle piazze di Val Melaina, Tufello, Montesacro e Talenti.
ORE 17,00 <<VALERIO VIVE, UN’IDEA NON MUORE>> MANIFESTAZIONE PER LE VIE DEL QUARTIERE.
Ore 21.00 - Centro Sociale Autogestito LA TORRE – Via Bertero – Cena Sociale, Videoproiezioni.
I compagni e la compagne di Valerio
|