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Piperno: "Imitiamo la Francia"
by gli studenti medi Saturday, Mar. 18, 2006 at 2:48 PM mail:

Da un articolo-intervista pubblicato su CalabriaOra.

<< Ritrovo forti analogie con il Sessantotto, ma è presto per parlare di maggio francese>>. Dal suo osservatorio privilegiato, di chi ha vissuto i mitici anni della rivolta studentesca e mantiene un rapporto stretto cin i propri compagni esuli a Parigi, Franco Piperno accetta volentieri di commentare con noi la storia più recente.

Parigi è già la capitale del precariato insorgente. Porquoi Paris?
<<Ci sono delle ricorrenze tipicamente francesi: grandi movimenti sociali finiscono sempre per focalizzarsi su Parigi, per la struttura assai centralizzata dello stato. Questa consuetudine fa si che il conflitto assuma inevitabilmente aspetti insurrezionali, aldilà della stessa volontà dei soggetti che vi partecipano. Nel '68 la rivolta iniziò nelle università fuori dalla capitale, come Nanterre, ma divenne significativa solo quando arrivò a Parigi, dove ebbe un effetto esplosivo>>.

Si può parlare di nuovo maggio francese?
<<E' un pò presto per dirlo: certo ci sono tutti gli elementi in questo marzo perchè sbocci il maggio. Ma molto dipende come allora, da quello che farà il governo. Chirac tende a prendere le distanze dal suo primo ministro: una volontà di compromesso in grado di arrestare la crescita del movimento. La linea dura invece preparerà un maggio>>.

Gli studenti del Sessantotto oggi sono lavoratori "garantiti". Qual'è la prospettiva degli studenti e dei precari del 2006?
<<Quello che sta succedendo in Francia parla anche dell'Italia e degli altri paesi dell'Europa occidentale: lo sviluppo tecnologico della società elimina molti lavori, soprattutto quelli ripetitivi, che diventano precari non tanto per la cattiveria del padrone, ma perchè la domanda varia in maniera rapida, aumentano i costi, e molti vengono buttati fuori dal corpo lavorativo. D'altro canto i ragazzi sono relativamente più preparati ma si ritrovano a fare lavori non gratificanti, che richiedono una minima parte delle conoscenze acquisite, sicchè c'è una condizione di frustrazione di massa. Le vie d'uscita sono un'appropriazione sociale generalizzata, la sicurezza del reddito e lo sviluppo di attività gratificanti>>.

Perchè in Italia non c'è stata la stessa opposizione alla legge Biagi?
<<Una delle ragioni per cui la mobilitazione non è stata forte è che la sinistra istituzionale ha contribuito ad incanalarla ed addomesticarla, cosa che tenterà anche la sinistra francese. Se la sinistra italiana vincerà le elezioni però i nodi verranno rapidamente al pettine. Io ho visto nascere a Roma l'ultimo movimento degli studenti contro la riforma e affrontava già il tema del precariato in generale e del precariato intellettuale in particolare. Una buona parola d'ordine per gli studenti può essere "Facciamo come in Francia....">>.

Appare critico invece il dialogo fra gli studenti francesci e i ragazzi delle banlieus, presenti alle manifestazioni...
<<Il movimento delle banlieus esprime il punto di vista differente da quello degli studenti universitari, i ragazzi delle periferie hanno un atteggiamento negativo, tendono a distruggere. Forme violente come la distruzione delle librerie nel Sessantotto erano inconcepibili, mentre per loro i libri sono strumenti d'oppressione. L'unione fra le due anime del movimento sarà difficile ma avverrà sicuramente, perchè in Francia i migranti - come in Italia - sono i più precari, relegati in una condizione di seconda classe. Gli studenti medi saranno il collegamento: non tutti gli strati sociali sono presenti a livello universitario mentre così non è per la scuola media, per i licei professionali. Se avverrà questa coniugazione allora la Francia conoscerà un Sessantotto, ma elevato a una potenza più grande>>.

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imitiamo la francia
by biankaj Saturday, Mar. 18, 2006 at 4:43 PM mail: biankaj@libero.it

il movimento dei precari italiani non è quello della francia, siamo ben lontani da quelle anime che oggi manifestano per le vie parigine credo che dovremmo prendere esempio dai movimenti francesi!se solo si pensa che stiamo ancora più peggio dei nostri cugini francesi.
ora basta mobilitiamoci tutti insieme contro la legge biagi e la precarietà che la domina.
usiamo le stesse forme di lotta che vediamo in questi giorni a parigi!!!

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ORA O MAI PIU'
by PRECARIA Saturday, Mar. 18, 2006 at 6:45 PM mail:

è vero prendiamo esempio dai compagni francesi!!!!
MOBILITIAMOCI ORA!

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Piperno chi ?
by bancolotto Saturday, Mar. 18, 2006 at 8:51 PM mail:

Quello che ha "fatto" l'assessore a Cosenza senza saperlo ?...

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Per una volta...
by bla Sunday, Mar. 19, 2006 at 12:48 PM mail:

Per una volta su questo cazzo di sito, per una volta in questa cazzo di città, è possibile replicare ad una affermazione criticando IL CONTENUTO e non facendo un processo a CHIUNQUE scriva... questo è stato assessore e lo sappiamo tutti, ma cosa centra con la Francia me lo sapete dire? Sembra che ci sia un pò di integralismo isterico che fa vedere collaborazionisti ovunque... la scorsa settimana anche ai/lle ragazzi/e del processo al Sud Ribelle si è avuto il coraggio di dire che soffrono di "protagonismo" perchè in un video sulla nuova inquisizione comparivano loro... ma vi rendete conto?? quelli stanno pagando sulla PROPRIA PELLE l'impegno che altri rivendicano da dietro uno schermo seduti al calduccio. ma piantatela, in tutti i sensi che è Marzo!

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E' marzo...
by pollice rosso Sunday, Mar. 19, 2006 at 2:27 PM mail:

A marzo si prepara il terreno ...
Da troppe primavere , alcuni compagni , solcano terreni che non appartengono ai proletari, non appartengono ai comunisti , non appartengono agli anarchici , non appartengono ai rivoluzionari .
Questi compagni arano il terreno della borghesia , dei riformisti e degli opportunisti .

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ma scusate
by volevo fare il parrucchiere Saturday, Mar. 25, 2006 at 8:23 PM mail:

piperno ha ragione, è pure simpatico.
se magari evitava marchette a bertinotti era più credibile.
o no?

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Franco Piperno
by keoma Saturday, Mar. 25, 2006 at 10:29 PM mail:

Innanzitutto, chiariamo che Franco Piperno non è piu' un "rivoluzionario duro e puro" dal lontano 1973, data dello scioglimento di Potere Operaio, cioe' da piu' di trenta anni fa.

E a differenza di tanti altri ex potoppini ( a cominciare dall'orrido Negri), non ha mai preteso di continuare a definirsi come tale, nemmeno quando fu coinvolto, nel 1979, nell'inchiesta-mostro denominata "7 Aprile", dalla quale usci', dopo una lunga latitanza all'estero, sostanzialmente indenne.

Anche dopo la revoca del mandato di cattura ha continuato per lunghi anni a rimanere all'estero, dove faceva ad alto livello il professore universitario di Fisica, per un periodo mi sembra anche negli USA.

Tornato nella natia Calabria negli anni 90, dove insegna all' Universita' cosentina, ha dato vita ad una serie di iniziative culturali locali, dall' associazione "Ciroma" all'omonima radio.

E' stato coinvolto dal vecchio amico Giacomo Mancini, antico patriarca socialista - storicamente vicino ai movimenti - nella sua prima giunta comunale, come assessore alla cultura.

Ha poi appoggiato, pur senza incarichi diretti, la successiva giunta guidata da Eva Catizone, anche lei ex Potere Operaio, giunta alla fine fatta saltare dalla vecchia partitocrazia "di sinistra" ed in particolare dai DS.

Della giunta Catizone, con tutti i suoi limiti - legati anche al continuo ricatto dei partiti - vorrei ricordare la diretta partecipazione alla battaglia in difesa dei compagni arrestati nell' operazione "Sud Ribelle", con lo stesso Piperno in prima fila.

Come dicevo,Franco Piperno da lunga pezza non è piu' un rivoluzionario ne' pretende di esserlo ma non è nemmeno un "traditore" o addirittura uno che fa "pugnette" a Bertinotti, anche se probabilmente il Prc è il partito per cui personalmente oggi vota.

E sulla Francia, che conosce molto bene, mi sembra abbia detto cose assai interessanti e utili a comprendere il fenomeno anche alla luce della situazione sociale, assai piu' pesante, che viviamo in Italia.

Perche' tanto livore e tanti insulti ?

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Francia paese ridicolo
by il pugnettista Saturday, Mar. 25, 2006 at 10:37 PM mail:

se la tirano con il loro sciovinismo di merda ed è da 6 anni che sono un paese alla frutta. pieni di nord-africani e di teste calde (da quel pirla dell'agricoltore anti ogm e ch sa che cazzo ai manifestanti di oggi). bella la figura di merda di chirac quando hanno dato le olimpiadi a londra...per non parlare di quando comandava la sinistra e quella ministra Carta si rifiutava di stringere mani alla fiera del libro centrata sull'italia.
in più da sempre accolgono i piperno della situazione e non ne permettono l'estradizione in italia.
Bhe un paese cosi di cacca non merita altro che affondare in se stesso. E pure i piperno ed i pietrostefani dell situazione. gente senza palle.

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Piperno e la Francia
by ken parker Sunday, Mar. 26, 2006 at 9:24 PM mail:

Se c'è uno che durante la sua latitanza non è stato in Francia questo è proprio Piperno.

Che si è girato Canada, Australia e persino gli Usa ( e si', persino gli americani consideravano non credibili le accuse del processo 7 Aprile) e che in Francia c'è andato ad insegnare quando ormai era stato prosciolto da tutto.

Per poi tornarsene alla natia Cosenza.

Quanto ai francesi, pur con tutti i loro storici difetti, a partire dal bieco colonialismo, bisogna riconoscergli che non si sono mai fatti mettere i piedi in testa dagli Usa.

Noi invece ...... pure coi governi dell' Ulivo ... per non parlare del Berlusca .....

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Non e' del tutto esatto
by keoma Sunday, Mar. 26, 2006 at 11:26 PM mail:

Quello che dice Ken non è del tutto esatto.

Piperno sfuggi' alla retata del 7 Aprile 79 ( lo cercavano a Roma e invece era a Cosenza) e rimase latitante in Italia per alcune settimane.

Famosa e' rimasta la sua intervista con tanto di foto dentro la redazione del giornale satirico "Il Male" mentre la polizia lo cercava dappertutto.

Poi anche lui si reco' in Francia ( aiutato dal solito Gian Maria Volonte' che era una specie di "traghettatore" abituale degli esuli italiani in Francia )dove fu anche arrestato per un breve periodo e poi rilasciato dopo che la magistratura francese giudico' del tutto infondate e basate su meri reati di opinione le accuse del PM Calogero.

Dopodiche' effettivamente si reco' in Australia ( dove si e' sposato) e poi in Canada e addirittura negli States, ottenendo, mentre in Italia veniva considerato un pericolo terrorista latitante, in tutti questi paesi prestigiosi incarichi universitari.

Cadute le accuse, torno' per un po' in Francia e dopo qualche anno e' tornato ad insegnare alla Unical, l'universita' cosentina.

In effetti, in questo Ken ha ragione, con la colonia degli "esuli italiani" a Parigi non ha mai avuto molto a che fare, nemmeno nei suoi brevi soggiorni parigini.

Gli ex brigatisti lo consideravano l'ispiratore della scissione di Morucci e Faranda ( quando in verita' si era solo adoperato per trovare loro un rifugio dopo l'uscita dalle B.R. presso un'altra ex potoppina, Giuliana Conforto, nella cui casa furono poi arrestati).

E anche col giro dei vecchi potoppini a Parigi aveva ancora vecchi dissapori dai tempi dello scioglimento di Potere Operaio, che li aveva visti su fronti contrapposti.

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FRANCIA MERDA
by DE GAULLE Thursday, Jul. 06, 2006 at 6:50 PM mail:

FRANCIA MERDA

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