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Lite su Pinelli, sospeso il consiglio comunale
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dal corriere Tuesday, Mar. 21, 2006 at 10:56 AM |
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La sinistra: non bisogna cadere nelle provocazioni. La destra: Ferrante e D’Ambrosio avrebbero fatto meglio a stare zitti. Rifondazione: rivogliamo la targa. Gli anarchici: giovedì rimetteremo la vecchia lapide.
«Restituite la targa». «È abusiva». La tensione sulla lapide di Giuseppe Pinelli cresce. Rifondazione raccoglie firme e chiede la restituzione della vecchia targa con la parola «ucciso», custodita in un magazzino. Il Comune nicchia e rimanda qualsiasi decisione. Ieri il consiglio comunale è stato bloccato per mezz’ora proprio dalla protesta di Rifondazione che si è presentata in aula con cartelloni che riportavano la vecchia dizione della lapide: «A Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della Questura di Milano». Per domani è prevista una conferenza di tutta l’opposizione che denuncia il clima di tensione che si è creato a pochi giorni dalle elezioni. E giovedì ci sarà il presidio degli anarchici, di Rifondazione e del Leoncavallo in piazza Fontana per affiancare la nuova targa con quella vecchia. Parteciperà anche Pasquale Valitutti, l’anarchico che per ultimo vide vivo Pinelli nei locali della Questura di via Fatebenefratelli. Per evitare incidenti gli anarchici del Ponte della Ghisolfa proteggeranno la targa comunale con una pellicola simile al domopack. E Luciano Mulbahuer di Rc invita i partecipanti alla manifestazione a «non cadere nelle stupide trappole» e alle provocazioni. Ma nonostante le precauzioni degli anarchici e la preghiera della vedova Calabresi di «evitare divisioni» le polemiche sono alle stelle. Ieri c’è stato un botta e risposta durissimo tra il Nobel Dario Fo e il sindaco Gabriele Albertini. Altrettanto duro l’intervento dell’ex ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri (An) che se la prende con Bruno Ferrante e Gerardo D’Ambrosio. Parte Albertini che spiega perché la lapide sia stata cambiata soltanto adesso a ridosso delle elezioni (è l’accusa che gli fa il centrosinistra): «Volevo far coincidere la sostituzione della targa con la fine dei lavori di rifacimento dell'arredo urbano in piazza Fontana, ma ci sono stati ritardi. Questo è il motivo per cui ho ritardato negli anni, ma siccome finisco il lavoro di sindaco il 25 maggio o l'11 giugno ho pensato di mantenere la parola data alla vedova Calabresi». Il resto sono polemiche: «Il sindaco parla del ripristino della verità storico-giudiziaria - attacca Fo -. Quando uno dice una cosa così è una povera persona perché non conosce i fatti». «Imploro Fo di presentare una sua lista alle comunali - replica ironico Albertini - Lo imploro per la democrazia, faccia una sua lista Fo per Ferrante». Interviene a gamba tesa anche Gasparri: «Ferrante avrebbe fatto meglio a tacere così come avrebbe fatto meglio a tacere quell'altro incredibile personaggio che risponde al nome di Gerardo D'Ambrosio. Da magistrato accertò che Pinelli non era stato ucciso. Da candidato dei Ds dice che la targa, che definiva la morte accidentale un omicidio, non lo scandalizzava. Praticamente D'Ambrosio smentisce, da candidato militante, la verità giudiziaria che aveva contribuito ad accertare da magistrato. Siamo davvero di fronte ad atteggiamenti sconcertanti». «La destra rispolvera gli anni '70 per fare campagna elettorale. Il linguaggio di Gasparri è il linguaggio della destra di sempre: pronta a dividere il Paese, fomentare l'odio e innescare le provocazioni per un cinico calcolo elettorale», replica il capogruppo ds in Comune, Emanuele Fiano. «La scritta originaria - afferma Livio Caputo di FI - rappresentava una falsificazione della realtà. Il nuovo testo è invece ineccepibile e rispettoso della memoria anche di Pinelli». E torniamo alla lapide. «La lapide è in qualche magazzino del Comune e non è sequestrata - attacca Daniele Farina, consigliere di Rifondazione e leader del Leoncavallo - cercheremo di recuperarla». «Ma non siamo preoccupati - spiega Mauro De Cortes, portavoce del circolo anarchico del Ponte della Ghisolfa - Se non arriverà useremo la vecchia targa. È un po’ rovinata e imbrattata. Per questo nel 2004 l’avevamo sostituita. Ma è una copia anastatica fedelissima».
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pkrainer Tuesday, Mar. 21, 2006 at 2:04 PM |
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quello che non ci spiegano Albertini, Caputo e altri farabutti, é, se Pinelli é "morto tragicamente", il Comune gli dedica una targa, addirittura col marchio del comune? il mondo é pieno di moriti tragicamente, cui nessuno dedica una fava. Sono i morti ammazzati che vengono ricordati con le targhe: e come mai in piazza Fontana, poi? la questione Pinelli-Calabresi é il cavallo di troia del revisionismo recente, una volta che i fascisti porci sono stati sdoganati per le loro vigliaccate dei tempi della guerra. Come al solito si incomincia con i morti, vergognosamente riabilitati come Calabresi dai puntelli sinistrorsi del regime democratico, tipo D'Ambrosio, che Dio lo inculi
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