Insulti per il segretario della Camera del Lavoro, Onorio Rosati. La candidata sindaco della Cdl lascia il Corteo dopo soli 100 metri. «Fa parte della democrazia: guardiamo al futuro».
MILANO - Subito alta la tensione al corteo del Primo Maggio di Milano dopo l'entrata di Letizia Moratti. I poliziotti hanno fatto percorrere una decina di metri al candidato sindaco della Cdl in senso contrario e i manifestanti si sono assiepati gridando : «Vai a lavorare», «fuori, fuori», «basta con le provocazioni». e persino «nazista». Letizia Moratti, che sarebbe dovuta arrivare fino a Piazza Fontana perchè si era ritenuto di evitare che arrivasse fino al palco di piazza Duomo, è uscita però dal corteo dopo un centinaio di metri. I poliziotti l'hanno scortata fuori all'altezza di via Cavallotti, lungo corso Europa. Parte della folla, quasi inferocita l’ha «accompagnata», tra spintoni e fischi, alla macchina predisposta per portarla via, subissandola di fischi.
«FA PARTE DELLA DEMOCRAZIA» - «I fischi fanno parte della democrazia», ha commentato la candidata sindaco della Cdl, che ha poi ringraziato «veramente tanto i sindacati, che sono stati favorevoli alla mia partecipazione. Hanno dimostrato - ha aggiunto abbandonando il corteo - di essere un sindacato aperto e capace di costruire relazioni industriali importanti e positive». Dicendosi «lieta» di avere ricevuto l’invito a partecipare alla manifestazione la Moratti ha poi rivolto un invito anche ai lavoratori che l’hanno duramente contestata tacciandola di essere «una provocatrice». «Guardiamo al futuro - ha detto - badiamo a costruire un futuro di lavoro per tutti i cittadini milanesi e per chi viene a cercare il lavoro in questa città».
MANCATO INCONTRO - L'uscita quasi immediata di Letizia Moratti dal corteo non ha permesso alcun incontro tra i due candidati sindaco . «Se lo vedrò gli stringerò la mano perché Milano ha bisogno di segni di pace», aveva detto Letizia Moratti. Ferrante, a sua volta, aveva detto ai giornalisti che gli chiedevano se avrebbe sfilato accanto alla Moratti Ferrante : «Io sono qua con i miei amici e sto bene dove sono». Ha però poi aggiunto dopo il corteo: «Ho avuto problemi nell'avvicinarmi a Letizia Moratti. Volevo salutarla come mi sembrava giusto». «Mi sembrava giusto e corretto raggiungerla e stringerle la mano ma purtroppo il suo servizio d'ordine non me lo ha consentito».
INSULTI ANCHE A ROSATI - I manifestanti hanno inoltre urlato contro il segretario della Camera del Lavoro, Onorio Rosati, che aveva invitato la Moratti in manifestazione: «Dimissioni subito per il segretario della Camera del Lavoro. È un imbecille». La manifestazione è poi proseguita come prevista e si è conclusa dopo il comizio tenuto dai tre segretari generali milanesi dei sindacati confederali. Il comizio è stato aperto da Roberto Monticelli della Uil; poi ha parlato Fulvio Giacomazzi della Cisl e infine Onorio Rosati della Cgil. Tutti hanno sottolineato l'importanza di dare certezze per il lavoro precario e di migliorare le condizioni dei lavoratori. A Torino contestato con fischi e insulti anche Rocco Buttiglione, mentre Bertinotti ha ricevuto un'ovazione dalla folla.
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