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[euromayday006] milano: un racconto dal vivo
by blicero Tuesday, May. 02, 2006 at 11:37 AM mail:

non tanto per fare da contraltare al povero sbirro rincoglionito del post su canne e parate, ma quanto per rendere merito a una giornata molto positiva politicamente e per riprendere le sane vecchie abitudini in cui i momenti di mobilitazione eravamo capaci di raccontarli in prima persona e non attraverso le pagine di un giornale (strumenti di "informazione" secondo i quali 100 mila persone sono meno rilevanti di quattro fessi che fanno i coretti a de corato o di 10 mila persone a un corteo sfigato dei confederati la mattina in cui il servizio d'oridne mena dei vecchietti che giustamente fischiano la simpaticissima Moratti <g>)


La giornata inizia presto in quel di Milano. Alle 8.30 appuntamento in Pergola per preparare gli ultimi allestimenti. Nel frattempo un paio di noi si sono lanciati a Novate a recuperare bilico e generatore per portarlo in piazza XXIV maggio e montare tutto in loco. Una volta tanto siamo praticamente in orario, quasi non ci credo, considerato che gli altri anni fino all'ultimo secondo eravamo ancora a pinzare teli sui bordi telonati di 16 metri di rimorchio.

Si capisce dall'aria del mattino presto, dalla vibrazione del vociare e del fare durante le ore mattutine, che sara' una giornata imbattibile. I piacentini, le bolognesi, i romani sono qui da ieri sera, chiacchere a cena, e ragionamenti di politica. Il puntello con gli altri imbattibili e soprattutto con il carro affetti allestito dai bergamaschi e' direttamente in piazza.
Le persone caricano scatoloni sul furgone di appoggio, colonne argentate, console, teli, striscioni preparati tutto il giorno prima a stampare come forsennati, tagliare e incollare a3 bianco e nero di elementi grafici, conigli, stelle, nastri, donne che urlano stilizzate in un megafono, loghi si serpica e degli imbattibili, lettere, lettering, no quel carattere no, cerca il font degli imbattibili, esplora dafont.com, trova encapuslated BRK e' lui, era solo il duecentesimo font che provavo...

Alla fine... Alla fine sto per partire. Arriva frenki. L'ordine dei carri. No, che palle, anche quest'anno no. Lo stampiamo e mi avvio con questa spina nel fianco verso Porta Ticinese.

In Porta Ticinese alle due ci sono gia' quasi tutti i carri, incredibilmente (sara' che non c'erano i soliti luminari della politica) nessuno scassa il cazzo per l'ordine dei carri.... tranne come ogni anno il Partito Umanista che tenta di infilarsi ovunque finendo in fondo dietor il mitico carro techno dei Postumani!! D'altronde, come qualcuno ha cercato di spiegare agli sfigati arancioni: dopo i postumani, gli umanisti... Meglio di cosi'!

I carri iniziano a immettersi lungo corso di porta ticinese, direzione piazza duomo: in testa il carro mobilita', un biroccio a trazione bipede costruito dagli imbattibili torchierini, con tutto il coordinamento altramobilita'. Trampolieri ai lati, voci diverse ai megafoni per allontanare la sensazione di sfiga della vicinanza del cordone di carabinieri posizionato di fronte a fare strada. Quanto fanno schifo, pensa un po' chiunque ci venga incontro, manco una coccardina di tulle rosa... almeno avrebbero avuto un senso in testa a un corteo come la mayday parade. Ma tant'e' in Italia ormai il clima di allarmismo sociale fa si che anche un fischio sia ormai considerata forma di violenza, chissa' che definizione corrisponde alla gente che balla e urla la propria voglia di lottare contro la precarieta' agghindata in ogni modo possibile e immaginabile.

Balzellon balzelloni dietro al biroccio mobile si aggirano gli autorganizzati dello spettacolo con il carro ormai storico allestito al Ponte della ghisolfa che somma creativita' culturale con un sano e mai dimenticato "ne' servi ne' padroni". Sulla motrice del carro "la liberation" e una bandiera francese. I vecchi amori non si scordano mai.

Dietro di loro altro carro imbattibile: il carro della lotteria. Spazio Petardo a manetta gente che balla in ogni punto su, in, con, su, per, tra, fra il carro. Gli striscioni di cui il taglia e cuci precedente, striscioni degli anni passati, cartoline e kit imbattibili che fioccano lungo il percorso. Operatori Sociali e Cw al microfono quasi costantemente con la gente affacciata alle finestre che applaude. Comunque vada sara' un successo.

A ridosso per un po' ma poi si staccano di qualche decina di metri per sopravvivere all'impianto sborone del carro reddito e lotteria, gli imbattibili affetti fanno la loro comparsa sintetizzando ambulatorio popolare, bergamaschi, operatori sociali e sexy shock di bologna: carro a due piani, tulle rosa, e bolle di sapone di ogni forma e dimensione che spargono un momento di fanciullesca incredulita' in tutti quelli che ballano l'elettroclash che viene emesso dall'amplificazione del camion. In cima al secondo piano pedana da ballo e gente a caso che sale e scende per un momento di protagonismo precario.

Mi fermo un secondo. Siamo partiti un'ora prima dell'appuntamento ufficiale e c'erano poche persone. Un po' di preoccupazione mi inquieta, perche' la mayday di quest'anno non e' una mayday di organizzazioni, i carri sono tutti tematici, il percorso che e' arrivato sino al primo di maggio non ha visto una partecipazione particolarmente strutturata. E' una vera prova del nove della mia visione della parata: se e' un momento in cui le persone si autorappresentano e vivono della creazione del proprio immaginario, sara' piena di gente, altrimenti il ruolo delle "organizzazioni" e' piu' rilevante di quello che ci piace ammettere.
Mi fermo davani all'unico punto un po' problematico del corteo: il mac donald in via torino in cui non c'e' manco uno sbirro per evidenti motivi di vicinanza al passaggio del corteo. Se gli altri anni vedergli saltare l'insegna non e' stato manco notato nel delirio delle giornate gioiose dei precari e delle precarie, con il clima di questo periodo, in particolare a milano, e' meglio stare un po' attenti e individuare con chiarezza gli obiettivi delle varie giornate di mobilitazione.

Il corteo scorre per un'ora. E in un'ora faccio in tempo a vedere i carri imbattibili, quello degli studenti, quello della CUB (trash come sempre, anche se quest'anno hanno avuto il guizzo del call center allestito sul carro che non era male :) e quello del Leo, in pratica il primo pezzo dello spezzone "istituzionale". Un'ora per vedere sfilare meno di meta' parata.
Corro in testa. La testa e' in via Broletto. La coda e' ancora in piazza XXIV maggio. Direi che non c'e' piu' motivo di preoccuparsi. Siamo quanti e piu' dell'anno scorso. Le organizzazioni non contano molto, le persone contano. Le identita' non pesano, i contenuti si.
Che senso di liberazione.

Lascio scorrere il corteo, le grida, le persone, gli allestimenti, le musiche, i sorrisi, la gioia, la sensazione generalizzata di un momento che e' nostro e di nessun altro, di nessuno se non di chi lo vive e lo costruisce. Saluti persone che incontri 3 volte l'anno, gente che non vedevi da un po' ma che ricompare alla mayday, in un momento che sentono come il momento piu' importante di mobilitazione, un attraversamento naturale per chi ci crede ancora.
Scorre, scorre, un fiume in piena di individui ognuno con il suo pezzo di storia e di partecipazione, che si legge nei visi e nelle movenze di ognuno.

Scatto verso piazza Castello. L'ultimo sbattimento e poi e' tripudio. Allontano un po' il senso di disagio che la tappezzeria di bandiere della CUB e il banchetto di "progetto comunista" (con un logo ottenuto incrociando quello dei nazional bolscevichi russi e una satira dei Guzzanti o di Luttazzi) e prepariamo il terreno per l'arrivo dei camion e il posizionamento in piazza.
Davanti alla fontana troneggia lo striscione "LIBERI DI ESSERE ANTIFASCISTI", che chiede la liberazione per tutte le sorelle e i fratelli che sono ancora in carcere dall'11 marzo e che per 5 anni sono stati in piazza Castello con noi nelle sere del primo di maggio. Tutti i carri (quasi tutti) avevano uno striscione per loro. Speriamo che i prossimi li possano tornare a disegnare loro insieme a noi....

Il carro degli autorganizzati non e' un problema che deve andare via presto. Il carro della lotteria si piazza nel punto di dominazione della piazza: di traverso con i woofer a scagliarsi contro la sede di Banca Intesa e la parte di impianto laterale che si sente fino all'Arco della Pace :))
Scatta il Petardo a martello, maox, miki, enzima e cyberone in console. E' il delirio.
Domina dalla piazza di ingresso al Castello il carro degli affetti che sembra un incrocio tra un rave e un baraccone delle giostre ante litteram.
Gli studenti scorrono oltre il carro della lotteria e si piazzano sull'arco di strada che porta verso cadorna: b-team in console e rave improvvisato con tanto di strobo.
La cub di fronte a loro non ha chance dal punto di vista musicale, ma si concentra su salamelle e gazebi e il palco per il concerto.
Sull'arco sinistro si piazzano leo e rifonda varie. Dove c'era lo striscione a un certo punto compare il carro a propulsione solare dei neurogrini. In fondo verso il curvone di ingresso al sempione i carri piu' piccoli e combattivi su cui regna incontrastato il carro dei postumani (non me ne vogliano gli altri meritori partecipanti alla bagarre).

Un'ora, due ore. Paradossalmente alla prima breve e leggera spiovuta le persone si accalcano intorno al Petardo, aspettando l'estrazione della lotteria. Due vallette e un valletto porno (Operatore X uber alles ;) regalano premi anche se l'estrazoine e' adombrata dal sospetto di brogli e i torinesi presenti chiedono un riconteggio dei tagliandi.

La conclusione e' un crescendo disumano.
Scende la notte serena di milano, in cui non si vedono stelle, il cielo sembra sempre di un colore uniforme.
Sara' il momento, sara' il fatto che sono nato e cresciuto qui, ma il blu-grigio del cielo milanese punteggiato dai lampione e dalle foreste fatte crescere sui terrazzi dei palazzi del centro milanese danno una sensazione di grandezza.
Abbasso lo sguardo e la folla acclamante i pezzi "pop" di ogni epoca del Petardo si e' lanciata nella fontana, decine di persone che si buttano nella fontana del Castello Sforzesco a ballare, ridere, urlare, sentirsi protagonisti per un momento, baciarsi, spogliarsi, incitare.
E va avanti cosi' per due ore, fino a che la pioggia non si fa insistente, e il calo del gasolio nel generatore non ci impone l'ultimo pezzo "Maledetta Primavera". Che non tradisce gli aficionados e fa esplodere le centinaia di persone ancora sotto il camion in un coro a squarciagola che sigilla una giornata imbattibile.

Anche quest'anno e' stata mayday parade.

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Ci sono 10 commenti visibili (su 22) a questo articolo
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Titolo Autore Data
alcune considerazioni uno che non pretende di sapere Wednesday, May. 03, 2006 at 4:48 PM
aut out Wednesday, May. 03, 2006 at 4:22 PM
x l'astuto domanda Wednesday, May. 03, 2006 at 4:12 PM
non due, quattro blicero Wednesday, May. 03, 2006 at 3:50 PM
per blicero se fossi stato più attento Wednesday, May. 03, 2006 at 3:44 PM
per blicero se fossi stato più attento Wednesday, May. 03, 2006 at 3:34 PM
per chiarezza con il milanese blicero Tuesday, May. 02, 2006 at 4:25 PM
Chi moralista ferisce moralista perisce Uno Tuesday, May. 02, 2006 at 4:24 PM
Chiamalo pirla milanese Tuesday, May. 02, 2006 at 3:43 PM
Blicero è un esaltato megalomane pensa di parlare di politica e invece..... Tuesday, May. 02, 2006 at 3:04 PM
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