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Premeditato nel senso stretto del termine, il fatto non poteva esserlo.
Nessuno, anche il peggiore dei folli, va premedidatamente a compiere un omicidio con la propria auto.
Per di più in un buco di posto come Focene - se è vero che gli assassini sono lì residenti - dove tre quarti delle poche case sono seconde case di villeggiatura, i residenti veri sono un pugno, e dove un tizio zoppo con una Golf grigio metallizzata non è certo difficile da identificare.
Data quindi per scontata la non premeditazione, non mi sembra invece affatto scontata - pur in attesa dei nomi e di un profilo più preciso dei due arrestati - la matrice non politica dell’episodio.
In quella zona l’ "humus" fascista, come del resto un pò in tutto il litorale laziale, non manca di certo.
Nella stessa zona, una decina di anni fa, a seguito di un incidente stradale provocato da due rumeni ubriachi in cui morì una ragazza del posto, vi furono due/tre giorni di vero e proprio progrom antistranieri con pestaggi, accoltellamenti fino all’uccisione a pallettoni di un ambulante arabo, delitto rimasto impunito.
E per anni l’ex Movimento Politico, poi Base Autonoma di Boccacci e Castellino, ha organizzato nella zona iniziative in memoria dell’ ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista Ettore Muti, ucciso nel 1943 proprio a Focene da alcuni carabinieri in circostanze mai chiarite ( ci ha poi pensato il comune di centrodestra di Fiumicino, di cui Focene è una frazione, ad intitolare a Muti una piazza, con l’ appoggio persino della Margherita locale).
Ci sono poi, sempre nella zona di Fiumicino, significative presenze organizzate di Forza Nuova e del Msi-Ft, quest’ultimo del resto erede diretto del vecchio Movimento Politico e di Base Autonoma ( Boccacci ne è l’attuale responsabile per il Lazio).
Ed anche in queste settimane di agosto non erano mancati in zona pestaggi di immigrati e di barboni, denunciati anche dalla stampa romana.
Ma soprattutto, nel litorale laziale, sono fortemente presenti bande di fascisti da stadio, soprattutto della Lazio ma non solo, e spesso - in una situazione di completa emarginazione invernale dei giovani di quelle zone - il legame con lo stadio è l’unico filo che unisce i ragazzotti locali con la pur vicinissima capitale.
E’ probabilmente da questo variegato mondo fascistoide di provincia che provengono gli assassini di Renato.
E non sto parlando di "coatteria" - i due arrestati sono uno studente ed un lavoratore dell’edilizia saltuario, del tutto incensurati - ma proprio di ragazzi "normali", terribilmente annoiati ed alienati, con un senso di rivincita contro la vicina metropoli e fortemente influenzati dalle dinamiche da stadio.
Aggiungendo a tutto questo l’abuso di alcool e soprattutto di cocaina, diffusissima in quelle zone, retroterra romano del traffico di droghe, soprattutto nella stagione estiva.
Va anche detto che, nella spasmodica volontà dei media - ieri vergognosamente persino "Il Manifesto" che poi ha oggi in parte rettificato - di negare, temendo una spirale, l’ aspetto politico della vicenda, si sta volutamente oscurando un particolare uscito già domenica e che potrebbe spiegare più chiaramente i fatti.
Nella stessa via dell’ omicidio, una traversa del lungomare dimenticata da Dio nelle ore notturne , sono state trovate una serie di auto con le gomme tagliate a colpi di coltello.
E’ probabile che i fascistelli, non è detto solo i due arrestati, fossero intenti a tale gioco, pensando di colpire i partecipanti alla festa reggae, mentre invece essendo la festa finita da svariate ore, quasi tutte le macchine danneggiate appartenevano a villeggianti o residenti.
I tre compagni stavano andando a riprendere la macchina proprio in quella via e forse in questa coincidenza si puo’ spiegare in modo meno schizoide la nascita dell’ alterco e del susseguente omicidio.
Keoma
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