«Oltraggioso e disonesto». Non è certo diplomatico, anzi, il linguaggio che usa il Vilmos Cserveny, direttore delle Relazioni esterne dellŽAiea, lŽAgenzia internazionale per lŽenergia atomica, per definire un rapporto recentemente pubblicato dal Senato statunitense sul programma nucleare iraniano.
«Oltraggioso e disonesto». Non è certo diplomatico, anzi, il linguaggio che usa il Vilmos Cserveny, direttore delle Relazioni esterne dellŽAiea, lŽAgenzia internazionale per lŽenergia atomica, per definire un rapporto recentemente pubblicato dal Senato statunitense sul programma nucleare iraniano.
LŽAgenzia (un organismo delle Nazioni Unite), accusa il rapporto di aver manipolato e falsificato le conclusioni del lavoro dei suoi ispettori per far risultare che il programma nucleare di Teheran è notevolmente più avanzato di quanto non lo sia effettivamente. LŽAiea è diretta da Mohamed ElBaradei, premio Nobel per la pace 2005 per il lavoro suo e dellŽAgenzia.
Una specie di déjà vu per gli americani e gli ispettori dellŽOnu, che si ritrovarono in una situazione simile alcuni mesi prima dellŽaggressione statunitense allŽIraq, dopo una campagna di falsificazione e di disinformazione che aveva come principale bersaglio Hans Blix, il capo degli ispettori Onu in Iraq.
La lettera è stata inviata a Peter Hoekstra, presidente del Comitato per lŽintelligence del Senato di Washington, e primo firmatario del rapporto sotto accusa. Nella lettera si sostiene che il rapporto, pubblicato il 23 agosto, contiene gravi distorsioni sulle conclusioni a cui era giunta lŽAiea a seguito delle sue ispezioni ai siti nucleari iraniani.
Secondo le contestazioni della lettera, le distorsioni del rapporto lasciano trasparire che il programma si arricchimento del combustibile nucleare dellŽIran sia molto più avanzato di quanto le relazioni dellŽAgenzia e le stesse valutazione dei servizi segreti americani lascino trasparire.
La lettera dice che il rapporto falsamente sostiene che lŽIran in aprile ha arricchito uranio per lŽutilizzo in armi nucleari, quando gli ispettori dellŽAgenzia hanno chiaramente stabilito che lŽuranio arricchito può essere usato solo come combustibile nucleare.
La lettera prosegue lamentando anche una affermazione del rapporto senatoriale definita «scorretta e ingannevole»: un ispettore dellŽAgenzia, il belga Chris Charlier, sarebbe stato rimosso perché sosteneva che lo scopo del programma nucleare iraniano fosse rivolto alla realizzazione di armi.
«Oltraggiosa e disonesta lŽinsinuazione» del rapporto americano che lŽispettore sarebbe stato sostituito per non essersi adeguato ad una pretesa politica dellŽAgenzia che «impedirebbe ai propri funzionari di dire tutta la verità» sullŽIran.
Secondo Melissa Fleming, portavoce dellŽAiea, «ci siamo sentiti obbligati a precisare i fatti relativamente alle nostre conclusioni sullŽIran. È un problema di integrità dellŽAgenzia». Secondo alcuni diplomatici, Washington considererebbe ElBaradei troppo «morbido» con Teheran. «Questo documento è una riedizione del periodo precedente la guerra in Iraq, quando i fatti venivano distorti e venivano fatti tentativi di minare lŽintegrità degli ispettori dellŽAiea» ha commentato un diplomatico occidentale citato dallŽagenzia Reuters.
UN attacks US nuclear report on IranDavid Fickling Thursday September 14, 2006
Guardian Unlimited The UN's nuclear watchdog has made a stinging attack on the US Congress over an "outrageous and dishonest" report on Iran's nuclear programme. The International Atomic Energy Agency (IAEA) said that the congressional report published last month contained "erroneous, misleading and unsubstantiated information", and that it took "strong exception" to "incorrect and misleading" claims in the report that the IAEA was covering up some of its doubts about Iran's nuclear intentions. A letter from the IAEA to Peter Hoekstra, chairman of the intelligence select committee in the house of representatives, was leaked to the Washington Post today. Washington has been keen to ramp up pressure on Iran at a time when Russia, China, the UK, France and Germany - the other main negotiators over Iran's nuclear programme - are favouring a more cautious approach. Although all six countries want Iran to stop enriching uranium, Russia and China are understood to oppose the imposition of economic sanctions and the European negotiators are opposed to any military action against Tehran. There have been international concerns about Iran's nuclear programme since it announced success in enriching uranium earlier this year. Uranium must be enriched to be used in nuclear power plants, but further enrichment can produce material suitable for use in atomic bombs. Iran insists that its nuclear programme is only intended for peaceful power generation purposes, but diplomats suspect that it is being used as cover for atomic weapons development. The congressional report is said to have been written by a Republican staff member of the house intelligence committee who is known to have hardline views on Iran and who based the report's conclusions on published material, rather than secret intelligence. The IAEA letter particularly criticised a caption in the report claiming that the Natanz plant in central Iran was enriching uranium to weapons grade. That claim was contradicted by the IAEA's latest report on Iran, released to diplomats at the end of last month and showing that enrichment had so far only reached low levels. But the strongest response was to the report's retelling of an article in German newspaper Die Welt about the departure of former nuclear inspector Chris Charlier from the IAEA. The report had claimed that Mr Charlier was removed by the IAEA director, Mohamed El Baradei, at the behest of Iran's chief nuclear negotiator, Ali Larijani, and that there was an "unstated IAEA policy barring IAEA officials from telling the whole truth about the Iranian nuclear programme". The letter described these statements as "outrageous and dishonest", saying that the IAEA's founding rules stated that inspectors could only be sent to a country with the agreement of the country's government.
http://www.guardian.co.uk/iran/story/0,,1872679,00.html
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