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Ortu..
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ExPrcSardo Monday, Oct. 09, 2006 at 1:52 PM |
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Conosco Velio Ortu dai tempi che Sandro Valentini era segretario regionale. E' un figuro che non dovrebbe avere nulla a che fare con la politica, e che se ne sia andato non mi dispiace per nulla. Più viscido e schifoso di Valentini (e ce ne vuole eh), non ho idea di chi possa sostituirlo adesso, anche perchè, sinceramente, del PRC sardo non me ne potrebbe fregare di meno. Ciao Velio, as biu? Inculla ca inculla anti incullau a tui pu... faidi coddai fai...
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bye bye V.
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sin. europea Tuesday, Oct. 10, 2006 at 10:50 AM |
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poverino credeva di poter nuotare tranquillo in un mare di pescecani con la stazza che si ritrovava e la poca grinta a disposizione. In altri tempi, forse, col PCI guspinese al 60% avrebbe senz'altro potuto fare qualcosa, ma con un partito a una cifra, tortuga da pirati, che se può fa. Neanche la figura ingombrante del valentaini nulla ha potuto occupato da mesi a ritagliarsi uno spazio in segreteria nazionale. bye bye vellio
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lettera di Velio
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per migliore conoscenza Tuesday, Oct. 10, 2006 at 1:48 PM |
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Al CPR della Sardegna Al CRG della Sardegna Al Segretario nazionale Alla Segreteria nazionale
Care compagne, cari compagni, anche oggi è di fronte a noi una fase politicamente non facile. I processi di cambiamento che i nostri compagni e il nostro elettorato ci chiedono di interpretare a partire dalla Finanziaria Nazionale al Governo Regionale rappresentano per noi un impegno reale ed una sfida continua con noi stessi oltre che con gli altri. il Partito in Sardegna ha conseguito dal 2004 ad oggi risultati positivi ed importanti: 8,2 per cento al Senato, il 6,7 alla Camera, quasi l’un per cento in più in entrambe le camere rispetto alla media nazionale; ha raddoppiato i seggi in Consiglio regionale e concorre alla guida della Regione. E’ presente nelle amministrazioni degli enti locali, in sei province su otto e in gran parte dei comuni al di sotto e al di sopra dei 15.000 abitanti, passando da una presenza a volte testimoniale ad una presenza sostanziale. Anche sul piano organizzativo è stato compiuto un rafforzamento consistente, passando da sei a otto Federazioni, estendendo il radicamento nel territorio con la crescita del numero dei circoli e degli iscritti. La situazione reale non descrive dunque una organizzazione allo sbando. Nonostante ciò, il permanere delle contrapposizioni, di continui contrasti, che pure hanno radici lontane, non crea le condizioni per una agibilità democratica che consenta di riprendere un confronto ed una azione politica adeguata e qualificata. E finisce per vanificare anche quanto di positivo è maturato in questi anni. Dobbiamo prendere atto che un periodo di lacerazioni ormai troppo lungo sta portando sempre di più alla paralisi. Ogni iniziativa finisce spesso per infrangersi nel contrasto degli uni contro gli altri. Nel Partito, invece, vi è una domanda forte, pressante e crescente, che chiede di abbandonare le tensioni e pone l’esigenza di una gestione unitaria, che guardi agli interessi generali che rappresentiamo. La necessità che abbiamo di fronte è quella di superare il quarto congresso e le articolazioni di componente, raccogliendo e rispondendo positivamente alla sfida sulla ricerca dell’unità lanciata dal segretario nazionale nel momento della sua elezione. Sappiamo bene che non sarà facile, ma dobbiamo farlo se vogliamo che il nostro Partito sia in grado di dispiegare appieno tutte le sue potenzialità. La ricerca dell’unità del partito è una strada che non si può eludere, l’unità del partito è l’unica risposta ai compiti nuovi ed ardui che ci derivano dal mandato affidatoci dagli elettori con le elezioni politiche. Il ruolo che abbiamo assunto a livello nazionale, la costruzione della Sinistra Europea, impone a tutti noi come corpo militante e come singole persone questo sforzo.
E anche e soprattutto in Sardegna, dove ormai giunti a metà legislatura si pone la necessità di dare frutto allo straordinario processo di cambiamento e di rinnovamento portato avanti dalla Giunta regionale.
Per queste ragioni, come del resto ho detto tante volte in occasioni non sospette, ritengo utile dare tutta la mia disponibilità perché si faccia un passo avanti agevolando la ricerca di tutte le strade che portino alla ricomposizione del Partito, a prescindere dalla collocazione personale di ognuno di noi.
Lo faccio per due ordini di motivi: il fatto che comunque sono stato eletto da una maggioranza di gestione democratica, e oggi, invece, è più che mai necessaria una maggioranza politica. In secondo luogo, per contribuire ad aprire sul serio una discussione su un’ipotesi di direzione del Partito sardo unitaria, senza un’interferenza delle precedenti collocazioni congressuali. Devo dire con grande franchezza che ritengo tuttavia che nuove conte congressuali non rappresentino lo strumento adeguato per la soluzione delle questioni politiche che abbiamo di fronte in Sardegna e rechino con sé il rischio dello stratificarsi delle contrapposizioni. Si produrrebbe un irrigidimento delle posizioni e un ulteriore scontro frontale che pure nell’ultimo anno si è riusciti ad evitare, smussando e stemperando. Tentiamo allora di affrontare questa fase, che è di crescita per il Partito, in maniera tale da non riproporre meccanismi predeterminati di chiusura. Nel ringraziare tutte le compagne ed i compagni con le quali e i quali in questi anni, al di là della posizione politica, nel bene e nel male, abbiamo condotto questo percorso, ripongo al Comitato Regionale a alla Direzione nazionale del PRC il mandato di segretario.
Fraterni saluti,
Velio Ortu
Cagliari, 5 ottobre 2006
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siam tre piccoli porcellin tralallà trallallà
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prc adieu Tuesday, Oct. 10, 2006 at 1:49 PM |
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@ilgensek: non credo che la moda dei capelli rossi passerà, intanto si vedono molti canisi insuta de s mesa, in attesa che il CaGodi lascia andare qualche briciola, ma lui sta in campana e non gli cade mai nulla, ci hanno pensato prima sopra il tavolo gli altri tre, uno dei quali si candida a diventare nuovo zar. Riusciranno i tre porcellin a prendere in mano tutto.? chivivrà vedrà. siam tre piccoli porcellin tralallà trallallà
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La porcilaia
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il Gensek Tuesday, Oct. 10, 2006 at 3:14 PM |
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La teoria dei porcellini è simpatica e pure intrigante. Ma la porcilaia è piuttosta vasta (e lasciamo perdere i sirbonetti allo stato brado). Qualcuno sa spiegarmi il nesso tra l' impegno profuso dal VicePresidente a sostegno della 2^ mozione alla recente Conferenza provinciale G.C. e l'iperattivismo dei velio-boys che in questi giorni spiegano al popolo che siccome c'è il congresso bisogna essere più bertinottiani di Cagodi. ESSERE COMUNISTI ORA PIU' CHE MAI!
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Un Velio-boy
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Emanuele Pes Tuesday, Oct. 10, 2006 at 4:45 PM |
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Da Velio-boy mi sento chiamato in causa:
è dall'indomani delle elezioni politiche che molte compagne e compagni del secondo documento hanno chiesto un dibattito interno alla componente sulla fase politica che si era aperta segnata da: 1) labilissimo scarto della vittoria dell'Unione 2) risultato robusto del complesso della sinistra d'alternativa.
Quando questa discussione si è tentato di abbozzarla s'è subito levata l'obiezione secondo la quale in questo modo si andava a minare l'unità della mozione. Poi i contenuti, pazienza. Ma l'unità della mozione, ebbe!
Ma l'unità della mozione non può difendere contenuti passati
Per quanto riguarda il risultato GC del Medio Campidano, mi sembra che un sostegno sia arrivato anche per il fatto che alcuni giovani comunisti sardi hanno contribuito a rendere il documento della conferenza un po' meno arretrato.
Rimane l'interrogativo politico su cui pensare e cioè perchè NONOSTANTE IL MEDIO CAMPIDANO il secondo documento non ha raggiunto a livello regionale quel risultato.
Sulle cose attuali: se essere più bertinottiani di Cogodi, etc. personalmente:
1) esprimo giudizio positivo su come segreteria nazionale sta dirigendo il Partito in questa fase;
2) penso, modestamente, che la costruzione della Sinistra Europea sia un processo unitario strategico ma che il PRC deve mantenere la sua autonomia ed identità;
3) credo che il governo Soru rappresenti una stagione di rinnovamento politico di portata storica per la Sardegna. E' una svolta, cioè, della storia della nostra Isola. Con tutte le contraddizioni, a cominciare dal modo di affrontare la questione dello sviluppo e dell'occupazione. Ma non ho dubbi che anche la mobilitazione del sindacato di questi giorni sia, sicuramente autonoma, in quella svolta.
4) penso che l'obbiettivo dell'unità del PRC sardo su una linea politica non sia di per sè un male.
5) credo che il congresso regionale non fosse la soluzione per uscire dalla paralisi della direzione politica, ma una volta convocato esso da criticato passa alla condizione di dover essere fatto almeno in relazione ai quattro punti sopra citati.
6) Last but not least, reputo giusto ringraziare Velio per il peso di cui s'è fatto carico in questi due anni nel rappresentare il Partito in Sardegna.
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ma smettetela
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ma chi vi caga? Tuesday, Oct. 10, 2006 at 5:11 PM |
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Stomachevole questa discussione con improbabili pubblici ministeri e ancora più improbabili avvocati d'ufficio. Indy media non è il forum di rifondazione comunista, nè delle sue cricchette! Avete le vostre sedi di Partito??? e allora sviscerate lì i vostri troddi. (C'è persino chi si autodefinisce Velio's boy senza sentirsi del tutto ridicolo). Ma dove è finita la proverbiale discrezione dei comunisti? Siete troppo impegnati a difendere il Governo Prodi e la nuova linea di fedeltà unionista? Siete surreali con le vostre piroette. Prima dite una cosa e poi ne dite una opposta solo per convenienza. Prima le poltroncine, con annessi e connessi, e poi la politica...
Sotzialismu e indipendentzia
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il velio pensiero
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indipendentzia e sotzialismu Tuesday, Oct. 10, 2006 at 7:52 PM |
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(...)Tentiamo allora di affrontare questa fase, che è di crescita per il Partito, in maniera tale da non riproporre meccanismi predeterminati di chiusura. (...) vero? prima di oggi non ha fatto nulla di meritorio, sparito, scomparso, dileguato, visto solo di recente e fugacemente in Tv quando si sono incontrati i regionali con soru. Oggi con le dimissioni abbandona la barca che cola a picco.Come conterà di affrontare questa "nuova" fase, da dietro le quinte con la presunzione di manovrare qui e la? Ortu è finito, come tanti altri finirà nel dimenticatoio, come lo è finito il romano valentini, chi se lo caga più. Ortu e gli altri chi se li cagherà più. Ma sopratutto chi se ne importa della storia infinita e dei siparietti di rifognazione, un partito più tifoso di prodi che è impossibile da trovare neanche fra le fila della margherita, così come in rasdegna pende dalle lbbra di soru. Megio che cambiate nome e aria. qui in indymedia ci avete stufato. sciò. indipendentzia e sotzialismu
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adesso già ho capito
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il Gensek Wednesday, Oct. 11, 2006 at 12:26 PM |
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Ti ringrazio per la dotta esplicazione caro il mio subcomandante. Sei davvero encomiabile. Però, lasciami dire, voi a Cagliari sarete pure pronti a tutto, ma dalle nostre parti salti mortali come quello che descrivi sanno tanto di riciclaggio e di goffa strumentalità. CIAO
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Torniamo alla politica....
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un giovane comunista Thursday, Oct. 12, 2006 at 1:45 AM |
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Intanto, va fatto un ringraziamento a Velio per essersi fatto carico di dirgere il PRC sardo nel momento peggiore dei suoi 15 anni di esistenza e di averlo fatto con grande dignità e lealtà nell'interesse del Partito. Come, per l'unità del Partito, ha deciso di dimettersi. Certamente non era il caso che Velio continuasse a fare l'agnello sacrificale delle diverse anime nelle quali si articola il PRC in sardegna. é certamente un compagno da stimare, da aprrezzare e che ha dato molto per Rifondazione. Il Partito non è allo sbando, ma qualcuno, e bene ha fatto Velio a farlo, doveva fare una mossa per sbloccare la situazione. Non entro nel merito di tutti gli altri commenti, alcuni tra l'altro di bassa lega e senza alcun fondamento, sulla persona di Velio. Esiste la cattiva abitudine nei suoi confronti di servirsene prima e di gettargli merda addosso poi, soltanto che nessuno ha il coraggio di stargli in fronte...i guspinesi hanno imparato da tempo che la lotta richiede tempra e capacità notevoli, la storia del movimento dei minatori è nel DNA dei guspinesi, il resto è solo invidia o, talvolta, un semplice complesso di inferiorità. Il PRC può crescere , e anche tanto, ci sono realtà del Partito che stanno lavorando unitariamente con ottimi risultati...vedasi proprio il Medio Campidano, dove il PRC gode di ottima salute ed è in grado di raccogliere consensi e di lavorare per i ceti più deboli seriamente..... A chi usa la calunnia e la diffamazione (perchè di questo si tratta e non di giudizi o critiche di natura politica che potrebbero anche condividersi) per gettare discredito su Velio...dico solo questo: calunnia, diffamazione,maldicenza furono gli strumenti utilizzati dai fascisti e dagli squadristi della prima ora per distruggere il movimento operaio all'inizio degli anni '20...Parlate di politica, se ci riuscite, e limitatevi ad essa....
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