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"Leoncavallo, Sgarbi sfida il sindaco"
by Repubblica 13 ottobre Friday, Oct. 13, 2006 at 12:39 PM mail:

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Andrò alla mostra, ma sono pronto a dare le dimissioni"

2Le mie dimissioni sono sempre pronte, non sono disposto ad acettare da nessuna autorità, sindaco compreso, una limitazione alla mia attività culturale. Se qualcuno pensa che io debba addormentarmi, on ha capito chi sono". L’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi, dopo aver ricevuto ieri a Palazzo Reale i rappresentanti del centro sociale Leoncavallo, rilancia. Respinge al mittente l’invito del sindaco Letizia Moratti a non andare domani al Leoncavallo per l’inaugurazione della mostra dei graffiti e quello a tenere distinte le funzioni di critico e di assessore. "Non capisco la schizofrenia di dividere questi due ruoli. Sabto andrò per ragioni istituzionali. Me lo ha chiesto il sottosegretario Paolo Naccarato. Anche il sindaco dovrebbe venire, e Berlusconi, se è persona giusta. Se va con Apicella al Billionaire può andare anche al Leoncavallo". Gelida la replica di Letizia Moratti. 2Le dimissioni? Vedremo. Gli assessori li decide il sindaco. Dipenderà da come saprà tenere distinto il ruolo istituzionale da quello di critico d’arte. Compito non facilissimo.". Nelle stesse ore, la Casa delle libertà a Palazzo Marino presenta una mozione, primo firmatario Carlo Fidanza di An, per imbrigliarlo. Chiede a sindaco e giunta di "astenersi d’ora in avanti da iniziative che possano cotribuire a una legittimazione del Leoncavallo". Oltre atrasferire all’assessore Giovanni Terzi il compito di "verificare la possibilità di un dialogo tra le parti". Ma Sgarbi non ci sta: "Quello che dovevo fare l’ho fatto. Non mi farò imbrigliare". A difenderlo a nome del centrosnistra è il segretario cittadino dei Ds, Pierfrancesco Majorino: "I ricatti esercitati in queste ore dalla destra su Sgarbi sono assolutamente inaccettabili". Non passa un attimo che in serata Sgarbi lancia un nuovo soluro alla Scala e al sovrintendente Stèphane Lissner. "Il Leoncavallo è il secolo scorso, è la Scala il nuovo scandalo. Anche Riccardo Muti mi ha telefonato pre darmi ragione sulle critiche alla scandalosa regia di Peter Mussbach del Don Giovanni di Mozart. Voglio un’indagine conoscitiva sulla Scala e su Lissner. Per capire se il teatro ha preso un sovrintendente o un agente, che pensa solo a far produrre le opere a Berlino o ad Aix en Provence come questo umiliante Don Giovanni". E ancora. "Muti deve dirigere il concerto del 16 gennaio 2007 per il Sessantesimo della morte di Arturo Toscanini, non Daniel Barenboim, che diceva che Toscanini era la caricatura di se stesso. E deve tornare anche Claudio Abbado".


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"Comune, ultimatum della Moratti a Sgarbi"
by Corriere 13 ottobre Friday, Oct. 13, 2006 at 12:41 PM mail:

Polemiche sulla mostra dei graffiti e mozione in consiglio comunale. Il critico: sono pronto a dimettermi. L’opposizione; inaccettabili i ricatti del sindaco. "Vai ala Leonka solo per accompagnare un ministro". L’assessore: nessuno può limitare la mia attività.

Tira in mezzo anche Andres Serrano: a Palazzo Reale è il giorno della presentazione della mostra del fotograf ma niente, Vitorio Sgarbi lo prende sottobraccio e davanti a una videoproiezione di graffiti del Leonka parte: 2Visto che meraviglia?". I murales di via Watteau sono un suo chiodo fisso. I capigruppo della maggioranza hanno impegnato il sindaco ad "astenersi da iniziative che legittimino il Leoncavallo". Perchè la Cdl si è stancata. E, però, divisa: Cristiana Muscardini, ccordinatrice regionale di An, invita a "lasciar parlare d’arte chi la conosce: Sgarbi". Ricapitolando: Sgardi "sdogana" il Leonka. Fa litigare i colleghi di coalizione. Di più: si scontra con il sindaco. La Moratti gli ricorda che è importante "distinguere i ruoli di assessore e critico". Sgarbi:"Nessuno limiti la mia attività culturale. Ho pronte le dimissioni." Ma poi, alla replica del sindaco ("sono io che decido") frena: annuncia che domani sarà al Leoncavallo per inaugurare la mostra dei graffiti salvo spiegare placido, quando la Moratti gli fa capire che la presenza va bene solo per un ruolo istituzionale: "Sarò lì per guidare la visita del sottosegretario Paolo Naccarato. Ci mancherebbe." Il centrosinistra fa quadrato: "Bravo Sgarbi. Ma - dice il diessino Piefrancesco Majorino - i ricatti della Moratti sono inaccettabili". Sgarbi, lui fa e disfa, parte irruento contro il sindaco poi corregge il tiro e si ammorbidisce. In ogni modo: resta convinto delle proprie idee, che si basano sulla stretta, strettissima vicinanza tra "arte e illegalità". E resta convinto del fatto che, alla fine, la gente è con lui:"Tanto per fare un esempio un tassista mi ha appena fatto i complimenti: "Bravo, sei l’unico che tiene viva la città". Nella perorazione delle sue ragioni, Sgarbi non ribatte direttamente al sindaco, omquantomeno non lo nomina mai. A differenza di Ignazio La Russa: "Io difendo la legalità come la difende La Russa. La legalità però non ha niente a che fare con la creatività artistica". E creatività sono i graffiti del Leonka. L’assessore spera nella presenza domani della Moratti. E finanche dell’ex premier Berlusconi, "un ragazzo di buon gusto. Se va al Billionaire può anche venire al Leoncavallo". Al Leonka non ci sarà, per impegni personali, il presidente della Parovincia Filippo Penati. Che ieri, dopo la presentazione della mostra di Serrano, si è trattenuto alungo con Sgarbi. E con mezza opposizione in consiglio comunale. C’era da ragionare sul futuro del Leoncavallo. Non i graffiti: ma la sede, sempre sotto la scure dello sfratto. C’erano Daniele Farina e Atomo Tinelli. C’erano militanti del centro sociale. Daltr’onde, spiega Sgarbi, "loro sabato ospitano me, era giusto che io ospitassi loro e Palazzo Reale venisse invaso dai comunisti". Il vertice è servito per dare il punto su via Watteau. Oggi al prefetto Gian Valerio Lombardi arriverà una lettera di Penati per "aprire un tavolo tecnico e risolvere il problema. Dobbiamo lavorare insieme. Compresa la maggioranza di Palazzo Marino". Daccordo ma chi la convince? Sgarbi: "Beh, è evidente: io no di certo. Toccherà a Penati".

Andrea Galli


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"Per il Leonka, Sgarbi solo contro tutti"
by Il Giorno 13 ottobre Friday, Oct. 13, 2006 at 1:41 PM mail:


L’assessore non risparmia le frecciate nemmeno agli alleati. Duro con Giovanni Terzi: "lo sostenni quando fu arrestato. Oggi mi critica". Domani torna in via Watteau e si propone come mediatore sulla sorte del centro sociale.

I graffiti deturpano o colorano la città? Ai critici d’arte - e non ai cittadini - pare spettare l’ardua sentenza. Almeno così dice Sgarbi, rimasto solo contro tutti a difendere l’arte sui muri di via Watteau e proponendosi persino come promotore di un tavolo di dialogo per siolvere la questione legalità dell’ex centro sociale. Domani l’assessore alla Cultura, accompagnato dal sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Paolo Naccarato - nonostante le polemiche di chi lo vorrebbe addirittura fuori dalla Giunta - andrà al Leoncavallo, in occasione della Giornata del Contemporaneo, invitando tutti a valutare la bellezza delle opere presenti su quei muri. "Anche un ragazzo di gusto come Berlusconi che va con Apicella al Billionaire sono sicuro potrebbe apprezzare questo posto" ha detto Sgarbi. 2Se faccio il mio dovere e uno mi dice che non son incompatibile con il mio compito voglio che me lo spieghi. Il deputato Ignazio La Russa mi deve spiegare se la mia funzione, che io ritengo espletata nel modo più rigoroso, più assiduo e più preciso possibile, è incompatibile con il mandato di assessore e cioè se l’incompatibilità sta nel fatto che io indirizzo un fotografo al Leoncavallo e gli dico di portarmi la documentazione di quanto avvenuto negli anni ’80 e ’90". Secondo Sgarbi ci sarebbe un atteggiamento schizofrenico in chi vorrebbe dividere la figura del critico da quella dell’assessore. E il sindaco Moratti pare essere di questo avviso. "Ritengo importante tenere separate le funzioni istituzionali da quelle di esperto di critica d’arte e quindi di interprete delle tendenze innovative e quella di rappresentante istituzionale: è un equilibrio delicato. Ma se viene un rappresentante delle istituzioni ritengo sia uns egno di attenzione essere pèresenti". Per Sgarbi non si discute: andare è un obbligo. 2Se invito gli altri ad andare non capisco come potrei sottrarmi. Tanto più che si tratta di una strada pubblica. Non andrò li con l’intento di fare una provocazione". La questione legalità è presto chiusa dall’assessore alla cultura: "La maggior parte dell’arte è illegale. Non sono io a dovermene occupare. Sarà il sindaco a doverne rispondere alla Prefettura, non io. La legalità non riguarda l’assessore alla Cultura". Un tavolo sul posizionamento dei graffiti a Milano, inoltre, era già stat aperto dalla Moratti prima che arrovassi io a parlare del Leoncavallo". Sgarbi però si è fatto promotore di un dialogo tra le parti coinvolte. "L’avvocato del Leoncavallo mi ha chiesto di non guardare solo all’estetica e per questo ho convocato i rapresentanti della famiglia Cabassi, i proprietari dei locali; il prefetto; la Provincia e il Comune". Il presidente della Provincia Filippo Penati, intervenuto al tavolo di confronto, ha aggiunto: 2Neppure io condivido tutto ma non è giusto chiudere tutte le tabaccherie perchè la metà dei cittadini non fuma, ma è necessario che si completi il percorso della legalità. Come amministratore pubblico mi sento responsabile di salvaguardare un’esperienza che ritengo significativa". E infatti Sgarbi è a lui che ha affidato il compito di "convincere" la Giunta. Smentito il patrocinio del Comune all’ex centro sociale: "il patrocinio è stato dato alla pubblicazione di un catalogo e non al Leoncavallo. Nessuno mi può impedire di produrre un libro con i graffiti. Temevo piuttosto che il Leoncavallo si ribellasse all’occupazione da parte del Comune". La posizione di Sgarbi non è contestata da tutta la destra. Per Cristiana Musacrdini, coordinatore regionale di An, è necessaria l’attenzione di tutti a non fare commistione tra valutazioni culturali e giudizi politici. 2Il Leoncavallo - dice la Muscardini - ci ricorda e rappresenta politicamente tempi bui e continua a non essere sanato l’illlecito dell’occupazione della sede, ma la valutazione delle eventuali espressioni artistiche va invece lasciata alla competenza di chi si occupa di arte". Ma Sgarbi non risparmia colpi per nessuno:"Trovo sgradevole l’intervento dell’assessore Giovanni Terzi che fu sostenuto da me quando fu arrestato e oggi mi dice che sbaglio a parlare di Leoncavallo". Sulla questione dei finanziamenti di cui il Leoncavallo avrebbe bisogno il presidente della Provincia è chiaro:"Cercheremo di metterlo in condizione di autofinanziarsi, l’idea di base è quella di non partire con l’assistenza. Lanceremo un polo di attività rivolto ai giovani che possano contribuire anche economicamente a risolvere il problema".

Domitilla Ferrari

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"Penati fa il mediatore: legalità per il Leonka "
by Il Giornale 13 ottobre Friday, Oct. 13, 2006 at 2:22 PM mail:

Penati fa il mediatore per il Leoncavallo. Dopo il settimo avviso di sfratto (notificato il 15 settembre) forse non bisognerà attendere l’ottavo (in programma il 13 novembre). Ieri la riunione decisiva, a Palazzo Reale, con protagonisti Sgarbi, il presidente della Provincia, Filippo Penati, le mamme del Leoncavallo, gli esponenti storici del centro sociale «Atomo» Tinelli e Daniele Farina, insieme a due delegati della famiglia Cabassi, proprietaria degli stabili occupati, rappresentanti dell’associazione Milano Metropoli. Vertice a porte chiuse, ma sorrisi distesi. Prossimo appuntamento davanti al prefetto. Gian Valerio Lombardi. «Domani manderò una lettera al prefetto - ha annunciato Penati - perché apra un tavolo di confronto. Nell’area del Leoncavallo può nascere un centro per i giovani nell’ambito dell’imprenditoria artistica e creativa». Ma chi paga? «L’idea è che il progetto si possa autofinanziare

Roberto Bonizzi

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"L’uragano Sgarbi fa ballare la Giunta: pronto a dimettermi"
by Libero 13 ottobre Friday, Oct. 13, 2006 at 2:23 PM mail:

Il sindaco: o fai l’assessore o il critico. Lui "non sono schizofrenico. La legalità non c’entra con l’arte, vado al Leonka".

"Non sono disposto ad accettare da nessuno autorità, sindaci o presidenti del consiglio, alcuna limitazione alla mia attività culturale. Non sono schizofrenico. Per cui le mie dimissioni sono pronte in qualsiasi momento". Ieri per la prima volta Sgarbi ha ipotizzato di lasciare l’assessorato alla Cultura. Un’eventualità che viene auspicata da tutta la maggioranza irritata dalle iniziative del critico d’arte. Il motivo dello scontro sta nella decisione di Sgarbi di recarsi domani al Leoncavallo in occasione della Giornata del Contemporaneo nonostante lo stop del sindaco: ci andrà per accompagnare il sottosegretario ai rapporti con il parlamento Paolo Naccarato, interessato all’intera vicenda. Ci andrà non nelle vesti di assessore, dunque, ma per dovere di cortesia istituzionale. Un distinguo che non è bastato a placare la Cdl. Da una parte Letizia Moratti ha cercato di attenuare la polemica:" Gli assessori sono concordati con il sindaco. E’ il sindaco che decide. Dipenderà dalla capacità dell’assessore di tenere distinti i ruoli, quello istituzionale e quello di critico d’arte". Dall’altra la maggioranza che, guidata da An, ha presentatao un ordine del giorno con cui censurare le intenzioni di Sgarbi e chiede un tavolo di confronto, presieduto dall’assessore allo Sport, Giovanni Terzi, "per il ripristino della legalità e la fine dell’occupazione abusiva". "Non è acettabile la legittimazione politica del Leoncavallo - dice il capogruppo di An Carlo Fidanza - anche se camuffata da valenze artistiche. Sgarbi si ricordi che deve operare all’interno di una cornice politica, altrimenti si pone fuori dalla maggioranza". Parole che sanno di ultimatum e che sono state condivise dagli altri cinque gruppi che costituiscono la Cdl in consiglio. L’altra trovata che ha contribuito a rendere tesi i rapporti riguarda il tavolo per il Leoncavallo, convocato, non ci sarebbe bisogno di dirlo, dal solito Sgarbi. Bastava già l’oggetto della convocazione - un incontro con la Provincia e i legali di Cabassi, i proprietari di via Watteau - per provocare il rifiuto del centrodestra. A ciò si è aggiunto il fatto che la riunione è stata fissata dal critico a Palazzo Reale, in concomitanza con i lavori del consiglio comunale. Si sono così presentati, oltre a Filippo Penati e al deputato di Rifondazione Daniele Farina, solo i consiglieri del centrosinistra. Pierfrancesco Majorino e Basilio Rizzo. E’ stato affermato l’impegno per una soluzione che preveda la permanenza del centro in via Watteau.

Giovanni Seu

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tinelli?
by tinelli il merdone Saturday, Oct. 14, 2006 at 11:16 PM mail:

"gli esponenti storici del centro sociale «Atomo» Tinelli e Daniele Farina"
"C’erano Daniele Farina e Atomo Tinelli."

ma cosa cazzo c'entra tinelli con il leoncavallo?
non sa proprio più come potere "esserci", comparire,
'sto infamone!

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