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Stroncare i libri di Pansa è un piacere o un dovere civico?
by Tom Joad Tuesday, Oct. 17, 2006 at 10:44 AM mail:

Altro che verità storica! Come la folla dei voltagabbana che lo ha preceduto, anche Giampaolo Pansa non rende servizio ad altri che a Berlusconi.

Lo ammetto.
Con "Il sangue dei vinti" Giampaolo riuscì a fregarmi. Comprai il libro e lo lessi d'un fiato. Ma non vi trovai alcunché che già non conoscessi fin nei dettagli, considerai l'espediente narrativo della seducente ricercatrice -che alla fine il protagonista neanche riesce a portarsi a letto- pedestrissimo e scolastico, deplorai l'eliminazione di tanti dettagli granguignoleschi di cui grondano le fonti originali. Per questi motivi, temo che eviterò con ogni cura di sorbirmi anche il nuovo best seller da maggioranza silenziosa attualmente in libreria.
Se G.P. avesse pubblicato i suoi volumi presso uno dei moltissimi piccoli editori esistenti nessuno avrebbe battuto ciglio, le settecento copie -su mille tirate- non vendute sarebbero andate serenamente al macero dopo un par d'anni, e la cosa sarebbe finita lì. Pubblicando per editoroni ben ammanicati coi poteri forti, capaci da anni di sfornare tirature da brivido di libri in cui gli autori dicono dietro lauto pagamento ciò che il potere vuole che essi dicano, le cose vanno in modo ovviamente diverso. Televisione in prima serata, dibattiti da condurre all'insegna del contraddittorio tollerante con chi va a contestare avendo ancora meno argomenti del contestato, eccetera. L'importante è che il voto per Berlusconi e per la marmaglia tricolore da lui rappresentata appaia, come da quindici anni a questa parte, come la soluzione di ogni problema. D'altronde, nella criminosa logica da curva sud imposta ormai con successo a tutta la penisola, se i comunisti sono tanto cattivi, la controparte non può che essere buona, no?
Finalmente all'inferno Oriana Fallaci, scomparsi tanti della vecchia guardia colpevoli -come Montanelli- di aver conservato qualche particella di amor proprio e/o di raziocinio impermeabile agli assegni, non cessa la ricerca di penne facili e strapagate per inondare il mercato editoriale di cazzate mostruose ma -si spera- efficaci. Un'efficacia ormai raggiunta a spese di ogni logica e di ogni evidenza, con i pochi sudditi itagliani rimasti in grado di leggere un testo e di riferire quanto hanno letto inondati senza possibilità di replica da dementate anche peggiori, presentate come unica interpretazione della realtà tollerabile senza incorrere nell'accusa di coltivare nostalgie incoffessabili. Il tutto grazie a giornalai obesi, servi, piccini, prezzolati, ruffiani e mezze calze, cui ogni tanto viene aggregata a steccare nel coro qualche persona per bene necessaria a salvare l'apparenza del pluralismo, e messa a tacere immediatamente dopo.
Un individuo che conservi un po' di rispetto di sé non può che disprezzare questa "libertà" e questa "democrazia" ridotte a caricature, sulle quali si sono imbastite guerre d'aggressione in cui si manda sempre a crepare qualcun altro ed il cui spettacoloso fallimento viene ora occultato in ogni sede.


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