TUTTI SIAMO OAXACA! TUTTI SIAMO ATENCO!
TUTTI SIAMO L' Otra Campaña
TUTTI SIAMO OAXACA! TUTTI SIAMO ATENCO! TUTTI SIAMO L' Otra Campaña Venerdì 27 ottobre gruppi di paramilitari e poliziotti aderenti al PRI (Partito de la Revolucion Institucional) hanno attaccato in più punti le barricate presidiate dal movimento popolare di Oaxaca, provocando la morte di tre persone. Domenica 29 ottobre un operativo con più di 4500 effettivi della PFP, polizia federale preventiva, ha sgomberato il presidio che da più di cinque mesi occupava il centro della città. Altre tre persone, tra cui un bambino di 12 anni, sono state uccise per mano del governo messicano, che ancora una volta si è reso responsabile di violazioni dei diritti umani e di violenze contro la popolazione civile. Non sono le uniche vittime di questo conflitto. Dove in alto si accumulano capitale, disuguaglianza, privilegi ingiusti, mercantilizzazione delle esistenze, in basso uomini e donne accumulano un altro modo di esercitare la politica, accumulano differenze e alterità, accumulano pratiche di cooperazione sociale e mutuo aiuto promuovendo forme di autogestione e autonomia. Ancora una volta guardando al Messico impariamo dai più deboli, dai più lenti, da quelli che stanno in basso. Impariamo da coloro che non camminano al ritmo frenetico del capitalismo, da coloro che stanno in fondo alla gerarchia della piramide sociale, dai gruppi subalterni che non hanno soldi, potere, fama, ma che sono la maggioranza in Messico come nel mondo. In questo momento il nostro cuore batte con tutti i fratelli e le sorelle di Oaxaca, con i fratelli e le sorelle di Atenco, con i fratelli e le sorelle che cercano di valicare le frontiere per costruire i propri sogni dall'altra parte. Abbiamo nel cuore chiunque con indignazione e rabbia difende la propria esistenza dai predatori dello sfruttamento violento e arrogante, chi si difende dalle guerre e dall'esercizio incondizionato del potere per il potere stesso. L'indignazione per quanto sta succedendo a Oaxaca produce azioni di ribellione in ogni luogo. Oggi il Consolato del Messico di Bologna è stato sanzionato dal basso perché complice della sistematica negazione di diritti umani, perché complice dello spargimento di sangue di chi ha saputo, con la lotta, realizzare il proprio protagonismo nella costruzione del proprio bene comune e collettivo, mettendo in gioco i propri corpi, le proprie intelligenze, i propri saperi. Il consolato è stato chiuso, le sue pareti sporche del sangue dei fratelli e delle sorelle uccisi.
NESSUNA GIUSTIZIA, NESSUNA PACE!
FRATELLI E SORELLE DEL MOVIMENTO POPOLARE DI OAXACA
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