Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | classic toolbar di navigazione old style toolbarr di navigazione old style toolbarr di navigazione Versione solo testo toolbar di navigazione
Campagne

inchiostroG8


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer

Vedi tutti gli articoli senza commenti
alcune cose sul comportamento della chiesa
by nicola Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:20 AM mail:

la copertura di un genocida

…Democrazialegalita.it…



La giustizia della Chiesa Cattolica: quando il Vaticano protegge un genocida.

I preti, dal canto loro, troppi e poco costumati, spesso e per vari modi facevansi turbatori dell'ordine sociale; e coperti dalla parzialità de' canoni, esenti per privilegio da ogni giurisdizione de' secolari, difesi o scusati da' tribunali degli ecclesiastici, sfuggivano alla regolarità de' processi e del gastigo (Gino Capponi, “storia di Pietro Leopoldo”, 1823)



articolo originale di http://www.democrazialegalita.it Se lo volete utilizzare, citate con evidenza la fonte e l’autore o meglio linkate direttamente questa pagina o la home del nostro periodico on line



Si sta svolgendo in questi mesi in Tanzania, nella sede del tribunale internazionale appositamente costituito, uno dei tanti processi per il genocidio del Ruanda degli anni ‘90.



Imputato è Athanase Seromba, ruandese di etnia hutu, prete cattolico. Nessun giornale italiano ne parla, e le notizie che si trovano su internet sono rare e poco frequenti. Ma perché ci interessa?

Padre Seromba partecipò, secondo le accuse formulate a suo tempo, e redatte con cura dal giudice Carla del Ponte in persona, ad una massacro di tusti, così come fece parte del clero cattolico hutu del Ruanda e del Burundi, clero che, attraverso le stazioni radio e le piccole trasmittenti di montagna delle quali disponeva, si fece spesso tramite tra i vari gruppi di ribelli e galvanizzò, con trasmissioni di raro fanatismo, le bande di assassini. Naturalmente, non tutti i religiosi si macchiarono di colpe, anzi, moltissimi furono invece preti, suore e seminaristi che si adoperarono per salvare vite umane, o che furono vittime a loro volta delle immani stragi. Ma Anthanase Seromba non era certo il tipo da martirio.

Nominato come Curato nella parrocchia di Nyange, a Kibungo, accolse con fredda ipocrisia circa 2000 tusti in fuga, e li fece rifugiare all’interno della chiesa. Della quale, però, sprangò porte e finestre. Chiamò quindi le milizie hutu, e consegnò loro il bottino. Su sua stessa “autorizzazione”, la chiesa fu presa a cannonate. Sulle macerie passarono e ripassarono i bulldozer (“non vi preoccupate per la parrocchia! La ricostruiremo!”, raccontano che gridasse). I pochi sopravvissuti furono finiti a colpi di machete, e qualcuno pare lo abbia inferto pure lui. Nella puzza di sangue e di fumo, il prete assassino si levò con autorità, e indicando i morti, i pezzi dei morti, ordinò di “levare di torno quella immondizia”. I miliziani eseguirono. Era l’aprile del 1994, e i 2000 morti di Nyange erano solo tra i primi di un totale che si è avvicinato al milione. Sappiamo poi come andarono le cose: i tutsi reagirono, e ripresero il potere. Migliaia di assassini genocidi furono arrestati, e, con tutte le pelosissime ipocrisie e prudenze della comunità internazionale, sopraffatta da montagne di cadaveri e di polemiche, si istituì il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda. Ma di padre Anthanase Seromba, nessuna traccia. Il prete assassino era scomparso, nessuno, neanche i suoi complici del “Comitato Speciale per la Sicurezza” di Nyange ne sapevano più nulla. A Carla del Ponte, Procuratore Capo per il Tribunale ruandese, non rimase che emettere un mandato di arresto internazionale. E le polizie di tutto il modo lo ricercarono, invano.



Firenze, Italia, 1999: Da un paio d’anni era stato nominato, nella chiesa di S. Martino a Montughi , un nuovo vice- parroco. Il fatto che fosse straniero, e africano, fece effettivamente un po’ di scalpore, nel borghese quartiere cittadino, abituato a parroci – come dire – più tradizionali. Ma dopo le prime incertezze, fedeli e abitanti in genere della zona hanno imparato ad apprezzare l’efficienza e la cordialità di don Atanasio Sumba Bura, come dice di chiamarsi. Don Atanasio è arrivato nel 1997, con discrezione e con la benevola presentazione della diocesi fiorentina. Anzi, l’arcivescovado ha raccomandato la massima collaborazione e mobilitazione affinché don Atanasio potesse facilmente integrare nella comunità. Per due anni tutto va benissimo, aggraziate palazzine liberty e pesanti palazzoni anni ’50 avvolgono la vecchia chiesa in una normalissima vita di routine. Ma 1 milione di morti pesano sulla coscienza dell’umanità, e una associazione, African Rights, organizzazione simile a quelle ebraiche che non smisero mai di cercare i gerarchi nazisti, arriva fino a Firenze, fino a Montughi, fino a S. Martino, e, insospettita dal nome troppo simile a quello di un latitante irrintracciabile, scatta foto e prende informazioni, confronta dati e convoca testimoni. E riconosce Anthanase Seromba, lì, a S. Martino, a Montughi, a Firenze.

La notizia è una bomba, ma in Italia non esplode. È solo grazie ad un servizio accuratissimo del britannico Sunday Thimes che il caso fa il giro del mondo. Solo a quel punto (siamo nel novembre 1999) si mobilita la magistratura italiana. Don Anthanase nega, si infuria, convoca giornalisti, e rilascia dichiarazioni fiume, nelle quali accenna a molte cose: alla quasi omonimia; alla sua assenza dal Ruanda ai tempi dei massacri; alla sua ordinazione sacerdotale che sarebbe successiva al 1994, addirittura ad un complotto anglo-americano… insomma, ai cronisti racconta la sua verità. Ad una sola condizione: non scattare fotografie.

Immediatamente, parte la “schermatura” della curia fiorentina. Don “Sumba Bura” viene custodito, difeso, avvolto in un abbraccio protettivo impenetrabile. Arcivescovo, vescovi e parroci esprimono solidarietà e sicurezza di innocenza, e lanciano segnali a magistrati e tribunali: don Atanasio non si tocca. Per intanto, Atanasio viene trasferito in una parrocchia del circondario, a S. Mauro a Signa, sulle colline. Più tranquillità, meno curiosi, probabilmente una parrocchia più plasmabile. Poi, quando le acque si calmano un poco, semplicemente, sparisce. Tutti immaginano che sia fuggito, si sia dato ad una difficile e drammatica latitanza. Ma non è così, in realtà. Passerà tempo, prima che si sappia dove si trova: a 25 metri dalla Cattedrale di Firenze, nella sede arcivescovile, che, essendo cardinalizia, è sotto sovranità vaticana, e quindi, diciamo così, extraterritoriale.

Per essere chiari fino in fondo: Anthanase Seromba, alias Atanasio Sumba Bura è stato nascosto dalle autorità ecclesiastiche in una sorta di impenetrabile ed inespugnabile fortino. Mentre l’interpol e le autorità del Tribunale lo ricercano, mentre i parenti degli uccisi lo reclamano, mentre le lettere ufficiali di African Right arrivano a Sua Eminenza il Cardinale e persino a Sua Santità il Papa, lettere che richiedono collaborazione per la giustizia in una vicenda di genocidio e orrore, la Chiesa fiorentina lo nasconde. Lo accudisce. Ne prepara, in un segreto lungo due anni, la difesa.

Poi, nel 2001, nell’agosto del 2001, ecco un comunicato: ''Don Athanase Seromba non è « fuggito », come hanno scritto alcuni giornali: è tuttora ospite dell'arcidiocesi di Firenze e ribadisce di essere pronto a rispondere di fronte alla legge per tutte le accuse che lo riguardano'', dichiara il portavoce della Curia fiorentina, Riccardo Bigi. Anthanase “non intende affatto sottrarsi a un eventuale processo”, anche se, precisa Bigi, ''A tutt'oggi, non ha ancora ricevuto nessun atto ufficiale di accusa, e non conosce quindi le imputazioni se non attraverso quello che e' stato pubblicato sui giornali''. Il comunicato si chiude con la denuncia della “disinformazione in Ruanda'', e con l’esternazione di “forti sospetti sulla imparzialità di African Rights.”

La Curia Fiorentina si dimentica però di “comunicare” come mai adesso, a due anni di distanza, il vice parroco ruandese risulti essere proprio Anthanase Seromba, e non Atanasio Sumba Bura, e si dimentica pure di dire come mai gli fossero state affidate due parrocchie sotto falso nome.

Due anni di attesa, due anni di occultamento dietro le finestre sotto le quali passano ogni giorno migliaia di turisti, dalle quali si vede il Battistero romanico e la cupola brunelleschiana. Due anni duranti i quali ONU e altre autorità avevano ricercato ovunque l’accusato. Una vera missione pastorale, questo tirarla per le lunghe. E non senza scopo. Infatti, nel 2001, in Italia succede qualcosa: Berlusconi torna al governo. Cosa c’entra? C’entra. Vediamo il susseguirsi dei fatti.

Il procuratore generale dei tribunali internazionali per i crimini nel Kosovo e in Ruanda è, appunto, Carla del Ponte, la super-giudice svizzera amica di Falcone e essenziale collaboratrice nelle indagini italiane su mafie e corruzione, indagini nelle quali Berlusconi (o qualche suo amico) è inciampato più volte. Il 12 luglio 2001, rimettendo a punto le denuncie e i precedenti mandati di cattura, la Del Ponte emette un ordine di cattura internazionale per genocidio nei confronti di quattro ruandesi : l’ex ministro delle finanze, un musicista, e due preti cattolici. Uno di essi è Anthanase. In tutta europa scatta una operazione coordinata, e i tre latitanti che si trovavano rispettivamente in Belgio, Olanda e Svizzera sono consegnati alle autorità competenti. L’Italia, al contrario, non esegue. Nonostante una risoluzione specifica dell’ONU (la 955 : "Tutti gli Stati devono cooperare pienamente con il Tribunale internazionale… i Paesi membri delle Nazioni Unite sono obbligati a cooperare senza indugi con ogni richiesta di arresto e consegna di qualsiasi persona incriminata dalla Corte.”), il ministero della Giustizia fa sapere che le relative leggi di ratifica non sono mai state approvate, e quindi una simile estradizione non è possibile. Si risponde dunque ad una legittima richiesta con una confessione di inadempienza giuridica. L’ufficio della Procura Speciale comincia ad innervosirsi: "per il Tribunale dell'ex Jugoslavia ci avete messo due giorni ad adeguare la legge" sbotta l’inviato svizzero ad un funzionario del Ministero di via Arenula. Poi gli rammenta: "Guardi che basta un decreto legge, una cosa che si fa in poche ore". L’incredibile risposta è: "Sa, per un decreto ci vuole tempo, occorre vagliare, vedere. L'ex Jugoslavia è alle porte di Roma. Il Ruanda è migliaia di chilometri lontano" (queste frasi sono state riportate, virgolettate, da Diario, ndr).

Carla Del Ponte non regge l’affronto, e chiede un immediato incontro con Berlusconi. Non se ne farà di nulla. E l’Italia viene ufficialmente biasimata alle Nazioni Unite.

Nel frattempo, dall’arcivescovato fiorentino, continuano a partire comunicati, nei quali si ribadisce che Seromba è “ospitato e protetto” in luogo segreto (l’arcivescovado stesso, come si saprà un mese dopo). Le autorità ecclesiastiche e il governo italiano sembrano andare avanti con una perfetta sincronia. L’avversità di Berlusconi nei confronti della Del Ponte e quella di Castelli nei confronti di qualsiasi trattato di estradizione vanno a braccetto con la voglia della curia di frenare, rallentare, nascondere, giustificare.

Intanto, dopo l’11 settembre, governo, chiesa ed istituzioni si sbracciano alla ricerca dell’aggettivo più enfatico da affiancare a “terrorismo” “fanatismo” “estremismo” “guerra” “vite spezzate”... Si proclamano principi su “giustizia” “pace” “democrazia”, nonché “severità” “intransigenza” e “immigrazione clandestina”. Nessuno però collabora con l’ONU per consegnare un sospetto genocida a chi di competenza.

Invece il Vaticano avvia trattative con il Tribunale e con le autorità ruandesi. Ottiene assicurazioni sui seguenti punti: il sacerdote non deve essere trasferito in Ruanda, né incarcerato con altri hutu incriminati nelle prigioni internazionali in Uganda, Burundi e Congo. Non deve essere condannato a morte, e deve avere un trattamento di riguardo.



Ben chiara deve essere una cosa: la trattativa per un eventuale consegna (sempre più inevitabile, viste le crescenti pressioni internazionali) deve essere esclusivamente condotta dalla Santa Sede, mentre lo stato Italiano deve esserne tenuto ufficialmente fuori. Infatti, quando, nell’agosto del 2002, il ministro Castelli risponde ad una interrogazione parlamentare dei DS presentatagli un anno prima, rivela due novità: 1), che l’Italia ha approvato, finalmente, la legge sulla estradizione dei perseguiti dal tribunale internazionale (2 agosto 2002); 2) che Athanase Seromba si è già consegnato al Tribunale stesso, in Tanzania, il 6 febbraio di quell’anno, ovvero prima della approvazione della legge italiana, che ne avrebbe comportato l’arresto, la presa in consegna, il probabile sequestro di documenti e la perquisizione di parrocchie e archivi, nonché l’eventuale incriminazione di complici e fiancheggiatori.

In poche e semplici parole, il Vaticano ha fatto in modo che un suo protetto sfuggisse, se non al processo, alla giurisdizione italiana e alla conseguente giurisdizione internazionale. E l’Italia ha chiaramente permesso la permanenza ed il passaggio di un latitante sul suo territorio (conoscendo le date e gli scopi dei suoi spostamenti) senza approvare una legge obbligatoria se non dopo la sua volontaria partenza.

Uno duplice schiaffo al diritto. Una ulteriore dimostrazione della sudditanza del nostro Paese nei confronti della Santa Sede. Una ulteriore dimostrazione che si condannano i peccati, ma non i peccatori. Una ulteriore differenza tra l’accanimento contro i matrimoni gay e le cellule embrionali, e la morbidezza (storica) verso i criminali di guerra.

Non per nulla, a S. Mauro a Signa, ultima parrocchia del sedicente padre Atanasio, si costituisce un comitato di solidarietà e di sostegno, che, per non farsi mancar nulla, apre pure un sito web. (eccolo) Nello stesso, si può anche soddisfare la curiosità di vedere le rare, rarissime foto del sacerdote.



Vorremmo solo ricordare, in chiusura di questo articolo, che nel 1998 (quattro anni dopo i fatti ruandesi, un anno dopo l’arrivo clandestino di Seromba a Firenze, e quattro anni prima della sua consegna alle autorità tanzaniane), Karol Woitila aveva beatificato Aloysius Stepinac, arcivescovo di Zagabria durante la seconda guerra mondiale, amico, collaboratore e complice del dittatore ustascia Ante Pavelic, detto “il macellaio”, del quale aveva approvato ed appoggiato la strage (100 mila morti) dei serbi ortodossi. Ante Pavelic, alla fine del conflitto, si era rifugiato in Vaticano, da dove aveva ottenuto un lasciapassare per l’Argentina assieme a decine di gerarchi nazisti e comandanti SS. È una chiosa originale, o la conferma che, qualcosa, a Trastevere, non va?

articolo originale di http://www.democrazialegalita.it Se lo volete utilizzare, citate con evidenza la fonte e l’autore o meglio linkate direttamente questa pagina o la home del nostro periodico on line

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
tra un po' vi attaccarete al rumore dei peti
by 30db Sunday, Nov. 19, 2006 at 8:58 AM mail:

peti dei preti ovvio
























































































































































-

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Basta insulti e volgarita'....
by gloria deo Sunday, Nov. 19, 2006 at 10:50 AM mail:

Basta insulti e volgarita' contro i Sacerdoti di Cristo!!
Pare che qui si sia gia' svolto un processo e che un
Sacerdote sia stato condannato con sentenza definitiva passata in giudicato...
Non e' cosi'.
Per il momento Don Atanasio Seromba e' solo accusato di crimini orribili ma circa la fondatezza di tali tremende accuse nessuna giustizia - ne' civile ne' religiosa - s'e' ancora pronunciata.
Preghiamo tutti perche' l'innocenza di Don Seromba sia
dimostrata al dila' d'ogni possibile dubbio e perche'
Egli possa essere restituito quanto prima ai Suoi fedeli.
Il Signore e' misericordioso e conosce la Verita'.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
ma
by uno Sunday, Nov. 19, 2006 at 12:30 PM mail:

ma chi è l'idiota qui sopra?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
un idiota
by gloria deo Sunday, Nov. 19, 2006 at 1:30 PM mail:

E' un idiota che si spaccia per me.
Io sono il vero gloria deo e condanno la pedofilia, anche se commessa da un religioso. Anzi, è un aggravante il fatto che sia commessa da un religioso.
Ma questa non è la normalità.
Tengo a precisare ancora una volta che vado in chiesa da una vita, passo più tempo in parrocchia che a casa, conosco tanti preti e non ho mai subito o sentito di casi di pedofilia.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
x gloria deo
by Tito Sunday, Nov. 19, 2006 at 5:43 PM mail:

"Passo piu tempo in parracchia che a casa"

Non occoreva precisarlo si vede sei proprio un defficente.

"Conosco tanti preti e nessuno non mi ha mai toccato"

Devi essere siccuramente una sagoma se neanche i preti non ti cagano.
Sai cosa se anche quella puttana della Del Ponte e alla ricerca di quel criminale di prete allora vuol dire che ne ha proprio combinate.

Sai cosa gloria! di preti non ce ne uno che valga laltro,
sono tutti delle bestie dei vermi e una razza da sterminare,
e ti diro di piu chi li frequenta non e mica meglio,
e con il zoppo che si impara a zoppicare.
La religione e sopratutto quella cattolica e la piu brutta cosa che potteva capitare a questo mondo.
Convertiti prima che sia troppo tardi.

CLORO AL CLERO porco dio.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Porcodio, proprio NON sa...
by rimandatelo all'asilo Sunday, Nov. 19, 2006 at 7:48 PM mail:

Porcodio, proprio NON sa leggere.
Qui si parla d'un prete ruandese accusato di GENOCIDIO e
l'idiota straparla di pedofilia...
Povero COGLIONE, diobestia..!!!!

Vedere:

http://www.democrazialegalita.it/seromba.htm

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
x voi due
by gloria deo Monday, Nov. 20, 2006 at 12:33 AM mail:

Per questo qua sopra
Ma no, no mi ricordavo più di cosa si parlava.
E non occorre bestemmiare, razza di scimmia!
Sei un idiota, ecco cosa sei.

Tito
Tu mi prendi in giro con cattiveria. Nel tuo tono c'è odio, astio nei miei confronti. Hai un modo di schernirmi beffardo e sprezzante.
Ma cosa ti ho fatto?
Perché mi tratti così?
Mi fai passare la voglia di andare in vacanza nella bellissima Croazia, non voglio correre il rischio di incontrarti.
Non capisco, leggo un forte odio nei tuoi commenti.
I preti sono bestie, vermi? E tu cosa sei? Chi credi di essere?
Cosa ti hanno fatto i preti? Ti sono antipatici per quale motivo?
E poi chi è questa Del Ponte?
Sei una persona molto cattiva.
Con te c'è da lavorare molto.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
x gloria deo
by Tito Monday, Nov. 20, 2006 at 2:35 AM mail:

Ti chiedo perdono gloria,ogni tanto mi fai imbestialire e non
mi contengo piu non ce lo con te,anzi mi sei cuasi simpatico
ancora una volta perdonami.
Pero sui preti e tutto il clero la mia convinzione rimane quella.
Ti aspetto in vacanze in Croazia sei sempre il benvenuto.
Amicalmente.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
merdeo ignorante patentato
by ortho stice Monday, Nov. 20, 2006 at 2:42 AM mail:

"E poi chi è questa Del Ponte?"

sei veramente una bestia. vai meno all'oratorio e leggi qualche giornale in più.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
chi è Del Ponte?
by gloria deo Monday, Nov. 20, 2006 at 2:36 PM mail:

Tito
Ok, perdonato.
Ognuno ha le sue idee, io rispetto le tue.
Appena potrò, farò una vacanza in Croazia.

Porco stitico (ortho stice)
Questo sito serve per informarsi.
Invece di scrivere un commento privo di contenuto informativo e solo a scopo di insulto, potevi dire chi è questa benedetta Del Ponte.
Hai perso un'ottima occasione per fare bella figura.
Comunque credo che tu non sappia chi sia questa tizia.
Sei solo un troll.
Vergognati.

E adesso, qualcuno si degna di dirmi chi è Del Ponte?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Basta tu legga....
by porchissimo dio Monday, Nov. 20, 2006 at 2:45 PM mail:

Basta tu legga il post iniziale, merdeo, per sapere chi e' la Del Ponte....!!!

Gia' ma dovresti ANCHE capirlo, porca madonna.

Sei un ciarlatano IRRECUPERABILE.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Titooooo.....!!!
by je benti boga Monday, Nov. 20, 2006 at 4:37 PM mail:

Tito, ma perche' dai ascolto a questo povero demente??

Guarda che rischi veramente di trovartelo fra le palle
in Croazia col suo zainetto di ostie consacrate alla nutella e, prima ancora di sfilarsi il cilicio dal
buco del culo, NON ti chiedera' se c'e' un "kurva" nei
dintorni oppure dove si mangia bene.
NO, ti chiedera' dov'e' la chiesa piu' vicina!!!

JE BENTI BOGA

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
x je benti boga
by Tito Monday, Nov. 20, 2006 at 11:43 PM mail:

Hahahahahahahhahaha.....qui almeno non abiamo tempo di
annoiarsi,ridere fa bene al corpo e alla mente.
Saluti.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
ma
by X Je benti Boga Tuesday, Nov. 21, 2006 at 12:15 AM mail:

La Kurva di tua madre e' ancora sulla breccia?
Minchia!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Oddio porchissimo....
by blasfemo militante Tuesday, Nov. 21, 2006 at 5:00 PM mail:

Oddio porchissimo, che e' successo a merdeo?

Pare sia scomparso come nebbia al sole...

Vabbe' che ne siamo TUTTI felici ma c'interesserebbe sapere
la diagnosi: prolasso delle meningi, ictus al buco-del-culo, cirrosi epatica da troppo vino da messa?

Cmq se ancora ci legge:

PPPPPPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
devo rispondere
by gloria deo Tuesday, Nov. 21, 2006 at 8:00 PM mail:

Stronzo.
Ci sono eccome, leggo i vostri stupidi commenti, ma cerco di trattenermi.
Ho promesso agli admin che mi sarei limitato nel rispondervi.
Ho resistito a cinque commenti solo su questo post, adesso ve ne canto quattro.
Siete degli sciocchi.
Mi fate pena, siete degli stupidi che si divertono a prendermi in giro e ad offendere il Signore.
Stupidi che non siete altro.
BASTA PERNACCHIE, BASTA CHIAMARMI MERDEO, non vi sopporto.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9