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Notiziario delle lotte dei lavoratori 21-27/11/06
by Centro Documentazione e Lotta Tuesday, Nov. 28, 2006 at 10:07 PM mail:

SOMMARIO: Isfol, Petrolchimico, Atesia, Sant'Andrea, Villa Ortensia, Regione Calabria, Tar e Atesia, Precari Pubblici, Finanza e Mercati, Elsag, Morte in ospedale, Skf, T-System, Paglieri, Allianz, Forestali, 4 morti sul lavoro, Sanità, Tirrenia, Umbria, Etm

***************************************************************
* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
21-27/11/06 *
* http:\it.geocities.comverbanoarchivilc11_06.htm
*
***************************************************************

*************************************************************
* Aggiornamenti su
http:\it.geocities.comcen_doc_lotta *
* Visita il sito di Memoria di Classe
*
* http:\it.geocities.commemoriadiclasse
*
*************************************************************

21 novembre 2006

ISFOL E PRECARIETA' http://www.ilmanifesto.it/

Oggi verrà presentato il rapporto dell'ISFOL alla
Camera dei deputati, quello stesso rapporto che fu
bloccato l'anno scorso dall'allora ministro del Lavoro
Roberto Maroni, perché conteneva dati "non graditi"
sull'applicazione della legge Bossi-Fini
sull'immigrazione. L'Istituto per la formazione dei
lavoratori monitora, tra l'altro, l'applicazione della
legge 30: oggi sotto la giurisdizione del nuovo
ministro Cesare Damiano, è in subbuglio. I
ricercatori, per la grandissima parte precari,
chiedono a gran voce la stabilizzazione e una riforma
dell'organizzazione interna, rivendicando inoltre una
maggiore autonomia dalla politica, in particolare dal
governo. Il personale, spiegano Enrico Mari e Annalisa
Turchini, di Usi-Rdb, è formato da soli 77 lavoratori
a tempo indeterminato su un totale di oltre 500
addetti complessivi. Solo per citare chi è
direttamente in contratto con l'Isfol, perché poi ci
sono tante altre società- satellite che prendono
lavori in affidamento dall'Isfol, utilizzando i ricchi
fondi europei piovuti nelle casse dell'istituto negli
ultimi anni. Anzi, uno dei problemi principali
dell'attuale assetto è proprio il fatto che la gran
mole di denaro, affluita principalmente dalle casse
del Fse (Fondo sociale europeo), anziché venire
utilizzata per creare buona occupazione, è stata
invece indirizzata alla proliferazione dei precari e
all'attivazione di contratti con società esterne che,
a loro volta, danno lavoro a personale ugualmente
atipico. Dentro l'Isfol ci sono lavoratori che
attendono la stabilizzazione da almeno 12 anni, e che
hanno passato diversi concorsi pubblici.

PETROLCHIMICO DI MARGHERA: OPERAI IN CORTEO
http://www.ilmanifesto.it/

Oltre cinquecento operai, dopo un'assemblea nel
capannone del petrolchimico si sono diretti, sotto la
pioggia, verso la statale Romea. Ad aprire
l'improvvisata manifestazione uno striscione con
scritto "Porto Marghera, per la sua sicurezza un
accordo di programma la sola certezza". Sono passate
ormai due settimane da quando i chimici sono andati a
protestare al palazzo della regione, occupando per una
giornata intera la sede della giunta regionale. Dopo
la giornata di tensione i sindacati sono stati
ricevuti prima dagli assessori e poi dal presidente
della regione Giancarlo Galan, che aveva usato parole
durissime nei confronti degli operai in lotta. Galan
non ha firmato, lo scorso ottobre, l'accordo
ministeriale sottoscritto dal ministro Bersani e dagli
enti locali veneziani per il rilancio della chimica a
Marghera. Il presidente della regione ha motivato la
decisione di non firmare sostenendo che l'accordo non
pone limiti temporali all'utilizzo del cloro ma anche
perché non conteneva un vero progetto di rilancio
sull'area industriale.


22 novembre 2006

ATESIA: I LAVORATORI PRETENDONO L'ATTENZIONE DI
EPIFANI http://www.ilmanifesto.it/

Ad attendere Epifani, prima del direttivo, c'erano i
precari di Atesia, call center romano, in lotta da
anni per la stabilizzazione. Contestavano il fatto che
la Cgil avesse firmato con le aziende l'avviso comune
sui call center (che anticipa l'art. 178 della
finanziaria, ossia il condono per le imprese che
avevano abusato del ricorso ai contratti atipici,
grazie a una bizantina distinzione tra telefonate in
outbound e inbound, nonché l'obbligo per chi vuol
essere assunto di firmare una liberatoria in cui si
rinuncia a ogni vertenza sul pregresso) e gli accordi
2004 e 2006 con Atesia. Un dialogo tra sordi, a quanto
pare, Epifani ha infatti ribadito la strategia della
Cgil per ridurre il lavoro precario: privilegiare le
assunzioni a tempo indeterminato, tranne che per
situazioni di effettiva stagionalità. Ma di ritirare
le firme sotto gli accordi sottoscritti (dove sta la
stagionalità nei call center?), neppure a parlarne.


23 novembre 2006

OSPEDALE SANT'ANDREA: REINTEGRATA LAVORATRICE DEI UNA
COOP http://www.ilmanifesto.it/

Appena finita la trasmissione di RaiTre Report sulle
incredibili condizioni di lavoro all'interno della
sanità, la Cooperativa Begonia ha "sospeso" la signora
Eleonora Bussa, loro dipendente in servizio presso
l'ospedale Sant'Andrea. La colpa? Ha risposto alle
domande dei giornalisti sulla sua situazione
contrattuale, sullo stipendio, il tipo di lavoro, ecc.
Per lo stesso motivo, ricordiamo - e per la stessa
trasmissione - erano stati licenziati quattro
ferrovieri che avevano indicato alcuni buchi evidenti
nella sicurezza del trasporto. Quella vicenda si sta
trascinando ancora oggi tra scioperi e tribunali (uno
di loro è già stato riassunto), mentre a Eleonora è
giunta una lettera che la invitava a rispondere -
tramite avvocato - entro 5 giorni alle accuse:
affermazioni "aventi contenuto palesemente
diffamatorio", che "hanno gravemente compromesso
l'immagine della cooperativa". Stranamente, però, non
è partita nessuna querela nei confronti di Report,
segno che i contenuti non erano contestabili. Il
lavoratori dell'ospedale - sia "stabili" che precari
(dipendenti dalle cooperative), si sono immediatamente
mobilitati. Fino a convincere l'assessore regionale
alla sanità, Augusto Battaglia (Ds), a premere sulla
cooperativa per il reintegro immediato di Eleonora. In
serata l'assessorato era ancora presidiato dai
lavoratori; il presidente di Begonia assicurava gli
assessori Battaglia e Tibaldi che il provvedimento era
stato ritirato. Ma la lettera a Eleonora non ancora
arrivata.
La trasmissione ha scatenato un putiferio nel mondo
delle "cooperative" che forniscono agli ospedali
infermieri, portantini, pulitori, addetti al catering,
ecc, perché ha illuminato un verminaio cui si era
spesso parlato su giornali come questo, ma che non era
mai arrivato sotto l'occhio impietoso delle
telecamere. La prima reazione - per esempio delle
cooperative Osa e Capodarco - è stata quella di far
firmare ai propri "soci lavoratori" una lettera in cui
ci si dichiara in vario modo "orgogliosi" di
appartenere a quelle coop e "personalmente offesi"
dalla trasmissione. La firma, stando alle
testimonianze dirette, viene loro chiesta dai
dirigenti al momento di incassare la busta paga.
L'immediata presa di posizione di numerosi consiglieri
regionali, sia della nuova maggioranza di
centrosinistra che dei vecchi colleghi di Storace (cui
viene da molti imputato un grande ruolo nel promuovere
l'irresistibile ascesa dei costi della sanità, nel
Lazio e poi in Italia), dimostra che i vertici
politici sono consapevoli di dover "fare qualcosa". Il
Coordinamento dei "lavoratori fantasma", che ha
immediatamente preso in mano la vertenza di Eleonora,
punta l'indice contro la causa delle esternalizzazioni
a favore delle coop degli "amici degli amici"; ovvero
il blocco della pianta organica negli ospedali.

CLINICA VILLA ORTENSIA: LICENZIAMENTI
http://www.giornaledicalabria.it/

La clinica Villa Ortensia di Cosenza ha preannunciato
una serie di provvedimenti che porteranno al
licenziamento ed alla messa in mobilità di diverse
figure occupazionali: un atteggiamento che rischia,
peraltro, di indebolire gli standard qualitativi della
struttura. Già i lavoratori devono pagare il prezzo di
ritardi nell’erogazione degli stipendi. Sarebbe
interessante conoscere il piano industriale di Villa
Ortensia e come intende rimanere sui livelli di
accreditamento se vuole davvero licenziare delle unità
occupazionali.

DIPENDENTI REGIONE CALABRIA: RICORSI CONTRO I
TRASFERIMENTI http://www.giornaledicalabria.it/

Solo sei dipendenti regionali assegnati alle Province,
in seguito al trasferimento di deleghe e funzioni,
hanno proposto ricorso contro il provvedimento che li
destinava ai nuovi enti, ma per uno soltanto di essi,
a Crotone, e non a Reggio Calabria, il magistrato ha
accolto la richiesta di nullità. Non sarebbe vero che
a Reggio Calabria, in una data sconosciuta e su
fantomatici ricorsi mai notificati alla Regione, come
hanno potuto accertare l’Avvocatura regionale e il
Dipartimento del Personale - dice un comunicato della
Regione - un ignoto giudice avrebbe preso la decisione
pubblicata senza, evidentemente, alcuna verifica e
citazione di fonti. Risulta, invece, - prosegue la
nota - che un ricorso presentato da quattro dipendenti
al giudice del lavoro di Reggio Calabria è stato
giudicato irricevibile dallo stesso magistrato, e che
un procedimento riguardante un solo dipendente é
andato, proprio ieri, in decisione davanti al
magistrato di Catanzaro. Un dipendente, a Crotone, è
stato riammesso nei ruoli regionali avendo dimostrato
di svolgere un compito tra quelli non previsti nei
trasferimenti alle Province.


24 novembre 2006

ATESIA: IL TAR CONTRO LE VISISTE ISPETTIVE
http://www.ilmanifesto.it/

Nuova puntata nell'intricata vicenda Atesia, e questa
volta non favorisce i lavoratori del call center. Il
Tar del Lazio ha deciso di sospendere i verbali delle
ispezioni del 21 e 24 agosto, dopo il ricorso
presentato dal patron Alberto Tripi. Le ispezioni
hanno stabilito che i 3200 collaboratori cocoprò
impiegati dal gruppo Cos nel call center romano,
devono essere assunti a tempo indeterminato perché
ormai da anni eseguono prestazioni di lavoro tipiche
dei subordinati. Sia gli inbound (in ricezione
telefonate, per l'assistenza clienti) che gli outbound
(quelli che telefonano per proporre prodotti o per
ricerche di mercato). Il ricorso era stato presentato
da alcuni membri del Collettivo precari Atesia, che
proprio a causa di questa azione erano stati
licenziati. Si tratta di 5 licenziamenti definiti
politici, mentre altri 400 cocoprò sono stati messi
fuori nello stesso periodo per cessazione delle
commesse su cui lavoravano. Il Tar spiega che "a
fronte dei molteplici rischi paventati dalla
ricorrente e alla luce dell'imminente (ancorché
eventuale) mutamento del quadro giuridico di
riferimento (secondo quanto dedotto in giudizio),
appare preminente garantire il mantenimento della
situazione in essere". Traducendo in soldoni vorrebbe
dire che nel suo ricorso, il gruppo Cos (proprietario
di Atesia) avrebbe lamentato il rischio di chiusura in
caso di assunzione di tutti i cocoprò, e che quindi è
opportuno sospendere l'effetto del loro parere
attendendo che il nuovo governo - come ha annunciato -
rimetta mano alla legge 30 e alla figura dei cocoprò.
Si tratta comunque di un primo esame, solo formale, al
quale dovrebbe seguire quello di merito, e dunque la
sentenza di primo grado. I precari del Collettivo
annunciano un ricorso al Consiglio di Stato, ma si
dicono comunque non preoccupati dalla sentenza del
Tar: "Non entra nel merito, può solo rischiare di
ritardare i tempi - spiega Cristian, uno dei
lavoratori licenziati per aver presentato l'esposto -
E' certo che gran parte della stampa monterà la
vicenda, affermando che "l'azienda ha vinto", in modo
da incidere su eventuali accordi futuri, per rendere i
lavoratori più deboli. Ma noi andiamo avanti: il
contenuto di quei verbali resta centrale, la stessa
Cgil ha detto che non si potranno fare accordi
peggiorativi rispetto all'esito delle ispezioni". Per
la Slc Cgil nazionale e la Cgil Lazio la decisione del
Tar non è di merito ma sospende solo temporaneamente
le diffide degli ispettori: è tempo che si proceda
all'assunzione di tutti i lavoratori del gruppo Atesia
con contratti a tempo indeterminato. Il 6 dicembre a
Napoli si riuniranno i delegati Cos di tutta Italia
per decidere eventuali iniziative di lotta. Insomma,
si starebbe preparando lo sciopero nazionale: sono
invitate all'attivo anche Cisl e Uil, ma la Cgil
potrebbe decidere di procedere anche da sola.

PRECARI PUBBLICI SCIOPERANO http://www.ilmanifesto.it/


I lavoratori del pubblico impiego chiedono al governo
un "patto per il lavoro pubblico: qualità dei servizi,
stabilità del lavoro, no alla precarietà". Previsti
almeno 15 mila lavoratrici e lavoratori, stabili e
precari, provenienti da tutta Italia, alla
manifestazione di oggi a Roma. Interverranno i
segretari confederali nazionali Nerozzi, Baratta e
Pirani, e i segretari generali delle categorie
pubbliche Podda, Tarelli e Fiordaliso. Il pomeriggio
si articolerà in testimonianze di lavoratrici e
lavoratori precari, che saranno presentati da Andrea
Rivera, e saranno intervallati dalle canzoni di Enrico
Capuano e dai monologhi di Rosalia Porcaro. I
lavoratori precari del pubblico impiego sono almeno
350 mila su un totale di 3 milioni di addetti,
lavorano negli enti locali, nei ministeri, nella
sanità. In diverse forme: a termine, in appalto, come
cococò. Per i "garantiti" la finanziaria ha stanziato
gli aumenti contrattuali, ma la stabilizzazione dei
precari per il momento resta un nodo irrisolto.

"FINANZA E MERCATI": SCIOPERO AD OLTRANZA
http://www.ilmanifesto.it/

Oggi non sarà in edicola il quotidiano economico
Finanza e mercati. L'Assemblea dei giornalisti del
gruppo Editori PerlaFinanza, secondo un comunicato del
Cdr, ha "preso atto della mancata risposta
dell'azienda in relazione alla non conferma (ritenuta
illegittima) al termine del periodo di prova di un
collega della redazione romana, delibera l'astensione
dal lavoro a tempo indeterminato a decorrere da
giovedì 23 novembre 2006, per impedire l'uscita del
quotidiano Finanza & Mercati a partire da venerdì 24
novembre, e del settimanale Borsa & Finanza a partire
dal numero di sabato 25 novembre fino alla
riassunzione del collega".


25 novembre 2006

ELSAG: LAVORATORI PRECARI http://www.ilmanifesto.it/

Chi ha mai sentito parlare della Elsag-Gest?
Certamente i 75 mila dipendenti che ogni mese ricevono
le buste paga da loro confezionate, tra gli altri i
lavoratori dell'Alenia, dell'Ansaldo, della Carrefour
e di Finmeccanica. Non sono proprio dei fantasmi
quindi i 270 impiegati che la stessa Finmeccanica
pretende di considerare tali. Dopo essere stati
esternalizzati nel 1995 e incorporati all'interno
della Elsag (5 mila addetti, sempre una controllata
Finmeccanica) con la scusa di ampliare il pacchetto
clienti e con le solite rassicurazioni che per loro
nulla sarebbe cambiato in quanto a garanzie e tutele,
ora l'azienda madre si è accorta che di quel lavoro
piatto senza picchi di guadagno, senza business da
capogiro (ma in ogni caso con bilanci in attivo) si
può farne a meno. Finmeccanica, azienda parastatale,
preferisce puntare sul militare, missili, aerei e
quant'altro. Così per sbarazzarsi del civile non
sembra porsi nessun tipo di scrupolo. La soluzione
migliore è stata trovare un compratore privato.
La nomination l'ha ottenuta la Data Management, circa
800 addetti e un nome nel settore amministrativo. I
poveri amministrativi semplici - sparsi per tutta
Italia, ma in maggioranza presenti al Sud e in
Campania - dopo 20-25 anni di servizio professionale e
qualificato, invece verrebbero travasati da una
società parastatale a una privata, perderebbero la
categoria metalmeccanica e per di più si troverebbero
senza paracadute in caso di crisi in quanto ultimi
arrivati.
Le Rsu hanno anche scoperto che la Data Management non
naviga in buone acque. Nello scorso mese di luglio i
manager della società hanno annunciato la mancanza di
liquidità a causa di un calo delle commesse nella
pubblica amministrazione e chiamato i sindacati
Filcam, Fisacat e Uiltucs, per far firmare un
simpatico accordo: 70 lavoratori da incentivare alle
dimissioni, slittamento del premio di produzione
annuale nel 2008, abbassamento del valore del ticket
mensa, spostare il pagamento degli stipendi dal 27 al
10 del mese successivo. Con la fusione otterrebbero i
clienti di Finmeccanica e parliamo di numeri non da
poco. Poi, dopo un paio d'anni, potrebbero
tranquillamente riorganizzare l'organico e buttare
fuori gli utlimi arrivati. A quanto pare, però, non
hanno liquidità economica: come possono comprare
un'azienda florida come la Elsag?

MORTE BIANCA IN OSPEDALE http://www.ilmanifesto.it/

Un giovane ricercatore egiziano di 27 anni, Hesham
Badr, è morto assiderato, investito da un getto di
azoto, in uno dei laboratori dell'Istituto Spallanzani
di Rivolta D'Adda (Cremona), due giorni fa. Il corpo è
stato ritrovato dai carabinieri e dalle autorità
sanitarie locali. Il giovane aveva ricevuto
recentemente un permesso di soggiorno per motivi di
studio. Altro infortunio, non mortale, a Valle Seriana
(Bergamo), ieri nel cantiere di una seggiovia: un
palo di acciaio ha colpito un operaio rumeno di 27
anni, procurandogli un trauma cranico.

SKF: SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it/

Gli operai della Skf Avio Precisi, a Villar Perosa,
hanno scioperato ieri 8 ore contro la finanziaria. La
protesta è stata indetta dalle Rsu Fiom e ha aderito
l'80% del personale. £Ci siamo fermati - spiegano le
Rsu Fiom - per protestare contro una finanziaria che
non stabilizza i precari, l'aumento dei ticket
sanitari e dei bolli auto, e contro la riforma del
Tfr, che rischia di smantellare il sistema
previdenziale".

T-SYSTEM: REVOCATO LO SCIOPERO http://www.denaro.it/

Le organizzazioni sindacali di T-Systems Italia sono
addivenute ad un accordo definitivo con l'azienda che
ha portato alla revoca dello stato di agitazione
proclamato. I termini dell'accordo verranno illustrati
dalle organizzazioni sindacali nelle assemblee in
programma per i prossimi giorni. L'azienda ha dato
garanzie occupazionali nel medio periodo e si è
impegnata a rivedere eventualmente la situazione
occupazionale, con il coinvolgimento dei sindacati,
per il 2009.

PAGLIERI: SCIOPERO
http://replica.presstoday.com/piccolo/

Due ore di sciopero, assemblea, appelli al prefetto,
alle parti sociali. Ma innanzitutto ai fratelli Aldo e
Mario Paglieri. Che nemmeno questa volta sembra
abbiano trovato una soluzione ai contrasti interni,
nonostante il recente pronunciamento del Tribunale che
ha dato torto ad Aldo nella causa civile che aveva
intentato contro Mario e Debora Paglieri, proprietari
dello stabilimento di Alessandria

ALLIANZ: FIRMATA INTESA
http://www.ilgiornaledivicenza.it/

Dopo mesi di braccio di ferro con i sindacati,
accompagnati da proteste e pressioni politiche, il
gruppo Allianz ha ceduto e ha deciso di rinunciare,
almeno fino alla fine del 2009, ai licenziamenti
previsti in Germania. Il piano iniziale prevedeva la
soppressione di 5.700 posti nel settore assicurativo e
di 2.500 nella controllata Dresdner Bank con
l’obiettivo di ridurre entro il 2008 i costi di circa
600 milioni di euro. Progetti che avevano suscitato
aspre critiche soprattutto in considerazione degli
utili record di quasi 6,5 miliardi di euro che il
gruppo prevede di realizzare per l’anno in corso.
In seguito a un accordo raggiunto con i rappresentanti
dei lavoratori nel consiglio d’azienda, ora non
verranno più effettuati i licenziamenti conseguenti la
prevista chiusura di tre sedi del settore
assicurativo.

FORESTALI: DI NUOVO IN PIAZZA
http://www.giornaledicalabria.it/

I lavoratori idraulico forestali calabresi scenderanno
in piazza lunedi' 27 novembre a Catanzaro. Quella
organizzata dai sindacati regionali di categoria sara'
una grande manifestazione contro lo smantellamento
della forestazione, contro il trasferimento dei
lavoratori alle comunita' montane, ma anche per
affermare, partendo dalla Calabria, la necessita' di
una legge nazionale che possa rilanciare e valorizzare
il patrimonio forestale, soprattutto per gli aspetti
legati alla difesa e salvaguardia del territorio,
all'utilizzazione delle risorse boschive,
all'attivazione delle filiere produttive del legno,
dell'energia, del turismo.

ESPLODE OLEIFICIO: 4 MORTI
http://www.laprovinciadisondrio.it/

Potrebbe essere stata una scintilla durante una
operazione di saldatura su un silos pieno d'olio la
causa di una esplosione nello stabilimento Umbria
Olii, a Campello sul Clitunno, una delle maggiori
raffinerie europee di oli d'oliva che ha causato la
morte di quattro operai e un incendio che ha causato
una seconda esplosione, impedendo ai pompieri di
soccorrere gli operai coinvolti. La seconda esplosione
ha scaraventato un silo con decine di migliaia di
litri d'olio ad un'altezza di venti metri. Umbria Olii
raffina 350 tonnellate di olio al giorno.


27 novembre 2006

SCIOPERO DELLA SANITA' PRIVATA http://www.corriere.it/

Oggi Sciopero dei lavoratori della sanità privata a
sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto.

TIRRENIA: 5 MARITTIMI SI INCATENANO
http://www.repubblica.it/

Per attirare l’attenzione sul rischio, molto concreto,
che la Finanziaria cancelli la proroga al 2012 della
convenzione con lo Stato, in scadenza nel 2008, si
sono incatenati alla biglietteria. La protesta dei
cinque marittimi della Tirrenia che nei giorni scorsi
hanno manifestato platealmente fra i passeggeri in
partenza da Genova per la Sardegna è soltanto l’ultima
di una serie di azioni per sensibilizzare l’opinione
pubblica sul futuro della flotta pubblica. Per il 7
dicembre è già programmato uno sciopero di tutta la
flotta sempre per chiedere al governo l’inserimento
nella Finanziaria la proroga della convenzione, senza
la quale si prevedono gravi ripercussioni sui posti di
lavoro.

UMBRIA: SCIOPERO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO
http://canali.libero.it/

Diciannove morti dall'inizio dell'anno in Umbria per
incidenti sul lavoro; sabato gli ultimi 4, tre della
provincia di Terni tra cui il titolare di una ditta
specializzata in manutenzione d'impianti oleari, un
quarto straniero 42enne che lascia anche lui moglie e
figli. Per oggi, il sindacato ha proclamato uno
sciopero di un'ora in tutte le fabbriche ed uffici. I
corpi degli operai che sono stati investiti
dall'esplosione di un silos sul quale lavoravano con
conseguente incendio che ha invaso il complesso della
"Umbria Olii" di Campello sul Clitunno sono stati
recuperati solo in nottata dai vigili del fuoco che da
tutta l'Umbria (da Macerata ed Arezzo con oltre dieci
mezzi, un elicottero e una sessantina di uomini) hanno
combattuto per spegnere l'incendio e raffreddare gli
altri silos che sarebbero potuti esplodere per il
fortissimo calore sprigionato. Per i tecnici dei
VV.FF. si sarebbero sfiorati i 700-800 gradi. Solo a
tardissima ora sono stati resi noti i nomi dei 4
operai morti nel rogo:tre italiani di Narni, Amelia e
Massa Martana, uno albanese, tutti sposati e con figli
piccoli. Il titolare della Umbria olii, Giorgio Del
Papa è stato indagato per omicidio colposo plurimo: un
atto dovuto come sottolineano gli inquirenti.
Oggi le fabbriche dell'Umbria, come deciso dai
sindacati si fermeranno per un'ora; non si esclude che
un altro possa essere organizzato per la data dei
funerali dei 4 operai della ditta di manutenzione.

ETM: LAVORATORI IN AGITAZIONE
http://www.ilmessaggero.it/

I lavoratori dell’Etm sono in agitazione. La decisione
è stata presa dopo l’assemblea sindacale svoltasi nei
giorni scorsi. In una nota firmata da Filt/Cgil,
Fit/Cisl e Uil/Trasporti, le maestranze criticano la
conduzione della società, sopratutto in merito ad
alcuni servizi. Il personale del Tpl gran turismo ad
esempio chiede mezzi nuovi, visto che gli attuali sono
pochi, vecchi e quindi soggetti a frequenti rotture.
Inoltre si sottolinea la mancanza di relazioni
industriali tra sindacato ed azienda. Gli ausiliari
della sosta a loro volta lamentano una scarsa
organizzazione e chiedono di avere un contatto diretto
con il comando dei vigili urbani e l’inquadramento nel
contratto degli autoferrotranvieri. Gli addetti degli
scuolabus, infine, sollecitano il riconoscimento di
un’indennità riferita al disagio dei turni di lavoro.


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