SOMMARIO: Isfol, Petrolchimico, Atesia, Sant'Andrea,
Villa Ortensia, Regione Calabria, Tar e Atesia,
Precari Pubblici, Finanza e Mercati, Elsag, Morte in
ospedale, Skf, T-System, Paglieri, Allianz, Forestali,
4 morti sul lavoro, Sanità, Tirrenia, Umbria, Etm
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21 novembre 2006
ISFOL E PRECARIETA' http://www.ilmanifesto.it/
Oggi verrà presentato il rapporto dell'ISFOL alla Camera dei deputati, quello stesso rapporto che fu bloccato l'anno scorso dall'allora ministro del Lavoro Roberto Maroni, perché conteneva dati "non graditi" sull'applicazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione. L'Istituto per la formazione dei lavoratori monitora, tra l'altro, l'applicazione della legge 30: oggi sotto la giurisdizione del nuovo ministro Cesare Damiano, è in subbuglio. I ricercatori, per la grandissima parte precari, chiedono a gran voce la stabilizzazione e una riforma dell'organizzazione interna, rivendicando inoltre una maggiore autonomia dalla politica, in particolare dal governo. Il personale, spiegano Enrico Mari e Annalisa Turchini, di Usi-Rdb, è formato da soli 77 lavoratori a tempo indeterminato su un totale di oltre 500 addetti complessivi. Solo per citare chi è direttamente in contratto con l'Isfol, perché poi ci sono tante altre società- satellite che prendono lavori in affidamento dall'Isfol, utilizzando i ricchi fondi europei piovuti nelle casse dell'istituto negli ultimi anni. Anzi, uno dei problemi principali dell'attuale assetto è proprio il fatto che la gran mole di denaro, affluita principalmente dalle casse del Fse (Fondo sociale europeo), anziché venire utilizzata per creare buona occupazione, è stata invece indirizzata alla proliferazione dei precari e all'attivazione di contratti con società esterne che, a loro volta, danno lavoro a personale ugualmente atipico. Dentro l'Isfol ci sono lavoratori che attendono la stabilizzazione da almeno 12 anni, e che hanno passato diversi concorsi pubblici.
PETROLCHIMICO DI MARGHERA: OPERAI IN CORTEO http://www.ilmanifesto.it/
Oltre cinquecento operai, dopo un'assemblea nel capannone del petrolchimico si sono diretti, sotto la pioggia, verso la statale Romea. Ad aprire l'improvvisata manifestazione uno striscione con scritto "Porto Marghera, per la sua sicurezza un accordo di programma la sola certezza". Sono passate ormai due settimane da quando i chimici sono andati a protestare al palazzo della regione, occupando per una giornata intera la sede della giunta regionale. Dopo la giornata di tensione i sindacati sono stati ricevuti prima dagli assessori e poi dal presidente della regione Giancarlo Galan, che aveva usato parole durissime nei confronti degli operai in lotta. Galan non ha firmato, lo scorso ottobre, l'accordo ministeriale sottoscritto dal ministro Bersani e dagli enti locali veneziani per il rilancio della chimica a Marghera. Il presidente della regione ha motivato la decisione di non firmare sostenendo che l'accordo non pone limiti temporali all'utilizzo del cloro ma anche perché non conteneva un vero progetto di rilancio sull'area industriale.
22 novembre 2006
ATESIA: I LAVORATORI PRETENDONO L'ATTENZIONE DI EPIFANI http://www.ilmanifesto.it/
Ad attendere Epifani, prima del direttivo, c'erano i precari di Atesia, call center romano, in lotta da anni per la stabilizzazione. Contestavano il fatto che la Cgil avesse firmato con le aziende l'avviso comune sui call center (che anticipa l'art. 178 della finanziaria, ossia il condono per le imprese che avevano abusato del ricorso ai contratti atipici, grazie a una bizantina distinzione tra telefonate in outbound e inbound, nonché l'obbligo per chi vuol essere assunto di firmare una liberatoria in cui si rinuncia a ogni vertenza sul pregresso) e gli accordi 2004 e 2006 con Atesia. Un dialogo tra sordi, a quanto pare, Epifani ha infatti ribadito la strategia della Cgil per ridurre il lavoro precario: privilegiare le assunzioni a tempo indeterminato, tranne che per situazioni di effettiva stagionalità. Ma di ritirare le firme sotto gli accordi sottoscritti (dove sta la stagionalità nei call center?), neppure a parlarne.
23 novembre 2006
OSPEDALE SANT'ANDREA: REINTEGRATA LAVORATRICE DEI UNA COOP http://www.ilmanifesto.it/
Appena finita la trasmissione di RaiTre Report sulle incredibili condizioni di lavoro all'interno della sanità, la Cooperativa Begonia ha "sospeso" la signora Eleonora Bussa, loro dipendente in servizio presso l'ospedale Sant'Andrea. La colpa? Ha risposto alle domande dei giornalisti sulla sua situazione contrattuale, sullo stipendio, il tipo di lavoro, ecc. Per lo stesso motivo, ricordiamo - e per la stessa trasmissione - erano stati licenziati quattro ferrovieri che avevano indicato alcuni buchi evidenti nella sicurezza del trasporto. Quella vicenda si sta trascinando ancora oggi tra scioperi e tribunali (uno di loro è già stato riassunto), mentre a Eleonora è giunta una lettera che la invitava a rispondere - tramite avvocato - entro 5 giorni alle accuse: affermazioni "aventi contenuto palesemente diffamatorio", che "hanno gravemente compromesso l'immagine della cooperativa". Stranamente, però, non è partita nessuna querela nei confronti di Report, segno che i contenuti non erano contestabili. Il lavoratori dell'ospedale - sia "stabili" che precari (dipendenti dalle cooperative), si sono immediatamente mobilitati. Fino a convincere l'assessore regionale alla sanità, Augusto Battaglia (Ds), a premere sulla cooperativa per il reintegro immediato di Eleonora. In serata l'assessorato era ancora presidiato dai lavoratori; il presidente di Begonia assicurava gli assessori Battaglia e Tibaldi che il provvedimento era stato ritirato. Ma la lettera a Eleonora non ancora arrivata. La trasmissione ha scatenato un putiferio nel mondo delle "cooperative" che forniscono agli ospedali infermieri, portantini, pulitori, addetti al catering, ecc, perché ha illuminato un verminaio cui si era spesso parlato su giornali come questo, ma che non era mai arrivato sotto l'occhio impietoso delle telecamere. La prima reazione - per esempio delle cooperative Osa e Capodarco - è stata quella di far firmare ai propri "soci lavoratori" una lettera in cui ci si dichiara in vario modo "orgogliosi" di appartenere a quelle coop e "personalmente offesi" dalla trasmissione. La firma, stando alle testimonianze dirette, viene loro chiesta dai dirigenti al momento di incassare la busta paga. L'immediata presa di posizione di numerosi consiglieri regionali, sia della nuova maggioranza di centrosinistra che dei vecchi colleghi di Storace (cui viene da molti imputato un grande ruolo nel promuovere l'irresistibile ascesa dei costi della sanità, nel Lazio e poi in Italia), dimostra che i vertici politici sono consapevoli di dover "fare qualcosa". Il Coordinamento dei "lavoratori fantasma", che ha immediatamente preso in mano la vertenza di Eleonora, punta l'indice contro la causa delle esternalizzazioni a favore delle coop degli "amici degli amici"; ovvero il blocco della pianta organica negli ospedali.
CLINICA VILLA ORTENSIA: LICENZIAMENTI http://www.giornaledicalabria.it/
La clinica Villa Ortensia di Cosenza ha preannunciato una serie di provvedimenti che porteranno al licenziamento ed alla messa in mobilità di diverse figure occupazionali: un atteggiamento che rischia, peraltro, di indebolire gli standard qualitativi della struttura. Già i lavoratori devono pagare il prezzo di ritardi nell’erogazione degli stipendi. Sarebbe interessante conoscere il piano industriale di Villa Ortensia e come intende rimanere sui livelli di accreditamento se vuole davvero licenziare delle unità occupazionali.
DIPENDENTI REGIONE CALABRIA: RICORSI CONTRO I TRASFERIMENTI http://www.giornaledicalabria.it/
Solo sei dipendenti regionali assegnati alle Province, in seguito al trasferimento di deleghe e funzioni, hanno proposto ricorso contro il provvedimento che li destinava ai nuovi enti, ma per uno soltanto di essi, a Crotone, e non a Reggio Calabria, il magistrato ha accolto la richiesta di nullità. Non sarebbe vero che a Reggio Calabria, in una data sconosciuta e su fantomatici ricorsi mai notificati alla Regione, come hanno potuto accertare l’Avvocatura regionale e il Dipartimento del Personale - dice un comunicato della Regione - un ignoto giudice avrebbe preso la decisione pubblicata senza, evidentemente, alcuna verifica e citazione di fonti. Risulta, invece, - prosegue la nota - che un ricorso presentato da quattro dipendenti al giudice del lavoro di Reggio Calabria è stato giudicato irricevibile dallo stesso magistrato, e che un procedimento riguardante un solo dipendente é andato, proprio ieri, in decisione davanti al magistrato di Catanzaro. Un dipendente, a Crotone, è stato riammesso nei ruoli regionali avendo dimostrato di svolgere un compito tra quelli non previsti nei trasferimenti alle Province.
24 novembre 2006
ATESIA: IL TAR CONTRO LE VISISTE ISPETTIVE http://www.ilmanifesto.it/
Nuova puntata nell'intricata vicenda Atesia, e questa volta non favorisce i lavoratori del call center. Il Tar del Lazio ha deciso di sospendere i verbali delle ispezioni del 21 e 24 agosto, dopo il ricorso presentato dal patron Alberto Tripi. Le ispezioni hanno stabilito che i 3200 collaboratori cocoprò impiegati dal gruppo Cos nel call center romano, devono essere assunti a tempo indeterminato perché ormai da anni eseguono prestazioni di lavoro tipiche dei subordinati. Sia gli inbound (in ricezione telefonate, per l'assistenza clienti) che gli outbound (quelli che telefonano per proporre prodotti o per ricerche di mercato). Il ricorso era stato presentato da alcuni membri del Collettivo precari Atesia, che proprio a causa di questa azione erano stati licenziati. Si tratta di 5 licenziamenti definiti politici, mentre altri 400 cocoprò sono stati messi fuori nello stesso periodo per cessazione delle commesse su cui lavoravano. Il Tar spiega che "a fronte dei molteplici rischi paventati dalla ricorrente e alla luce dell'imminente (ancorché eventuale) mutamento del quadro giuridico di riferimento (secondo quanto dedotto in giudizio), appare preminente garantire il mantenimento della situazione in essere". Traducendo in soldoni vorrebbe dire che nel suo ricorso, il gruppo Cos (proprietario di Atesia) avrebbe lamentato il rischio di chiusura in caso di assunzione di tutti i cocoprò, e che quindi è opportuno sospendere l'effetto del loro parere attendendo che il nuovo governo - come ha annunciato - rimetta mano alla legge 30 e alla figura dei cocoprò. Si tratta comunque di un primo esame, solo formale, al quale dovrebbe seguire quello di merito, e dunque la sentenza di primo grado. I precari del Collettivo annunciano un ricorso al Consiglio di Stato, ma si dicono comunque non preoccupati dalla sentenza del Tar: "Non entra nel merito, può solo rischiare di ritardare i tempi - spiega Cristian, uno dei lavoratori licenziati per aver presentato l'esposto - E' certo che gran parte della stampa monterà la vicenda, affermando che "l'azienda ha vinto", in modo da incidere su eventuali accordi futuri, per rendere i lavoratori più deboli. Ma noi andiamo avanti: il contenuto di quei verbali resta centrale, la stessa Cgil ha detto che non si potranno fare accordi peggiorativi rispetto all'esito delle ispezioni". Per la Slc Cgil nazionale e la Cgil Lazio la decisione del Tar non è di merito ma sospende solo temporaneamente le diffide degli ispettori: è tempo che si proceda all'assunzione di tutti i lavoratori del gruppo Atesia con contratti a tempo indeterminato. Il 6 dicembre a Napoli si riuniranno i delegati Cos di tutta Italia per decidere eventuali iniziative di lotta. Insomma, si starebbe preparando lo sciopero nazionale: sono invitate all'attivo anche Cisl e Uil, ma la Cgil potrebbe decidere di procedere anche da sola.
PRECARI PUBBLICI SCIOPERANO http://www.ilmanifesto.it/
I lavoratori del pubblico impiego chiedono al governo un "patto per il lavoro pubblico: qualità dei servizi, stabilità del lavoro, no alla precarietà". Previsti almeno 15 mila lavoratrici e lavoratori, stabili e precari, provenienti da tutta Italia, alla manifestazione di oggi a Roma. Interverranno i segretari confederali nazionali Nerozzi, Baratta e Pirani, e i segretari generali delle categorie pubbliche Podda, Tarelli e Fiordaliso. Il pomeriggio si articolerà in testimonianze di lavoratrici e lavoratori precari, che saranno presentati da Andrea Rivera, e saranno intervallati dalle canzoni di Enrico Capuano e dai monologhi di Rosalia Porcaro. I lavoratori precari del pubblico impiego sono almeno 350 mila su un totale di 3 milioni di addetti, lavorano negli enti locali, nei ministeri, nella sanità. In diverse forme: a termine, in appalto, come cococò. Per i "garantiti" la finanziaria ha stanziato gli aumenti contrattuali, ma la stabilizzazione dei precari per il momento resta un nodo irrisolto.
"FINANZA E MERCATI": SCIOPERO AD OLTRANZA http://www.ilmanifesto.it/
Oggi non sarà in edicola il quotidiano economico Finanza e mercati. L'Assemblea dei giornalisti del gruppo Editori PerlaFinanza, secondo un comunicato del Cdr, ha "preso atto della mancata risposta dell'azienda in relazione alla non conferma (ritenuta illegittima) al termine del periodo di prova di un collega della redazione romana, delibera l'astensione dal lavoro a tempo indeterminato a decorrere da giovedì 23 novembre 2006, per impedire l'uscita del quotidiano Finanza & Mercati a partire da venerdì 24 novembre, e del settimanale Borsa & Finanza a partire dal numero di sabato 25 novembre fino alla riassunzione del collega".
25 novembre 2006
ELSAG: LAVORATORI PRECARI http://www.ilmanifesto.it/
Chi ha mai sentito parlare della Elsag-Gest? Certamente i 75 mila dipendenti che ogni mese ricevono le buste paga da loro confezionate, tra gli altri i lavoratori dell'Alenia, dell'Ansaldo, della Carrefour e di Finmeccanica. Non sono proprio dei fantasmi quindi i 270 impiegati che la stessa Finmeccanica pretende di considerare tali. Dopo essere stati esternalizzati nel 1995 e incorporati all'interno della Elsag (5 mila addetti, sempre una controllata Finmeccanica) con la scusa di ampliare il pacchetto clienti e con le solite rassicurazioni che per loro nulla sarebbe cambiato in quanto a garanzie e tutele, ora l'azienda madre si è accorta che di quel lavoro piatto senza picchi di guadagno, senza business da capogiro (ma in ogni caso con bilanci in attivo) si può farne a meno. Finmeccanica, azienda parastatale, preferisce puntare sul militare, missili, aerei e quant'altro. Così per sbarazzarsi del civile non sembra porsi nessun tipo di scrupolo. La soluzione migliore è stata trovare un compratore privato. La nomination l'ha ottenuta la Data Management, circa 800 addetti e un nome nel settore amministrativo. I poveri amministrativi semplici - sparsi per tutta Italia, ma in maggioranza presenti al Sud e in Campania - dopo 20-25 anni di servizio professionale e qualificato, invece verrebbero travasati da una società parastatale a una privata, perderebbero la categoria metalmeccanica e per di più si troverebbero senza paracadute in caso di crisi in quanto ultimi arrivati. Le Rsu hanno anche scoperto che la Data Management non naviga in buone acque. Nello scorso mese di luglio i manager della società hanno annunciato la mancanza di liquidità a causa di un calo delle commesse nella pubblica amministrazione e chiamato i sindacati Filcam, Fisacat e Uiltucs, per far firmare un simpatico accordo: 70 lavoratori da incentivare alle dimissioni, slittamento del premio di produzione annuale nel 2008, abbassamento del valore del ticket mensa, spostare il pagamento degli stipendi dal 27 al 10 del mese successivo. Con la fusione otterrebbero i clienti di Finmeccanica e parliamo di numeri non da poco. Poi, dopo un paio d'anni, potrebbero tranquillamente riorganizzare l'organico e buttare fuori gli utlimi arrivati. A quanto pare, però, non hanno liquidità economica: come possono comprare un'azienda florida come la Elsag?
MORTE BIANCA IN OSPEDALE http://www.ilmanifesto.it/
Un giovane ricercatore egiziano di 27 anni, Hesham Badr, è morto assiderato, investito da un getto di azoto, in uno dei laboratori dell'Istituto Spallanzani di Rivolta D'Adda (Cremona), due giorni fa. Il corpo è stato ritrovato dai carabinieri e dalle autorità sanitarie locali. Il giovane aveva ricevuto recentemente un permesso di soggiorno per motivi di studio. Altro infortunio, non mortale, a Valle Seriana (Bergamo), ieri nel cantiere di una seggiovia: un palo di acciaio ha colpito un operaio rumeno di 27 anni, procurandogli un trauma cranico.
SKF: SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it/
Gli operai della Skf Avio Precisi, a Villar Perosa, hanno scioperato ieri 8 ore contro la finanziaria. La protesta è stata indetta dalle Rsu Fiom e ha aderito l'80% del personale. £Ci siamo fermati - spiegano le Rsu Fiom - per protestare contro una finanziaria che non stabilizza i precari, l'aumento dei ticket sanitari e dei bolli auto, e contro la riforma del Tfr, che rischia di smantellare il sistema previdenziale".
T-SYSTEM: REVOCATO LO SCIOPERO http://www.denaro.it/
Le organizzazioni sindacali di T-Systems Italia sono addivenute ad un accordo definitivo con l'azienda che ha portato alla revoca dello stato di agitazione proclamato. I termini dell'accordo verranno illustrati dalle organizzazioni sindacali nelle assemblee in programma per i prossimi giorni. L'azienda ha dato garanzie occupazionali nel medio periodo e si è impegnata a rivedere eventualmente la situazione occupazionale, con il coinvolgimento dei sindacati, per il 2009.
PAGLIERI: SCIOPERO http://replica.presstoday.com/piccolo/
Due ore di sciopero, assemblea, appelli al prefetto, alle parti sociali. Ma innanzitutto ai fratelli Aldo e Mario Paglieri. Che nemmeno questa volta sembra abbiano trovato una soluzione ai contrasti interni, nonostante il recente pronunciamento del Tribunale che ha dato torto ad Aldo nella causa civile che aveva intentato contro Mario e Debora Paglieri, proprietari dello stabilimento di Alessandria
ALLIANZ: FIRMATA INTESA http://www.ilgiornaledivicenza.it/
Dopo mesi di braccio di ferro con i sindacati, accompagnati da proteste e pressioni politiche, il gruppo Allianz ha ceduto e ha deciso di rinunciare, almeno fino alla fine del 2009, ai licenziamenti previsti in Germania. Il piano iniziale prevedeva la soppressione di 5.700 posti nel settore assicurativo e di 2.500 nella controllata Dresdner Bank con l’obiettivo di ridurre entro il 2008 i costi di circa 600 milioni di euro. Progetti che avevano suscitato aspre critiche soprattutto in considerazione degli utili record di quasi 6,5 miliardi di euro che il gruppo prevede di realizzare per l’anno in corso. In seguito a un accordo raggiunto con i rappresentanti dei lavoratori nel consiglio d’azienda, ora non verranno più effettuati i licenziamenti conseguenti la prevista chiusura di tre sedi del settore assicurativo.
FORESTALI: DI NUOVO IN PIAZZA http://www.giornaledicalabria.it/
I lavoratori idraulico forestali calabresi scenderanno in piazza lunedi' 27 novembre a Catanzaro. Quella organizzata dai sindacati regionali di categoria sara' una grande manifestazione contro lo smantellamento della forestazione, contro il trasferimento dei lavoratori alle comunita' montane, ma anche per affermare, partendo dalla Calabria, la necessita' di una legge nazionale che possa rilanciare e valorizzare il patrimonio forestale, soprattutto per gli aspetti legati alla difesa e salvaguardia del territorio, all'utilizzazione delle risorse boschive, all'attivazione delle filiere produttive del legno, dell'energia, del turismo.
ESPLODE OLEIFICIO: 4 MORTI http://www.laprovinciadisondrio.it/
Potrebbe essere stata una scintilla durante una operazione di saldatura su un silos pieno d'olio la causa di una esplosione nello stabilimento Umbria Olii, a Campello sul Clitunno, una delle maggiori raffinerie europee di oli d'oliva che ha causato la morte di quattro operai e un incendio che ha causato una seconda esplosione, impedendo ai pompieri di soccorrere gli operai coinvolti. La seconda esplosione ha scaraventato un silo con decine di migliaia di litri d'olio ad un'altezza di venti metri. Umbria Olii raffina 350 tonnellate di olio al giorno.
27 novembre 2006
SCIOPERO DELLA SANITA' PRIVATA http://www.corriere.it/
Oggi Sciopero dei lavoratori della sanità privata a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto.
TIRRENIA: 5 MARITTIMI SI INCATENANO http://www.repubblica.it/
Per attirare l’attenzione sul rischio, molto concreto, che la Finanziaria cancelli la proroga al 2012 della convenzione con lo Stato, in scadenza nel 2008, si sono incatenati alla biglietteria. La protesta dei cinque marittimi della Tirrenia che nei giorni scorsi hanno manifestato platealmente fra i passeggeri in partenza da Genova per la Sardegna è soltanto l’ultima di una serie di azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul futuro della flotta pubblica. Per il 7 dicembre è già programmato uno sciopero di tutta la flotta sempre per chiedere al governo l’inserimento nella Finanziaria la proroga della convenzione, senza la quale si prevedono gravi ripercussioni sui posti di lavoro.
UMBRIA: SCIOPERO CONTRO LE MORTI SUL LAVORO http://canali.libero.it/
Diciannove morti dall'inizio dell'anno in Umbria per incidenti sul lavoro; sabato gli ultimi 4, tre della provincia di Terni tra cui il titolare di una ditta specializzata in manutenzione d'impianti oleari, un quarto straniero 42enne che lascia anche lui moglie e figli. Per oggi, il sindacato ha proclamato uno sciopero di un'ora in tutte le fabbriche ed uffici. I corpi degli operai che sono stati investiti dall'esplosione di un silos sul quale lavoravano con conseguente incendio che ha invaso il complesso della "Umbria Olii" di Campello sul Clitunno sono stati recuperati solo in nottata dai vigili del fuoco che da tutta l'Umbria (da Macerata ed Arezzo con oltre dieci mezzi, un elicottero e una sessantina di uomini) hanno combattuto per spegnere l'incendio e raffreddare gli altri silos che sarebbero potuti esplodere per il fortissimo calore sprigionato. Per i tecnici dei VV.FF. si sarebbero sfiorati i 700-800 gradi. Solo a tardissima ora sono stati resi noti i nomi dei 4 operai morti nel rogo:tre italiani di Narni, Amelia e Massa Martana, uno albanese, tutti sposati e con figli piccoli. Il titolare della Umbria olii, Giorgio Del Papa è stato indagato per omicidio colposo plurimo: un atto dovuto come sottolineano gli inquirenti. Oggi le fabbriche dell'Umbria, come deciso dai sindacati si fermeranno per un'ora; non si esclude che un altro possa essere organizzato per la data dei funerali dei 4 operai della ditta di manutenzione.
ETM: LAVORATORI IN AGITAZIONE http://www.ilmessaggero.it/
I lavoratori dell’Etm sono in agitazione. La decisione è stata presa dopo l’assemblea sindacale svoltasi nei giorni scorsi. In una nota firmata da Filt/Cgil, Fit/Cisl e Uil/Trasporti, le maestranze criticano la conduzione della società, sopratutto in merito ad alcuni servizi. Il personale del Tpl gran turismo ad esempio chiede mezzi nuovi, visto che gli attuali sono pochi, vecchi e quindi soggetti a frequenti rotture. Inoltre si sottolinea la mancanza di relazioni industriali tra sindacato ed azienda. Gli ausiliari della sosta a loro volta lamentano una scarsa organizzazione e chiedono di avere un contatto diretto con il comando dei vigili urbani e l’inquadramento nel contratto degli autoferrotranvieri. Gli addetti degli scuolabus, infine, sollecitano il riconoscimento di un’indennità riferita al disagio dei turni di lavoro.
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