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M.O.: EUROPARLAMENTO, FORZE DI INTERPOSIZIONI SU LINEA VERDE DEL 1967
by Adnkronos International Thursday, Apr. 01, 2004 at 6:19 PM mail:

http://www.adnkronosinternational.com/index_2Level.php?cat=Politica&loid=3.1.852716618&par=0

Bruxelles, 1 apr. (Adnkronos International) - Il Parlamento Europeo a Strasburgo ha approvato con 191 sì 183 no e 14 astensioni un emendamento che propone di istituire "una forza di interposizione internazionale sui confini del 1967, incaricata di proteggere tanto i cittadini israeliani quanto quelli palestinesi da attentati terroristici e da incursioni ed interventi militari". L'emendamento era contenuto nella risoluzione adottata dall'Aula sul Consiglio Europeo svoltosi il 25 e 26 marzo a Bruxelles. A presentarla sono stati i socialisti Enrique Baron Crespo.
Il documento complessivo fa inoltre riferimento all'uccisione extragiudiziaria del leader di Hamas, Ahmed Yassin. Gli eurodeputati hanno ribadito "la condanna di tutti gli atti terroristici contro la popolazione civile commessi da entrambe le parti" e invitato i palestinesi "a non rispondere a quest'ultima provocazione, affinché la spirale di violenza e terrorismo possa spezzarsi". "Pur riconoscendo il diritto - si legge ancora nel testo - e il dovere di Israele di difendere la sua popolazione dagli attacchi terroristici", i parlamentari respingono con fermezza "la pratica delle uccisioni extragiudiziarie in quanto contraria al diritto internazionale e causa di vittime innocenti nonché di rappresaglie e ulteriori violenze". Una condanna già espressa anche dai capi di stato e di governo nelle conclusioni del Consiglio Europeo della scorsa settimana. L'aula ha invitato la società civile e tutti i partiti politici israeliani "ad esigere che il loro governo operi nel pieno rispetto del diritto internazionale".
Infine, i parlamentari hanno esortato il governo degli Stati Uniti ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla crisi attuale, proponendo che Washington, insieme all'Ue, proponga un "partenariato per la pace e la sicurezza" tra Israele, la Palestina ed altri paesi della regione.


Gdr

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ora vedremo chi non vuole la pace
by LHR Thursday, Apr. 01, 2004 at 6:25 PM mail:

chi rifiuterà la forza di interposizione?

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era ora
by precisazione Thursday, Apr. 01, 2004 at 7:55 PM mail:

.... era ora. Ora si aprirà un altro fronte di scontro con gli USA


http://www.haaretz.com/hasen/spages/411068.html

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Yahad : nuovo partito della sinistra
by informazione Thursday, Apr. 01, 2004 at 8:10 PM mail:

In Israele le reazioni alla nascita del nuovo partito della sinistra sono piuttosto miti.

Si chiama Yahad (Insieme), ed è nato dalla fusione di una piccola formazione di nome Shahar con il partito Meretz, che conta attualmente 6 deputati alla Knesset. Yahad aveva come nucleo una precedente esperienza avviata da Ezer Weizmann, ex presidente dello Stato d'Israele.

Il suo leader, eletto il 16 marzo 2004, è Yossi Beilin, l'ex delfino di Shimon Peres caduto in disgrazia presso il Partito laburista di cui era stato uno dei più importanti esponenti.

Per dettagli sull'elezione vedere:
http://www.haaretzdaily.com/hasen/spages/405460.html
http://www.maarivenglish.com/index.cfm?fuseaction=article&articleID=4677
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=44377

Yossi Beilin è stato tra i redattori degli Accordi di Oslo firmati nel 1993 dal governo Rabin e dall'Autorità Nazionale Palestinese e degli Accordi privati di Ginevra del 2003.
Yossi Beilin
Qualcuno si è chiesto se la nascita di Yahad apra nuove speranze per la sinistra israeliana, e anche nuove prospettive politiche per il suo neo eletto leader. La risposta, piuttosto cruda, è stata "Ma a chi importa ?". Questa infatti è la sferzante risposta data dai lettori di Ma'ariv in un sondaggio che chiede quale impatto abbia l'elezione di Beilin.

La reazione di sostanziale indifferenza è stata comunque espressa anche da autorevoli commentatori sociali e politici del Paese.

Una voce pare invece discostarsi dalle altre e suggerisce a Beilin quali temi affrontare per ridestare la fiducia e la speranza dell'elettorato israeliano.

È quella di Nissim Calderon su Ma'ariv, che invita Beilin a tracciare un programma sociale che dia nuove prospettive ai segmenti più deboli o comunque meno protetti nel sistema socio-economico israeliano.

Proponiamo qui di seguito l'editoriale di Calderon:

Fonte: http://www.maarivenglish.com/index.cfm?fuseaction=article&articleID=4930

http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/iidp/Israele/News/04D2E9AF-000F4A4A

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qualcuno è d'accordo
by precisazione Thursday, Apr. 01, 2004 at 8:15 PM mail:

Mitzna: Israel Can Negotiate Withdrawal To Green Line And Jerusalem's Division
Appearing on Israel Television Channel One's 7:30 PM news program this evening, Labor MK Amram Mitzna said that it is incorrect to think that Israel has no one to negotiate with at this time. Mitzna explained that the Geneva Initiative that he supports proves that it is possible today to negotiate Israel's withdrawal to the 1967 Green Line and the division of Jerusalem.

On the same program Minister Uzi Landau explained that while he strongly supports the erection of a separation fence that the fence would have no value unless Israeli forces operate on both sides of it.

Dr. Aaron Lerner, Director IMRA (Independent Media Review & Analysis) (Mail POB 982 Kfar Sava) Tel 972-9-7604719/Fax 972-3-7255730 INTERNET ADDRESS: imra@netvision.net.il

http://www.imra.org.il/

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Stralcio del testo della Risoluzione del Parlamento europeo
by Andrea Giudiceandrea Friday, Apr. 02, 2004 at 12:24 PM mail:

Consiglio europeo / Sicurezza in Europa

P5_TA-PROV(2004)0268
Risoluzione del Parlamento europeo sull'esito del Consiglio europeo del 25-26 marzo 2004
http://tinyurl.com/yugb7

Il Parlamento europeo,

- visto il progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa elaborato dalla Convenzione europea,

- vista le sue risoluzioni del 24 settembre 2003(1), 4 dicembre 2003(2) e 18 dicembre 2003(3) e del 29 gennaio 2004(4) e 11 marzo 2004(5),

A. considerando che il Consiglio europeo ha riaffermato il suo impegno riguardo al raggiungimento di un accordo sul Trattato costituzionale ed ha deciso che l'accordo sul Trattato costituzionale dovrebbe essere raggiunto al più tardi per il Consiglio europeo del 17-18 giugno,

B. considerando che la necessità di rafforzare la strategia UE sul terrorismo è diventata più evidente che mai in seguito ai brutali attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 e a quelli perpetrati a Madrid l'11 marzo 2004,

C. considerando che il terrorismo costituisce un crimine contro l'umanità e contro i valori di una società aperta, democratica, multiculturale e che, come tale, rappresenta una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza internazionale,

D. considerando che la lotta contro il terrorismo trascende la tradizionale distinzione tra politica estera e politica interna,

E. considerando che solo attraverso una maggiore cooperazione a livello europeo e internazionale sarà possibile accrescere la sicurezza dei cittadini,

F. ritiene che la Convenzione sul progetto di trattato costituzionale abbia già indicato la soluzione alle disfunzioni constatate nella realizzazione dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia e nella prevenzione e lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Invita il Consiglio europeo e il Consiglio a anticipare nella misura del possibile in base ai trattati esistenti le soluzioni come il passaggio della cooperazione giudiziaria penale al pilastro comunitario (art. 42 TUE), il passaggio alla maggioranza qualificata e alla codecisione delle politiche previste dal Titolo IV del TCE, la trasformazione di Europol in agenzia europea e la sua associazione ad Eurojust, la consultazione del PE su tutti gli accordi internazionali relativi all'SLSG.



[...]

LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE

[...]

Medio Oriente

45. appoggia la dichiarazione del Consiglio europeo circa la drammatica situazione in Medio Oriente ed esprime la sua forte preoccupazione riguardo alla situazione in Medio Oriente e condanna in particolare l'uccisione extragiudiziaria del leader di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin e di altri sette palestinesi da parte delle forze israeliane il 22 marzo 2004;

46. ribadisce la condanna di tutti gli atti terroristici contro la popolazione civile commessi da entrambe le parti e invita i palestinesi a non rispondere a quest'ultima provocazione, affinché la spirale di violenza e terrorismo possa spezzarsi;

47. pur riconoscendo il diritto e il dovere di Israele di difendere la sua popolazione dagli attacchi terroristici, respinge con fermezza la pratica delle uccisioni extragiudiziarie in quanto contraria al diritto internazionale e causa di vittime innocenti nonché di rappresaglie e ulteriori violenze; invita la società civile e tutti i partiti politici israeliani ad esigere che il loro governo operi nel pieno rispetto del diritto internazionale;

48. invita il Consiglio e la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di agire applicando pienamente l'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele qualora quest'ultimo continui a attuare la politica delle uccisioni extragiudiziarie;

49. chiede al Consiglio di esortare gli Stati membri dell'UE all'interno del Consiglio di sicurezza dell'ONU a presentare senza indugio alcuno una proposta per istituire una forza di interposizione internazionale sui confini del 1967, incaricata di proteggere tanto i cittadini israeliani quanto quelli palestinesi da attentati terroristici e da incursioni ed interventi militari;

50. deplora il fatto che gli Stati membri dell'UE presenti nel Consiglio di sicurezza e nella Commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU non siano stati in grado di mantenere una posizione in linea con quella convenuta nel corso del Consiglio europeo tenutosi a Bruxelles il 25 e 26 marzo 2004;

51. è convinto che in assenza di una forte pressione sulle due parti la Road Map rimarrà inattuata e invita l'Amministrazione statunitense ad assumersi le proprie responsabilità rispetto alla crisi attuale e a chiedere al Governo israeliano e all'Autorità nazionale palestinese di compiere un serio sforzo per riprendere autentici negoziati e ad avviare, unitamente all'Unione europea, un dialogo e una cooperazione di maggior respiro tra tutti i paesi della regione mediorientale;

52. ritiene che l'Unione europea e gli Stati Uniti, d'intesa con altre organizzazioni internazionali, debbano proporre un 'partenariato per la pace e la sicurezza' tra Israele, la Palestina ed altri paesi della regione; reputa altresì che l'Unione europea dovrebbe proporre un accordo speciale di associazione con Israele, la Palestina e la Giordania per garantire una soluzione pacifica e sostenibile dell'attuale conflitto;

Partenariato strategico dell'UE con il Mediterraneo e il Medio Oriente

53. sottolinea la necessità di un approccio più ampio nei confronti della situazione in tutta la regione mediorientale, in particolare in seguito alla guerra in Iraq e alle tensioni generate per motivi religiosi, culturali, sociali ed economici;

54. resta convinto che tale nuovo processo debba svolgersi con la partecipazione dell'UE, della Lega araba e degli altri paesi interessati della regione e che debba avvalersi di una varietà di strumenti già messi in atto nell'ambito del processo di Barcellona, di altri accordi di cooperazione e della strategia UE per un'Europa più ampia;

[...]


(1) P5_TA(2003)0407.
(2) P5_TA(2003)0548 e 0549.
(3) P5_TA(2003)0593 e 0589.
(4) P5_TA(2004)0052.
(5) P5_TA(2003)0178.

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by . Friday, Apr. 02, 2004 at 12:47 PM mail:

Ma dov'erano queste forze d'interposizione quando Egitto, Giordania, Siria, Libano e Iraq attaccarono nel 67?

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