Indymedia Italia


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Stop espulsioni! Permesso per tutti/e
by c.t. "4 Dicembre" Sunday, Nov. 28, 2004 at 7:01 PM mail:

COMUNICATO STAMPA In solidarietà con la ragazza turca vittima delle persecuzioni contro i migranti! Stop alle espulsioni! Stop alla precarietà! Permesso per tutti/e senza condizioni!

I Comitati umbri a sostegno del "4 Dicembre" esprimono profondo sdegno in merito ai controlli indiscriminati contro i migranti avvenuti nelle città della nostra Regione. Tali operazioni non fanno altro che aggravare la già umiliante condizione di estrema precarietà cui sono sottoposti le lavoratrici ed i lavoratori non comunitari che vivono nel nostro territorio, la cui unica colpa sarebbe quella di non avere un permesso di soggiorno; per stime ministeriali le storie personali non contano, poiché nelle fredde statistiche sono tutti clandestini.

Il drammatico caso della ragazza turca senza permesso, precipitata dalla finestra della propria abitazione per scappare all'arresto è un segno del clima che negli ultimi anni si sta generando. Tale atteggiamento persecutorio, avallato dalla tendenza ad associare l'immigrazione a fatti di cronaca nera, ha come esito voluto e ricercato quello di far aumentare la diffidenza dell'opinione pubblica verso i migranti e di generare nei migranti stessi un senso di frustrazione che lede l'umano diritto alla dignità. La Legge Bossi Fini, recentemente modificata e resa ancora più repressiva, sta drammaticamente fallendo e sta avendo ricadute anche sulle condizioni generali di lavoro. La Legge Bossi Fini e la Legge 30 rendono i migranti ancora più ricattabili e questo fatto ha conseguenze sulle capacità contrattuali di ogni lavoratore e, quindi, sulla qualità della vita cui tutti e tutte aspirano.

Oggi esiste la ragionevole necessità di un'inversione di tendenza: per questo richiediamo che sia concesso a tutti coloro che non hanno un permesso di soggiorno di potersi regolarizzare e di uscire dalla condizione di clandestinità. Per questo esprimiamo la nostra ferma condanna nei confronti delle recenti variazioni al Testo Unico ed esprimiamo la nostra totale ed umana solidarietà alla ragazza turca ricoverata con gravi lesioni all'Ospedale di Terni.

Per questo facciamo appello a tutte le coscienze democratiche ed antirazziste a partecipare al corteo nazionale "per la libertà e per i diritti dei migranti" che si terrà a Roma Sabato 4 Dicembre.

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I diritti negati dei migranti. Storie di una tragica retata
by marco Sunday, Nov. 28, 2004 at 7:28 PM mail:

Da Liberazione di Sabato 27 Novembre

La notizia arriva sul telefonino, via sms: «In provincia di Perugia sono stati espulsi 40 "irregolari". Una ragazza, per scappare, è caduta dal terzo piano di un'abitazione. Ora è ricoverata con lesioni spinali all'ospedale di Terni. Ci stiamo muovendo in suo sostegno. Sarà possibile un trafiletto sul giornale?». La vita di una persona, il suo destino valgono molto più di un trafiletto.

La storia è quella di una retata quotidiana: nelle grandi città come in provincia. In queste settimane sembra quasi di percepire un accanimento maggiore, nel tritacarne finiscono tutti: marginali, devianti veri e propri, persone con una vita normale prelevate in fabbrica o in casa. Un unico comun denominatore: non hanno le carte in regola per restare in Italia.

Lei ha ventun'anni, poco più che una bambina, ma ne ha già viste tante e giace in un letto d'ospedale con due vertebre rotte. Solo nei prossimi giorni si saprà se potrà tornare a camminare o no. La sua è una storia come tante. Venuta anni fa dalla Turchia, è già stata espulsa, ha provato a rientrare perché i suoi parenti, il suo futuro, sono qui da noi al di là dei pezzi di carta.

Ha vissuto tranquilla a Spoleto fino a quando l'altra notte durante la caccia all'uomo che si è scatenata nel perugino gli agenti delle forze dell'ordine hanno fatto irruzione nella casa in cui abitava. Avevano un mandato o no? Sta di fatto che per non farsi prendere ha tentato di fuggire appendendosi alla finestra del bagno: un volo di dieci metri che poteva concludersi anche in maniera letale.

Perché tanta disperazione da spingerla ad un gesto del genere? La risposta è nelle nuove normative contenute nella riforma sulla Bossi-Fini: chi viene ritrovato sul territorio nazionale dopo un decreto d'espulsione rischia quattro anni di carcere. Ora il suo destino è in un limbo: dovrebbe esserle concesso un permesso di soggiorno per ragioni di salute, potrà curarsi ma se avrà la fortuna di tornare in forma si spalancheranno davanti a lei o le porte del carcere o quelle del rimpatrio forzato.

La sua privacy è protetta accuratamente dai parenti che ha in Italia, non vogliono che nessuno si avvicini a lei, cercano di garantirle quel poco di serenità necessaria ad affrontare, comunque vada, un periodo di dolore.

Un comitato umbro che sta lavorando alla preparazione della manifestazione del 4 dicembre sta cercando di darle una mano, ha parlato con i suoi parenti tentando di rompere la diffidenza, scontata da parte di chi è abituato a percepire noi come potenziali persone che li incastrano. Lo stesso Centro per le Pari opportunità, un organismo regionale, ha deciso di assumerne la difesa. Tenteranno di revocare quel maledetto decreto d'espulsione. Viene da domandarsi: in una regione che ha una così lunga tradizione democratica, è accettabile che le forze politiche, l'associazionismo intero, la società civile non si pongano il problema di evitare abusi di questo tipo?

Nel frattempo, nel perugino, le quaranta persone fermate sono state sparpagliate verso destini diversi: il rimpatrio per alcuni ragazzi magrebini è già stato eseguito, per altre ragazze è già stato operato il trasferimento nel centro di permanenza temporaneo romano di Ponte Galeria. Per la cronaca locale si tratta di delinquenti e di prostitute anche se nessun tribunale li ha ancora condannati, persone di cui liberarsi comunque, persone che non hanno diritto a pretendere quello che a tutti dovrebbe poter essere garantito: il diritto a un futuro.

Proprio per difendere i diritti e la libertà dei migranti, sabato 4 dicembre si svolgerà una manifestazione nazionale. Un appuntamento ancora più importante alla luce di fatti tragici come quello di Spoleto.

Stefano Galieni

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Stato senza lunga vita
by ... Sunday, Nov. 28, 2004 at 7:29 PM mail:

con un programma elettorale simile a questo (permesso per tutti, accogliamo tutti, niente regole) uno Stato non avrebbe lunga vita

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per....
by m. Sunday, Nov. 28, 2004 at 7:40 PM mail:

Lo Stato? Quello che dovrebbe darci i diritti o quello che resta di loro? Me lo spieghi che senso ha difendere (lo Stato) che di fatto oggi già non conta più niente? L'unica cosa che può ancora fare in modo abbastanza autonomo è "l'esercizio legale della forza coercitiva" (Weber). L'economia monetaria è in mano alla BCE. La politica economica è in mano al FMI e alla WTO. La politica militare è a tappe alterne in mano agli USA o alla NATO. Le politiche per il lavoro e quelle sociali... non ci sono più! Tra privatizzazioni e precarietà oggi rimane un residuato. Le imprese sono sempre più multinazionali o da loro dipendenti; e gli imprenditori italiani se possono vanno all'estero.

Me lo spieghi quale Stato dovrei difendere? Noi e i migranti stiamo sulla stessa barca!!! Non capirlo significa affondare tutti insieme!

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per .... 2
by m. Sunday, Nov. 28, 2004 at 7:49 PM mail:

E aggiungo che "niente regole" lo hai aggiunto tu, caro il mio commentatore anonimo! Se le regole sono qielle che si applicano solo ad alcuni e non ad altri ciò si chiama discrimnazione e razzismo. Pensiamo bene a chi non vuole le regole e desidera la pura forza lavoro (lavoro vivo) in totale libertà senza una forma pubblica che tuteli e difenda i diritti! Questi si chiamano PADRONI!!! Oggi tu uso, domani mi fai ancora comodo, dopodomani te ne vai! Pensa a come il lavoro dipendente viene sostituito dal popola della partita IVA. Pensi che si libertà? La pensione sta diventando un sogno per tutti!!!! E i migranti nenanche la vedranno se decidono di tornare nel loro paese! Ciò si chiama furto!

E poi se pensi di dover mettere regole come quelle delle ultime sanatore DEVI SAPERE che quelle che tu chiami "regole" hanno gonfiato i portafogli di italiani e stranieri che hanno trafficato in permessi e contratti truffa! Voui un permesso, vuoi una prova della tua presenza, vuoi un contratto per uscire dalla clandestinità? Bene, paghi!!! 2000, 5000, 10000 euro e anche di più!

LE LEGGI SULL'IMMIGRAZIONE HANNO SOLO CREATO NUOVA CLANDESTINITA', NUOVA PRECARIETA' ED HANNO FATTO FARE AFFARI D'ORO ALLA CRIMINALITA', A PADRONI E ANCHE ALLO STATO (quanti soldi con l'ultima regolarizzazione sono entrati nella casse dello stato? Lo Stato lo sa che i soldi sono tutti dei lavoratori immigrati? O pensa ancora che sono stati i padroni a pagare?)

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