Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2006/06/1104061.php Nascondi i commenti.

[Post dinamico] Summer rain
by (((i))) Thursday, Jun. 29, 2006 at 12:31 PM mail:

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

.: Leggi la feature sulla Palestina Summer rain :.

:: post dinamici - how to ::

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NAPOLI: presidio a piazza Trieste 1/7
by dal newswire Thursday, Jun. 29, 2006 at 1:21 PM mail:

Non assistiamo passivamente agli avvenimenti sempre più drammatici di queste ore!

Per rompere il silenzio sull'operazione di genocidio contro il popolo palestinese. Per fermare l'intervento assassino d'Israele. Per la libertà della popolazione di Gaza e dei territori sotto il fuoco dell'offensiva militare. Per rivendicare il diritto di resistenza dei popoli aggrediti.

SABATO 1 LUGLIO, ORE 18.00
Presidio di controinformazione in Piazza Trieste e Trento (presso la Prefettura)

Invitano alla mobilitazione:
Laboratorio Ska, Area Antagonista Napoletana, Laboratorio Insurgencia, Red Link, Centro Sociale Terra Terra..........

Per favore fate girare la notizia il più possibile!

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Foto dalla striscia di Gaza
by Foto Thursday, Jun. 29, 2006 at 1:43 PM mail:

http://multimedia.repubblica.it/home/309499

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Video
by video Thursday, Jun. 29, 2006 at 1:46 PM mail:

http://multimedia.repubblica.it/home/311937

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Foto Gaza
by Pan Thursday, Jun. 29, 2006 at 1:53 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2006/06/1102912.php

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summer rain: aggiornamenti e foto
by Nathan Never Friday, Jun. 30, 2006 at 12:41 PM mail:

summer rain: aggiorn...
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Inoltro di seguito gli aggiornamenti da Gaza e Ramallah.
Nat


Carissimi,
vi inoltro, come ho gia' fatto nei gironi scorsi, le notizie che stiamo ricevendo da Gaza.
Aggiungo, alle terribili notizie giunte dalla Striscia, che ieri, gia' dal pomeriggio, l'esercito di occupazione e' entrato in forze anche a Ramallah.
Come probabilmente avrete saputo, hanno arrestato numerose personalita' dell'attuale governo palestinese (8 ministri, 23 membri del parlamento e una trentina tra sindaci e membri dei comuni).
Sembra inoltre che, sempre in nottata, sia stato trovato il corpo del colono rapito, ucciso con un colpo di arma da fuoco e chiuso in una macchina: sembra, sempre secondo fonti locali, che sia stato ritrovato nella zona di al-Tire, che e' il quartiere subito dopo Ramallah vecchia
(questo per chi abbia un'idea della citta').
Personalmente ho visto circa 8 jeeps dell'esercito israeliano girare nella notte, ma non erano le uniche: almeno un altro gruppo di mezzi dell'esercito girava nei pressi della Muqata'a.
Nel pomeriggio, invece, verso le ore 17 le jeeps dell'esercito sono entrate a Ramallah sempre nei pressi della Muqata'a per effettuare un arresto.

M. da Ramallah

Qui di seguito gli aggiornamenti da Gaza e, in allegato, alcune foto:

Ciao
Questa mail avevo provato a spedirla anche ieri, ma per motivi tecnici non e' arrivata. le foto le mando razionate.

Ci riprovo.

Intanto aggiornamento di oggi: stanotte forti attacchi a a Khan younis, colpita l'universita' islamica a gaza city.
Non si registrano vittime o forti resistenze da parte palestinese.
la gente sta conducendo la solita vita. anche se i movimenti in alcune aree sono limitate.
E' invece pesante la situazione per quanto riguarda la linea
elettrica, siamo razionati, alle 13.30 ci levano la corrente e la riaccendono alle ore 20.

In questo momento nel nord si sentono bombardamenti, gia' da questa mattina le forze militari di terra hanno cominciato a posizionarsi tutt'intorno a beit lahya, beit hanun e jabalia. Si pensa che attaccheranno forte questa notte. Hanno chiesto alla popolazione del nord di evacuare la zona...ma dove vanno???

Inoltre notizia di adesso e' che israele ha chiesto agli
ambasciatori dei paesi arabi di lasciare gaza.

Gaza, 28.06.06

Operazione "Summer rain"

E cosi' e' stato una pioggia di missili che hanno colpito ponti,trasmettitori di elettricita', strade.
Con la scusa di limitare i movimenti dei palestinesi che hanno in mano l'ostaggio, hanno colpito tutto quello che era possibile buttare giu' in questo primo attacco.

La pioggia di missili, in questa calda sera di estate ha cominciato a farsi sentire intorno alle ore 11.30. I mezzi militari ammassati alla frontiera si sono mossi in direzione di Rafah (a sud della Striscia di Gaza, confine con l'Egitto) occupando l'area dell'aereoporto palestinese, dove hanno preso posizione e da li e' iniziato il bombardamento.
3 ponti di collegamento nord - sud della stris ciasono stati distrutti.
La grande centrale elettrica e' stata bersagliata dai missili.
Finita di costruire lo scorso anno, serve circa il 60% della
popolazione di Gaza, Anche israele avrebbe dovuto acquistare una quota di elettricita'. "I danni subiti ammontanno a circa 20 milioni di dollari"...ci dice l'ingegnere Walid "e ci vorranno dai tre ai sei mesi per rimetterla a regime.. ".
Sono stati tirati sulle sei turbine 10 missili. Sono pezzi difficili da trovare e molto costosi, inoltre con la chiusura ormai cronica di ogni frontiera, i tempi si allungheranno molto.

Nessuno ha dormito questa notte, la gente e' rimasta incollata ai televisori e alle radio per avere le notizie della preannunciata invasione militare.
Questa mattina erano assonnati, per la notte passata in bianco, o meglio di fuoco. Hanno iniziato un nuovo giorno contando i danni e, pronta ancora una volta a ricostruire, riprendendo con tenacia e la solita speranza, la vita quotidiana.

I ponti distrutti sono gia' stati sostituiti da strade alternative per le quali i palestinesi hanno lavorato tutta la notte per poter riaprire le vie di comunicazione.
Stessa cosa per garantire l'elettricita', Stanno cercando di riparare e razionare l'elettricita' alla popolazione. Chiaramente per il momento si sta facendo uso di generatori, ma considerando la scarsita' di gasolio, una volta terminate le scorte, la situazione sara' alquanto difficile.

Nel frattempo sul fronte diplomatico, pare che le trattative siano ferme, la percezione e' quella che ad israele non interessi tanto la vita dell'ostaggio, quanto annientare per sempre la forza di Hamas.

Alle organizzazioni umanitarie, Croce Rossa Internazionale
compresa, e' stato chiesto di evacuare tutte le aree coinvolte dall'invasione militare. In un momento di cosi grave crisi umanitaria, a nostro parere l'atteggiamento dovrebbe essere inverso, dovrebbero essere permesse e garantite tutte le operazioni umanitarie possibili, affinche' la popolazione non paghi il solito alto prezzo di morte.

M. da Gaza

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Emergenza Palestina
by Action For Peace Sunday, Jul. 02, 2006 at 3:02 PM mail:

COMUNICATO STAMPA
Action for Peace
30 Giugno 2006

7 luglio, dalle 20 alle 24: tutti a Piazza Farnese: per la Palestina e per la pace

E’ ora di dire tutti insieme basta alle stragi, al terrore, alle violenze.

Chiediamo che Israele fermi la sua macchina da guerra e faccia valere la ragione. Chiediamo l’immediato rilascio del soldato israeliano. Non sono i carri armati, né le aggressioni, né i sequestri a costruire condizioni di pace, di giustizia e di convivenza. E’ ora che i Governi dei paesi europei, a partire dal nostro Governo, intraprendano una nuova politica, rispettosa delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della parere della Corte dell’Aja , ripristinando gli impegni presi con l’Autorità Nazionale Palestinese in materia di aiuti e di assistenza, promuovendo con determinazione e coerenza il tavolo del confronto e del negoziato tra le parti.
Questo favorirà anche la ricomposizione dei contrasti dentro la società palestinese. E’ necessario confermare l’appoggio ed il sostegno al processo democratico ed ai suoi risultati , come unica risposta a chi opera per dividere le varie componenti palestinesi, per creare conflitto e caos. Il recente accordo tra Fatah e Hamas dimostra che il dialogo ed il rispetto danno buoni risultati, che la violenza ed il terrore seminano solo odio e disastri.
Tra pochi giorni saranno passati due anni dal parere della Corte di Giustizia dell’Aia del 9 luglio 2004 che dice:

«L’edificazione del Muro che Israele, potenza occupante, sta costruendo nel territorio palestinese occupato, ivi compreso all’interno e sui confini di Gerusalemme est, e il regime che lo accompagna,sono contrari al Diritto internazionale...
Israele è obbligato a porre termine alle violazioni del Diritto internazionale di cui è l’autore; è tenuto a cessare immediatamente i lavori di costruzione del muro... di smantellare immediatamente l’opera situata in questo territorio e di abrogare immediatamente o privare immediatamente di effetti l’insieme degli atti legislativi e regolamentari che vi si riferiscono...
Israele è obbligato a riparare tutti i danni causati con la costruzione del Muro...
Tutti gli Stati sono obbligati a non riconoscere la situazione illecita derivante dalla costruzione del Muro e di non prestare aiuto o assistenza al mantenimento della situazione creata da questa costruzione; tutti gli Stati parti della Quarta Convenzione di Ginevra relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra, dal 12 agosto 1949, sono inoltre obbligati nel rispetto della Carta delle Nazioni unite e del Diritto internazionale, a far rispettare da Israele il Diritto internazionale umanitario incorporato in questa Convenzione».

Ma la costruzione del Muro e le sue drammatiche conseguenze sulle condizioni di vita dei palestinesi continuano a demolire le speranze di pace e di giustizia.

E’ urgente, quindi, far sentire tutte le voci possibili della società civile e quella di una nuova politica che chiedano il reciproco riconoscimento, la fine dell’occupazione, lo smantellamento del muro e la nascita di uno Stato palestinese indipendente che possa vivere in pace e sicurezza accanto a quello di Israele.

Sosteniamo la società civile israeliana democratica nella sua opposizione a questa escalation di violenza.

7 LUGLIO: PALESTINA: NE’ MURI NE’ SILENZI

Basta con le violenze, l’occupazione e il muro: per uno Stato palestinese indipendente fondato sul diritto internazionale, accanto allo Stato di Israele
Per una nuova politica estera in Italia e in Europa: pace, giustizia, diritti in Medio oriente

Arci, Associazione per la pace, Associazione ONG italiane, Associazione Giuristi democratici, Beati i costruttori di pace, Casa della Pace, CGIL, Donne in nero, Ebrei contro l’occupazione, FIOM-Cgil, FGCI, Fotografi senza frontiere, Giovani comunisti, ICS, La Rinascita, Libera, Mezzaluna rossa palestinese, Pax Christi,
Aderiscono: Prc-Sinistra europea, PdCI, Punto critico, Verdi


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VI notte di attacchi aerei su gaza
by abc Monday, Jul. 03, 2006 at 8:20 AM mail:

http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/esteri/medio-oriente2/sesta-notte/sesta-notte.html

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aiuti per i palestinesi
by Pan Tuesday, Jul. 04, 2006 at 4:47 PM mail: info@taayush.org

From Taayush:

The Solidarity convoy to Nablus was cancelled Dear friends,

The extreme political situation in the occupied territories does not allow us to carry out the convoy to Nablus as planned, although the enthusiastic responses we received not only from the people of Nablus, but also from the people of Hawara area, our partners in previous activities.

The economical siege, the curfews, the renewed bloodshed and the policy of collective punishment, have specific purposes – to defeat the Palestinian people, to arouse internal struggle for sharing the limited resources, to
increase the internal political struggles, and to disintegrate the Palestinian society.

This pressure does have its impact, but the resistance to the occupation is also increasing. Specifically now, it is important to continue supporting our partners in any possible way.

We greatly appreciate all those who have donated. We provided the medicines and food that were purchased directly to hospitals, and we intend to continue supplying whatever we can get. The distress continues, and the needs are still very high.

We need further donations – to provide the still urgent demands for medicines and food, and to support our palestinian partners in struggling against the occupation.

Donations may be made via any of the following methods:

Donations to Ta'ayush can be deposited to:
Bank Hapoalim, account no. 396608, Ramat Aviv Branch (606)


Checks payable to "Ta'ayush" may be mailed to:
Alon Marcus (Taayush), P.O.Box 16047, Tel-Aviv 61160, Israel

Money transfer from overseas:
Bank Hapoalim,
Swift code POALILITA (Ramat Aviv branch): 12-606-396608.

In the USA:
Checks payable to "Ta'ayush" may be mailed to
Ta'ayush, c/o Tali Schaefer, P.O. Box 250778, New York, NY 10025.

Please send us an e-mail announcing your donation: info@taayush.org

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L'INVASIONE DI GAZA
by lm Tuesday, Jul. 04, 2006 at 4:49 PM mail:




L'INVASIONE DI GAZA

Sabato, 01 Luglio 2006 - 00:16 -
di Elle Emme
L'esercito israeliano ha occupato mercoledì mattina il sud della Striscia di Gaza, a quasi un anno dal ritiro unilaterale voluto da Sharon. Nella notte di martedì, i bombardamenti dell'aviazione israeliana hanno raso al suolo i tre ponti che collegano il nord al sud della Striscia e distrutto le centrali elettriche che danno la luce (e l'acqua) a un milione e trecentomila palestinesi, che vivono sotto il controllo dell'ANP. L'offensiva di Tel Aviv è tanto massiccia quanto improvvisa; centinaia di soldati hanno preso il controllo del territorio palestinese al seguito dei blindati e protetti da un continuo fuoco aereo, mentre migliaia di famiglie palestinesi hanno abbandonato le loro case a Rafah e nei villaggi circostanti. Al nord della Striscia, altre divisioni sono ammassate lungo il confine, in attesa del via libera di Olmert all'occupazione di Gaza city.

Il rapimento del soldato israeliano

La rapidissima escalation militare è iniziata domenica scorsa, quando un gruppo di militanti palestinesi, appartenenti al Comitato di Restistenza Popolare, ad Hamas e al finora sconosciuto Esercito dell'Islam, hanno attaccato alcune postazioni israeliani al confine sud della Striscia, uccidendo due soldati e catturandone un terzo. L'azione di guerriglia ha scatenato una reazione a catena incontrollata nell'establishment israeliano. Solitamente, dopo un attacco suicida contro civili israeliani, la rappresaglia dell'esercito consiste nella chiusura dei check point in West Bank e nell'omicidio mirato di militanti palestinesi. Nel momento in cui, invece di attaccare i civili, vengono presi di mira i soldati dell'IDF, la reazione israeliana è di una violenza senza precedenti, fatto che getta forse luce sui reali equilibri di potere tra le leadership militare e politica in Israele. Il comandante in capo dell'esercito, Dan Halutz, preme fin dalle prime ore per andare a riprendersi il soldato rapito con una vasta operazione di fanteria, per stanare i terroristi casa per casa lungo la Striscia e, secondariamente, per "tenere alto il morale delle truppe." L'attacco palestinese infatti ha colto i soldati israeliani completamente alla sprovvista, come ha ammesso lo stesso Halutz. In una dichiarazione congiunta, i gruppi militari palestinesi hanno affermato che l'operazione militare è la rappresaglia per il massacro della famiglia palestinese sulla spiaggia di Gaza city alcune settimane fa. La nuova strategia contro l'occupazione, aggiungono i militanti, sarà il rapimento di israeliani; a poche ore di distanza infatti, il Comitato di Resistenza Popolare rapisce un colono israeliano nei pressi di Ramallah, chiedendo in cambio del suo rilascio il blocco delle operazioni a Gaza. Tuttavia, mercoledì, poche ore dopo l'invasione di Gaza, il colono viene trovato morto.

Fonti dei gruppi armati palestinesi chiedono in cambio del soldato rapito il rilascio dei bambini e delle donne palestinesi, incarcerati a centinaia nelle prigioni palestinesi. Tuttavia, Olmert e Peretz dichiarano fin dalle prime ore di ritenere il Presidente palestinese Abbas e il Primo Ministro Haniyeh, direttamente responsabili del sequestro e, rifiutando qualsiasi trattativa, pongono un ultimatum per il rilascio del soldato, minacciando di rioccupare la Striscia di Gaza in caso contrario. Le pressioni diplomatiche di Egitto, Giordania, Europa e Stati Uniti, che premono su Abbas per il rilascio del soldato, non portano a nessun risultato.

L'ironia della sorte vuole che Olmert autorizzi l'offensiva contro il "governo terrorista palestinese" proprio martedì notte, mentre Hamas e Fatah sottoscrivono, dopo settimane di trattative, il "documento dei prigionieri", elaborato nelle carceri israeliane dal leader di Fatah Marwan Barghouti.
In questo accordo, con cui Hamas riconosce implicitamente l'esistenza dello Stato di Israele, tutte le fazioni palestinesi, compresi Hamas e Jihad, si impegnano a limitare gli attacchi all'interno dei territori occupati nel '67 e riconoscono l'OLP come unico rappresentante del popolo palestinese negli accordi internazionali. Tuttavia, la notizia di questa storica intesa tra Hamas e Fatah è stata coperta dal rumore degli F16 israeliani che, passando a bassissima quota sopra Gaza, terrorizzano la popolazione intensificando i boom sonici nelle ore precedenti all'invasione.

Un avvertimento alla Siria

L'operazione in atto in queste ore a Gaza fa parte della nuova strategia di Olmert e Peretz contro il "governo del terrore" palestinese. Da una parte, è chiaro il messaggio ai gruppi militanti palestinesi: i soldati israeliani non devono essere toccati, altrimenti la reazione israeliana sarà "proporzionalmente cento volte più violenta," come ha dichiarato recentemente il Capo di stato maggiore. Siccome Israele non riconosce il governo palestinese guidato da Hamas, i soldati rapiti non vengono considerati da Gerusalemme ordinari prigionieri di guerra, ma vittime di attacchi terroristici. D'ora in poi nessun luogo sarà più sicuro per gli esponenti di Hamas. Olmert ha indicato come mandante del sequestro del soldato a Gaza il capo di Hamas, Khaled Meshaal, in esilio in Siria. Meshaal è già scampato ad un rocambolesco tentativo di assassinio nel 1997, quando due agenti del Mossad lo avvelenano in Giordania, ma vengono prontamente arrestati e Re Hussein ottiene dal governo di Gerusalemme l'antidoto in cambio del rilascio degli agenti.
In seguito, Meshaal ha trovato asilo in Siria e Israele ritiene quindi Assad, il presidente siriano, connivente con il gruppo terrorista. Mercoledì mattina, mentre le truppe israeliane entravano a Gaza, Olmert ha pensato di lanciare un avvertimento al governo siriano, mandando alcuni F16 israeliani a volteggiare a bassa quota sopra la residenza del presidente siriano per alcuni minuti, in un esplicito messaggio che vuol significare che l'esercito israeliano può colpire ovunque i propri nemici. L'incursione aerea ha suscitato reazioni irritate a Mosca, dove si sta svolgendo il G8, ma soprattutto ha provocato un'inedita reazione della Giordania e del Libano, che hanno espresso il loro supporto alla Siria contro l'aggressione israeliana. Questo avvertimento al governo di Damasco è probabilmente legato, oltre che all'appoggio ad Hamas, anche al recente piano di collaborazione militare che la Siria ha stretto con l'Iran con la clausola di reciproca difesa in caso di attacco da parte di Israele, i cui piani per l'attacco ai reattori iraniani sono ben noti.

Israele rapisce il governo palestinese

L'ultimo tassello nella nuova strategia israeliana è stato messo a punto giovedì mattina. Mentre l'esercito ammassava migliaia di soldati sul confine nord della Striscia, in West Bank la polizia israeliana arrestava sessantatrè membri del Parlamento palestinese, tra i quali sette ministri del governo di Hamas, decapitando in sostanza l'esecutivo eletto dai palestinesi in Gennaio. Questa decisione ha letteralmente tradotto nei fatti la minaccia a caldo del governo israeliano di reagire al rapimento di soldati con il sequestro del governo palestinese.
Gli esponenti politici sono stati tradotti nelle prigioni israeliane. Privati della residenza a Gerusalemme Est, verranno processati per aver organizzato le attività terroristiche durante la seconda Intifada.

La reazione dei vertici dell'ANP è stata duplice. Da una parte, il Primo ministro Haniyeh ha denunciato gli arresti come una "dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese" e il resto del governo palestinese a Gaza è entrato in clandestinità. Il leader di Hamas in Libano ha fatto sapere che a questo punto il soldato israeliano sarà liberato solo in cambio del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi ed in caso contrario deve essere giustiziato al più presto. A meno di un miracolo, sembra quindi che l'escalation militare abbia ridotto al minimo le speranze di recuperare in vita il diciottenne soldato israeliano.
Mamhoud Abbas, dal canto suo, ha colto l'occasione degli arresti dei ministri per promuovere la formazione di un nuovo governo di emergenza per fronteggiare la crisi e l'occupazione sotto la bandiera dell'unità nazionale. Se da una parte questa mossa riavvicinerebbe le due fazioni di Fatah e Hamas alla luce dell'accordo sul "documento dei prigionieri", dall'altra Haniyeh vede nella proposta l'ultimo tentativo di scippare la vittoria nelle recenti elezioni legislative di Gennaio.










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Cominicato Stampa Medical relief di Nablus
by Pan Tuesday, Jul. 04, 2006 at 4:54 PM mail:

30/06/2006

Nel tempo in cui vive il popolo palestinese nei territori occupati le più difficili condizioni di vita, dall’assedio militare Israeliano impostato anche tra le città e i villaggi nei territori, all’assedio diplomatico di fronte al mondo ci troviamo di nuovo di fronte alle nostre responsabilità di sensibilizzare l’opinione pubblica e approfondire la conoscenza della nostra difficile situazione di fronte le popolazioni mondiali.

La situazione difficile e complicata sui territori, aumenta in modo particolare gli impegni e i doveri che il sistema sanitari debba affrontare, mettendola di fronte a grosse sfide per coprire il mancato servizio sanitario primario ed essenziale per le popolazioni nelle campagne e nelle zone isolate, in queste zone si è concentrata con gli anni d’occupazione le percentuali più alte di povertà a causa della sua economia locale paralizzata; più di 58 villaggio nella provincia di Nablus vivono isolate dal resto dei territori, in 28 villaggio non esiste nel meno un ambulatorio.

The Palestinian Medical Relief Society ha cercato dall’inizio dell’attuale Intifda ad attivare il programma dell’ambulatorio mobile nella provincia di Nablus per offrire i vari servizi sanitari nei villaggi e i campi profughi nella provincia, e soprattutto dove non si trovano gli ambulatori.

A causa dei tagli dei fondi sui servizi sanitari, il programma dell’ambulatorio mobile si è bloccato totalmente, che significa che le popolazioni abitanti intorno alla città di Nablus, assediata da tempo prima, soffre della totale mancanza dei servizi sanitari primari.

In questi tempi duri, The Palestinian Medical Relief Society denuncia lo stato della massima emergenza specialmente nella zona di Nablus, e lancia l’appello al Popolo Italiano, che non si esitato mai di aiutarci, ed alle organizzazioni internazionali ad offrirci i supporti necessari per superare questo caso d’emergenza. Ed a salvare le vite dei tanti civili isolati che affrontano la morte in ogni istante.


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Ultimi aggiornamenti sull'operazione "Summer Rain"
by Nathan Never Tuesday, Jul. 04, 2006 at 6:15 PM mail:

Gaza 29.06.06

La notizia del congelamento delle operazioni militari che stava
preparando israele per questa terza notte del "summer rain operation",
e' giunta mentre tutti i telegiornali (quelli italiani e europei) davano
la notizia della forte escalation militare in corso...in effetti e' in
corso, pero' solo il fatto di aver pronunciato un ulteriore
rallentamento da parte di israele sulla possibilita' di una invasione
nella zona nord, e' stata accolta e sentita dalla gente nel migliore dei
modi...considerando l'aria afosa, la gente si e' riversata nelle strade
per cercare un po' di questo congelamento!!!

Probabilmente e' solo un trannello di israele, forse e' un po' la
pressione che timidamnente qualcuno ha espresso nei vari summit...piu'
che pressione, opinione contraria....o forse e' la dimostrazione che
basterebbe cosi poco per cambiare i giochi in tavola, considerando anche
la richiesta che viene dall'altra parte del paese e cioe'che il soldato
deve tornare a casa vivo,... che ha dato comunque un po di respiro a
questo inferno.

Da molte ore le sound bomb non vengono tirate, ... ogni tanto parte un
colpo di cannone, oppure F16 e apachi sorvolano inquieti, pero', dopo il
vergognoso arresto di molti rappresentanti del legittimo governo
palestinese, le parti si sentono pari e si mettono in attesa per uno
sblocco della situazione.

Questa sara' una strana lettura, pero' e' una situazione percettibile.

Nonostante il grosso danno alla rete elettrica... che i palestinesi si
sono adoperati subito a riparare alla meglio, razionando e dando un po
luce a ciscuno e considerando la grave crisi umanitaria che si sta
avvicinando se continua questa morsa, ma ormai consolidata per la
precedente chiusura, lo spiraglio di poter ancora cambiare le sorti, o
di poter fare un accordo tra le parti, rende pieni di speranza, e nello
stesso tempo, anche se ormai troppo abituati al cambiamento repentino
di una situazione, richiede di pensare al meglio.

Inutile dire che purtroppo sono giochi gia' visti e rifatti, pero' la
bruttissima manovra israeliana degli arresti dell' intero governo di
ramallah, ha messo ancora una volta in grossa difficolta' israele nel
compimento di atti senza senso.

Prima la inaspettata operazione palestinese, poi il riconoscimento dei
confini e dello stato di israele, e intanto il sequestro che pone di
fronte ad una soluzione immediata ma giusta, fa di questo posto ancora
una volta una scacchiera di giochi internazionali per il quale non si
sa ancora che futuro aspettarsi....

E mentre gli F 16 continuano a sorvolare nervosi sopra le nostre teste,
e a sganciare missili nonostante il congelamento, ci si appresta a
passare un'altra notte, nella speranza di svegliarsi fuori da questo
incubo. a domani

M.

30.06.06

Sono passati solo pochi minuti dalla passata speranza, quando
l'elicottero che appunto incombeva sulle nostre teste, ha lanciato
l'ordigno sugli uffici del Ministero degli Interni a Gaza City.

La notte e' poi passata con esplosioni di sound bomb. Sempre nella
notte si sono succedute notizie convulse sulla preparazione dell'attacco
seguite dal reale attacco.

Attesa per i colloqui e la mediazione egiziana.

La cosa piu' allarmante chiaramente sta diventando la situazione
umanitaria. Stanno finendo le scorte e di conseguenza il razionamento
del gasolio e' sempre piu' diluito.

Praticamente siamo stati senza luce durante tutta la giornata.

Questo sta causando grossi problemi soprattutto nelle strutture
pubbliche sanitarie, nelle quali stanno finendo le scorte sia per il
funzionamento dei generatori, sia i materiali necessari per l'emergenza.
Ci sono alcune manifestazioni all'interno di Gaza, da parte della
popolazione che chiede l'intervento della comunita' internazionale.

01.07.06

Ancora rimandata l'invasione della zona nord di Gaza, vengono pero'
lanciate per tutta la notte e durante la giornata, cannonate di
"disturbo". Una pressione molto forte nei confronti della popolazione.
Una pressione psicologica che e' tesa a far crollare la sopportazione,
che aggiunta all'aumento di disagio umanitario, viene vista ancora una
volta come punizione collettiva per tutta la popolazione.

Israele rifiuta la trattativa, cosi continua l' assedio che sempre di
piu' stringe tutta la striscia. Non c'e' modo di pensare ad una
differente possibilita' di risoluzione. Intanto continua a dimunuire il
carburante per gli ospedali e le ore di uso di elettricita', che
chiaramente comporta una catena di disagi, l'impossibilita' di pompare
l'acqua, sia per i pozzi agricoli che per i rifornimenti dei serbatoi
dell'acqua per le abitazioni.

Nei negozi comincia a scarseggiare anche il cibo, considerando che
l'embargo era gia' iniziato precedentemente a questa operazone, e quindi
comunque si fa sempre piu' grave, di giorno in giorno la situazione
alimentare. Esiste inoltre il problema che la gente non ha soldi per
comprare, qualsiasi cosa e quindi anche se i negozianti fanno credito
alla gente, non ha comunque soldi per i rifornimenti...che comunque
cominciano a risultare difficili per la chiusura di Karni. Le trattative
intanto pare non vadano avanti, e' stato chiesto dai palestinesi la
liberazione di 1000 detenuti, quindi e' stato alzato il prezzo del
riscatto per la liberazione, cosa che ha indotto israele a pensarea ad
una liberazione diretta dell'ostaggio...ma dove lo trova e come puo'
pensare di accedervi senza fare un strage da una parte e dall'altra???

In serata si viene a sapere che dopo l'incontro con il responsabile
dell'Unione Europea e' stato chiesto uno scambio soldato contro i
ministri illegalemente arrestati.....chiaramente israele ha giocato di
strategia...avere in mano qulacosa di "accettabile da dare indietro, e'
sempre meglio di niente.

Intanto la gente, se prima pensava che hamas avesse fallito con il
proprio governo, e anche nella gestione dei primi mesi, avendo portato
la popolazione alla miseria e poi allo scontro interno, adesso, questa
azione e questa immediata risposta di israele, ha fatto cambiare idea
ancora una volta...."Israele non ha nessuna intenzione di arrivare a
colloqui o trattative di pace. Siamo sicuri che qualsiasi nostra
opinione e posizione sia condannata e attaccata dal governo israeliano,
che vuole solo la nostra distruzione come popolo"...

Intanto al sud, zona Khan Younis, i carriarmati stanno avanzando e si
registrano i primi scontri sul terreno tra palestinesi e israeliani.

02.07.06

Questa notte e' stato attaccato l'ufficio del primo ministro Haniyye,
simbolo del Governo Palestinese, una scuola di formazione maschile e
femminile "Al Arkam" nel quartiere di Shejaya e altre strutture di
appartenenza ad Hamas. E' un chiaro attacco alle struttura di Hamas in
tutte le sue parti. Inoltre Israele sta pensando in queste ore di
attaccare direttamente i soggetti, capo del governo compreso e questo
comportera' una ulteriore escalation della situazione.

Israele sa bene che se cominciano ad attaccare le persone, questo
comportera' anche una risposta e resistenza da parte della popolazione,
cosa che fino ad ora era rimasta molto limitata e che sicuramente
portera' gravi conseguenze e perdite da una parte e dall'altra.

La mediazione internazonale non sembra essere molto ascoltata, e anche
quella egiziana e' per il momento fallita anche se stanno continuando i
colloqui.

Ancora una volta con questa azione israele ha rafforzato la convinzione
che debba continuare questo attacco e assedio; la convinzione che
Israele abbia solo intenzione di buttare giu' hamas e di imporre ancora
una volta la propria legittimita' contro quella palestinese. Anche se
non tutti sono d'accordo con il governo hamas, e anche con la politica
del rapimento, sanno bene che se non interviene la comunita'
internazionale a fermare questa escalation, Israele non si curera' di
quello che puo' accadere.

Secondo quanto e' annunciato, oggi dovrebbero riuscire a far passare un
po di scorte di carburante per il funzionaemnto degliospedali, che ormai
sono min totale crisi. Questo pero' per il momento non e' certo, vista
la pressione di queste ultime ore da parte di israele di attaccare con
tute le forze.

a dopo M

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Martedì 11 Luglio 2006: Presidio a Bari per la Palestina
by Coordinamento pugliese per la Palestina Sunday, Jul. 09, 2006 at 2:01 PM mail:

Presidio e appello: cessino gli attacchi israeliani contro la popolazione palestinese
by Coordinamento pugliese per la Palestina Sunday, Jul. 09, 2006 at 1:49 PM
http://italy.indymedia.org/news/2006/07/1109212.php

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Palestinian NGO calls
by PNGO Monday, Jul. 10, 2006 at 12:23 PM mail: pngonet@pngo.net

8-7-2006

PNGO STATEMENT OF CONDEMNATION OF ISRAELI ATTACK ON NORTH GAZA AND A CALL ON THE INTERNATIONAL COMMUNITY FOR INTERVENTION

The Palestinian Non-Governmental Organizations Network (PNGO) calls upon the United Nations, and the international community, to intervene and stop the Israeli Occupation forces attacks on the Palestinian people, which have been concentrated in the northern Gaza Strip since the night of 5 July 2006 ,The serious escalation of Israeli attacks against Palestinian citizens and property utilizing heavy arms, including tanks and air force, caused outrageous impacts of civilian life and property. During the first 48 hours of the attack, codenamed 35 Palestinians were killed, including children, at least 150 injured , Palestinian houses were destroyed, and hundreds dunams of agricultural land was levelled by the Israeli occupational forces.

It should be noted here that the Israeli occupational forces attacks has been concentrated on the north Gaza towns of Jabaliya ,Beit Lahia and Beit Hanoun, Thousands of Palestinian citizens are suffering due to the tight closures imposed by Israeli forces on the area, the lack of food and water, and the continuous electricity cut-off.
Israeli Jet fighters targeted and destroyed the last week power transformers at the Nuseirat power station, severely disrupting electricity supplies and, as a direct consequence, other vital services such as water to hundreds of thousands of Palestinians in the Gaza Strip, Gaza's public water supply is pumped by electricity, well water is purified through machinery run by electricity. Otherwise, the brackish water must at least be boiled before it can be consumed, but this requires electricity or gas. And people will soon have neither.

Additionally, Israeli occupation forces continue to impose closure and siege on the Gaza Strip, closing borders and the Rafah International Crossing Point has been completely closed since June 25, 2006, leaving thousands of Palestinian travelers stuck on the Egyptian side of the border, Among these travelers are women, children, elderly and ill persons returning after medical treatment in Egypt. They are enduring inadequate living and health conditions while waiting to enter Gaza.

The PNGO, is a coordinating body for more than 100 NGOs strongly condemns the criminal actions committed by the Israeli Occupation forces against the Palestinian people. Israel continues to ignore all international treaties, international human rights and humanitarian law.

PNGO calls upon the international community to stop its silence and act immediately to protect civilians in the Occupied Palestinian Territories (OPT), PNGO believes that condemnation of the Israeli violations is not sufficient, and demands effective pressure on Israel to ensure respect for international law and treaties, including the Fourth Geneva Convention Relative to the Protection of Civilian Persons in Times of War.

PNGO also calls on the international community and human rights organizations to intensify their actions to stop the Israeli attack on Palestinian civilians, especially children, and their property.

PNGO especially calls upon the international community to take immediate action to bring the Israeli perpetrators to international justice and call for an end of the ongoing occupation.

PNGO welcome the United Nations Human Rights Council in its first-ever special session in Geneva on June 6th decision to send fact-finding mission to occupied Palestinian territories.

Palestinian NGOs Network “PNGO”


For more information please call :
PNGO Gaza office :
Tel : 00972 8 2847518
Fax : 00972 8 2835889
mobile : 00972 599401297
Email: pngo@palnet.com
PNGO Ramallah office :
Tel : 00972 2 2975320/1
Fax :009722 2950704
Email pngonet@pngo.net
Website : http://www.pngo.net


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Da Germano Monti (del Forum Palestina)
by Pan Tuesday, Jul. 11, 2006 at 10:45 AM mail:

Lettera aperta ai movimenti internazionalisti e di solidarietà
Care compagne e cari compagni,
in questi giorni stanno venendo al pettine una serie di nodi che, per la verità,
in molti ci aspettavamo. In particolare, mi sembra che il nuovo governo non
manifesti la minima attitudine ad una sostanziale discontinuità in politica
estera rispetto al nefasto operato del governo Berlusconi.
Da un lato, assistiamo alla riconferma degli impegni in Iraq e Afghanistan: il
ritiro dei militari italiani dall’Iraq avverrà (se avverrà: per il momento, non
siamo a conoscenza di alcun calendario preciso al riguardo) secondo le modalità
già concordate da Berlusconi con gli U.S.A. e il governo quisling di Baghdad e,
quanto all’Afghanistan, il coinvolgimento del nostro paese nell’occupazione
rimane immutato, nonostante l’evidente innalzamento del livello di guerra
guerreggiata e l’altrettanto evidente fallimento dell’esportazione della
democrazia a suon di bombardamenti.
Su un altro versante, non possiamo che constatare come, aldilà di qualche
prudentissima dichiarazione di Prodi e D’Alema, peraltro non seguita da alcuna
iniziativa concreta, la complicità italiana con la criminale politica del
governo israeliano si situa sul medesimo livello di quella del governo
Berlusconi. I drammatici eventi delle ultime settimane sono sotto gli occhi di
tutti e non hanno bisogno di ulteriori commenti.
Di fronte a questo scenario desolante, sono personalmente rimasto colpito dal
coraggio politico e – perché non dirlo? – dalla dirittura morale dei volontari
della sezione italiana dell’International Solidarity Movement (ISM), che hanno,
senza pensarci troppo, messo in atto una civile ma determinata protesta di
fronte al palazzo del governo, mentre altri (come al solito) preferivano
riproporre un concetto di equidistanza fra vittime e carnefici del quale,
francamente, non se ne può proprio più. Mentre i panzer israeliani sferragliano
nei campi e nelle strade della poverissima striscia di Gaza, mentre aerei e navi
israeliani bombardano senza sosta l’area più densamente popolata del mondo,
distruggendo vite, case e infrastrutture, mentre la cosiddetta comunità
internazionale, per la prima volta nella storia, sottopone ad un durissimo
embargo non la nazione occupante e più volte condannata dagli organismi
internazionali, ma il popolo vittima dell’occupazione, trovo semplicemente
osceno organizzare iniziative e lanciare appelli la cui richiesta principale non
è quella della cessazione del martirio della popolazione di Gaza, bensì quella
della liberazione di un soldato occupante fatto prigioniero dalla resistenza
palestinese, che ne ha proposto lo scambio con le migliaia di donne e bambini
illegalmente sequestrati – anche da anni e senza processo – nelle prigioni della
potenza occupante.
E’ in questo contesto che viene a collocarsi l’incontro fra il Presidente del
Consiglio Romano Prodi e il premier israeliano Olmert, annunciato dalla stampa
per il prossimo 27 luglio a Roma. Il compagno Vincenzo Miliucci, dell’esecutivo
nazionale Cobas, ha ricordato in un suo intervento che nel corso dell’iniziativa
dell’ISM ci si è raccomandati di preparare ad Olmert l’accoglienza che merita;
anche io penso che, nonostante l’indubbia difficoltà del periodo, non possiamo
permetterci di non far sentire la nostra voce, la voce di tutti quelli che hanno
a cuore la pace e la giustizia. La visita italiana del più alto responsabile
della politica israeliana deve essere l’occasione per mostrare al mondo, e
soprattutto al popolo palestinese, che l’Italia non è solo il Paese dei governi
che collaborano con le avventure coloniali degli USA e sottoscrivono accordi
militari con Israele, ma è anche un Paese in grado di mostrare solidarietà a
quei popoli che – esattamente come hanno fatto i nostri padri in anni non
lontanissimi – resistono e lottano per liberarsi dall’oppressione. Credo che sia
indispensabile mobilitarsi per riaffermare, in un momento tanto terribile per i
Palestinesi, la nostra indisponibilità ad essere complici di quanto sta
avvenendo, e mi sembra evidente che l’obiettivo di questa mobilitazione non
possano essere che il nostro governo e le forze politiche della maggioranza che
lo sostiene. In altre parole, penso che il 26 e il 27 luglio debbano essere
giornate caratterizzate da manifestazioni ovunque sia possibile nei confronti
dell’Unione e dei partiti che la compongono, a partire dalle federazioni dei DS,
che non solo sono il primo partito della maggioranza ma anche quello che esprime
l’attuale Ministro degli Esteri. Il 26 e il 27 luglio come giornate nazionali di
solidarietà con il popolo palestinese e di protesta contro il silenzio complice
delle forze politiche italiane, con le forme e le modalità che ogni situazione –
dalla più piccola alla più grande – deciderà di scegliere.
Care compagne e cari compagni, credo non ci sia molto altro da dire. C’è
moltissimo da fare, invece, da qui al 27 luglio. Buon lavoro a tutte e tutti.
Roma, 10.7.2006
Germano Monti (del Forum Palestina)

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Corrispondenza audio
by Pan Wednesday, Jul. 12, 2006 at 5:11 PM mail:

http://radio.indymedia.org/news/2006/06/10383.php

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Libano sotto attacco_ view from the embassy
by Nicoletta Thursday, Jul. 13, 2006 at 5:41 PM mail: nicoletta.tranquillo@gmail.com

yesterday, in support of the Palestinians who had already kidnapped one Israeli soldier, and with the excuse of wanting back the Lebanese militants held in the Israeli prisons, Hezbollah (The Party of God) bombed 2 tanks which were near the "blue line", the official border between Lebanon and Israel traced out by the UN in 2000, and took the 2 solders still alive who were inside.
Nasrallah, the secretary of Hezbollah and official member of the parliament, said in a press conference yesterday, that they will give the soldiers back only in exchange with some of the thousands lebanese who are still in the Israeli prisons.
This caused an escalation of tensions and violence and bombing in the south of the country (which, since Lebanon is so small, it means 40 km from Beirut!!).
Roads, bridges, power plant stations were the principal targets. The connections with the south have been interrupted since yesterday.
The situation became even more tense because of the delayed response of the Lebanese Government, which arrived only yesterday night.
In the late morning of yesterday the Israeli tanks and troupes crossed the Lebanese border, action pretty tough, since it didn't happened since 2000, when Israel had definetly left the lebanese territory, starting in this way the process of peace.
So, at 11,30 pm the Labanese government took the distance from the Hezbollah action, but their statements were not very coherent and either strong. They basically condemned Hezbollah actions, but the problem s that Hezbollah is also a strong party in the Government, and the Lebanese political system at the moment is not strong enough to take a complete stand against them, or against Israel either...

In the night the situation worsened more.
Israel bombed the airport (all three landing strips are destroyed now, they talked about one week at least to fix them) and they proclaimed the martial law on all Lebanon, via see, air, land.
So we are basically stuck here now.
I got at the Embassy this morning, and I've assisted to the meeting the Ambassador had with the diplomats, military and technicians.
The Tv is on all the time, but only Al Jezeera is covering the facts minute after minutes, so I basically don't understand anything, and I just see the images...which are not very happy...
Now we are setting all the emergency actions in case the situation get worst: booking the buses that eventually will take the Italians who are here to Damascus, buying water and food to store....and then a common words formulation has to be agreed to reassure all the people that are calling, also because the telephone lines are down pretty much all around the country now, so people are getting nervous...

So, the situation at the moment is that:
- in the south the war started, all the connections are down (roads, electricity, telephones) and the population is getting very much involved. In fact the south is pretty much all Shiite, and it is where Hezbollah has the highest support (since it s the only one giving to the populating basic services that the state doesn't provide, similar to Hamaz in Palestine).
- Israel (strongly supported by the US, whom as usual-sorry for the americans who are reading- doesn't have any diplomatic capacity, and has only business goals) is pretending to be deaf, and even though the Lebanese Government took the distance from Hezbollah actions, is bombing the crucal points and strategic locations of the country,
- the Lebanese government has been completely destabilized by the last events. They in fact demonstrated the weakness of the political system, the lack of unity in the Government, and moreover, I have the feeling that what happened cancelled completely the slow process of reconstruction (economical, institutional, and within the civil society), which had been in place since 2000, after the 25 years of war...

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Libano sotto attacco_ view from the embassy_2nd part
by Nicoletta Thursday, Jul. 13, 2006 at 5:43 PM mail: nicoletta.tranquillo@gmail.com

the latest evolutions see Hezbollah bombing pretty hard on Israel, and Israel has promised to respond hardly, in order to punish for what happened. Of course everybody think they are right, and they have been attacked first...but the worst problem is the international interests that back up the actions of both parties, and the as a result leave the Lebanese government with little power and possibilities of action.
We have been actually expecting a rocket attack in the south Beirut (already bombed this night) but so far nothing happened. In the south of the country on the contrary the victims rose to 52.
The embassy is on a low mountain, which dominates all Beirut, and it is on the same street (few hundreds meters before) of the Presidential Palace, so from here I can see all the city, hear the aerial raids on the city, and the tanks that continuously go up and down the street...

Our Ambassador went to a meeting with all the other european ambassadors, to decide a common strategy to use in case the situation worsen and the civilians need to be evacuated. So far the decision is to wait and see how things develop. As I said before the Airport is out of order, and Israel declared the block of the naval traffic and the one on land. The strategy I think it would imply the common request from the european countries representatives, of a ceasefire in order to allow the expatriation of the civilians who are in the country. But at the moment this move has not been decided yet.
At the moment we can only wait and see...as they said, but actually all the statements coming from the powerful countries (see Iran and US) are very destabilizing and make me very upset.
I'll try to give to the interested ones a brief overview of the background that led to this situation (and this is of course only my own interpretation of the historical facts):
- Israel was waiting for an excuse to bomb the country and extinguish the Hezbollah army for ever. Their relations in fact, since 2000 when they were forced to leave the country, have been very tense. They have been facing each other at the southern border for 6 years, shooting at each other some times, but nothing more. Hezbollah, from its side, justifies the fact that they keep being armed because of Israel occupation of lands that are Lebanese (the Cheeba farms) and that, above all, have many natural resources (lumes docet!). Israel on the other side pretends that it is only protecting its sovereignty and security, but they are the first ones fling without permission above Lebanon, bombing places where they believe Hezbollah members are hidden ecc.
- This situation creates a dual reaction in the Lebanese population:
- part of it (namely the Shiite side and the Palestinian) strongly support Hezbollah and its actions, because the see t as the only entity protecting them, providing basic services, work, schools...and, I think, something in which to believe...
- the other part reject completely this party (which is also in the government!!) and this situation contributes to create instability, internal hate, prevents any process of reinforcing of the state, which as a consequence falls under the attack (or influence) of whoever (Israel, syria, iran), within only one day...
While I write it seems that the situation is getting worst. The other 2 military airports have been bombed very bad, out of order as well. The street for Damascus is also not available...so no flight into Syria!

I'll probably go home now...
I leave in the place where, in case the situation get very hot, all the Italians are supposed to go, because it is closed to the port and top the airport . Hope I can keep you updated...

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GAZA aggiornamenti
by Pan Friday, Jul. 14, 2006 at 4:43 PM mail:

http://rafah.virtualactivism.net/news/todaymain.htm

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Report da Al-Maghazi (Striscia di Gaza)
by Carla, Dominique e Antonella Tuesday, Jul. 25, 2006 at 1:32 AM mail:

"La Storia che Israele sta scrivendo con il sangue dei palestinesi" - Report da Gaza
by Carla, Dominique e Antonella Monday, Jul. 24, 2006 at 11:21 PM
http://italy.indymedia.org/news/2006/07/1120096.php

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