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Comunicato del Lecce social forum sulla giornata del 30
by Lecce social forum Monday, Dec. 02, 2002 at 3:23 PM mail: leccesocialforum@supereva.it

Lecce, 2 dicembre 2002 Si č scatenata una capagna infamante delle destra e delle chiesa locale, che gestisce il Cpt Regina pacis, che minacciano querele e azioni eclatanti. Il movimento risponde...

Alla giornata di mobilitazione del 30 novembre contro il razzismo e la
xenofobia istituzionali e contro l'istituto dei Centri di Permanenza
temporanea, il Regina Pacis ha risposto con la sua vera voce e con il suo
vero nome.

Al di lą degli eufemismi i centri sono carceri che rinchiudono esseri umani.
Una violenza originaria, ammantata in superficie dalla legge, č la radice
che attraverso la giornata di mobilitazione č stata messa a nudo.

Questa violenza originaria e costitutiva dei centri č all'origine dei mille
episodi di violenza quotidiana che necessariamente e ontologicamente si
svolgono al loro interno: da guardie, disciplina e filo spinato non puņ
nascere altro.

Non importa che si tratti di arginare un conflitto fra gruppi
etnico-culturali diversi improvvidamente accostati, di riprendere con la
forza chi fugge, di ricondurre all'ordine chi protesta.

Registriamo, oltre a questo, altre evidenti anomalie.
Sebbene Caritas nazionale č ufficialmente per la chiusura dei Centri di
temporanea permanenza, qui nel Salento Mons. Ruppi (che pure č presidente di
Caritas pugliese!) gestisce proprio un Centro di tal genere.

E' inoltre da sfatare la «mitologia» che il centro operi in regime di
volontariato e si finanzi tramite offerte caritative.
La fondazione Regina Pacis č una vera e propria impresa che riceve dallo
Stato circa 50 euro al giorno per detenuto.

Su questi fondi la magistratura sta anche indagando e la Curia, invece di
trincerarsi dietro un duro attacco ai giudici, dovrebbe mettere a
disposizione di essi e dell'opinione pubblica i propri bilanci, indicando
chiaramente le entrate e le uscite.

Nel pomeriggio della stessa giornata si č tenuta, in un'aula dell'ex
Istituto Sperimentale Tabacchi, un'assemblea pubblica sui diritti degli
immigrati, durante la quale si sarebbe tentato un consuntivo della giornata
di mobilitazione.

Nel corso dell'assemblea, č stata ricevuta una telefonata proveniente da un
cittadino migrante rinchiuso nel Centro "Regina Pacis", nella quale veniva
riferito un episodio di maltrattamenti, da parte di personale del Centro
stesso, a seguito della visita effettuata durante la mattinata.
Data la gravitą della comunicazione, non si poteva non procedere ad una
serena verifica sul posto.

Una delegazione ridotta, quindi, composta dal Sen. Alberto Maritati,
dall'avv. Mauro Pascariello, Cordinatore provinciale dei Verdi, e da Luca
Ruberti del Lecce Social Forum, si č recata nuovamente nel Centro "Regina
Pacis".

A seguito di questo chiarimento, č stata immediatamente interrotta anche la
pacifica manifestazione di sdegno a cui alcuni attivisti avevano dato inizio
davanti al Duomo di Lecce.

Sugli episodi della giornata, il Lecce Social Forum ritiene di dover
riferire alcune precisazioni, per evitare preventivamente il sorgere di
equivoci pił o meno intenzionati.

- Anzitutto, occorre ribadire che nel corso della visita svoltasi nel Centro
"Regina Pacis" nella mattinata del 30 novembre, sono state constatate
condizioni di vita raccapriccianti sotto molti aspetti, gią brevemente
descritte. Peraltro, diversi cittadini reclusi nel Centro hanno esibito
gravi ferite, fratture ossee e contusioni da imputarsi, a detta degli
stessi, a maltrattamenti subiti in occasione del tentativo di fuga svoltosi
qualche giorno prima, e dopo la precedente visita concordata, guidata
dall'Onorevole Deputato Niki Vendola, del partito della Rifondazione
Comunista. Nessuna delle persone recluse nel centro ha smentito questi
episodi.

- in secondo luogo, anche l'episodio riferito nella giornata del 30 novembre
pare necessitare di ulteriori chiarimenti. L'Amministrazione del centro
"Regina Pacis" ha infatti affermato che la persona autrice della telefonata
sarebbe affetta da un'imprecisata psicopatologia.

- Infine, si sottolinea che la pacifica e silenziosa manifestazione iniziata
nei pressi del Duomo di Lecce, quale luogo simbolico di accoglienza, non
perseguiva in alcun modo l'intento di offendere un luogo sacro, nč di
impedire ad alcuno l'accesso (turisti e fedeli, del resto, hanno continuato
a entrare e uscire dalla Cattedrale assolutamente indisturbati), ma soltanto
di manifestare lo sdegno per le risultanze della visita, in un luogo
simbolicamente prossimo alla gerarchia ecclesiastica, cui fa capo - sia pure
indirettamente - la gestione del Centro "Regina Pacis", e di segnalare
pubblicamente e pacificamente l'inquietante contraddizione fra il messaggio
cristiano di fratellanza e solidarietą e il coinvolgimento della Chiesa
locale in un sistema istituzionale di repressione delle migrazioni, come
quello indubbiamente sotteso all'esistenza e alla gestione dei Centri di
Permanenza Temporanea.


Su tutti questi temi il Lecce social forum č pronto in qualsiasi momento,
anzi sollecita, un pubblico e civile confronto.


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