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Occupazioni a raffica
by ALESSANDRO MANTOVANI Friday, Apr. 25, 2003 at 3:30 PM mail:

Senza casa «in Action» al centro di Roma. Trattative con comune e privati


Con questa sono sette occupazioni in due mesi. Il portone si apre in qualche modo (stavolta con le buone) e decine di persone salgono per le scale a prendere possesso di appartamenti vuoti da anni. Ci sono i Disobbedienti di Action (agenzia comunitaria diritti), i «veterani» del comitato popolare di lotta per la casa, il comitato del centro storico; ma soprattutto giovani e famiglie intere, mamme col passeggino e bambini con la pelle scura, figli di africani, sudamericani e asiatici che hanno già parecchie occupazioni alle spalle. Anche ieri l'obiettivo era in centro, a Campo de' Fiori, del resto è proprio il centro a subire l'ennesimo «sacco di Roma» ad opera dei soliti noti della speculazione edilizia, i Tronchetti Provera, i Caltagirone, i Ligresti. Gli striscioni del movimento per la casa si affacciano in piazza della Cancelleria 62, angolo corso Vittorio, da un palazzo dei primi del secolo di proprietà dei Trimani, dinastia di vinai e sommelier titolari di una raffinata enoteca. Quei cinque piani erano abbandonatio da anni, chi dice venti e chi trenta, c'era rimasta solo un'anziana signora. Subito dopo la polizia, che non ha fatto storie, è arrivato anche un rappresentante dei Trimani, Francesco, e gli abitanti della zona glie ne hanno dette di tutti i colori. Faceva rabbia, quel palazzo abbandonato.

La lotta per la casa a Roma è ripartita, anche il Sunia torna a organizzare assemblee e picchetti antisfrattto. E le occupazioni a raffica dei Disobbedienti e di altri regalano visibilità e prospettive a un movimento rimasto sempre vivo ma un po' nascosto. In città una trentina di occupazioni «stabilizzate» che garantiscono l'alloggio a centinaia di italiani e di stranieri, piccola goccia nel mare dell'«emergenza abitativa» (24 mila famiglie in graduatoria per le case popolari). Gli affitti sono aumentati del 55 per cento in un anno, migliaia di famiglie non possono acquistare gli appartamenti (circa 60.000) messi in vendita da enti pubblici e banche e destinati alla speculazione.

Nelle ultime settimane i senza casa hanno puntato al centro, «prendendo» Palazzo Alberini (edificio cinquecentesco in via del Borgo di Santo Spririto, chiuso dall'85) e un immobile in via dei Coronari: l'ultimo è stato restituito e l'altro seguirà la stessa strada, ma sono serviti ad aprire un tavolo di trattative con il Campidoglio. I Disobbedienti chiedono vincoli per i privati, la maggioranza di Walter Veltroni sta discutendo della loro proposta di assoggettare concessioni edilizie e cambi di destrinazione d'uso a vincoli «sociali», come la destinazione ad alloggi popolari di una parte del patrimonio; l'Unione inquilini punta agli strumenti tradizionali dell'edilizia pubblica, nonché alla partecipazione del comune all'acquisto delle case di enti e banche. E le occupazioni proseguono, come a via de Lollis (San Lorenzo, accanto alla Sapienza): gli «ospiti», entrati il 1° aprile, hanno allontanato la minaccia di sgombero e ora cercano la trattativa diretta con la società proprietaria, l'Alerion Real Estate che controlla il marchio Triton ed è in mano dell'ex manager Montedison Giuseppe Garofano, a suo tempo inquisito con Raul Gardini. Dietro le occupazioni c'è un'articolata controinchiesta (info su http://www.italy.indymedia.org/features/roma, documenti su http://www.amisnet.org/comunicaction.html). Circolano elenchi di centinaia di immobili sfitti, pubblici o privati: possono occuparne uno al giorno.

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