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Lettera dei detenuti del carcere di Nuoro
by odio il carcere Wednesday, Feb. 18, 2004 at 11:12 AM mail: odioilcarcere@inventati.org

Una crepa nel silenzio: lettera aperta dei detenuti del carcere di Nuoro

Io, con un gruppo di compagni del carcere di Nuoro abbiamo realizzato, con la collaborazione esterna del vignettista Vauro, un calendario satirico ma questa idea al direttore in missione dott. Paolo Sanna non è piaciuta ed ha bloccato l’iniziativa e ci ha portato via la stampante e lo scanner… La nostra delusione, nonostante abituati ad essere trattati a calci nel sedere, è enorme perché siamo stati anche puniti con la riduzione dell’orario della sala computer. Comunque, per fortuna, non ci possono proibire di scrivere con la penna e di comunicare il nostro sdegno. E lo facciamo a voce alta, anche se questo può comportare sicure punizioni ministeriali, sopporteremo anche questo, con dignità e consapevolezza che il nostro intento è giusto.
Si vuole che i detenuti prendano coscienza e la stessa coscienza di fatto viene distrutta, si vuole i detenuti più responsabili e di fatto viene negata ogni responsabilità. Ci si vuole costruttivi e positivi e ci denigrano facendoci sentire uomini inutili, uomini persi. Ci vogliono non violenti ma si crea nella realtà un ambiente più violento negandoci la parola su tutte le violenze che ogni giorno si è costretti a subire, con il ricatto di stare peggio se si protesta.
Il “sistema” non vuole che il detenuto prenda coscienza invece noi pensiamo che bisognerebbe riconoscere ai prigionieri un ruolo attivo non da semplice frequentatore delle patrie galere e poter parlare liberamente di politica, di carcere, soprusi, illegalità, di situazioni insostenibili come accade nel carcere di Nuoro, condizioni igieniche preoccupanti, mancanza di vitto regolare, prezzi elevatissimi del sopravvitto, vessazioni e soprusi, applicazione arbitraria del regolamento… Il calendario satirico serviva anche a questo ad attirare l’attenzione di quello che accade in carcere perché le ingiustizie consumate all’insaputa di tutti sono più dolorose.
Bisognerebbe trasmettere sempre quello che accade in carcere affinché la gente si accorgesse meglio delle ingiustizie che ci sono nei luoghi di detenzione. Qui nel carcere di Nuoro abbiamo assistito in questi ultimi anni al deteriorarsi della vivibilità interna senza precedenti, una lunga galleria di soprusi, un inferno di violazioni di diritti. Eppure per il Ministero questo carcere non “esiste”, noi prigionieri del carcere di Nuoro siamo solo dei fantasmi perché non abbiamo un direttore fisso. Si succedono in continuazione direttori in missione che come neve al sole in giro di un paio di mesi se la squagliano ma prima tolgono tutti qualcosa, piccole conquiste che con fatica avevamo ottenuto: una stampante ed uno scanner. Ormai non c’è rimasto più nulla da togliere, c’è rimasta solo la branda e le sbarre e le varie restrizioni di tipo infantile che per detenuti costretti a vivere 21 ore chiusi in una cella diventano problemi enormi. Ed ora, di fatto, il direttore Paolo Sanna con il sequestro preventivo della stampante ci ha voluto tappare la bocca, la maggiore razionalizzazione del potere sembra rispecchiarsi in sempre maggiore razionalizzazione della repressione nel ridurre i detenuti a larve umane. Noi non ci stiamo e grazie ai compagni del gruppo “Odioilcarcere” che stamperanno il calendario per noi usciremo in “edizione speciale” per dimostrare che la satira, la solidarietà e la denuncia sociale/politica non si può, non si deve chiudere dietro le mura di un carcere.


A nome dei prigionieri di Nuoro
Carmelo Musumeci

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