Notizie per approfondimento situazione in Venezuela
A Caracas mancano poche ore al voto. Sembra tutto tranquillo per il momento, un giorno ancora in cui si trattiene il fiato. Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE)ha ribadito in conferenza stampa che tutto deve andare con ordine ogni truffa, broglio , tentativo di generare violenza non saranno accettati. Questi tentativi anche se l'opposizione si e' presentata in piazza il 12 con 200 mila persone non possono che venire dalle file della stessa visto che il popolo sembra schierato con Chavez che si mostra sicuro della vittoria. Il Plan Repubblica prevede in Venezuela che l'esercito sia sotto la direzione del CNE. Se tutto va bene l'attenzione della rassegna stampa dopo il referendum sara' rivolta alla frontiera occidentale in Zulia,Apure.. dove c'e' un intensa attivita' dei paramilitari.
************************************** Notizie dalla stampa locale di CARACAS nel mese cruciale del referendum indetto dall'opposizione golpista contro il governo Chavez.
Estratti dalla stampa venezuelana del 6, 7 Agosto del 2004 + (in fondo ********) Approfondimento su fase attuale di integrazione dei paesi Sud America e Caribe. **************************************
Caracas 06/08/2004.
LA COLOMBIA NON HA INVIATO GLI ATTI GIUDIZIARI.
La Fiscalia General Militar (ndt Fiscalia General è il mandato che svolge il PM come pubblico ministero, in questo caso si tratta di PM militare)non ha ricevuto gli atti che ha richiesto con sollecito il 27 di Maggio alla Fiscalia General della Colombia, atti che dimostrano la partecipazione delle Autodefensas Unidas de Colombia (ndt paramilitari) nel caso dei paramilitari arrestati presso la fattoria Daktari di El Hatillo nello stato Miranda (ndt caso già citato in NOTIZIE dal VENEZUELA 01). Il contenuto di questi atti è stato diffuso dal circuito indipendente Caracol ed è stato anche documentato in parte da Ultimas Noticias. Inoltre sono disponibili sul sito http://www.cadenaglobal.com (ndt ho tentato di approfondire questo link ma è stato reso non disponibile). ... Questo giovedì sono comparsi all'udienza preliminare i 100 paramilitari (ndt colombiani) e i colonnelli Jesus Castro Yelles y Jesus Faria Rodriguez, e il capitano Javier Nieto Quintero(ndt della Guardia Nazionale del Venezuela), che sono imputati di ribellione militare.
Antefatto. La polizia segreta colombiana (DAS) ha identificato i 133 supposti paramilitari arrestati in Venezuela e ha stabilito che solo uno di questi ha un processo per paramilitarismo e altri 8 hanno pendenze per reati comuni, secondo una notizia ufficiale rivelata da il quotidiano El Tiempo. I dati di un rapporto inviato a Caracas dalla DAS rivelano ceh Josè Ernesto Ayala, conosciuto con il nome di "Comandante Carlos", è identificato come uno dei capi delle AUC (ndt Autodefensas Unidas de Colombia, paramilitari colombiani) che operava nella città di frontiera che si chiama Cucuta(ndt in prossimità della frontiera venezuelana dello stato andino della Tachira). Il DAS ha convalidato l'identità di 119 dei presunti paramilitari arrestati in Venezuela e che secondo le autorità di questo paese miravano a spodestare il presidente venezuelano Hugo Chavez. "Di 14 di questi non si trovano riscontri, che può significare o che sono minorenni o che sono stranieri, probabilmente sono venezuelani", dichiara il DAS (ndt polizia segreta colombiana) in una notizia riportata dal quotidiano colombiano di Bogotà El Tiempo. Oltre al "Comandante Carlos" altri 8 tra gli arrestati come paramilitari hanno carichi pendenti con la giustizia colombiana 6 per furto e 2 per "per uso di dotazioni delle Forze Armate" e porto d'armi illeciti. ... "il 45% degli arrestati (ndt trovati non lontano da Caracas e con l'accusa di essere paramilitari ) sono di Cucuta" (ndt in prossimità della frontiera venezuelana dello stato andino della Tachira). Il resto proviene dalle zone colombiane di Cali, Barrancabermeja e della zona della costa caraibica del Canalete,Maicao,Riohacha,Colosò e Ricaurte, tra gli altri" riportano i documenti della DAS. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
Santiago del Chile 06/08/2004.
IL VENEZUELA SARA' IL CAMPIONE DELLA CRESCITA NELLA REGIONE.
Il Venezuela sara' il paese leader di crescita nella regione con una crescita economica del 12% (ndt del PIL dopo il tracollo del 2002 la lenta crescita del 2003 per il golpe del 2002 e le serrate padronali contro il governo che si svilupparono dopo), seguito dall'Uruguay con il 9,5% e dall'Argentina con il 7,01, tre paesi che si sono ripresi dopo la profonda caduta dei periodi precedenti, questo secondo uno studio della Commissione Economica per l'America Latina e il Caribe. L'economia regionale, ha detto Prensa Latina, crescerà del 4,5% nel 2004. Si vede una crescita anche rispetto alle stime dell'ultimo Maggio e si sottolinea che il "recupero" ci sarà in quasi tutti i paesi e la regione completerà il suo secondo anno consecutivo di crescita dopo la crescita del 1,5% del 2003. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
Caracas 06/08/2004.
"CI SONO SEGNALI DI PROBABILI AZIONI VIOLENTE DA PARTE DELL'OPPOSIZIONE"
Il Ministro degli interni e della Giustizia, Lucas Rincon Romero, ha informato su indizi provenienti dagli organismi di intelligence su piani di sabotaggio, provocazione e destabilizzazione violenta delle anime radicali dell'opposizione. Rincon ha tenuto una conferenza stampa nella sede della vicepresidenza dove aveva avuto luogo una riunione degli apparati di sicurezza in cui erano presenti il Ministro della Difesa e i Direttori del Disip (ndt sicurezza interni) e la direzione dei servizi di sicurezza militari. Questi settori violenti, che egli ha indicato in una piccola parte dell'opposizione, stanno pianificando questi atti di violenza con l'obiettivo di modificare l'intento di voto per il referendum. Egli ha detto poi che si stanno prendendo tutti i provvedimenti del caso per garantire ai cittadini la sicurezza il giorno 15 di Agosto e che si sta elaborando un piano per organizzare e dislocare le forze di polizia regionali e municipali. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
Caracas 06/08/2004.
I LAVORATORI DI PANAMA SOTTOSCRIVONO L'AMMINISTRAZIONE DI CHAVEZ.
La Central Nacional de Trabajadores de Panama (CTNP) (ndt sindacato di sinistra panamense) sottoscrive il progetto del presidente Hugo Chavez perchè va in contro alle esigenze di chi non ha nulla, secondo una risoluzione emessa durante un congresso straordinario nella città di Panama. Altrettanto il congresso ha manifestato il suo appoggio all'Alternativa Bolivariana para las Americas. (ndt ALBA progetto di integrazione politica economica e sociale dell'America Latina presentato da Chavez. Il presidente sta cercando appoggi in America Latina, non sembra centrare con il Mercosur vorrebbe essere il suo sviluppo con maggiore attenzione al sociale). FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
Colombia 06/08/2004.
I PARAMILITARI NON ACCETTANO LE CRITICHE DEL GOVERNO.
I paramilitari hanno annunciato ieri che la loro smobilitazione non è possibile per la mancanza delle garanzie e che si rifiutano di andare in carcere come castigo (ndt hanno più volte dichiarato di essere patrioti anticomunisti e di non meritare che onori)perchè così si accordarono con il Governo all'inizio della vertenza nazionale governo paramilitari (ndt la farsa del Governo del paramilitare colombiano Uribe sul presunto e non attuato smantellamento dei criminali paramilitari). Il comandante delle AUC (ndt Autodefensas Unidas de Colombia = paramilitari), Salvatore Mancuso, ha risposto in questo modo alla incalzante serie di domande formulate dalla Commissione Presidenziale della Pace, Luis Carlos Restrepo, che ha accusato il capo dei paramilitari di bloccare il processo. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
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Caracas 07/08/2004. Il Venezuela sta per introdurre la commercializzazione del suo gas liquido nel mercato mondiale. E' INIZIATA LA PERFORAZIONE DELLA PIATTAFORMA NEL DELTA (ndt delta dell'Orinoco) Il progetto prevede un investimento di 107 milioni di dollari.
La multinazionale Chevron-Texaco congiutamente con PDVSA (ndt PDVSA impresa nazionale venezuelana pubblica del petrolio, seconda impresa continentale dell'America Latina quest'anno) ha iniziato la perforazione del primo pozzo di esplorazione della Plataforma Deltana (ndt nel delta del fiume Orinoco nel mar Atlantico venezuelano), dove si pensa si trovi uno dei più grandi giacimenti di gas del mondo. La compagnia statunitense ha ricevuto la ricevuto il lasciapassare per i lavori di esplorazione nel Blocco 2 della piattaforma nel Febbraio del 2003, quando stava iniziando a riattivarsi la industria del petrolio del venezuela. ... Il capo di stato ha spiegato che questo primo pozzo di esplorazione di circa 6900 piedi , che si spera di raggiungere l'apice delle perforazioni in 50 giorni, e che 10 giorni dopo si divulgheranno i risultati definitivi dell'esplorazione. Ci si aspetta di trovare 50 bilioni di piedi-cubi di gas liquefatto nel pozzo. Il presidente Chavez ha dichiarato che con questa operazione ci si aspetta come primo obiettivo di coprire la domanda di gas dell'oriente del paese (ndt domanda più bassa della zona occidentale) e poi iniziare la commercializzazione di questo prodotto su scala internazionale che è qualcosa in cui il Venezuela non ha ancora partecipato. All'atto hanno assistito il presidente della Chevron-Texaco, Alì Mosheri; il ministro dell'Energia e delle Miniere, Rafael Ramirez e il presidente di PDVSA (ndt impresa nazionale venezuelana del petrolio) Alì Rodriguez Araque. Il progetto prevede un inverstimento di 107 milioni di dollari e la costruzione di un nucleo di sviluppo locale. Con questo nucleo e con la costruzione del complesso industriale di Gran Mariscal de Ayacucho, nello stato Sucre, si pensa di trasformare la parte orientale del paese in un immenso "polo di sviluppo". FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
UNA POTENZA. La Chevron-Texaco ha guadagnato la partecipazione maggiore del lavori di esplorazione della Piattaforma Deltana, ha iniziato la perforazione del primo pozzo nel Blocco 2, che le appartiene, ma ha avuto anche le concessioni per il Blocco 3. Intanto, la compagnia Stat Oil (ndt Norvegia) ha ottenuto l'assegnazione del Blocco 4. Il Blocco 1 appartiene a PDVSA, mentre le concessioni per il Blocco 5 sono ancora senza assegnazione. Si prevede la costruzione di un gasdotto che trasporetà 5 bilioni di piedi-cubi di gas. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
La Paz (Bolivia) 07/08/2004. MESA, TOLEDO E LULA SI RIUNIRANNO SULLA FRONTIERA COMUNE.
Fonti ufficiali hanno informato che i presidenti della Bolivia, Carlos Mesa, del Brasile, Luiz Ignacio "Lula" da Silva, e del Perù Alejandro Toledo, si riuniranno mercoledì 11 Agosto per inaugurare opere di integrazione viaria. I governanti dei 3 diversi paesi si riuniranno nella località di Cobija, dipartimento di Pando, dove inaugureranno il Ponte di Amistad che unirà questa regione boliviana con Brasilia in Brasile. Il ministro delle Relazioni Esterne della Bolivia, Juan Ignacio Siles, ha detto che i presidenti hanno un agenda aperta che include i temi come l'integrazione energetica e del gas. I capi di stato si sono poi spostati nel dipartimento Madre de Dios (Perù), dove hanno inaugurato un altro ponte. FONTE: ULTIMAS NOTICIAS (CARACAS).
************************************** Su questa notizia è bene fare qualche commento. Il MERCOSUR, integrazione economica inizialmente di Brasile, Argentina, Urugay e Paraguay, dopo qualche grosso momento di difficoltà (collasso dell'Argentina, difficoltà finanziarie anche in Brasile), sembra consolidarsi come iniziativa economica e politica. Esso si sta a sua volta integrando con i paesi del CAN (area dei paesi andini di Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia e Venezuela) e sta accumulando adesioni e partecipazioni di sempre più paesi che anche già aderiscono al CAN o ad altri patti regionali: Messico (che sta nel NAFTA), Venezuela (CAN) e Bolivia (CAN). L'Europa appoggia questo processo di integrazione subregionale dei paesi dell'America del Sud, catalizza il processo di aggregazione, fa sempre più affari, non si immischia troppo dal punto di vista politico (vedi la posizione di silenzioso e fiducioso attendismo senza l'invio di osservatori al referendum in Venezuela da parte dell'Europa). Così stanno facendo Cina e Russia in diversa misura. L'integrazione del MERCOSUR, CAN e paesi del CARIBE è lo strumento che i governi dei principali paesi sudamericani dicono essere indispensabile per non farsi polverizzare dall'iniziativa del paesi dell'ALCA (Accordo di libero commercio delle Americhe). Questi paesi per accelerare e rafforzare il processo stanno cercando di sfruttare al massimo la propria relativa concentrazione di capitali (rispetto agli Stati Uniti) per costruire una piattaforma logistica di infrastrutture che rafforzi il circuito di merci e capitali nel subcontinente e potenzi l'apparato produttivo nonostante l'enorme subalternità del capitale di questi paesi con quello degli Stati Uniti. Questa iniziativa si chiama IIRSA ed è un prodotto DIRETTO- dai e RIVOLTO-verso i paesi e gli interessi della borghesia continentale nazionalista e non oligarchica dell'America Latina che è un soggetto politico economico in grande ascesa in questo momento viste le difficoltà di governo del prezzo del greggio da parte degli Stati Uniti (capitò un processo di nazionalizzazioni in America Latina anche nel '40 durante e prima della seconda guerra mondiale e negli anni successivi alla sconfitta in Vietnam degli USA). Capita a volte di trovare in interviste e riviste che IIRSA sia associata all'ALCA iniziativa economico politica neoliberista di colonizzazione selvaggia degli USA nel subcontinente. IIRSA centra poco con ALCA: - perchè i capitali movimentati sono direttamente di enti finanziari dell'America del Sud o richiesti in prestito dai paesi sudamericani agli istituti europei e nordamericani. - perchè in uno dei 3 settori di intervento di IIRSA è dichiarato ufficialmente come strategico per il MERCOSUR e il CAN. La costruzione di ferrovie, strade, metropolitane, ponti sono quei settori in cui vengono gia da tempo investiti da questi paesi quantità enormi di capitali che si perdono nella tortuosità e arretratezza (relativamente agli "avanzati" complessi viari del centro imperialista) delle infrastrutture sudamericane. - perchè le reti di collegamento merci in IIRSA sono rivolte verso l'interno del subcontinente sulle rotte del MERCOSUR e CAN, e non per l'esportazione della risorsa grezza come nell'economia di rapina. Nella progettazione di queste reti e assi di sviluppo IIRSA tiene conto della complessità attuale del processo di produzione delle merci che necessita un continuo trasporto dei semilavorati su scala subregionale o anche la necessità di potenziamento delle vie di distribuzione delle merci dalle coste brasiliane a quelle del pacifico per un intensificazione degli scambi (merci e non grezzo) con l'estremo oriente. - un altro settore di integrazione delle infrastrutture è quello degli idrocarburi: abbiamo visto come il Venezuela con la Piattaforma nel Delta dell'Orinoco dimostra apertura con gli investimenti esteri a PATTO CHE SERVA PER UNA PROSPETTIVA DI SVILUPPO endogeno (è anche e naturalmente una manovra politica internazionale e interna allo stesso tempo visto il referendum), cioè si lascia che gli investimenti consentano uno sfruttamento delle risorse naturali da parte straniera a patto che barattandole con tecnologia e capacitàproduttiva. La prospettiva del Venezuela (il cui ente nazionale petrolifero PDVSA costituisce la seconda impresa del sudamerica come profitti ) è la stessa di altri paesi sudamericani (Brasile, Argentina, Bolivia...): il cartello subcontinentale degli idrocarburi chiamato PETROAMERICA come elemento concreto per la costruzione di un integrazione subcontinentale.
Spesso succede che si confonda la parte con il tutto. Spesso questo avviene per malizia. L'IIRSA che viene associata all'ALCA e non al MERCOSUR o all'integrazione sudamericana e questo è in generale un errore. E' certamente vero che l'asse di sviluppo occidentale di IIRSA sia in una situazione di maggiore possibilità di controllo degli Stati Uniti visto che questo asse si sviluppa MOLTO ATTRAVERSO LA COLOMBIA che si puo' considerare l'"Israele" della regione, paese con un diretto rapporto militare con gli Stati Uniti (Plan Colombia). Nell'asse di sviluppo occidentale sono presenti altri soggetti economici tra cui PDVSA per la parte dell'asse occidentale che riguarda il Venezuela nello stato dello Zulia. In questo caso, e questo è documentato da questa stessa rassegna stampa, come lo Zulia sia governato da settori di oligarchia che lavora fianco a fianco con i paramilitari e rappresentanti delle forze di polizia regionale con un passato da golpisti, assassini di centinaia di contadini e in definitiva funzionali agli USA. I questo caso il "negozio" il baratto di risorse in cambio fondi per apparati industriali in alcuni casi è al ribasso per il Venezuela. Ma questo non è dovuto a IIRSA, questo è dovuto alla lunga mano insanguinata dei paramilitari e dei loro burattinai a stelle e strisce che da tempo fomentano la balcanizzazione della regione tra il Venezuela e la Colombia favorendo una penetrazione di paramilitari non solo in Zulia.
Accusare sempre e solo gli USA/ALCA come unico cattivone, per lo sfruttamento del lavoro, per la distruzione o alterazione della natura e infine responsabile della repressione, sembra sempre più essere l'argomento falso e demagogico del partito dello Sviluppo Capitalista Nazionale e Patriottico "compatibile" e sociale in America del Sud. **************************************
************************************** per chi fosse arrivato fin qui: da SenzaCensura - numero 14.
PROCESSI DI INTEGRAZIONE IN AMERICA DEL SUD. Considerazioni sui piani dell'Iniziativa di Integrazione dell'America del Sud (IIRSA).
"Da un lato le gigantesche dimensioni assunte dal capitale finanziario, concentrandosi in poche mani e costituente una fitta e ramificata rete di relazioni e di collegamenti, che mettono alla sua dipendenza non solo i ceti medi e piccoli proprietari e capitalisti, ma anche i piccolissimi, dall'altro lato l'inasprirsi della lotta con gli altri gruppi finanziari nazionali per la spartizione del mondo ed il dominio sugli altri paesi; tutto ciò determina il passaggio della massa delle classi possidenti, senza eccezione, dal lato dell'imperialismo."*
Tra la fine di Agosto e l'inizio di Settembre del 2000 i dodici capi di stato dell'America del Sud si sono incontrati a Brasilia su invito del presidente Fernando Enrique Cardoso, della Repubblica Federale del Brasile. Questo paese, nonostante il quasi contemporaneo disastro economico in Argentina (secondo pilastro del Mercosur di Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, più accordi quadro con il Cile e la Bolivia) ed il proprio crescente indebitamento, si conferma elemento promotore dello sviluppo capitalistico nella regione con il progetto a lungo termine dell'Iniziativa di Integrazione Regionale del Sud America (IIRSA): un piano di potenziamento della rete di infrastrutture nel subcontinente per i settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Se consideriamo che il carico distruttivo del progressivo aggravamento della crisi del capitale a livello internazionale cresce con l'aumentare della distanza dal centro imperialista, possiamo leggere il Mercosur, il CAN (Integrazione dei Paesi dell'area Andina) e la piattaforma di interconnessione logistica dell'IIRSA tra questi ultimi due, come una specie di paracadute capitalistico regionale che consenta di tenere il passo con le trasformazioni che stanno avvenendo su scala mondiale. Per non farsi schiacciare dalle iniziative economiche come l'Alca, infatti, il Brasile sceglie di approfondire il percorso iniziato con il Mercosur e di dare ulteriore forma ad un soggetto politico/economico del Sud America che acquisti quote nel mercato mondiale attraverso la propria proiezione (del Brasile) su scala regionale. Come più volte ricordato, i paesi del cosiddetto "sud del mondo", come il Brasile, sono meglio definibili, nella fase attuale, come paesi della "periferia" dei paesi imperialisti. Fanno parte del circuito mondiale della valorizzazione del capitale ma vivono una condizione di subalternità (non del tutto paralizzante) che cercano di colmare approfittando ad esempio delle "occasioni" che la storia mette loro a disposizione1. Raccolgono tra gli ultimi le piccole fette dai piatti delle succulente torte dello sviluppo diseguale capitalistico e naturalmente subiscono in modo più pesante il prezzo salato della crisi: per i proletari delle metropoli e delle campagne del Sud America questo può voler dire sperimentare situazioni di miseria e indigenza decuplicate rispetto al centro imperialista, sia per estensione che per profondità. Vediamo ora di analizzare gli intenti e i propositi che l'IIRSA incarna a partire dai dati che compaiono sul sito ufficiale dell'iniziativa regionale2, scorgendo nelle dichiarazioni di intenti dei soggetti coinvolti, nei ruoli e nella pianificazione dell'iniziativa, le spinte e le linee di tendenza che sembrano guidare oggi le trasformazioni in Sud America. Nella presentazione ufficiale, IIRSA viene mostrato come "un iniziativa che contempla una serie di meccanismi di coordinamento tra i governi, le istituzioni finanziarie multilaterali e il settore privato; per coordinare la visione politica e strategica del Sud America; per coordinare inoltre i piani e i programmi di investimento, con una priorità su alcuni assi di integrazione e sviluppo...". L'obiettivo è quello di trasformare lo spazio regionale e "...stimolare l'organizzazione dello spazio (ndt politico/economico) sudamericano a partire dalla contiguità geografica..." e "fare del Sud America una regione più competitiva e inoltre sviluppare e conquistare lo spazio geografico sudamericano"3 definendo con maggiore chiarezza, oltre che una griglia di nodi e di interconnessioni commerciali, il soggetto politico che lo va a gestire. Seguendo quindi le parole d'ordine di "modernizzazione e sviluppo" si definisce l'iniziativa come multinazionale perchè coinvolge "in prima istanza i 12 paesi sovrani dell'America del Sud"4. Nello scorso numero in "Considerazioni storiche sul quadro politico boliviano" si accennava alle peculiarità della progressione storica dello sviluppo capitalistico in America del Sud in cui la Bolivia è inserita e al graduale ma costante orientamento dello sviluppo produttivo anche verso il rafforzamento e la costruzione di uno spazio interno di produzione, valorizzazione e circolazione di merci e capitali. Ora con IIRSA "La pianificazione e lo sviluppo dell'iniziativa prende forma attraverso una prospettiva multisettoriale e integrata. Gli assi di integrazione e sviluppo cercano: di addensare l'attività economica, lo sviluppo regionale, l'integrazione fisica e economica dei vicini paesi sudamericani"5. Gli enti del credito e finanziari che sono chiamati ad operare, che più avanti in questo articolo descriveremo brevemente, "conoscono a fondo la realtà e le problematiche dei paesi e hanno un'ampia presenza nei settori del pubblico e del privato"6. Ma vediamo, sempre nell'ambito del primo incontro dell'IIRSA dalle parole dei presidenti coinvolti come inquadrano questa iniziativa. L'apertura degli interventi dei capi di stato a Brasilia è affidata al generale Banzer della Bolivia che fu tra i presidenti latinoamericani che aderirono alla criminale alleanza anticomunista del Plan Condor. Vestito della sua sfacciata impunità questo assassino oggi ci spiega che la democrazia "è prima di tutto una forma di organizzazione dell'uomo nella società, un concetto vitale che si muove cambia e si attualizza al ritmo di come cambiano le proprie società"7. Certo di aver archiviato come vecchio e sbiadito ricordo le istanze della trasformazione radicale della società latinoamericana che agitavano il subcontinente nella seconda metà del secolo scorso, rilancia affermando che "La vitalità del concetto democratico non si limita allo spazio nazionale. Nello stesso momento in cui chiede profondità e forza nei rapporti e nella mobilità della società uno per uno nei nostri paesi, si espande e acquista la grandezza continentale nel processo di integrazione che l'America Latina porta avanti."8E conclude il proprio intervento affermando che "la sovranità latinoamericana" che governerà anche questo processo "risiede nel popolo latinoamericano" e chiude "Questa è un'affermazione della quale si sentiranno orgogliosi i magnati della indipendenza della nostra patria" dimostrando di affrontare con insolita disinvoltura il tema dell'indipendenza latinoamericana ora che gli paiono spenti definitivamente i fuochi di lotta per il potere nel subcontinente. Il presidente Cardoso del Brasile, vero promotore dell'incontro, interviene subito dopo: "Ispirati dall'esito delle iniziative subregionali di integrazione e dalla prospettiva di una loro convergenza, siamo convinti che la configurazione di uno spazio economico sudamericano è una realizzazione possibile per questa generazione. Per questo, sarà fondamentale l'istituzione, a partire dal gennaio 2002 di un'area di libero commercio tra un ampliamento del Mercosur e della Comunità Andina, così come un avvicinamento crescente della Guyana e del Suriname a questo processo."10 Così come per il processo di integrazione europeo, stupisce come, anche solo "chiacchierando" per un paio di giorni tra i capi di stato circa una prospettiva di integrazione economica e politica, mettano subito bene in chiaro la necessità di governare le contraddizioni che questi passaggi produrranno. Anche nel caso del Sud America, stato e capitale indicano in diversi interventi gli elementi che una necessaria sovrastruttura repressiva deve andare a colpire. "Le nostre frontiere devono unire e non dividere. Questo esige un intensificazione dei mezzi di cooperazione per una repressione efficace delle attività illecite. Il cammino dell'America del Sud deve essere guidato da onestà, dignità e decenza. Dobbiamo essere ambiziosi nel nostro obbiettivo: un'America del Sud libera dai flagelli del narcotraffico, del crimine organizzato, della violenza e della corruzione."11 Cardoso conclude allargando le prospettive di integrazione e auspicando un rafforzamento dei paesi dell'America Latina con i paesi del Caribe dichiarandosi con forza per una solidarietà cementata sul "regionalismo aperto". Proseguiamo la nostra indagine nella documentazione ufficiale per scoprire qualche cosa di più sui soggetti finanziari che mettono i capitali per l'IIRSA. "Il Banco Interamericano del Desarrollo (ndt Bid) e la Corporazione Andina del Fomento (ndt CAF) elaborarono la proposta, e a tal fine si sono valsi di alcuni contributi provenienti da altre organizzazioni internazionali che operano nella regione, così come di alcuni paesi dell'America del Sud". Questo è quanto si legge nella presentazione ufficiale dell'IIRSA e successivamente si aggiungono altri soggetti regionali come il FONPLATA (istituto finanziario dell'area dei paesi del Mercosur) e il BNDES del Brasile. Il Bid è una banca fondata nel 1959 a cui aderiscono inizialmente gli USA e 19 paesi dell'America Latina. A metà degli anni '70 si sono aggiunti 18 paesi non appartenenti nell'emisfero occidentale. Nonostante sul sito ufficiale si legge che: "Il Bid ha 26 nazioni che richiedono prestiti, tutte in America Latina e nei paesi del Caribe. Insieme hanno il 50.02 percento del potere di voto del consiglio del Bid", esso è da considerarsi il soggetto che meglio rappresenta la lunga mano gringa ed europea nel finanziamento dell'IIRSA in quanto come dice il relatore Enrique Iglesias alla presentazione ufficiale del progetto a Brasilia: "Dalla sua istituzione 40 anni fa il Banco ha operato nel campo della integrazione fisica, economica e sociale che rappresenta quasi la metà dell'appoggio ai milioni di dollari di progetti che hanno ottenuto il finanziamento da parte del banco."12 Nella relazione poi si legge relativamente a quanto deve accadere per la realizzazione dell'IIRSA: "Il ritrarsi dello stato nella gestione diretta dell'infrastruttura, l'istituzione di nuovi parametri macroregolatori circa la competenza di alcuni servizi, la creazione di nuove istituzioni per la regolazione e il controllo dei servizi pubblici, le privatizzazioni e l'ingresso di nuovi operatori nazionali e internazionali, sono le caratteristiche comuni di questa trasformazione storica". Se da una parte quindi il Bid mette in evidenza il suo ruolo centrale come rappresentante di una delle porzioni principali del capitale mondiale coinvolgibili nel progetto, chiarisce fin da subito quali sono i vincoli in termini politici ed economici (ad esempio privatizzazioni) a cui ci si deve adeguare perchè vengano superate le riserve all'ingresso del capitale straniero. La subalternità del capitale del Brasile nei confronti di quello della fazione dominante della borghesia imperialista non è testimoniata solo dal peso straniero degli investimenti perché, infatti, il rappresentante del Bid chiarisce che "i governi devono intervenire per catalizzare le iniziative nazionali e regionali i cui dividenti economici e sociali sono molto importanti ma che presentano rischi particolari per gli investitori privati specialmente nel settore dei trasporti". Il settore dei trasporti, strategico per lo sviluppo del mercato interno regionale, viene classificato come estremamente rischioso o improduttivo mentre è su quello degli idrocarburi che il Bid punta come settore a maggiore valorizzazione di capitali oltre che il bene oggetto di contesa per la lotta tra le fazioni della borghesia imperialista. "La Corporazione Andina del 'Fomento' (ndt leggi sviluppo) (CAF) è un istituzione finanziaria multilaterale che appoggia lo sviluppo sostenibile dei suoi paesi azionisti e l'integrazione regionale."13 Mentre il Bid è composto dal capitale internazionale e principalmente USA e UE, la CAF rappresenta il capitale regionale dell'IIRSA legato all'area andina. La CAF fu fondata nel 1966 ed "è formata attualmente da 16 paesi dell'America Latina e del Caribe. I suoi principali azionisti sono i cinque paesi della Comunità Andina delle Nazioni (CAN): Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela come azionisti di serie "A" e "B", inoltre da undici soci: Argentina, Brasile, Spagna, Chile, Costa Rica, Jamaica, Messico, Panama, Paraguay, Trinidad e Tobago e Uruguay…"14 Mentre il Bid sembrerebbe orientare i suoi enormi capitali prevalentemente nella direzione dello sfruttamento delle risorse energetiche la CAF sia prima che dopo l'avvio dell'IIRSA riversa circa un terzo dei propri fondi nella costruzione di infrastrutture nei trasporti15. D' altra parte nei documenti in cui la CAF analizza la questione IIRSA e programmi strategici si legge: "… la disponibilità di un'adeguata infrastruttura fisica che facilitare un fluido traffico di merci, servizi e persone che costituisce una delle azioni cruciali per la configurazione di uno spazio regionale efficace ed ordinato che potenzi il processo di una integrazione commerciale, la comunicazioni tra i paesi azionisti della Corporazione e la competitività internazionale della regione." Inoltre l'invito della CAF ai paesi latino americani non ancora membri dell'Istituzione finanziaria è quello aderire al fondo per unire capitali e risorse. Questo per contrastare la subalternità al capitale USA e avere sempre maggiore indipendenza nel finanziamento di questo progetto strategico: "La CAF è disposta a essere un partecipante attivo in questa storica e promettente impresa. In questo senso, dato il fatto che i cinque paesi andini, (ndt con in più) Brasile, Paraguay e Chile sono azionisti della CAF, invitiamo il resto dei paesi sudamericani a unirsi all'Istituzione. Di conseguenza, quanto sarà maggiore la partecipazione azionaria dei paesi membri, maggiore sarà la capacità dell'Istituzione di finanziare direttamente i progetti e di giocare un ruolo catalitico per l'attrazione di forze esterne di finanziamento. In ugual maniera, l'Istituzione è disposta a rafforzare maggiormente le già strette relazioni di coordinamento con il Bid e gli altri organismi multilaterali e di sviluppo nazionale per concretizzare un programma coerente di infrastruttura regionale."16 Parliamo ora di un altro attore finanziario che sembra trovarsi in sintonia con la CAF perché gioca un ruolo più simile in questo scenario. Il FONPLATA (Fondo Financiero para el desarrollo de la cuenca del Plata) è formato con i capitali di Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay che sono confinanti o adiacenti alla zona del bacino del fiume Plata, considerata una delle vie fluviali più estese dell'America Latina. Dal punto di vista produttivo qui ci sono distretti industriali e zone agricole con alcuni degli impianti idroelettrici tra i più importanti del continente. Tra il territorio del bacino della Plata e la sua area di influenza viene prodotto l'80% del Pil dei cinque paesi e, anche in questo caso, la natura stessa del fondo e le sue prospettive di crescita sono affidate ad un potenziamento, uno sviluppo e una riconfigurazione ragionata dello spazio produttivo e degli strumenti di circolazione delle merci e dei semilavorati. "Dal suo inizio, FONPLATA partecipò attivamente all'iniziativa assumendo la gestione dell'Asse di Sviluppo Porto Alegre-Jujuy-Antofagasta e l'Asse Mercosur-Chile (ndt attraverso la Bolivia) con inoltre la supervisione degli studi sul trasporto multimodale per la regione."17 Guardando composizione del capitale di questo fondo, le nazioni che partecipano alla composizione del suo capitale e gli investimenti per i diversi settori si vede come per ogni paese gli sforzi più consistenti siano proprio nel settore dei trasporti. I presidenti del Sud America sul finire del luglio 2002 a Guayaquil in Ecuador hanno espresso la necessità di sveltire le negoziazioni per una piena integrazione tra Can e Mercosur prima della fine dello stesso anno come traguardo per la creazione di un fronte unito antecedente alla data di inizio dell'Alca nel prossimo anno, dichiarando esplicitamente di voler "rafforzare la capacità di negoziare del Sud America in altri progetti continentali, particolarmente l'Alca.". A due anni di distanza dalla presentazione del progetto IIRSA sembra quindi cambiato poco nelle intenzioni dei governi dell'America del Sud in quanto, sempre nell'incontro di Guayaquil, rimarcano l'importanza strategica di questa piattaforma logistica regionale perché "è necessario costruire uno spazio integrato attraverso il rafforzamento delle connessioni fisiche e l'armonizzazione del quadro istituzionale, normativo e legislativo" come base di lancio dell'integrazione di Can con il Mercosur. Sul Mercosur è utile spendere qualche riflessione visto che sotto diversi punti di vista, che sia per quanto riguarda l'IIRSA che l'integrazione con il Can, sembra essere il centro della questione. Già sul finire del secolo scorso era chiaro per il Brasile, con il suo apparato produttivo relativamente giovane, che entrare nell'Alca avrebbe rappresentato la scomparsa di vasti settori produttivi della propria economia: stime di quel periodo indicavano infatti che mentre il peso nel Mercosur dei propri prodotti rappresenta il quasi il 70 percento dell'intero blocco, nell'Alca rappresenterebbe solamente il 10. D'altra parte, come anche scriveva Kissinger18 si avvertiva che il rafforzamento del Mercosur fosse una parziale messa in discussione dell'Alca anche per la pluralità dei soggetti che l'iniziativa del Brasile poteva coinvolgere al di fuori del diretto controllo USA."L'Europa lancia segnali altrettanto seduttivi" continua l'ex segretario di stato americano, riferendosi alle avances fatte da Chirac in un viaggio in America Latina in cui aveva prefigurato che il rapporto dei paesi dell'America del Sud non poteva risolversi in un esclusiva dei paesi del nord dell'emisfero. "Se queste tendenze si imporranno, il Mercosur si posizionerà come entità distinta nei confronti dell'Europa ma in rivalità istituzionale con il Nafta e gli Stati Uniti. E questa e' una sfida alla posizione storica degli Stati Uniti nell'emisfero e alla sua aspirazione a un ordine mondiale basato su una comunità crescente di democrazie nelle Americhe". Il Brasile sta guidando i paesi dell'America del Sud verso una prospettiva di integrazione subregionale che connetta le aree del Mercosur e del Can penalizzati da una fortissima della subalternità dal capitale finanziario USA ma come chiara contromossa ai piani statunitensi. L'iniziativa dell'Alca, nella sua prima implementazione, utilizzava una prassi di negoziazione tra stati e soggetti privati che vedeva da una parte i colossi di USA e Canada negoziare una "liberalizzazione" dei mercati con, uno a uno e in "batteria", tutti i paesi dell'America Latina. Un evidente strategia volta a favorire i grandi trust USA perché è chiaro che gli Stati Uniti preferiscono confrontare il proprio capitale con uno a uno i paesi sudamericani che hanno composizione organica di gran lunga più bassa separati piuttosto che insieme. Gli USA inoltre avrebbero voluto che in breve tempo la propria iniziativa occupasse tutto lo spazio politico/economico nel "suo" continente (vedi Monroe) chiudendo tutti i possibili spiragli di relazione tra America del Sud con ASIA e UE che invece si stanno intensificando sia sul finire del secolo scorso, con il trattato MERCOSUR - UE, sia poi CAN-UE, che poi in ambito IIRSA. L'Europa in questo senso sembra aver capito che nel "giardino degli americani" sia molto poco redditizia la compartecipazione con gli Stati Uniti in un accordo bilaterale come quello del Plan Colombia. Anche nell'ultimo vertice di qualche mese fa tra i capi di stato di Unione Europea e America Latina, infatti, la UE si mette il suo vestito solidale e annuncia di voler continuare a consolidare i rapporti già iniziati tra paesi dell'UE e paesi dell'America Latina ma non in senso bilaterale ma attraverso i blocchi subregionali sudamericani.
Chiarendo il concetto di imperialismo Lenin, nel primo decennio del secolo scorso, trovò a scontrarsi con Karl Kautsky, considerato il maggior teorico marxista del periodo della II Internazionale. Mentre Lenin spiegava che il concetto di imperialismo è lo stadio monopolistico del capitalismo, Kautsky pensava di "non doversi intendere per imperialismo una <<fase>> o stadio dell'economia, bensì una politica, ben definita, una certa politica <<preferita>> ..". Se ammettessimo infatti che, come diceva Kautsky, l'imperialismo fosse una tendenza del capitalismo industriale alle annessioni di territorio agricolo (e di risorse più in generale) e con una politica reazionaria e distruttiva, non peccheremmo solo di parzialità ma commetteremmo due tipi di errori: uno politico e uno economico. Dal punto di vista politico infatti non si può dire che non ci sia la tendenza all'accaparramento delle risorse ma non bisogna confondersi sulle finalità. Intanto in generale non si tratta accaparrarsi esclusivamente risorse ma anche territori già in qualche modo con un apparato produttivo sviluppato, ma poi "per l'imperialismo è caratteristica la gara di alcune grandi potenze in lotta per l'egemonia, cioè per la conquista di terre, diretta non tanto a proprio beneficio quanto a indebolire l'avversario e a minare la sua egemonia"* e quindi una lotta di politica di ripartizione delle sfere di influenza. Dal punto di vista economico l'errore è dovuto semplicemente al fatto che "per l'imperialismo non è caratteristico il capitale industriale, ma quello finanziario"*. Non è un caso perchè basta che ci sia un rapido incremento del capitale finanziario per avere un'intensificazione delle politiche di annessione che non c'è bisogno che sfocino in guerra per essere considerate imperialiste. Come non è un caso che, per dare un profilo del progetto dell'IIRSA, siano stati presi in esame i soggetti finanziari coinvolti nell'iniziativa per cercare una triangolazione di ruoli, contrasti e interessi nazionali in gioco. Anche se un conflitto interimperialista sembra essere lontano, la densità dei contrasti e delle contraddizioni tra le borghesie dei diversi paesi è forte, estesa, è dovuta ad un avanzato stato di crisi, ha avuto un'accelerazione dopo la scomparsa del blocco sovietico e ha dei punti di maggiore/minore acutizzazione. Scontro tra le borhesie vuol dire ad esempio che se non è più il vero in generale che la borghesia saudita è oligarchica in senso stretto, non è altrettanto vero che la borghesia sudamericana sia esclusivamente compradora come lo fu trent'anni fa. Sottovalutare questo, esagerare la subalternità di un capitale finanziario sull'altro, di un trust nazionale sull'altro, pensando ciò che annulli, appiattisca le contraddizioni, le renda secondarie e trascurabili, può voler significare farsi tradire da false prospettive di liberazione "antimperialista", legate magari allo sviluppo (solo forse un po' più) compatibile e sovrano nazionale/regionale, che altro non sono che uno degli ennesimi mimetismi dell'intraprendente riformismo borghese.
NOTE. * Lenin, "L'imperialismo".
1 Si veda in proposito l'articolo del numero 13 di "Senza Censura" - "Considerazioni storiche sul quadro politico boliviano" in cui si parla dello sviluppo dell'industria pesante in Brasile a partire dagli anni '40 del secolo scorso. 2 Si veda il sito: http://www.iirsa.org. 3 Presentazione progetto IIRSA su sito ufficiale. 4 Ibidem, 5 Ibidem, 6 Ibidem. 7 Dal sito ufficiale, "Riunione dei presidenti dell'America del Sud", intervento di apertura del presidente della Bolivia. 8 Ibidem, 9 Ibidem. 10 Dal sito ufficiale, "Riunione dei presidenti dell'America del Sud", intervento del presidente del Brasile. 11 Ibidem. 12 Dal sito ufficiale, "Riunione dei presidenti dell'America del Sud", intervento del rappresentante del BID. 13 Dalla descrizione generale presa dal sito ufficiale http://www.caf.com. 14 Ibidem. 15 Si vedano riscontri sempre nel sito ufficiale della CAF nella sezione: CAF en cifras. 16 Dal sito ufficiale IIRSA, "Riunione dei presidenti dell'America del Sud", intervento del rappresentante del CAF. "Americhe,dovete copiare l'Europa" (22 maggio 2001) 17 Dal sito ufficiale FONPLATA http://www.fonplata.org sezione "Memoria anual", documento "Iniciativas para la Integración de la Infraestructura Regional Sudamericana." 18 La Stampa, 22 maggio 2001 "Americhe, dovete copiare l'Europa".
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