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Striscia di Gaza: 9 agosto
by operazione colomba Monday, Aug. 12, 2002 at 12:50 PM mail: rebeldia@gmx.it

al-Qarara, sud della Striscia di Gaza, 9 agosto

L'altra notte a Qarara sono entrati i carri armati israeliani. Circa cinquanta persone sono state arrestate. Lo veniamo a sapere la mattina dopo, da un amico che alla domanda "come stai?" ci ha risposto "Bene, non sono stato arrestato". E' stata un'azione lampo, i mezzi militari sono entrati verso le due di notte fino nel centro del villaggio, sorprendendo le famiglie nel sonno e arrestando a casaccio, senza un obiettivo preciso. Tutti sono stati rilasciati nel corso della giornata. Probabilmente e' stata solo una dimostrazione di forza, un tentativo piuttosto originale di scoraggiare eventuali "strane idee". I rilasciati si incontrano per strada e si scambiano i reciproci racconti; non capiamo l'arabo, ma si avverte il tono sarcastico e ironico con cui i palestinesi sono ormai abituati a parlare delle angherie che subiscono. Un meccanismo di difesa -crediamo- per evitare tutte le volte di mangiarsi il fegato per la rabbia e l'umiliazione. La notte successiva abbiamo dormito a Qarara da una famiglia. Niente di nuovo fin qui, visto che tutte le notti siamo in una famiglia diversa. Questa volta però siamo rimasti più colpiti del solito. Camminiamo per due chilometri per raggiungere il gruppetto di case un po' isolato dal resto del villaggio, due chilometri nella direzione della strada di Kisufim, la strada dei coloni che congiunge Israele agli insediamenti nella striscia di Gaza. Quando arriviamo ci rendiamo conto di essere molto vicini alla strada, e i nostri amici locali ce lo confermano, portandoci dietro la casa. La strada dei coloni h a non più di venti metri. Le auto lussuose e i mezzi militari sfrecciano su questo nastro d'asfalto liscio e perfetto che stona tantissimo con il paesaggio circostante, fatto di povere case, stradine sterrate, campi incolti e distrutti dal passaggio dei carri armati. I soliti due mondi paralleli, che si intersecano senza mai incontrarsi. Due mondi di cui uno, quello israeliano, si impone prepotentemente sull'altro, quello palestinese, attraverso i bulldozer, le postazioni militari... una "erosione" lenta ma inesorabile che la politica del governo Sharon sta attuando. Ci sediamo all'aperto, in casa fa troppo caldo. Tutti i vicini di casa si riuniscono attorno alla candela accesa. Si scherza e si affrontano cose serie. Ci sono i grandi e i bambini, e il tempo passa. I blindati e i carri armati dietro le orecchie fanno avanti e indietro dalla base militare e il passaggio che usano h rasente al muro di cinta della casa dove siamo ospiti. Ci mostrano i panni stesi: di giorno non li possono stendere a causa della polvere che alzano i cingoli dei blindati, di notte h un po' meglio. A un certo punto si sente un urlo, incomprensibile per noi italiani, ma dal tono sembra un ordine-minaccia. E' il soldatino israeliano di guardia alla torretta. Scopriamo che si trova anche lui a poche decine di metri di distanza dalla casa. Ordina-minaccia di spegnere la candela e di rientrare in casa. C'è il coprifuoco, e noi lo stiamo violando! Seguono momenti di attesa al buio, si sente il rumore di una jeep che parte e si dirige verso di noi. Poi passa e se ne va. Si entra in casa nella stanza dove dormiremo, la finestra è sigillata e ci spiegano che non la possono aprire neanche di giorno, perché si affaccia sulla torretta militare. Come si fa a vivere così? Con questa costante presenza, i fucili puntati, i tuoi figli che giocano fuori?
Ma soprattutto ci chiediamo come si fa a mantenere questo insopportabile stato di cose, a non rendersi conto, da parte israeliana, della immensa ingiustizia che si compie e si continua a imporre a questa gente. E' umiliante vivere così senza poter decidere niente, è logorante vedere che ogni giorno è peggio del precedente, e che il futuro non riserva niente di nuovo per te e per i tuoi figli, perché tutto va avanti nel silenzio, con la complicità del mondo, inesorabilmente. Dove prima c'erano i campi coltivati ora c'è solo sabbia e solchi dei cingoli, dove prima c'erano le palme e gli ulivi, ora sono rimasti solo alcuni tronchi mozzati e abbandonati. Dove c'erano case ora ci sono macerie. E adesso c'è questa strada nuova, moderna e illuminata, dall'asfalto liscio che passa sopra quella che prima era la tua terra e la tua casa, e che è ben protetta dal filo spinato e dal mirino sempre puntato delle mitragliatrici, per impedire che questi due mondi sovrapposti si incontrino.

Andrea

http://www.operazionecolomba.org (notizie, relazioni, diari dalla presenza in Palestina)
http://www.inventati.org/liberapalestina (foto dalla Palestina)

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