Nucleare all’italiana, ecco il primo progetto di centrale

Repubblica svela: un piano di General Electric e Ansaldo per “riavviare” l’impianto di Caorso. Ma qualche dubbio rispetto alle idee del governo permane.

Pronti, partenza, (riav)via. General Electric per il Sudeuropa e Ansaldo sono pronte a produrre energia elettrica dall’atomo in Italia, e a farlo in tempi di record: addirittura dal 2014, secondo quanto dice Giuseppe Recchi, amministratore delegato della compagnia americana per il sud del Vecchio Continente. Come?

RIPARTIAMO DA UNO – Semplicemente riavviando la centrale nucleare di Caorso, i cui lavori di decommissioning gestiti da Sogin non avrebbero pregiudicato ancora la possibilità di un revamping del vecchio impianto, costruito nel 1979 e operativo dal 1981 al 1986 prima del definitivo spegnimento del 1990. Secondo Recchi, che lo dice a Repubblica in un pezzo firma Luca Iezzi, sarebbe possibile mettere mano ai piani di riammodernamento della centrale e farla ripartire, con una produzione di 900 Mw soltanto dopo due anni di lavori per riportare al livello di funzionalità il sito. Ge ha avviato i contatti con Ansaldo e trovato disponibilità al progetto: ora dovrà reperire un gruppo di produttori elettrici interessati al progetto. Dal punto di vista tecnico, il revamping non è un azzardo: ci sono attualmente già 40 reattori che funzionano nel mondo con la tecnologia di Caorso, ma qualche perplessità il progetto la porta con sé lo stesso.

SCAJOLA DIXIT – Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola aveva infatti detto che le nuove centrali avrebbero utilizzato, per motivi di sicurezza, reattori di terza generazione, mentre quello della cittadina in provincia di Piacenza è di seconda. “Se il problema è la sicurezza – risponde Recchi – possiamo applicare gli standard attuali anche a Caorso“. E soprattutto, in ogni caso l’ultima parola sulle tecnologie rimette a un decreto del Cipe che ancora non è stato promulgato: basta inserire la possibilità e il gioco è fatto. In ogni caso, scrive Repubblica, l’ultima parola spetterà all’Agenzia per la sicurezza nucleare che ancora non è stata formata a causa dei dissidi interni tra i vari ministeri. Intanto, GE ha messo le mani avanti. Anche se appare improbabile che Enel ed Edf, dopo aver investito così tanto nel progetto, si faranno sorpassare in curva dall’ultimo arrivato.

http://www.giornalettismo.com/archives/59962/nucleare-allitaliana-ecco-primo/

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