Ungdomshuset, "Questo è solo l'inizio"

fonte indymedia.ch

È stato creato un sito di sostenitori del Ungdomshuset. Si chiama “questo è solo l’inizio”. Webseite der Gruppe.webloc

Trad. del volantino:

Grazie per questo grandioso fine settimana. È stato fantastico scendere in strada con tutti voi.
Nessuno di noi sarà mai più lo stesso. Ritt, la sindaca di Copenhagen ha fatto confluire a Copenhagen tutte le forze dell’ordine danesi per impedirci di reagire allo sgombero del Ungdomshuset. Ma non ci hanno fermato. Abbiamo accettato la sfida e abbiamo fatto la storia. La polizia ha effettuato un operazione chirurgica con precisione militare. Ma il bubbone che credevano di rimuovere, si è presto esteso a tutta la città ed ha continuato ad espandersi fino a Amburgo, Colonia, Berlino, Gotheborg, Trondheim, Malmo, Oslo, Stoccolma, Istambul, Vienna, Arhus, Horsens, e in tanti altri luoghi. È stato ripreso da tutti i media danesi ed è diventato la notizia principale di CNN, BBC e Al Jazeera. Questo fine settimana abbiamo dimostrato una volta per tutte che non siamo una sub cultura marginale, ma un grande e crescente gruppo di giovani. Quando la rivolta raggiunge le dimensioni che ha raggiunto questo fine settimana, è perché sta succedendo qualcosa di profondamente sbagliato. In un paese democratico dovrebbero suonare tutti i campanelli d’allarme quando si schierano tutte le forze dell’ordine contro una sollevazione sociale e culturale. Ma la sollevazione sociale e culturale può esprimersi in molti modi diversi. Una cosa è bruciare automobili, un’altra cosa è vivere lottando ogni giorno.
È lunedì mattina. Inizia un’altra settimana. Una settimana lavorativa o di scuola. Faremo la spesa e prederemo l’autobus. E forse ci assaliranno dei dubbi. Se stamattina ci alziamo, beviamo il caffè e torniamo al lavoro come sempre, vincerà il sistema? Il sistema capitalistico ci tiene per la gola, ma abbiamo dimostrato che non deve essere per forza così. Dobbiamo trarre lezione dai dubbi che ci assalgono. I dubbi sono motivati. Moltissimi dei nostri amici sono stati ingiustamente imprigionati. Siamo stati avvelenati con i gas, picchiati, le nostre case sono state distrutte. Le nostre paure sono fondate. Ma possiamo continuare a vivere come se niente fosse? NO! Perché questo lunedì è un giorno diverso da tutti gli altri. La creatività e l’energia che si sono sprigionate può essere usata per continuare ad opporci, e saremo noi a decidere come lottare. Torneremo, ancora e ancora. Giorno dopo giorno attaccheremo le strutture del sistema. Continueremo a fare cose inspiegabili e inequivocabili. L’inaspettato e il previsto. Vogliamo tutto. Abbiamo fatto un grande passo, dimostrando quanto è importante questa lotta sociale e culturale. Uno scontro che richiederà a molti di noi di rischiare, pur di risvegliare l’attenzione del mondo che ci circonda. Ma la lotta per ottenere più spazi liberi, dove poter esprimere la nostra resistenza alla normalizzazione che mira a rendere le persone più efficienti, docili e obbedienti, deve essere combattuta a scuola, al lavoro e negli uffici della previdenza sociale.
L’energia che si è liberata in questo fine settimana è il cuore di una società che non si accontenta più di caffè latte, famiglia tradizionale e fondi pensione. Qui non si tratta semplicemente di una casa, ma di molto di più. Si tratta delle nostre vite e del nostro futuro e di come la società nel suo insieme dovrebbe svilupparsi. Abbiamo attirato gli sguardi del mondo su una lotta che viene combattuta ovunque. Abbiamo fatto la storia, e la storia non si dimentica il giorno dopo. Anche se oggi è lunedì, la lotta continua. Non tornare alla tua routine quotidiana come se non fosse cambiato niente. Usala. Parla della nostra lotta ai tuoi compagni e ai tuoi colleghi. Ricorda che siamo in tanti.
Ora dobbiamo rimanere uniti e prenderci cura gli uni degli altri. Faremo dei progetti grandiosi e ci divertiremo anche un sacco. Siete pronti? Questo è un progetto che va oltre Jagtvej 69.

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Mar, 06/03/2007 – 16:58
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