Il comunicato stampa dell’ISDE (v. sotto) deve far riflettere. I decisori politici travisano la verità. Gli inquinanti segnalati nel comunicato, in particolare le PM10 e l’NOx, sono previsti in grande quantità anche nelle emissioni dell’impianto progettato dall’Alce, con l’aggiunta di tonnellate di nanopolveri (essendo la combustione del legno quella che produce più polveri dopo quella del carbone). L’inquinamento a norma di legge è una bufala pazzesca. L’impianto dell’Alce, mai sottoposto né prima né adesso a Valutazione di Impatto Ambientale, è stato autorizzato senza pretendere tutte le Valutazioni atte a garantire piena tutela della salute dei cittadini. Non c’è legge che giustifichi i rischi segnalati da tutte le evidenze scientifiche. Basta con l’ignoranza e la superficialità di questi inadeguati decisori.
- Due interviste sulla raccolta differenziata dei rifiuti, a Capannori e a Lucca
- Altre interviste sulla raccolta porta a porta
- All’interno di un impianto di selezione dei rifiuti (incursione fotografica)
- Inceneritori a biomasse in Garfagnana
- Pagina SLAM: i Riot Heads
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Pubblichiamo il comunicato stampa dei Comitati contro l’inceneritore a biomasse dell’Alce. Della questione dell’inceneritore di Fornoli avrebbe dovuto trattare anche la scorsa puntata di Report (Rai 3) ma il servizio (già pronto) è stato tagliato, ufficialmente per i tempi ristretti della trasmissione. Sembra comunque che ci sia stata una telefonata alla Rai da parte di Varraud, amministratore delegato dell’Alce….
Lucca Libera! tratterà dell’Alce e del business degli inceneritori a biomasse in Garfagnana nel prossimo numero, sempre se riusciamo a completare il giornale (manca un solo articolo, ma si fa attendere, vabbé).
Intanto ecco il comunicato dei Comitati:
Le gravi e numerose illegittimità evidenziate nel ricorso giurisdizionale amministrativo davanti il TAR Toscana-Firenze, presentato da Legambiente insieme ad alcuni cittadini di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca e ad un’impresa locale, danno la misura non solo dell’arroganza della multinazionale Silvateam, proprietaria di Alce, ma soprattutto dell’irragionevole acquiescenza dei politici locali e dei sindacati di fronte allo sciagurato piano industriale dell’azienda.
Comitati Ambiente e Salute di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca