notizie del 30 novembre dal quotidiano pagina12:

30 novembre
Il racconto di un’offerta per andare a saccheggiare.
“Sono venuti a cercarmi a casa la scorsa settimana; si è presentato un uomo robusto, sui 45 anni, che diceva di chiamarsi Pelusa Molina.
Ha sbattuto le mani contro i cartoni che formano la mia casa, e mi ha immediatamente chiesto se ricevo degli aiuti economici o alimentari dal governo, ed io gli ho risposto di no. Mi ha detto che mi poteva aiutare anche portandomi cibo tutte le settimane per i miei cinque figli, e mi ha chiesto se ero interessato a raggruppare gente per andare a compiere dei saccheggi; la ricompensa sarebbe stata di 200 pesos e le cose portate vie dal supermercato sarebbero rimaste a me.
Nel nostro asentamiento girano voci di saccheggi da due settimane ormai. Gli ho risposto che ci avrei pensato”.

Questo è il racconto di una donna che vive nel gruppo di case costruite sulle terre occupate di La Morita.
Nei quartieri intorno alla zona di El Jaguel incontriamo un altro testimone di questi giorni, padre Gustavo Montiveros, che lavora con gruppi di piqueteros della CTA del quartiere e che negli ultimi giorni ha denunciato diversi tentativi di coinvolgimento della popolazione del quartiere nell’organizzazione di saccheggi, da parte di alcuni esponenti del menemismo locale (un paio dei quali pare siano stati riconosciuti come effettivi del partido justicialista).”Stanno lavorando per creare un clima di tensione sociale per i giorni che precederanno il 20 dicembre”. “Li conosciamo bene perché sono gli stessi che fanno le scritte sui muri a favore di Menem e che raccolgono gente per le manifestazioni pubbliche dei menemisti. Per l’atto di presentazione pubblica della campagna elettorale di Menem, nel quartiere La Matanza di Buenos Aires, hanno offerto ai manifestanti in cambio della loro presenza alla manifestazione 20-30 pesos, per poi distribuirne massimo 10 alla fine”.
Dopo aver denunciato le cose scoperte padre Montiveros ha ricevuto nella giornata di ieri già diverse telefonate che contenevano serie minacce di morte.

Viste le denuncie, gli allarmi, e le stesse notizie che sono giunte al governo, il ministro della sicurezza di Buenos Aires ha disposto un piano per il rafforzamento delle misure di sicurezza all’interno dei quartieri dell’enorme provincia di Buenos Aires dove l’allarme sembra più forte.C’è infine tra le fila del governo chi sostiene chiaramente che dietro i tentativi di saccheggio ci siano effettivi del partido justicialista vicini a Menem e che dunque l’ex presidente sia il reale artefice del clima di tensione che si potrebbe instaurare nei prossimi giorni, proprio per presentarsi come plausibile alternativa al caos e al disordine. Altri sono più cauti e non assegnano a Carlos Menem colpe personali e specifiche.