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- napoli -
Due giorni a Napoli per i saperi sociali
by Rete NoGlobal Monday January 06, 2003 at 02:09 AM mail: info@noglobal.org 

Due gg. nel cantiere “Saperi in corso” di Napoli





"Laboratorio Saperi Sociali"
promuove


SAPERI IN CORSO
10-11 gennaio 2003 - Napoli





programma


venerdi 10 gennaio 2003



· Ore 10:00
Complesso universitario di Monte Sant Angelo Centri Comuni- Sala Azzurra


Primo appuntamento del ciclo seminariale, “Saperi, soggettività, tecnologia e produzione”,


- Seminario su
"Le trasformazioni produttive, le nuove identità lavorative ed i possibili percorsi di liberazione"
intervengono:
Andrea Fumagalli
Sandro Mezzadra
Sergio Bologna
Andrea Tiddi (autore di "Precari")




· Ore 16:00
Complesso universitario di Monte Sant Angelo Centri Comuni- Sala Azzurra


Workshop nazionale su inchiesta e conricerca
Con la partecipazione di Gigi roggero, Francesca Pozzi e collettivo LASER


Supporto: Proiezione video inchiesta sciopero 002 di "Riot generation video"



· Ore 18,30
Pal.Giusso, Aul a M. Ripa, Istituto Universitario Orientale,
Kollettivo Casa Precaria di Napoli promuove:
Assemblea pubblica su “ Diritto alla casa: emergenza abitativa e libero mercato”



· Ore 22:00
P.zo Giusso, Istituto Universitario Orientale
“Saperi ludici in movimento”: festa di autofinanziamento



11 gennaio 2003


· Ore 10:00
facoltà di Lettere, aula Piovani, Università Federico II, via Porta di Massa


Tavolo di lavoro su "Percorsi, strategie e prospettive del mediattivismo locale" con
Bifo (Telestreet),
Luciano Scateni (giornalista rai)
e altri interventi


Condivisione esperienze:
Hacklab, a_RADIO, Indymedia Napoli, terzopianoautogestito arkitettura,…





-Spettacolo teatrale





· Ore 15:00
facoltà di Lettere


Assemblea nazionale delle reti/collettivi/laboratori studenteschi sui "saperi, diritti, formazione e soggettività studentesca" nel tempo della privatizzazione della formazione


Adesioni nazionali :
Laboratorio conricerca futuro anteriore
Sapienza pirata - Roma
Libera universita' contropiani - Bologna
Collettivo autonomo universitario - Torino
Coordinamento universitario - Pisa
Officine precarie - Pisa
Co/scienze politiche - Bologna
Laboratorio conricerca - Pescara
Dipartimento sociologia Università di Cosenza
Collettivo scienze politiche - Padova
Coordinamento dei colletivi universitari - Roma
Spazio sociale studentesco - Bologna
Minerva rossa - Roma
Studenti di sinistra in movimento - Modena
Studenti in movimento - Genova
Cantiere - Milano
Coordinamento dei collettivi studenteschi - Milano
Laboratorio mediattivi - Padova
Riot generation video - Roma
Telestreet - Bologna
Infoxoa



Adesioni locali:
Cgil tlc
Fiom cgil
Confederazione Cobas
CUB- RDB
Prc campania
Giovani comunisti campania
Collettivo operatrici e operatori sociali
Area Antagonista campana
Laboratorio Campano per la disobbedienza sociale
Neapolis hack lab
a_radio
Indymedia Napoli
Comitato art. 18 (precari ospedale Cardarelli)
Rete Immigrati in movimento
Forum per il diritto alla salute
Sinistra universitaria
Studenti in movimento Campania
Collettivo control alt
Sportello immigrati - Secondigliano
CSOA Tempo rosso - Pignataro Maggiore
CSA Depistaggio - Benevento
Terzopianoautogestito arkitettura


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Il Laboratorio Saperi Sociali nasce dall'interconnessione delle esperienze di collettivi, studenti, docenti, ricercatori di diverse
facoltà/università napoletane già attivi nella critica ai modelli di conoscenza, di produzione dei saperi, di ricerca e sviluppo
sociale attualmente prodotti in ambito accademico.
Il Laboratorio si propone di ricostruire i luoghi del dibattito interni all'università, con i soggetti che la vivono in prima persona
subendone tempi e controllo, e con i soggetti sociali che ne ricevono le ricadute.
Il primo passo è riconoscere le catene di produzione dei saperi e trovare gli strumenti comuni per aprire la "scatola nera" dei
meccanismi di sviluppo della ricerca in un processo di hacking con cui vogliamo comprenderli, padroneggiarli, ricomporli e
usarli al meglio per ri-appropriarcene, attraverso un processo di ricerca sociale inteso come connessione tra l'ambiente
accademico e i diversi soggetti sociali portatori di bi/sogni, che contemporaneamente rompa gli schemi tradizionali di
conoscenza.
Uno degli strumenti individuati è quello dell'autoformazione, attraverso seminari autogestiti e momenti di confronto e
condivisione, che rendano visibili i vincoli imposti dal mercato alla ricerca ed alla diffusione dei saperi mediante la lettura dei
modelli socio-economici dominanti.
Ci siamo resi conto che sono numerose le soggettività politiche gravitanti nell'università che hanno scelto, benché con
metodologie e linguaggi diversi, come terreno di sperimentazione quello dei saperi e dell'autoformazione. Infatti, l'appuntamento
di Pisa è stato il primo momento formale in cui, dopo diversi anni di indifferenza, si sono rivisti collettivi e reti studentesche, e
dal quale sono emersi vari punti di convergenza. Quello che ci è sembrato più rilevante è stato notare il pressante bisogno di
intrecciare esperienze, mettere in comune competenze diverse, condividere lotte per costruire, in itinere, un circuito che
riconosca microconflittualità/microresistenze che si danno nelle "fabbriche del sapere", e ricostruisca le trame del conflitto nelle
stesse, e dalle stesse invadere i territori.
Il Laboratorio Saperi Sociali, in prosecuzione di quanto emerso a Pisa e Firenze, vuole ricondurre il dibattito e il lavoro
territoriale delle soggettività universitarie ad un'assise nazionale: un momento in cui ci si confronti su "attrezzi" teorici e pratici, su
categorie e linguaggi utilizzati nei diversi gruppi/collettivi/laboratori/reti universitari. Seguendo questi desideri chiamiamo a
raccolta le soggettività che attraversano il sistema-mondo universitario, verso una due giorni 10 e 11 gennaio 2003




Manuale d’orientamento per il cantiere “saperi in corso”


Il 10 mattina, presso la facoltà di economia, si darà il via al ciclo seminariale su "Saperi, soggettività, tecnologia e produzione".
Questo primo ciclo di seminari vuole, attraverso quattro appuntamento interdisciplinari, analizzare la condizione del lavoro in
quest'epoca di transizione verso modelli di produzione, organizzazione sociale e controllo che stanno producendo
l'assoggettamento della sfera sociale alla sfera economica.
Il primo appuntamento avrà come traccia tematica: "le trasformazioni produttive, le nuove identità lavorative ed i possibili
percorsi di liberazione", e verrà introdotto da Andrea Fumagalli e Andrea Tiddi (precario, autore del libro Precari). Il seminario
vuole offrire gli strumenti per decodificare i flussi produttivi che partendo dall'università precipitano sulla produzione e
riproduzione sociale, nel tempo della transizione produttiva e dei territori di mezzo come quelli "in via di sviluppo" del sud Italia.
L'argomento sarà dibattuto illustrando le ultime teorie riguardo le mutazioni del lavoro ed i modelli produttivi, in una sorta di
workshop arricchito dalle esperienze di chi vive/lavora/studia l'ambiente universitario. In questo modo si analizzeranno le
multiformi identità del lavoro, individuando gli aspetti unificanti per definirne le caratteristiche base: la percezione dello spazio e
del tempo, la forma ed il tipo di retribuzione, l'identità professionale, le risorse d'ingresso e di mantenimento, il ruolo del
mercato, l'organizzazione e la rappresentanza degli interessi, la cittadinanza.
Andrea Fumagalli, mostrando la crescente identificazione fra tempi di lavoro e tempi di vita e la nuova tipologia di produzione
sempre più di carattere cognitivo-relazionale e linguistico-esperienzale, la cui categoria lavorativa è quella di artigiano
"biopolitico", sostiene la proposta di un "reddito di cittadinanza": la rivendicazione di una misura economico-fiscale non
assistenziale che riconosca la messa a profitto della cooperazione sociale produttiva, un reddito di esistenza che rompa le
catene poste alla sfera personale e relazionale liberandone le inclinazioni, la creatività (dynameis, potenze), la solidarietà e la
cooperazione sociale; quest'ultima che, nell'ontogenesi, "precede ed eccede la produzione merceologica", nel senso che non è
immediatamente produttiva e riproduttiva del comando capitalistico.
Il pomeriggio del 10 entreremo nel merito degli "arnesi" di cui possiamo dotarci al fine di rendere visibile, o almeno rischiarare,
la nebulosa che avvolge il mondo della produzione e della riproduzione sociale. È di estrema importanza dotarsi di categorie,
linguaggi, "accenti" comuni, per decifrare la condizione del lavoro a Napoli ed in Campania affinché si attivino processi di
confronto e riconoscimento diffusi. Per ciò invitiamo a partecipare al work shop del 10 pomeriggio tutti i gruppi e collettivi che
sperimentano gli strumenti dell'inchiesta e della conricerca affinché si possano mettere in comune metodi, conoscenze,
informazioni, risultati per integrare le nostre ipotesi metodologiche di partenza e mettere in discussione identità e certezze, ormai
cristallizzate. Ma anche dare continuità agli appuntamenti di questo network informale di inchiesta/conricerca, per lavorare in
modo circolare e cooperativo, superando diffidenze, e dirigersi verso un percorso di reale contro-soggettivazione, a partire da
noi stessi.
La sera del 10 presso l'Istituto Universitario Orientale, di palazzo Giusto, ci sarà una festa acquietante i nostri cervelli per il
giorno successivo.


L'11 mattina presso la facoltà di Lettere ci sarà il seminario sulla comunicazione, avente come traccia tematica: "media e
mediattivismo nell'era della comunicazione globale". Attraverso la testimonianza di giornalisti "ufficiali" e di mediattivisti si
cercherà di inquadrare la dimensione culturale e sociale in cui si muove la comunicazione dominante, in modo da scardinare i
meccanismi di creazione della notizia così da ri-appropriarcene: don't hate the media become the media. Si intreccerà il piano
teorico con quello tecnico affinché si mettano in rete potenzialità locali e nazionali, costituenti un collettivo redazionale
comunitario in costruzione di una futuribile radio/TV cittadina.


Il giorno 11 pomeriggio, infine, invitiamo le reti ed i collettivi universitari all'assemblea nazionale che, dopo Pisa e Firenze, renda
visibile le movenze studentesche che ancora non riescono a darsi conformazione ed autonomia, agendo troppo spesso in modo
frammentario ed individuale. Quello che vogliamo è dare corpo a percorsi di opposizione intorno a terreni riconosciuti
baricentrali, benché con diverse sfumature, come "formazione, saperi e soggettività studentesca".
Gli spunti usciti a Pisa vanno sedimentati in processi capaci di riconoscere/intercettare nuove potenzialità e soggettività
studentesche e superare le autosufficienze identitarie su cui ci adagiamo - sicuri di possedere anticorpi a sufficienza e certi delle
nostre produzioni contro-culturali. Il "movimento dei movimenti" ha messo in discussione tali certezze precostituite,
attraversando multidirezionalmente i "compartimenti stagni" identitari. Da questi insegnamenti possiamo prendere spunti
necessari da cui ri-partire per costruire un movimento studentesco nazionale. Specularmene si deve evitare di costruire nuove
identità barcollanti, entro le quali rifiutare di sperimentare altro: forme di autovalorizzazione del sapere sociale versus
valorizzazione capitalistica. Contrariamente risulterebbe un deja vù ormai datato, un film già visto.


Proporre, oggi, un'assemblea studentesca nazionale è una scommessa che si può vincere solo se si è coscienti della ricchezza
delle diversità. Se si è in grado di ri-pensare il nostro agire politico come un "rizoma" di relazioni in cui <<…si entra da
qualunque parte, ciascun punto si connette con qualsiasi altro, esso è composto di direzioni mobili, senza fuori e senza fine, solo
un dentro dal quale cresce e deborda, senza mai dipendere o derivare da un'unità; senza soggetto né oggetto>>. Essere
"rizoma", crediamo, è indispensabile per ripensare il movimento studentesco come rete aperta, acefala e flessibile, contaminante
e contaminata dalle poliformi diversità/ricchezze. Capace di ascoltare le domande inevase che debordano la sommatoria delle
sigle e siglette presenti nelle "cattedrali" del sapere. Una rete suscettibile di continue modificazioni e adattamenti, sfuggente a
percorsi già tracciati su cui il capitale ha scadenzato il tempo e marcato lo spazio: un lavoro orientato a cartografare "contrade a
venire".
Non abbiamo certezze, ma tante domande; che rappresentano la linfa per sperimentare, creare, distruggere; e, poi, di nuovo
ri-sperimentare, ri-creare, ri-distruggere…in un circolo virtuoso di innovazioni e invenzioni, creazione e cooperazione: virtù che
il capitale non possiede.

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