Due gg. nel cantiere “Saperi in corso” di Napoli
"Laboratorio Saperi Sociali" promuove
SAPERI IN CORSO 10-11 gennaio 2003 - Napoli
programma
venerdi 10 gennaio 2003
· Ore 10:00 Complesso universitario di Monte Sant Angelo Centri Comuni- Sala Azzurra
Primo appuntamento del ciclo seminariale, “Saperi, soggettività, tecnologia e produzione”,
- Seminario su "Le trasformazioni produttive, le nuove identità lavorative ed i possibili percorsi di liberazione" intervengono: Andrea Fumagalli Sandro Mezzadra Sergio Bologna Andrea Tiddi (autore di "Precari")
· Ore 16:00 Complesso universitario di Monte Sant Angelo Centri Comuni- Sala Azzurra
Workshop nazionale su inchiesta e conricerca Con la partecipazione di Gigi roggero, Francesca Pozzi e collettivo LASER
Supporto: Proiezione video inchiesta sciopero 002 di "Riot generation video"
· Ore 18,30 Pal.Giusso, Aul a M. Ripa, Istituto Universitario Orientale, Kollettivo Casa Precaria di Napoli promuove: Assemblea pubblica su “ Diritto alla casa: emergenza abitativa e libero mercato”
· Ore 22:00 P.zo Giusso, Istituto Universitario Orientale “Saperi ludici in movimento”: festa di autofinanziamento
11 gennaio 2003
· Ore 10:00 facoltà di Lettere, aula Piovani, Università Federico II, via Porta di Massa
Tavolo di lavoro su "Percorsi, strategie e prospettive del mediattivismo locale" con Bifo (Telestreet), Luciano Scateni (giornalista rai) e altri interventi
Condivisione esperienze: Hacklab, a_RADIO, Indymedia Napoli, terzopianoautogestito arkitettura,…
-Spettacolo teatrale
· Ore 15:00 facoltà di Lettere
Assemblea nazionale delle reti/collettivi/laboratori studenteschi sui "saperi, diritti, formazione e soggettività studentesca" nel tempo della privatizzazione della formazione
Adesioni nazionali : Laboratorio conricerca futuro anteriore Sapienza pirata - Roma Libera universita' contropiani - Bologna Collettivo autonomo universitario - Torino Coordinamento universitario - Pisa Officine precarie - Pisa Co/scienze politiche - Bologna Laboratorio conricerca - Pescara Dipartimento sociologia Università di Cosenza Collettivo scienze politiche - Padova Coordinamento dei colletivi universitari - Roma Spazio sociale studentesco - Bologna Minerva rossa - Roma Studenti di sinistra in movimento - Modena Studenti in movimento - Genova Cantiere - Milano Coordinamento dei collettivi studenteschi - Milano Laboratorio mediattivi - Padova Riot generation video - Roma Telestreet - Bologna Infoxoa
Adesioni locali: Cgil tlc Fiom cgil Confederazione Cobas CUB- RDB Prc campania Giovani comunisti campania Collettivo operatrici e operatori sociali Area Antagonista campana Laboratorio Campano per la disobbedienza sociale Neapolis hack lab a_radio Indymedia Napoli Comitato art. 18 (precari ospedale Cardarelli) Rete Immigrati in movimento Forum per il diritto alla salute Sinistra universitaria Studenti in movimento Campania Collettivo control alt Sportello immigrati - Secondigliano CSOA Tempo rosso - Pignataro Maggiore CSA Depistaggio - Benevento Terzopianoautogestito arkitettura
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il Laboratorio Saperi Sociali nasce dall'interconnessione delle esperienze di collettivi, studenti, docenti, ricercatori di diverse facoltà/università napoletane già attivi nella critica ai modelli di conoscenza, di produzione dei saperi, di ricerca e sviluppo sociale attualmente prodotti in ambito accademico. Il Laboratorio si propone di ricostruire i luoghi del dibattito interni all'università, con i soggetti che la vivono in prima persona subendone tempi e controllo, e con i soggetti sociali che ne ricevono le ricadute. Il primo passo è riconoscere le catene di produzione dei saperi e trovare gli strumenti comuni per aprire la "scatola nera" dei meccanismi di sviluppo della ricerca in un processo di hacking con cui vogliamo comprenderli, padroneggiarli, ricomporli e usarli al meglio per ri-appropriarcene, attraverso un processo di ricerca sociale inteso come connessione tra l'ambiente accademico e i diversi soggetti sociali portatori di bi/sogni, che contemporaneamente rompa gli schemi tradizionali di conoscenza. Uno degli strumenti individuati è quello dell'autoformazione, attraverso seminari autogestiti e momenti di confronto e condivisione, che rendano visibili i vincoli imposti dal mercato alla ricerca ed alla diffusione dei saperi mediante la lettura dei modelli socio-economici dominanti. Ci siamo resi conto che sono numerose le soggettività politiche gravitanti nell'università che hanno scelto, benché con metodologie e linguaggi diversi, come terreno di sperimentazione quello dei saperi e dell'autoformazione. Infatti, l'appuntamento di Pisa è stato il primo momento formale in cui, dopo diversi anni di indifferenza, si sono rivisti collettivi e reti studentesche, e dal quale sono emersi vari punti di convergenza. Quello che ci è sembrato più rilevante è stato notare il pressante bisogno di intrecciare esperienze, mettere in comune competenze diverse, condividere lotte per costruire, in itinere, un circuito che riconosca microconflittualità/microresistenze che si danno nelle "fabbriche del sapere", e ricostruisca le trame del conflitto nelle stesse, e dalle stesse invadere i territori. Il Laboratorio Saperi Sociali, in prosecuzione di quanto emerso a Pisa e Firenze, vuole ricondurre il dibattito e il lavoro territoriale delle soggettività universitarie ad un'assise nazionale: un momento in cui ci si confronti su "attrezzi" teorici e pratici, su categorie e linguaggi utilizzati nei diversi gruppi/collettivi/laboratori/reti universitari. Seguendo questi desideri chiamiamo a raccolta le soggettività che attraversano il sistema-mondo universitario, verso una due giorni 10 e 11 gennaio 2003
Manuale d’orientamento per il cantiere “saperi in corso”
Il 10 mattina, presso la facoltà di economia, si darà il via al ciclo seminariale su "Saperi, soggettività, tecnologia e produzione". Questo primo ciclo di seminari vuole, attraverso quattro appuntamento interdisciplinari, analizzare la condizione del lavoro in quest'epoca di transizione verso modelli di produzione, organizzazione sociale e controllo che stanno producendo l'assoggettamento della sfera sociale alla sfera economica. Il primo appuntamento avrà come traccia tematica: "le trasformazioni produttive, le nuove identità lavorative ed i possibili percorsi di liberazione", e verrà introdotto da Andrea Fumagalli e Andrea Tiddi (precario, autore del libro Precari). Il seminario vuole offrire gli strumenti per decodificare i flussi produttivi che partendo dall'università precipitano sulla produzione e riproduzione sociale, nel tempo della transizione produttiva e dei territori di mezzo come quelli "in via di sviluppo" del sud Italia. L'argomento sarà dibattuto illustrando le ultime teorie riguardo le mutazioni del lavoro ed i modelli produttivi, in una sorta di workshop arricchito dalle esperienze di chi vive/lavora/studia l'ambiente universitario. In questo modo si analizzeranno le multiformi identità del lavoro, individuando gli aspetti unificanti per definirne le caratteristiche base: la percezione dello spazio e del tempo, la forma ed il tipo di retribuzione, l'identità professionale, le risorse d'ingresso e di mantenimento, il ruolo del mercato, l'organizzazione e la rappresentanza degli interessi, la cittadinanza. Andrea Fumagalli, mostrando la crescente identificazione fra tempi di lavoro e tempi di vita e la nuova tipologia di produzione sempre più di carattere cognitivo-relazionale e linguistico-esperienzale, la cui categoria lavorativa è quella di artigiano "biopolitico", sostiene la proposta di un "reddito di cittadinanza": la rivendicazione di una misura economico-fiscale non assistenziale che riconosca la messa a profitto della cooperazione sociale produttiva, un reddito di esistenza che rompa le catene poste alla sfera personale e relazionale liberandone le inclinazioni, la creatività (dynameis, potenze), la solidarietà e la cooperazione sociale; quest'ultima che, nell'ontogenesi, "precede ed eccede la produzione merceologica", nel senso che non è immediatamente produttiva e riproduttiva del comando capitalistico. Il pomeriggio del 10 entreremo nel merito degli "arnesi" di cui possiamo dotarci al fine di rendere visibile, o almeno rischiarare, la nebulosa che avvolge il mondo della produzione e della riproduzione sociale. È di estrema importanza dotarsi di categorie, linguaggi, "accenti" comuni, per decifrare la condizione del lavoro a Napoli ed in Campania affinché si attivino processi di confronto e riconoscimento diffusi. Per ciò invitiamo a partecipare al work shop del 10 pomeriggio tutti i gruppi e collettivi che sperimentano gli strumenti dell'inchiesta e della conricerca affinché si possano mettere in comune metodi, conoscenze, informazioni, risultati per integrare le nostre ipotesi metodologiche di partenza e mettere in discussione identità e certezze, ormai cristallizzate. Ma anche dare continuità agli appuntamenti di questo network informale di inchiesta/conricerca, per lavorare in modo circolare e cooperativo, superando diffidenze, e dirigersi verso un percorso di reale contro-soggettivazione, a partire da noi stessi. La sera del 10 presso l'Istituto Universitario Orientale, di palazzo Giusto, ci sarà una festa acquietante i nostri cervelli per il giorno successivo.
L'11 mattina presso la facoltà di Lettere ci sarà il seminario sulla comunicazione, avente come traccia tematica: "media e mediattivismo nell'era della comunicazione globale". Attraverso la testimonianza di giornalisti "ufficiali" e di mediattivisti si cercherà di inquadrare la dimensione culturale e sociale in cui si muove la comunicazione dominante, in modo da scardinare i meccanismi di creazione della notizia così da ri-appropriarcene: don't hate the media become the media. Si intreccerà il piano teorico con quello tecnico affinché si mettano in rete potenzialità locali e nazionali, costituenti un collettivo redazionale comunitario in costruzione di una futuribile radio/TV cittadina.
Il giorno 11 pomeriggio, infine, invitiamo le reti ed i collettivi universitari all'assemblea nazionale che, dopo Pisa e Firenze, renda visibile le movenze studentesche che ancora non riescono a darsi conformazione ed autonomia, agendo troppo spesso in modo frammentario ed individuale. Quello che vogliamo è dare corpo a percorsi di opposizione intorno a terreni riconosciuti baricentrali, benché con diverse sfumature, come "formazione, saperi e soggettività studentesca". Gli spunti usciti a Pisa vanno sedimentati in processi capaci di riconoscere/intercettare nuove potenzialità e soggettività studentesche e superare le autosufficienze identitarie su cui ci adagiamo - sicuri di possedere anticorpi a sufficienza e certi delle nostre produzioni contro-culturali. Il "movimento dei movimenti" ha messo in discussione tali certezze precostituite, attraversando multidirezionalmente i "compartimenti stagni" identitari. Da questi insegnamenti possiamo prendere spunti necessari da cui ri-partire per costruire un movimento studentesco nazionale. Specularmene si deve evitare di costruire nuove identità barcollanti, entro le quali rifiutare di sperimentare altro: forme di autovalorizzazione del sapere sociale versus valorizzazione capitalistica. Contrariamente risulterebbe un deja vù ormai datato, un film già visto.
Proporre, oggi, un'assemblea studentesca nazionale è una scommessa che si può vincere solo se si è coscienti della ricchezza delle diversità. Se si è in grado di ri-pensare il nostro agire politico come un "rizoma" di relazioni in cui <<…si entra da qualunque parte, ciascun punto si connette con qualsiasi altro, esso è composto di direzioni mobili, senza fuori e senza fine, solo un dentro dal quale cresce e deborda, senza mai dipendere o derivare da un'unità; senza soggetto né oggetto>>. Essere "rizoma", crediamo, è indispensabile per ripensare il movimento studentesco come rete aperta, acefala e flessibile, contaminante e contaminata dalle poliformi diversità/ricchezze. Capace di ascoltare le domande inevase che debordano la sommatoria delle sigle e siglette presenti nelle "cattedrali" del sapere. Una rete suscettibile di continue modificazioni e adattamenti, sfuggente a percorsi già tracciati su cui il capitale ha scadenzato il tempo e marcato lo spazio: un lavoro orientato a cartografare "contrade a venire". Non abbiamo certezze, ma tante domande; che rappresentano la linfa per sperimentare, creare, distruggere; e, poi, di nuovo ri-sperimentare, ri-creare, ri-distruggere…in un circolo virtuoso di innovazioni e invenzioni, creazione e cooperazione: virtù che il capitale non possiede.
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