Indymedia e' un collettivo di organizzazioni, centri sociali, radio, media, giornalisti, videomaker che offre una copertura degli eventi italiani indipendente dall'informazione istituzionale e commerciale e dalle organizzazioni politiche.
toolbar di navigazione
toolbar di navigazione home | chi siamo · contatti · aiuto · partecipa | pubblica | agenda · forum · newswire · archivi | cerca · traduzioni · xml | classic toolbar di navigazione old style toolbarr di navigazione old style toolbarr di navigazione Versione solo testo toolbar di navigazione
Campagne

autistici /inventati crackdown


IMC Italia
Ultime features in categoria
[biowar] La sindrome di Quirra
[sardegna] Ripensare Indymedia
[lombardia] AgainstTheirPeace
[lombardia] ((( i )))
[lombardia] Sentenza 11 Marzo
[calabria] Processo al Sud Ribelle
[guerreglobali] Raid israeliani su Gaza
[guerreglobali] Barricate e morte a Oaxaca
[roma] Superwalter
[napoli] repressione a Benevento
[piemunt] Rbo cambia sede
[economie] il sangue di roma
Archivio completo delle feature »
toolbarr di navigazione
IMC Locali
Abruzzo
Bologna
Calabria
Genova
Lombardia
Napoli
Nordest
Puglia
Roma
Sardegna
Sicilia
Piemonte
Toscana
Umbria
toolbar di navigazione
Categorie
Antifa
Antimafie
Antipro
Culture
Carcere
Dicono di noi
Diritti digitali
Ecologie
Economie/Lavoro
Guerre globali
Mediascape
Migranti/Cittadinanza
Repressione/Controllo
Saperi/Filosofie
Sex & Gender
Psiche
toolbar di navigazione
Dossier
Sicurezza e privacy in rete
Euskadi: le liberta' negate
Antenna Sicilia: di chi e' l'informazione
Diritti Umani in Pakistan
CPT - Storie di un lager
Antifa - destra romana
Scarceranda
Tecniche di disinformazione
Palestina
Argentina
Karachaganak
La sindrome di Quirra
toolbar di navigazione
Autoproduzioni

Video
Radio
Print
Strumenti

Network

www.indymedia.org

Projects
oceania
print
radio
satellite tv
video

Africa
ambazonia
canarias
estrecho / madiaq
nigeria
south africa

Canada
alberta
hamilton
maritimes
montreal
ontario
ottawa
quebec
thunder bay
vancouver
victoria
windsor
winnipeg

East Asia
japan
manila
qc

Europe
andorra
antwerp
athens
austria
barcelona
belgium
belgrade
bristol
croatia
cyprus
estrecho / madiaq
euskal herria
galiza
germany
hungary
ireland
istanbul
italy
la plana
liege
lille
madrid
nantes
netherlands
nice
norway
oost-vlaanderen
paris
poland
portugal
prague
russia
sweden
switzerland
thessaloniki
united kingdom
west vlaanderen

Latin America
argentina
bolivia
brasil
chiapas
chile
colombia
ecuador
mexico
peru
puerto rico
qollasuyu
rosario
sonora
tijuana
uruguay

Oceania
adelaide
aotearoa
brisbane
jakarta
manila
melbourne
perth
qc
sydney

South Asia
india
mumbai

United States
arizona
arkansas
atlanta
austin
baltimore
boston
buffalo
charlottesville
chicago
cleveland
colorado
danbury, ct
dc
hawaii
houston
idaho
ithaca
la
madison
maine
michigan
milwaukee
minneapolis/st. paul
new hampshire
new jersey
new mexico
new orleans
north carolina
north texas
ny capital
nyc
oklahoma
philadelphia
pittsburgh
portland
richmond
rochester
rogue valley
san diego
san francisco
san francisco bay area
santa cruz, ca
seattle
st louis
tallahassee-red hills
tennessee
urbana-champaign
utah
vermont
western mass

West Asia
beirut
israel
palestine

Process
discussion
fbi/legal updates
indymedia faq
mailing lists
process & imc docs
tech
volunteer

Vedi tutti gli articoli senza commenti
Un ex di Prima Linea in Parlamento
by Giampaolo Cadalanu Saturday, Jun. 03, 2006 at 3:18 PM mail:

.

Un ex di Prima Linea...
amnistia.jpg, image/jpeg, 530x353

C’è un pericolosissimo ex terrorista nel Parlamento italiano.

Si chiama Sergio D’Elia, ha scontato dodici anni di carcere per aver fatto parte di Prima Linea.

Ma il pericolo non viene dagli errori del suo passato, metabolizzati, digeriti, e soprattutto pagati dietro le sbarre.

È il suo presente che rischia di essere scomodo: una vita dedicata alla militanza non violenta, alle campagne contro i maltrattamenti ai detenuti, alle battaglie - pacifiche, sempre - contro la pena di morte.

Per questo qualcuno può temerlo.

Nel coro di chi rappresenta la coscienza del Paese, la voce del "nuovo" Sergio D’Elia è fra le più preziose.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
buonismo da quattro soldi!
by anonimo Saturday, Jun. 03, 2006 at 3:40 PM mail:

una vita dedicata alla militanza non violenta? allora il terrorista assassino di prima linea chi era, un omonimo? che schifo questo buonismo da quattro soldi!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
A parte che Sergio D'Elia ..............
by keoma Saturday, Jun. 03, 2006 at 3:42 PM mail:

A parte che Sergio D'Elia non è stato mai condannato per omicidi o reati di sangue, curioso il fatto che quando in passato si è presentato alle elezioni nella coalizione di centrodestra (senza essere eletto) nessuno si sia scandalizzato ...........

Che dire poi dei neo-parlamentari di Alleanza Nazionale, Vincenzo Piso e Marcello De Angelis, ex Terza posizione ed ex Nar, anche loro a lungo ospiti delle patrie galere ?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Veramente
by asd Saturday, Jun. 03, 2006 at 4:05 PM mail:

Veramente è stato condannato a 25 anni di carcere per "concorso morale in omicidio" più i soliti reati associativi, non per altri reati.

Fin dal 1986 si dissocia dal terrorismo riconoscendo gli errori fatti.

Nel 1994 fonda l'associazione "Nessuno tocchi Caino".

E' stato eletto democraticamente pertanto ha tutti i diritti di occupare il posto al Parlamento al pari di ex terroristi neri, ex-repubblichimi, sospetti mafiosi e corruttori prescritti.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
"Non accetto di rimanere ostaggio perpetuo della memoria"
by Adnkronos Saturday, Jun. 03, 2006 at 6:04 PM mail:

Roma, 3 giu. (Adnkronos) - ''Sono disposto ad accettare anche il giudizio inappellabile di quel severissimo tribunale della storia che e' l'opinione pubblica. Quel che non accetto e' di rimanere ostaggio perpetuo della memoria, del mio passato e di cio' che ho fatto trent'anni fa''. E' quanto si legge in una lettera che Sergio D'Elia, fondatore di 'Nessuno tocchi Caino' e oggi esponente della Rosa nel pugno, ha inviato al presidente della Camera Fausto Bertinotti e ai colleghi deputati in seguito alle polemiche sulla sua elezione a segretario alla presidenza della Camera.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Dichiarazione di Irene Testa
by il Detenuto Ignoto Saturday, Jun. 03, 2006 at 6:13 PM mail:

Testa (Detenuto Ignoto): vergogna per Paese forze politiche che spingono all'odio


Roma, 3 giugno 2006

• Dichiarazione di Irene Testa, Segretario dell’associazione “il Detenuto Ignoto”




Quando avvengono attacchi di tale viltà, come da più parti sono scagliati contro il neo eletto Segretario della Presidenza della Camera Sergio D’Elia, deputato della Rosa nel Pugno, da parte di forze politiche che spingono il Paese all’odio attraverso polemiche chiaramente strumentali, che non esitano a ricorrere alla diffusione di notizie inesatte e viziate dal pregiudizio, viene proprio da chiedersi se questo nostro Paese vivrà mai una riconciliazione politica.


E’ un’autentica campagna diffamatoria quella che si sta tentando in questi giorni, verso un uomo che ha scontato definitivamente una condanna inflittagli nonostante, come dimostrato dagli atti, non abbia mai partecipato, neanche come mandante o ideatore, all’azione terroristica che nel 1978 portò all’uccisione dell’agente Dionisi.


Questo linciaggio umilia massimamente chi ne è artefice, portandone alla luce la convinzione assolutamente illiberale e ademocratica che chi sbaglia non possa in alcun modo redimersi.


Allo stesso modo, nel volerla in qualche maniera offuscare, nobilita la parabola di un processo di profonda conversione nonviolenta e tormentato riscatto, che Sergio D’Elia ha compiuto nel suo percorso dalla militanza giovanile in Prima Linea, attraverso l’esperienza della detenzione, al determinante impegno con il Partito Radicale, per i diritti umani e contro la pena di morte nel mondo, attività per cui da anni è conosciuto e stimato nel mondo politico.

Strumentalizzare questa vicenda adesso equivale solamente a rivangare, col puro scopo di seminare zizzania nel processo democratico, il dolore di chiunque vi è rimasto coinvolto. Credo non giovi a nessuno, ed è vergognoso agli occhi del Paese.


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Lettera di Sergio D’Elia
by Sergio D'Elia Saturday, Jun. 03, 2006 at 6:19 PM mail:

Lettera di Sergio D’Elia al Presidente e ai colleghi della Camera dei Deputati


Roma, 3 giugno 2006


Signor Presidente della Camera, colleghe e colleghi deputati,




a seguito delle dichiarazioni rese il 1° giugno 2006 dall’onorevole Giovanardi su di me e sulla mia storia personale e politica, desidero offrire questo mio contributo di conoscenza, che ritengo utile anche al fine di un più generale dibattito sulla giustizia, la civiltà del diritto e il senso della pena nel nostro ordinamento.

Sono stato uno di Prima Linea, trenta anni fa. Accetto che si dica ancora oggi di me: un “terrorista di Prima Linea”, mi rifiuto però di credere che qualcuno pensi davvero che sia il termine giusto, vero o esatto per dire, non solo quello che sono io oggi, ma anche quello che sono stato ieri. La mia identità politica e la mia lotta degli anni Settanta possono forse essere approssimate alle idee “libertarie” (il che non vuol dire: nonviolente) di un anarchico dell’Ottocento, non certo assimilate al terrorista suicida e omicida degli anni Duemila.

Insieme ai miei compagni, ero cresciuto con l’idea che fosse possibile cambiare il mondo, tutto e subito. Subivamo l’effetto di una sorte di frenesia: dopo i volantinaggi alle 6 di mattina davanti alle fabbriche, le proteste organizzate nella mensa degli studenti, i comitati di lotta nei quartieri popolari, pensavamo che fosse a portata di mano la realizzazione del paradiso in terra. Ritenemmo la lotta armata come mezzo necessario per accelerarne l’avvento o, comunque, verificarne la probabilità. Una sorta di “demone della verifica” ci ha spinto all’azione estrema e irreparabile.

Il fine che giustifica i mezzi a cui molti aderivano culturalmente e filosoficamente, per noi è stata linea di condotta coerente e pratica. Che fosse vero il contrario, cioè che i mezzi prefigurano i fini, per me c’è voluta l’esperienza della lotta armata e del carcere e poi, quand’ero ormai pronto, l’incontro con Marco Pannella. Voglio dire che Marco Pannella c’era già, e da una vita, su quella semplice verità; lui era pronto, non ero pronto io e come me, quelli che lui chiamava i “compagni assassini”, che lo avrebbero ri-conosciuto dieci anni dopo.

In quegli anni, i radicali erano gli unici a non considerarci dei mostri e quando Marco Pannella diceva “violenti e nonviolenti sono fratelli” capivamo il senso di quelle parole: violenti e nonviolenti avevano in comune la voglia di cambiare l’esistente, senza cedere all’indifferenza e alla rassegnazione. Noi, violenti, con la forza dell’odio; loro, nonviolenti, con la forza del dialogo e dell’amore.

Nel momento della rinuncia alla violenza come forma di lotta politica era quindi naturale – volendo mantenere il nostro impegno politico e sociale dalla parte dei più deboli e indifesi – che incontrassimo e ri-conoscessimo il partito del diritto e della nonviolenza.

I due anni di lotta armata mi avevano ampiamente dimostrato che la nostra lotta era vana rispetto agli obiettivi che ci eravamo dati e che le ragioni e le speranze di quella lotta erano andate distrutte dai mezzi usati per affermarle. Avevo accettato interiormente la verità della sconfitta, ancor prima della sua evidenza storica e politica. E quindi aspettavo il momento dell’arresto come un epilogo necessario. Giunse in una bella giornata di maggio del ’78, e fu una liberazione.

Personalmente non ho mai sparato a nessuno, anche se è stato solo un caso. Sarebbe potuto accadere a me, esattamente, come è successo a molti miei compagni, con cui ho condiviso tutto, di uccidere e/o essere uccisi. In quegli anni, solo una serie di – posso dire col senno di poi – fortunate circostanze mi hanno impedito di diventare un assassino.

Sono stato condannato in base a uno dei postulati della dottrina emergenzialista dell’epoca, per cui il responsabile di un’organizzazione terroristica andava considerato responsabile dei crimini commessi nel territorio in cui operava. Agli occhi dei giudici non valeva il principio costituzionale della responsabilità penale personale ma quello ben più politico del concorso morale. E’ agli atti del processo che ero lontano da Firenze al momento del fatto, che non ero stato tra gli ideatori e gli esecutori materiali della tentata evasione dal carcere delle Murate. Ciò nonostante, ero da considerare a tutti gli effetti responsabile dell’omicidio; per l’esattezza, di essere stato a conoscenza del piano di evasione e di non aver fatto nulla per impedirla, l’evasione evidentemente, non l’omicidio, che non era certo l’obiettivo di quell’azione, ma l’esito tragico di un fatto imprevisto. Una logica perversa che in futuro non sarebbe più stata applicata.

Peraltro, durante il dibattimento in aula, avevo sorpreso i miei stessi giudici rivendicando la giustezza del principio del concorso morale come il metodo più adeguato a descrivere le mie responsabilità di dirigente di Prima Linea, le cui azioni mi sono assunto in toto, che le avessi decise o meno, eseguite o meno, sapute o meno. Senza alcun spirito di autodifesa, intendevo evidenziare la contraddizione nella quale poteva cadere - e secondo molti cadde - un tribunale che applicasse in chiave giuridica il principio della responsabilità morale, per non dire chiaramente politica.

Sono stato condannato in primo grado a trenta anni di carcere, poi ridotti in appello a venticinque, infine dimezzati con l’applicazione della legge sulla dissociazione dal terrorismo e altri benefici di legge. Sono uscito dopo aver scontato dodici anni di carcere e, nel 2000, sono stato completamente riabilitato con sentenza del Tribunale di Roma, riabilitazione richiesta dallo stesso procuratore generale e sostenuta anche da decine di lettere di vittime dei miei reati, tra cui quella che mi ha fatto più piacere del capo della Digos di Firenze.

Avevamo sciolto Prima Linea nei primi anni Ottanta e, nell’86, insieme a moltissimi miei compagni di detenzione, mi ero iscritto al Partito radicale e, dopo poche settimane, il giudice di sorveglianza mi aveva concesso il permesso di uscire dal carcere per recarmi al congresso del partito, dove mi accolsero tra gli altri Enzo Tortora e Mimmo Modugno, parlamentari e presidenti del partito stesso. Era gennaio del 1987 e, davanti ai congressisti riuniti all’Ergife, consegnai simbolicamente Prima Linea, me stesso e la mia storia violenta, al partito della nonviolenza. Non si trattò di un bagno purificatore, di una catarsi nella folla del popolo radicale. Fu un vero e proprio evento politico: l’approdo definitivo alla democrazia e alle sue regole di chi la democrazia e le sue regole le aveva così tragicamente violate. Difficilmente un altro partito avrebbe avuto il coraggio di compiere un fatto al tempo stesso così concreto e simbolico.

Nel 1993, con la mia compagna Mariateresa Di Lascia, già deputata radicale e poi autrice del romanzo “Passaggio in ombra”, Premio Strega postumo del ’95, fondammo Nessuno tocchi Caino, l’associazione radicale che in questi anni ha contribuito a 42 tra abolizioni e moratorie della pena di morte che hanno salvato la vita a migliaia di condannati in varie parti del mondo.

Ora, sono stato eletto deputato della Rosa nel Pugno al Parlamento italiano assumendo un ruolo anche di responsabilità: credo che sia questo un altro fatto politico che può essere letto, non come la vergogna che denuncia il collega Giovanardi, ma – forse, anche – come la parabola felice di una storia, che è storia di cittadinanza democratica e di accoglienza umana e civile di cui, non solo Marco Pannella, ma anche lo Stato italiano può andare fiero... se ha senso l’articolo 27 della nostra Costituzione, se hanno senso le parole lì scritte sulla rieducazione e il reinserimento sociale del condannato.

Se qualcuno, ancora oggi, dopo trenta anni, vuole cristallizzare la mia vita nell’atto criminale di allora (che non ho materialmente commesso) e non tener conto della semplice verità che l’uomo della pena può divenire un uomo diverso da quello del delitto, rischia di non cogliere il senso profondo della giustizia, del carcere e della pena descritto dalla nostra Costituzione.

In uno Stato di diritto, è bene che il luogo del giudizio sia innanzitutto quello dei tribunali e che il tempo della pena sia stabilito secondo legge e Costituzione.

Ho pagato con 12 anni di carcere il conto che lo Stato e la legge italiana mi hanno presentato per ciò che ho fatto o non fatto. Non sono il solo a ritenere di aver compiutamente e consapevolmente pagato – in quel periodo per più versi “emergenziale” - anche l’altrimenti non necessario, il “sovrapprezzo” dovuto a leggi, tribunali, procedure e regole, opzioni politiche che si imposero come necessarie, carceri e detenzione speciali. Da libero, mi è accaduto anche di scontare la pena extra-giudiziale e per me pesantissima che il tribunale della vita, il destino, mi ha voluto riservare con la morte di Mariateresa, uccisa a quaranta anni da un male improvviso e incurabile, sicché ho dovuto far fronte al mio impegno morale, civile e umano inizialmente più solo e poi, grazie a tanti anche di voi, colleghe e colleghi, a portarlo avanti fino al punto in cui siamo di una decisione - ormai prossima, credo - della Assemblea Generale delle Nazioni Unite a favore di una moratoria universale delle esecuzioni capitali .

Ora, sono disposto ad accettare anche il giudizio inappellabile di quel severissimo tribunale della storia che è l’opinione pubblica. Quel che non accetto è di rimanere ostaggio perpetuo della memoria, del mio passato e di ciò che ho fatto trenta anni fa.

Signor Presidente della Camera, colleghe e colleghi deputati,grazie per la attenzione e – ne sono certo - le riflessioni che vorrete dedicare a queste mie considerazioni.




Sergio D’Elia,

Deputato della Rosa nel Pugno

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
be'
by pkrainer Saturday, Jun. 03, 2006 at 6:22 PM mail:

"concorso morale in omicidio" vuol dire appunto che l'omicidio l'han fatto degli altri, e che lui non c'entra praticamente un cazzo: altrimenti il concorso non sarebbe stato morale.
IL concorso morale é una vergogna dell'Italia, cui continuamente viene fatto il culo in sedi internazionali per queste creazioni giurisprudenziali, necessarie per dire che qui si é sconfitto il terrorismo in modo democratico, come ci dimostrano via Fracchia, il commissario Genova, e tanta altri episodi gloriosi in cui si inscrivono appunto anche queste leggi metà mostruose e metà ridicole.
Beninteso, ciò non é in contraddizione col fatto che D'Elia sia (e verosimilmente sia sempre stato) uno stronzo.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Questo sarebbe un individio così pericoloso ?
by Nino Saturday, Jun. 03, 2006 at 6:30 PM mail:

Questo sarebbe un in...
delia.jpg, image/jpeg, 292x360

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
COSE DA PAZZI !
by africota Saturday, Jun. 03, 2006 at 7:11 PM mail:

Dentro il parlamento italiano abbiamo gia' avuto esponenti dei Far - Fasci di Azione Rivoluzionaria - del dopoguerra ( Almirante, Rauti) e di Ordine Nuovo ( lo stesso Rauti, Borghezio, Maceratini, Martinat, gli ultimi due anche con incarichi di governo).

Abbiamo avuto l'intera segreteria di Alemanno al ministero dell'agricoltura (Piso, De Angelis, Dimitri) formata da ex esponenti di Terza Posizione, Piso e De Angelis adesso sono pure parlamentari.

E adesso menano tanto scandalo per D'Elia, dei cui precedenti non si erano mai accorti nei lunghi anni in cui, come dirigente del Partito Radicale, stava pure lui nel Polo e nemmeno 15 giorni fa quando l'hanno tranquillamente votato in maniera bipartisan come vicepresidente della Camera.

Veramente cose da pazzi !

E' come la storia di Giuliano Ferrara che ha chiesto per anni la grazia per Bompressi e Sofri e che, adesso che a Bompressi Napolitano l'ha data davvero, scrive un articolo per cui "o si sta con la famiglia Calabresi o con Napolitano".

La strumentalità su tutto ai massimi livelli !

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Qui siamo sempre come allo stadio
by Andrea Saturday, Jun. 03, 2006 at 8:55 PM mail:

Questa questione dimostra in modo paradigmatico come questo cazzo di "bipolarismo obbligatorio" ci abbia tutti ridotti a "tifosi" invece che persone che ragionano nel merito delle cose.
Per cui se l'ex terrorista è di destra o comunque ( come è capitato anche a D'Elia) sta nel Polo va bene, se sta invece nel campo opposto è uno scandalo.
Cosi' come se Castelli( sollecitato a lungo proprio da Ferrara) avesse proposto l'amnistia per Sofri a Ciampi andava bene, se invece è stato Mastella a proporla a Napolitano, invece è una schifezza .....
Ma quando torneremo ognuno a ragionare con la propria testa ? E A VALUTARE IN BASE AI FATTI CONCRETI e non a logiche di schieramento, appunto da "tifosi" ?
Il "proporzionale perfetto" della Prima Repubblica aveva mille difetti ma, nonostante la "guerra fredda", è riuscito ad evitare per decenni queste contrapposizioni addirittura "antropologiche" e ha permesso per decenni una partecipazione reale di massa alla vita politica dei cittadini.
Qui invece siamo sempre come allo stadio, sempre in curva a fare però solo gli spettatori, gli ultras .......e non i cittadini .........

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Ferrara c'ha il culo in faccia !
by ken parker Saturday, Jun. 03, 2006 at 9:19 PM mail:

I principali collaboratori di Giuliano Ferrara sia nella trasmissione "Otto e mezzo" sia al "Foglio" si chiamano Franca Fossati e Lanfranco Pace.
Franca Fossati è stata a lungo "responsabile per l'intervento nelle carceri" di Lotta Continua e in questa veste è stata anche implicata, anche se poi assolta, nelle prime indagini sui Nap.
Lanfranco Pace era il responsabile romano di Potere Operaio, è stato condannato a 9 anni nel processo detto "7 Aprile" ed ha brevemente fatto parte anche delle Brigate Rosse nella colonna romana, cosa per la quale è stato ulteriormente condannato.
Ora dico io, a parte l'incoerenza di Ferrara rispetto alla questione della grazia a Sofri e Bompressi, può mai il "ciccione nazionale" scandalizzarsi per la questione di D'Elia ?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
ma che dite?
by pino Sunday, Jun. 04, 2006 at 12:00 PM mail:

Se il figuro terrorista ha "solo" comandato un omicidio, essendo capo di Prima Linea, non per questo lo si deve ritenere moralmente a posto. Comunque non può rappresentare il popolo italiano: la sua elezione deriva dal meccanismo perverso della legge elettorale poichè il suo inserimento in lista è partitico. Cosa è andato ciarlando Pannella quando parlava di partitocrazia?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Cazzate
by uno Sunday, Jun. 04, 2006 at 12:23 PM mail:

Sergio D'Elia non era il "capo" di Prima Linea.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
ma che dici?
by eeeeeh??? Sunday, Jun. 04, 2006 at 12:28 PM mail:

Ecco l'ennesimo storiografo da teleromanzo.
La rilettura della storia fatta come il commento al bar di una partita di calcio, ma dove l'hai letto che D'Elia ha comandato l'omicidio di chissachi???
Ah! certo era il capo; a parte che di "capi" PL ne aveva una cifra, mica era Fogna Italia che di capo ne ha uno solo e tutti gli altri a leccargli il culo e a dire sisi con la testa.
Ma l'hai capito o no che cosa e` il concorso morale????

<<Comunque non può rappresentare il popolo italiano: la sua elezione deriva dal meccanismo perverso della legge elettorale poichè il suo inserimento in lista è partitico.>>

Fermo restando che a me non mi rappresenta nessuno, secondo la tua svanita logica nessun parlamentare eletto il 9 aprile puo` rappresentare una beata mazza di niente mortadella e il nano compresi.

E pannella poi checc'azzecca???

Mi sa che il pino ti ha colto in piena fronte.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
si parte da un assunto falso
by freddo Sunday, Jun. 04, 2006 at 1:54 PM mail:

Stiamo facendo una discussione partendo da un assunto falso.
D'Elia non è vicepresidente della Camera.
I vicepresidenti sono due, uno della maggioranza e uno dell'opposizione, e tra questi non c'è D'Elia.
Che è invece membro della segreteria della Camera dove ci sono rappresentanti di tutti i partiti.
Un ruolo tecnico in rappresentanza del suo partito, la Rosa nel Pugno, e quindi nè politico nè tantomeno istituzionale.
Per capirci, non potrà mai succedere che D'Elia, in assenza di Bertinotti, possa presiedere l'assemblea, cosa appannaggio solo dei due vicepresidenti.
Significativo poi il fatto che Forza Italia taccia sull'argomento.
E ti credo, visto che D'Elia è stato negli anni novanta, ai tempi del feeling tra Berlusconi e i radicali, più volte candidato come indipendente proprio nelle liste "azzurre" .....
Paragonare poi quei 4 delinquesti sfigati di Prima Linea, di cui D'Elia era solo il coordinatore per la Toscana, a Hitler o Stalin, è come paragonare uno scippatore di Palermo a Bernardo Provenzano.
La condanna per "concorso morale" poi oggi sarebbe impossibile, essenso stata abolita quella norma - e giustamente - proprio dal centrodestra.
Insomma, veramente una tempesta in un bicchiere d'acqua.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
i "soliti noti"
by asd Sunday, Jun. 04, 2006 at 4:38 PM mail:

Freddo non è una tempesta in un bicchier d'acqua ma una precisa manovra politica di attacco da parte della cdl al governo ed alla maggioranza attraverso i "soliti noti" di Libero ed il Giornale. Si accusa la maggioranza di essere un branco di immorali, amici di terroristi, tartassatori, ecc.ecc.ecc.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
I Feltrosauri
by Il Calibano Sunday, Jun. 04, 2006 at 6:05 PM mail:

“...che l’oscuro potere dell’anima, quando a esso ci abbandoniamo, spesso fa entrare in noi forme estranee che il mondo ci mette tra i piedi, cosicché noi stessi finiamo con l’eccitare il nostro spirito, che, come a noi sembra per una meravigliosa illusione, parla da quella forma…”

(Hoffmann, L’uomo della sabbia e altri racconti)





L’imbecillità ha una consistenza biologica e naturale proprio come la pietra o il granello di sabbia, appartiene al divenire cosmico e cesserà di esistere, si estinguerà, come tutte le altre manifestazioni naturali.

Si estinguerà, ma per adesso siamo costretti a conviverci, come i primi mammiferi con i dinosauri.

Sì, proprio quei bestioni che spostavano tonnellate di “pancia” affidando il movimento ad un cervelletto molto più piccolo di quello di Giovanardi.

Vedi, questi bestioni più che cattivi sono imbecilli: uccidono senza rendersene conto, come un gigante che, voltandosi nel letto, schiacci quattro pulci.

I Feltrosauri ci hanno ripetuto per diec’anni che l’unzione della politica è un sacro lavacro che purifica da ogni peccato e l’entrata in Parlamento è come un’immersione nel Giordano.

Omnia munda mundis! Adesso, gli ierofanti dell’unzione salvifica ci vorrebbero convincere che c’è olio e olio.

Qualcuno è stato unto con olio extra vergine, altri, come Sergio d’Elia, hanno subito un’unzione adulterata con olio avanzato dal fritto misto.

Alle vittime della violenza non si può negare il diritto al ricordo e il dovere anche a coltivare un rancore inguaribile verso chi - anche se nel caso di D'Elia il concetto è molto "vago" come appunto un "concorso morale - ha troncato la vita e distrutto i progetti del futuro.

Si può anche andare più in là e concedere a chi soffre per amore di pietrificare l’immagine del violento in una forma odiosa sempre uguale a se stessa.

Questo si può concedere alle vittime, ma ai Feltrosauri che sguazzano nelle paludi del passato non si può concedere altro che la comprensione per un cervello troppo piccolo e una pancia troppo grande che li costringe al sentimento umorale ed una poco convincente prosaicità.




versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Credo funzioni più o meno così.....
by Enrico Sunday, Jun. 04, 2006 at 11:55 PM mail:

Da un punto di vista politico, e sociale, credo che attaccare un individuo impugnando il suo passato sia indice di scarsa capacità critica nei confronti del suo presente. Indipendentemente dalla parte politica (o sociale) alla quale "l'accusato" appartiene.
Da un punto di vista più personale, sentiamo l'esigenza di considerarci parte di "classi umane", come i giusti, i forti, gli intelligenti. Tanto più forte è questa esigenza, e tanto meno noi stessi ci riteniamo realmente parte di queste "categorie", tanto più avvertiamo la necessità di individuare chi a queste categorie (secondo il nostro punto di vista) non appartiene, motivando questa nostra presa di posizione al fine di dimostrare "al mondo" che noi, invece, siamo "dentro".
"Sergio D'Elia è brutto, sporco e cattivo. Io lo posso dire,e con ciò vi dimostro che io sono pulito, bello e buono." Credo funzioni più o meno così.
Voi che ne pensate?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
MA CHE BELLA COMPAGNIA ! SUI RAPPORTI PL-NAR
by Paolo Dorigo n.244 progressivo Monday, Jun. 05, 2006 at 1:40 AM mail:

RADICALI PRIMA LINEA NAR
MA CHE BELLA COMPAGNIA PER BERTINOTTI

Abbiamo chiesto più volte sin dal 2003, un anno dopo l'inizio delle denunce della tortura del controllo mentale, come mai "Nessuno Tocchi caino" che si occupa dei carcerati degli SS.UU.A., abbia parlato della tortura del controllo mentale, che è usata nelle carceri SS.UU.A. dal 1990 almeno.
Nel 1999, a Natale, tutti i media presentarono l'ex militante Guardia Nazionale Repubblicana R.Pedrani, come certo Pedrini di Prima Linea, il falso servì in quanto questo Pedrani, in quanto capo della componente collaborazionista dei carcerati, andò a messa dal cardinal martini a chiedere la "clemenza" "a nome di tutti i carcerati", mentre ciò era un falso, dato che questi erano accordi del I°pad.4°piano (lavoranti Spes) e stop. PL non smentì, nè la Ronconi che andava a Opera come "volontaria" sulle tossicodipendenze, nè il Segio che con il Cusani tirava il carro della "cogestione" del sistema carcerario (pace sociale, "amnistia" chimerica e proposta di lavori utili a tariffe schiavistiche).
Tutti i media pubblicarono all'epoca questa agenzia Ansa.

In Nessuno Tocchi caino ci lavorano Fioravanti e Mambro, condannati per la strage di Bologna in quanto membri dei Nar accusati da loro "camerati".

Adesso questo co-fondatore di Nessuno tocchi caino, che dei 12 anni credo almeno 5 se ne sia fatti in lavoro esterno e degli altri 7 almeno 5 da dirigente della "dissociazione",
fa il segretario alla Camera.

NON E' UNA NOVITA' CHE I SOVVERSIVI CHE SI RITIRANO DALLA LOTTA FINISCONO SPESSO PER LAVORARE PER IL NEMICO BORGHESE.

LA NOVITA' E' CHE "Nessuno tocchi caino", ma chi vuole possa torturare Paolo Dorigo e le tante persone come quelle che aderiscano all'AVae-m senza che nessuno delle istituzioni a parte Giovanni Russo Spena e pochi altri di cui non si legge peraltro alcunchè, dicano qualcosa.

BRAVI AVETE FATTO PEGGIO DI MUSSOLINI !

QUALE SARA' LA FINE DELL'ACCOZZAGLIA ?

http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Tanto per cominciare
by freddo Monday, Jun. 05, 2006 at 9:06 AM mail:

Tanto per cominciare "Nessuno tocchi Caino" non è una organizzazione che si occupa genericamente di carcere bensi' una organizzazione che si batte pressochè esclusivamente per l'abolizione della pena di morte.

Penso anche io che i due temi siano strettamente connessi ma "Nessuno tocchi Caino" e i radicali in genere la pensano diversamente, delegando questi temi ad altri organismi specifici come "Il Detenuto Ignoto" con cui D'Elia non ha nulla a che spartire.

E poi, come poteva Prima Linea nel 1999 smentire alcunchè essendo tale Organizzazione sciolta, in quella data, da oltre vent'anni ?

Casomai chi doveva smentire qualcosa era il detenuto Pedrini ma sei tu il primo ad insegnarmi che i detenuti hanno qualche oggettiva difficoltà anche a leggere i giornali, figuriamoci a fare smentite a mezzo-stampa.

Per quanto riguarda Fioravanti sono del tutto d'accordo si tratti di una bestia immonda, assassino di compagni come il mio amico Roberto Scialabba, ma ritengo pure, come moltissimi compagni, che sia invece estraneo alla strage di Bologna.

Per il resto condivido tutto quello che dici, ma ti faccio anche notare che condire - come ti capita spesso - di stronzate come quelle che citavo i comunicati relativi alla tua sacrosanta battaglia contro le "torture elettroniche" non aiuta certo questa tua sacrosanta battaglia, anzi rischia spesso di renderla un po' ridicola e quindi di delegittimarla.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Come dire che D'Elia....
by robb de matt Monday, Jun. 05, 2006 at 9:56 AM mail:

"..Insieme ai miei compagni, ero cresciuto con l’idea che fosse possibile cambiare il mondo, tutto e subito. Subivamo l’effetto di una sorte di frenesia: dopo i volantinaggi alle 6 di mattina davanti alle fabbriche, le proteste organizzate nella mensa degli studenti, i comitati di lotta nei quartieri popolari, pensavamo che fosse a portata di mano la realizzazione del paradiso in terra. Ritenemmo la lotta armata come mezzo necessario per accelerarne l’avvento o, comunque, verificarne la probabilità. Una sorta di “demone della verifica” ci ha spinto all’azione estrema e irreparabile..."

Come dire meglio di cosi' che D'Elia, fin dalla gioventu', NON aveva capito un cazzo..?

E poi: che vor di' "Nessuno tocchi Caino"?

E ad Abele CHI ci dovrebbe pensare, il cane di dio?!

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
se ci rifletti
by pkrainer Monday, Jun. 05, 2006 at 10:04 AM mail:

ad Abele ci ha già pensato, e in maniera definitiva, Caino...
Qunado due soggetti si pognono in maniera corrispondente a questa coppia d'archetipi (a propsoito "Nessuno tocchi Caino" lo dice il Signore nella Bibbia, mica lo dice D'Elia a una rimpatriata di dissociati: tu puoi dirmi che la bibbia la usi per apparare i tavolini, ma allora anche Caino e Abele diventano due personaggi come Suyodhana e Tremal.Naik, e con la medesima rilevanza), uno, Abele, é già bell'e che crepato.
La questione é tutta inerente Caino: per Abele rimangono solo l'inumazione o il rogo. E' solo il delirio religioso (rafforzato nel tempo da quello familistico.proprietario che induce le menti più deboli a considerare che il morto mantenga atuttora dei diritti e delle ragioni, che lo oltrepassano). Abele viene percepito come immortale, sempre presente e meritevole di attenzioni anche dopo la morte, perché é lo stato, che assume la titolarità della sua difesa, a volerti trasmettere la sensazione della SUA immortalità.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
E allora Borghezio ?
by franco Monday, Jun. 05, 2006 at 5:21 PM mail:

Quel turpe individuo che risponde al nome di Mario Borghezio fu pizzicato circa 30 anni fa mentre lasciava in un punto strategico di Torino dei volantini a firma Ordine Nuovo che rivendicavano l'uccisione del giudice Occorsio, avvenuta a Roma qualche giorno prima.

Per lui il "concorso morale" non scatto', credo giustamente.

Un conto è l'appartenenza a banda armata e l'apologia di omicidio, un conto è giustamente l'omicidio.

Non è che l'On.Borghezio in questi anni non sia stato pesantemente attaccato da sinistra ( e nella fase in cui la Lega era fuori della CdL anche da destra).

In un paio di occasioni ha assaggiato, più che meritati, anche qualche pugno e qualche calcio

Ma è stato attaccato per le puttanate indegne che ha detto e fatto in questi anni, mica per quei lontani trascorsi giovanili.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Però da quale pulpito ......
by Carlo Monday, Jun. 05, 2006 at 5:51 PM mail:

La "politica politicante" è notoriamente un'arte retorica per cui si può veramente dire tutto ed il contrario di tutto.
Ma aver avuto per anni una persona nelle proprie file senza aver mai trovato nulla da ridire sui suoi precedenti e fare finta di accorgersene e gridare allo scandalo soltanto quando questi passa con la parte avversa, supera veramente ogni limite di decenza.
Poi magari era meglio che i radicalsocialisti evitassero quella candidatura alla segreteria della Camera, anche se è un ruolo meramente tecnico.
Però da quale pulpito ......

P.S. Non sapevo dei pestiferi precedenti di Borghezio in salsa nazista, anche se certo non mi soprendono ....

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
D'elia...Caruso
by androkkio Wednesday, Jun. 07, 2006 at 9:29 AM mail: andreottico@libero.it

PAZZESCO....chissà che combinera' D'Elia assieme al no global Caruso ahahahaha viviamo proprio in un paese di M....,altro che il calcio.....la politica è molto peggio...
rimpiangerete Berlusconi il che la dice lunga....

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
©opyright :: Independent Media Center
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.

Questo sito gira su SF-Active 0.9