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LA MADDALENA... |
25/01/2004 |
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Contro la base nucleare USA
Dal 1972, il porto della base NATO dell'isola di Santo Stefano (arcipelago
di La Maddalena, Nord Sardegna) ospita permanentemente una nave appoggio-officina della marina
USA, che assiste i sommergibili a propulsione e armamento nucleare
dislocati nel Mediterraneo, ed ospita l'arsenale nucleare ad essi
destinato.
Nato da una serie di accordi
segreti firmati dal governo italiano, il "punto di approdo"
nucleare degli USA (come fu ufficialmente definito) si trova oggi all'interno di
uno dei maggiori parchi naturali
della Sardegna.
Per trent'anni la popolazione sarda ha invano
cercato di opporsi alla presenza militare statunitense. Ma i sottomarini
atomici hanno potuto navigare indisturbati, accompagnati da una lunga serie di
eventi sospetti protrattasi fino ad oggi: aumento della radioattività
della zona, contaminazioni
del mare, scorie nucleari sepolte, incidenti
tenuti segreti ([1], [2]), aumento dei
casi di tumore e di malformazioni neonatali.
Per trent'anni la presenza statunitense è cresciuta: sono aumentati
personale e armamenti, sono state scavate gallerie sotto
l'isola, e ammassati numerosi edifici prefabbricati e
abusivi sulla costa. Il "semplice" punto di approdo è stato
silenziosamente trasformato in una
vera e propria base nucleare, fuori dalla sovranità italiana,
controllata direttamente dal Pentagono, e dotata di un ruolo
centrale negli ultimi conflitti in Iraq. Nonostante questa
espansione, il piano di emergenza per evacuare la popolazione in caso di
incidente nucleare è stato sempre tenuto segreto (è trapelato solo poche
settimana fa).
E dopo trent'anni, l'ultima beffa: senza nemmeno chiedere un parere alle
popolazioni e agli enti locali, il ministro della difesa Antonio Martino
ha approvato una
proposta USA per l'espansione della "base" (sì, da qualche mese si tratta
ufficialmente di una "base"). Pochi giorni fa il presidente della Regione
Autonoma della Sardegna Italo Masala ha annunciato un accordo
stato-regione che, senza neppure entrare nel merito degli accordi
USA-Italia, di fatto svende la terra sarda
all'esercito statunitense.
Oltre a legalizzare l'attuale situazione di abusività, il progetto
avallato da stato e regione prevede una enorme colata di cemento che triplicherà la
cubatura delle costruzioni; già si prevedono nuovi edifici e depositi
per armamenti e scorie nucleari, nonchè l'arrivo di nuove truppe
e la moltiplicazione delle navi da guerra e dei sottomarini nucleari
ancorati ai moli sardi.
Negli ultimi mesi sono partite iniziative e proteste, contro la
base di La Maddalena e contro tutte le servitù militari, con una speranza:
un'altra Pratobello
è possibile.
PRINT "Speciale BASI MILITARI (La Maddalena) del 7 Febbraio 2004
Aggiornamenti
- Contaminazione da
Torio 234 (leggi il Rapporto
CRIIRAD), il carburante dei sommergibili atomici di stanza a La Maddalena, di circa 400 volte superiore
ai valori normali
- Interrogazione parlamentare del
deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli
La storia della base USA
Dossier: «S. Stefano, La Maddalena: una base contro l'Europa»,
a cura di Salvatore Sanna. Disponibile su:
ReporterAssociati
(formato PDF);
PeaceLink
(formato HTML);
Indymedia
Italia.
Iniziative e proteste contro la base :
domenica 30 novembre 2003: corteo navale
di protesta di fronte alla base USA;
venerdì 19 dicembre 2003: manifestazione a
Sassari;
lunedi 19 gennaio 2004: sit-in di
protesta per l'accordo stato-regione;
venerdì 23 gennaio 2004: conferenza stampa del comitato spontaneo
"Firma sa bomba" (attualmente composto da Comitato gallurese no scorie, comitato sardo "Gettiamo le
basi", Sardigna
natzione): presentazione della raccolta firme per un referendum
popolare contro la base di La Maddalena;
martedì 27 gennaio 2004: resoconto del sit-in di
protesta di fronte al Consiglio regionale;
sabato 7 febbraio : il deputato verde Mauro Bulgarelli
a Cagliari per parlare della base di La Maddalena (Resoconti e Aggiornamenti)
sabato 21 febbraio : MANIFESTAZIONE CONTRO LA BASE A CAGLIARI
Precedenti feature su Indymedia:
- Giochi di guerra...
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SARDINIA GOLD MINING |
18/07/2003 |
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Sporche Gestioni Minerarie
La Sardinia Gold Mining (SGM), multinazionale australiana, ha ricevuto dalla Regione Sarda il permesso di cercare e sfruttare l'oro in una porzione di territorio di circa 400 ettari; di quest'area fanno parte i comuni di: Furtei, Segariu, Serrenti e Guasila.
La Regione può non solo dare la concessione per lo sfruttamento delle risorse ma può anche elargire finanziamenti direttamente alle imprese; nel caso della SGM, l'impresa ha ricevuto solo nei primi anni più di 5 milioni e mezzo di euro, d'altro canto la Regione recupererà in 10 anni solo 100mila euro; difficilmente questi profitti valgono la distruzione e l'inquinamento della nostra terra, eppure la SGM continuerà con i suoi lavori praticamente indisturbata.
Dopo Furtei, zona mineraria già ampiamente devastata, a sentire il direttore della PromOro Giancarlo de Paulis ricche zone da sfruttare sarebbero anche quelle di Monte Ollasteddu, Iglesias, Sanluri, Narbolia e Osilo dove il comune non ha però autorizzato l'estrazione.
Rifiuto sicuramente motivato, visti i gravissimi danni che l'attività estrattiva provoca nonostante questi siano spesso minimizzati;
Come affermato dalla Dott.ssa Silvia Gonzales infatti i rischi sono tanti, durante e dopo l'estrazione, per via dell' utilizzo del cianuro che può facilmente avvelenare l'aria, il territorio e di conseguenza le persone.
Per quanto tempo questo scempio dell’Isola dovrà protrarsi all'oscuro dell'opinione pubblica?
Print sulla SGM
Studio Impatto Ambientale per il progetto oro a Osilo
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SCORIE RADIOATTIVE |
18/06/2003 |
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Un mare di veleni
Dopo l'occupazione militare, la cementificazione e i già tanti problemi
presenti nella nostra isola viene ad aggiungersene un altro, quello delle
scorie radiottive.
Al generale Carlo Jean presidente della Sogin Spa è stato affidato dal
governo il compito di trovare una sistemazione a 55 mila metri cubi di
scorie radioattive.
E allora quale migliore sistemazione della Sardegna zona a-sismica nella
quale, c'è gia una significativa presenza di aree di servitù militari, e un
nutrito presidio militare del territorio.
La gestione delle scorie nucleari ha dietro di se un enorme e vergognoso
giro d'affari nel quale sono coinvolti in tanti: dalle numerose
imprese che
si occuperanno materialmente dello stoccaggio delle scorie, ai militari che
avranno sotto di se il controllo totale di una risorsa riutilizzabile per
fini bellici.
Ma siamo stanchi dello sfruttamento continuo a cui la Sardegna è sottoposta,
non possiamo dimenticarci di tutte le basi presenti nell'isola e ancor meno
di ciò che succede a Quirra.
mobilitazioni passate:
manifestazione il 20 giugno a Cagliari
- resoconto dall'Unione Sarda
manifestazione e concerto il 21 giugno a Carbonia
iniziative del 4 luglio
- Dibattito a Sassari
Sit-in :
- a Cagliari
- a Firenze
- a Bologna
- a Roma
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ASSEMBLEE DEI POPOLI DEL MEDITERRANEO |
22/06/2003 |
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Mediterraneo in movimento
Si terrà a Lanusei dal 4 al 6 luglio il primo incontro internazionale per la costruzione dell'Assemblea dei popoli del Mediterraneo.
La convocazione per l'appuntamento è rivolta a tutti i popoli del Mediterraneo, accomunati dalla lotta per l'indipendenza, che combattono contro la colonizzazione e lo sfruttamento capitalista della propria terra.
E'in programma poi negli stessi giorni a Napoli, la II Assemblea preparatoria per il primo Forum sociale Del Mediterraneo
, che avrà luogo nel 2004 a Bacellona, in cui le varie realtà mediterranee del movimento si incontreranno per trovare metodi di risposta comuni alla globalizzazione neoliberista.
- programma dei lavori
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E questo è solo l'inizio. |
26/03/2003 |
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Nasce indySardegna
Nasce un'area informativa e di collegamento
dedicata alla Sardegna ... questo perchè il piano nazionale
e internazionale e' importante, ma anche le problematiche locali
hanno la loro fondamentale importanza. E la Sardegna, di problemi
ne ha tanti, irrisolti e/o di cui non si parla mai abbastanza
(e quando se ne parla è sempre tramite i canali "ufficiali"
e manipolati).
Ci sono tante persone impegnate sui tanti fronti di lotta in
Sardegna ... e siamo già diverse persone a pubblicare su
indy dalla e sulla Sardegna ... questa sezione nasce con l'intento
di riunire queste e altre forze.
E la Sardegna ha anche la forza dei tanti Sardi sparsi nel
mondo, perchè, quello che un tempo poteva essere sintomo
di povertà economica, è oggi una ricchezza culturale
... per questo invitiamo le comunità sarde in Italia e
all'estero a contribuire direttamente.
Indymedia non è una testata a cui chiedere di pubblicare
... indymedia è un luogo telematico dove pubblicare direttamente
le proprie news ... partecipiamo e sviluppiamo queste pagine insieme.
Per incontrarsi telematicamente, discutere ed essere indymedia,
è stata creata la MailingList sardegna@indymedia.it
... per iscriversi, basta andare su http://www.indymedia.it/mailman/listinfo/sardegna
(l'iscrizione è aperta e non moderata).
Per contattare indymedia-sardegna, scrivere a sardegna@indymedia.org
e, per aprire direttamente le pagine di indymedia dedicate alla
Sardegna, digitare http://sardegna.indymedia.it
Annotazioni Generali: indymedia è un network internazionale,
nazionale e locale ... oltre ai riferimenti regionali sopra indicati,
è possibile contattare indymedia-italia scrivendo a italy@indymedia.org
ed è possibile collaborare direttamente a indymedia-italia
iscrivendosi a italy-list@indymedia.org andando sulla pagina
http://lists.indymedia.org/mailman/listinfo/italy-list
Annotazioni Tecniche: quando si pubblica una news sulla Sardegna,
ricordiamoci di selezionare la Categoria Geogafica --> SARDEGNA
... in questo modo, le news appariranno sia sulla pagina nazionale,
sia su questa pagina.
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