Disordine pubblico
I violenti scontri di domenica prima durante e dopo il derby roma-lazio sono stati ricostruiti in maniera falsa dai media, dal questore e dal prefetto di Roma.
Si e' parlato di complotti, di accordi tra tifoserie, di ricatti ai danni delle società e del governo. La verita' è un'altra: è quella raccontata da migliaia di persone presenti allo stadio e vittime delle violente cariche da parte delle guardie e soprattutto, dei reparti della guardia di finanza.
I FATTI
Gli scontri sono cominciati già dalle 17.30, quando tutti i gruppi ultras e già molti tifosi, stavano riempendo le curve. La polizia e la finanza hanno scelto di fronteggiare sparuti gruppetti di tifosi senza biglietto con violente cariche, con i blindati lanciati a tutta velocità in mezzo alla folla che tentava di guadagnare l'entrata dello stadio e con un uso spropositato di lacrimogeni.
Gli scontri sono proseguiti fino intorno alle 20 facendo salire la tensione in un pomeriggio che sembrava tranquillo e spostando i tafferugli all'interno del piazzale della curva sud dove si sono concentrati alcuni blindati e decine di poliziotti: cosa abbastanza insolita.
Nonostante tutto, Serra continuava a ripetere che non stava succedendo nulla.
La notizia del morto circolava gia' dall'inizio del primo tempo, ma all'intervallo, quando la situazione all'interno della curva sud era già caotica, con un auto della polizia e altre cose che bruciavano, è sembrata a tutti verosimile o cmq credibile.
Mentre Serra accorreva ai microfoni per ribadire che non c'era nessun morto e che i tifosi stavano abbandonando tranquillamente lo stadio, scoppiava la guerriglia. Nessuno alla stadio ha creduto ai tutori dell'ordine e questo dovrebbe porre qualche interrogativo sulla scarsa credibilità delle autorità.
80.000 persone costrette ad uscire dai pochi cancelli aperti, in mezzo a un mare di lacrimogeni e alle cariche di finanzieri e poliziotti che come nel prepartita coinvolgeva tutte e due le tifoserie.
Di sicuro non c'è stato nessun complotto tra gli ultras, ma una situazione di psicosi collettiva e di forte tensione, creata dalle forze dell'ordine che hanno scelto un'atteggiamento ultrarepressivo nei confronti dei soliti tafferugli da stadio. Forse qualcuno ha voluto creare questa tensione per spostare l'attenzione dei problemi del calcio, dei debiti delle squadre e magari strumentalizzare il tutto per dare una mano al decreto salva-calcio.
Inoltre, nessuno ha raccontato la verità buttandosi sulla denuncia del mondo ultras e sui legami tra tifoserie ed ambienti dell'estrema destra, legami conosciuti da tempo ai più e denunciati anche da indymedia, ma che non c'entrano nulla e che non possono essere strumentalizzati da chi cerca di celare la verità a proprio piacimento.
Qualcuno subirà l'ennesima condanna
"esemplare" che servira a creare nuovi, inutili, "martiri" nell'immaginario
della
curva e a pulire la coscienza di un mondo fatto di debiti, falsi in
bilancio, doping e miliardi.
Esasperando ancor di più il conflitto tra tifosi e il resto del calcio.
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