Quei nuovi lager chiamati CPT
Gravissime violenze sono state inflitte agli occupanti del Centro di Permanenza Temporanea di Bologna nella notte
del 2 marzo da parte di 11 poliziotti, 1 carabiniere e un infermiere della croce rossa responsabile in quel momento del Centro.
Macchie di sangue dappertutto e teste spaccate: questo quanto e' stato
trovato da due parlamentari che si sono recate nel CPT 48 ore dopo che i
fatti si erano svolti.
Ancora una volta una rivolta interna ad un CPT viene sedata infierendo in ogni modo su gli/le immigrat*.
Questo episodio, che non e' molto lontano da quello avvenuto al Centro di Permanenza Temporanea di Trapani *Serraino Vulpitta*, si inserisce nelle polemiche derivanti dall'esistenza stessa del CPT, circa la quale molti movimenti sono in totale disaccordo.
Il CPT di Bologna e' stato per questo occupato e smontato il 25 gennaio di un anno fa.
Il Pm di Bologna ha inviato di recente avvisi di fine indagine, che preludono al rinvio a giudizio, uno dei quali e' stato notificato avvolto ad un sasso, ad oltre 40 persone per le quali viene ipotizzato il reato di danneggiamento aggravato, occupazione abusiva, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
Aggiornamenti
Il Manifesto sul CPT di Bologna: Tranquillanti nel cibo degli stranieri
Approfondimenti
Centri di detenzione
|