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OCCUPAZIONI E FASCISMO |
09/09/2004 |
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Una nera estate romana
Alle soglie dell'estate Roma si presentava già come una città laboratorio per i fascisti, con 3 spazi occupati dalla destra radicale negli ultimi due anni, Casa Montag sulla Tiberina, Casa Pound all'Esquilino e Foro 753 al Colosseo.
Se l’arrivo dell'estate in altre parti d’Italia ha coinciso con la ripresa delle aggressioni fasciste, per Roma ha invece rappresentato un’occasione per l’area delle Occupazioni Non Conformi per imprimere un’accelerazione e mostrare il dinamismo (forse di facciata) di cui sono capaci.
La notte tra il 9 e il 10 luglio viene occupato un palazzo in via Lima 51, nel cuore dei Parioli. Si tratta di Casa d'Italia-Parioli, un'occupazione sedicente abitativa generata direttamente dall'esperienza di Casa Pound. Secondo i comunicati l'occupazione ospita 25 famiglie italiane, anche se lo stabile appare poco frequentato e gli occupanti effettivi sembrano essere decisamente di meno. Certa è la presenza di alcune nuclei di immigrati sudamericani all'interno dell'occupazione, resa ancor piu' grottesca dalle smentite di Casa Pound, che nega la presenza di "non-italiani". A fianco delle ONC (Occupazioni Non Conformi), nascono poi le OSA (Occupazioni a Scopo Abitativo)... [continua]
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COLLE DELLA STREGA |
30/07/2004 |
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Piano Speculatore
La vicenda di Colle della strega è un caso tristemente comune, in una città come Roma, dove lo sviluppo urbanistico deciso esclusivamente dagli accordi speculativi politici-costruttori, sta smembrando ogni anno chilometri quadrati di verde. Ma è anche la prova che l'autorganizzazione, dal basso, senza mezzi e contrastata da un accordo "trasversale" (particolarmente nell'area del Municipio XII, il "mattone" ha amici sia a destra che a sinistra, come dimostra la vicenda del Laurentino) può riuscire in imprese apparentemente disperate.
La lunga e complessa storia dell’edificazione di Colle della Strega comincia nel 2001; utilizzando lo strumento dei c.d. art. 11 (ufficialmente, uno dei tanti progetti dei programmi di recupero urbano, nati per portare nei quartieri IACP di Roma servizi ed opere necessarie alla collettività) il consiglio comunale approva un progetto per l'edificazione di 72.000 metri cubi sul bordo dell’area verde del Fosso della Cecchignola.
Proprio a "giochi fatti", ecco spuntare il comitato di cittadini; dopo un sit-in all’assessorato all’urbanistica ed un inaspettato quanto effimero interesse della stampa, davanti alla scomoda verità gli amministratori locali si rimbalzano le responsabilità. La conferenza dei servizi viene sospesa: sparisce il rappresentante dei costruttori, i tecnici tacciono. Dopo un ricorso al TAR ed una serie di diffide ed esposti da parte del comitato, emerge persino l'omissione di un parere negativo di edificazione formulato dalla Sovrintendenza Archeologica. Nel frattempo, la stampa romana, da sempre cauta quando si tratta di edilizia, inizia a "dimenticare" la questione...
>>> continua
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ARRESTI E PERQUISIZIONI |
10/08/2004 |
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A volte ritornano
4 arresti ad Aosta, Torre del Greco e Viterbo, e decine di perquisizioni, sono stati effettuati stamattina dalla Digos di Roma e dai Ros in Campania, Trentino, Lazio, Piemonte e Valle d'Aosta.
Coordinati dall'Ucigos, i provvedimenti sono stati decisi dal pool antiterrorismo della Procura di Roma, e in particolare del pm Salvatore Vitello e del responsabile del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta.
Le indagini partono dall'esplosione al Cervantes giugno 2003 e ipotizzano una stessa indentita' di matrice tra i pacchi bomba alla stazione dei carabinieri di Viale Libia in cui rimase ferito il maresciallo Sindona e alla questura di Viterbo. I reati ipotizzati, associazione sovversiva con finalita' di terrorismo e attentati, fanno riferimento a una lunga serie di attacchi avvenuti in tutta Italia.
L'indagine di febbraio che aveva come obiettivo il comitato viterbese, portò alle perquisizioni a carico di molte delle stesse persone e luoghi colpiti anche stavolta.
Quest'ultima, e' incentrata sull'arcipelago di supposte formazioni anarco-insurrezionaliste, di cui farebbe parte il comitato di Viterbo. Gli elementi assunti come prova dal pm, sono gli stessi dell'inchiesta di febbraio. Insomma, il solito sistema: due indagini distinte che si supportano a vicenda per darsi fondamento e credibilita'.
>> aggiornamenti in repressione
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