iniziativa
Quella che doveva essere la prima udienza del processo contro coloro che il 13 Maggio 1999 manifestavano contro la guerra, in occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base, si è trasformata nello strumento per perpetuare la strategia di criminalizzazione ed emergenza che negli ultimi tre anni ha visto un inesorabile sviluppo. Dopo i morti, l’utilizzo dei Carceri Speciali per gli arrestati di Cosenza, l’utilizzo massiccio dell’art. 270 reato di Associazione Sovversiva, del 270 bis Banda Armata, la carcerazione per i compagni e le compagne che hanno partecipato a manifestazioni ed iniziative, l’allargamento della definizione di terrorismo a qualsiasi atto che tenti di impedire la prosecuzione di un sistema di guerra permanente e di sfruttamento, a cui potrà essere anche applicato il 41bis in quanto “terroristi”, dovremo abituarci a vedere i compagni processati all’interno delle Aule Bunker. La Magistratura Fiorentina ha deciso stamani il rinvio del processo al 25 Giugno all’interno dell’Aula Bunker di S.Verdiana, proseguendo quella campagna di criminalizzazione, che già aveva visto perquisizioni ed una campagna stampa ben orchestrata, che dava Firenze come una delle sedi del reclutamento di nuovi guerriglieri. In questo clima già era stata avanzata la richiesta dell’utilizzo dell’aula stessa per le udienze preliminari, rientrata per le proteste degli avvocati e gli imputati. Ed è sulla base di questa strategia che un compagno imputato nello stesso processo ma giudicato attraverso il rito abbreviato si è visto condannare a 2 anni e 6 mesi, con una sentenza le cui motivazioni si basano esclusivamente sulla identità e percorso politico del compagno stesso. Per i reati specifici in altri momenti non sarebbe stato altro che condannato a non più di qualche mese. Per noi questa è la conferma di un inasprimento della azione repressiva necessaria per il governo di un paese che si prepara alla guerra in un mondo in guerra, che deve gestire le profonde contraddizioni che sta sviluppando con l’avanzare di una crisi che non conosce confini. Ma il nostro processo non nasce con il Governo Berlusconi ma nasce e si sviluppa in pieno Governo di Centro sinistra, in una città governata dal Centro Sinistra, nel mezzo di una guerra che il Governo D’Alema portava al Popolo Jugoslavo, appoggiato da un sindacato che si è macchiato prima della vergogna della Missione Arcobaleno, poi della solidarietà alle forze dell’ordine che avevano pestato i manifestanti, le stesse forze dell’ordine che si renderanno responsabili del massacro di Genova e Napoli. Forse alcuni benpensanti affermeranno che hanno fiducia nella magistratura, in quella magistratura che sta detenendo ancora 5 compagni/e per i fatti di Genova, sebbene dimenticati da troppi, o che sta processando i compagni a Milano per aver difeso i valori della Resistenza, e che proseguirà con l’azione repressiva. Ma per noi sarà l’ennesima occasione per mobilitarci, chiedere la solidarietà e la mobilitazioni di tutti coloro che ritengono che in questo momento sia fondamentale lottare contro il clima repressivo che in tutti gli aspetti politici e sociali della nostra vita va ad aumentare.
No al processo dei compagni nell’aula bunker Solidarieta’ ai compagni colpiti della repressione Fuori i compagni dalle galere No alla guerra contro l’Irak no all’inasprimento repressivo
Sabato 11 Gennaio
ore 20.30 Cena di solidarietà per le spese legali
nella serata: video sulle manifestazioni contro il Carcere Speciale di Voghera video scontri consolato 13 maggio 99 video repressione Praga, Napoli, Nizza
Mostra sulla repressione: dalla legge Reale ad Oggi, dal Carcere Speciale al 41 bis
Centro Popolare Autogestito Firenze Sud Via Villamagna 27a
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