Quello che segue è un articolo che avrebbe avuto bisogno di
maggior tempo per essere sviluppato e verificato. Purtroppo, nonostante
fosse dichiaratamente in fase di lavorazione e "non pubblico", è
stato, a mia insaputa, copiato e incollato in maniera approssimativa su
Indymedia. Mi sembra giusto, a questo punto, ripostarlo in maniera corretta e
con la giusta formattazione. Inoltre, ci sono alcune aggiunte rispetto alla
versione già circolata che chiariscono meglio quanto esposto .
Ripeto, si tratta non di certezze, ma solo di un'ipotesi di
lavoro tutta da verificare che da oggi, forzosamente, diventa pubblica.
A tutti noi di pillolarossa
Il tempo sta scadendo, l'archiviazione per Placanica è
sempre più vicina e se non esce qualcosa di nuovo andrà sicuramente così.
Soltanto qualche mese fa avrei postato tutto subito su Indy e aspettato che
altri verificassero. Ma abbiamo deciso di aderire al blog per unire i nostri
saperi e le nostre competenze e questo è un punto di forza. Allora questo è
quello che offro io: una verosimile ipotesi sul depistaggio sulla morte di
Carlo. Non so se è vero, non ho tutti gli strumenti per affermarlo. Proprio per
questo, chiedo a tutti noi di verificare quanto ho scritto e di fare tutte le
critiche necessarie, o anche di demolire tutto, se si dispone di foto o altri
materiali che dimostrano che quanto ho scritto è pura fantasia. Ma se, invece,
ci fosse un po' di verità in questo articolo, allora integriamolo,
miglioriamolo e modifichiamolo e partoriamo il nostro primo lavoro collettivo
Quando un
lacrimogeno e un sasso si assomigliano
La maggiore difficoltà avuta nel ricostruire gli accadimenti
del 20 luglio non è stata la "mancanza" di immagini e filmati, quanto
la loro bassa qualità. E' assolutamente frustrante ingrandire un'immagine,
anche di poco, e vederla pixellarsi diventando indecifrabile. Devo dire che la
maggior parte delle fantasiose teorie che girano su Indymedia derivano proprio
da questa scarsa definizione delle immagini. Eppure, ogni tanto, ci pare di
intravedere qualcosa di significativo in quelle immagini e ci rimuginiamo su per
giorni e giorni cercando di capire cosa ha colpito la nostra attenzione e
perché.
Noi tutti siamo convinti che immediatamente dopo la morte di
Carlo Giuliani, alle 17,27 del 20 luglio 2001, si sia messo in moto un
meccanismo per depistare, confondere e far ricadere la colpa della sua uccisione sui
manifestanti. La mia convinzione personale è che questo meccanismo si sia
fermato dopo l'annuncio delle 18,30 di Vittorio Agnoletto, che confermava l'esistenza di
un video dei fatti. Ma gli indizi che ci fanno sospettare questo depistaggio ci sono tutti: i sassi
che si sporcano di sangue; i black out delle comunicazioni con la centrale;
Adriano Lauro (vicequestore responsabile del drappello dei carabinieri in piazza
Alimonda), che accusa un manifestante di essere lui l'assassino "...sei
stato tu, col tuo sasso!"; poliziotti e carabinieri che, a detta di molti,
quasi si picchiano fra loro nei momenti immediatamente successivi alla
"riconquista" della piazza.
Ma un'altro particolare ha colpito la mia attenzione. In
molti lanci ANSA di quei momenti si parla di un manifestante colpito o da un
proiettile (in un caso addirittura si dice: colpito da un estintore lanciato dai
manifestanti), oppure da un lacrimogeno.
Piccola digressione, l'estintore del primo
comunicato ritorna fra le mani di Carlo, come sua "arma", ma diventa
"una bombola di gas". Capite bene da soli la differenza che c'è a
livello mediatico fra uno che lancia un estintore e uno che lancia una bombola
di gas.
Ma torniamo al lacrimogeno. In buona fede, qualche
manifestante più arretrato può aver pensato che a colpire Carlo fosse stato un
lacrimogeno in volto. Si vede il lampo provenire dalla jeep, Carlo accasciarsi,
e se non si è vista la canna della pistola il dubbio è legittimo.
Un depistaggio può prendere diverse direzione, e modificarsi
a seconda delle circostanze. Può essere totale "...è stato un manifestante
con un sasso", oppure parziale, ad attutire le responsabilità "...è
stato un lacrimogeno", oppure ancora deve fornire solo elementi di
confusione per rendere impossibile ricostruire quanto è accaduto con certezza.
E' necessario, però, che qualche prova "reale" venga costruita. E allora, cercando queste
supposte prove, immaginiamo l'ennesima ricostruzione.
Carlo viene colpito, cade, la jeep passa sul suo corpo due
volte e va via passando accanto al tenente colonnello Truglio (il piu' alto in
grado fra i carabinieri che risulti essere presente in Piazza Alimonda ed il
coordinatore delle compagnie CCIR appositamente concepite per operare interventi
contro i manifestanti in occasione del G8) che ovviamente, dalla sua
posizione, ha assistito a tutta la scena, ma che non risulta sia mai stato
sentito da Silvio Franz, il PM che ha avanzato la richiesta di archiviazione per
Placanica.
Il tempo passa, la piazza resta per qualche minuto ancora in mano ai
manifestanti. Qualcuno prova a sentire il polso di Carlo, gli tira su la giacca
che aveva alla vita, la annoda (forse per tenere il corpo al caldo, forse
addirittura per trasportarlo di peso via di là). Ma la polizia incalza, un primo
drappello sparando lacrimogeni entra in piazza e circonda il corpo di Carlo.
www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/images/riconquistaPzza.jpg
A
un certo punto succede qualcosa. Si vede un carabiniere, quello con le ginocchia piegate, che scappa via mentre tutti guardano verso
di lui.
www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/images/ginocchioFlesso.jpg
Si accende un battibecco fra poliziotti e carabinieri, un poliziotto
scaglia qualcosa contro una telecamera che riprende la scena. Poco dopo, viene concesso a
due sanitari del GSF di avvicinarsi. Valeria, uno dei due volontari, riferisce
ai giornalisti di due ferite: una sotto l'occhio sinistro, circolare e senza
bruciature, una a stella, o a raggiera, sulla fronte "come di un colpo di
pietra".
E qui fermiamoci un attimo. Quando si è prodotta la ferita
sulla fronte? Forse nella caduta. Eppure Carlo cade sul fianco e non sembra
sbattere la testa, o quantomeno non violentemente. Forse allora nel momento in
cui la jeep passa su di lui. Ma guardando le immagini non sembra, e poi la ferita
non sarebbe a stella, ma strisciata. Allora quando? Proviamo a guardare per
l'ennesima volta le solite foto.
http://www.sherwood.it/piazzalimonda/materiali/04/images/02dettaglio.jpg
Qui Carlo è stato appena colpito, perde sangue da sotto
l'occhio e il passamontagna è integro.
http://www.sherwood.it/piazzalimonda/materiali/04/images/11.jpg
La jeep va via. Truglio è quello al centro della foto, ben
piazzato per vedere tutto.
http://www.sherwood.it/piazzalimonda/materiali/05/images/11.jpg
In questo dettaglio si vede bene che il passamontagna è
zuppo di sangue, ma integro, e la jeep è già andata via.
http://www.sherwood.it/piazzalimonda/materiali/05/images/06.jpg
Arriva la polizia, appena dietro i carabinieri, sparano i
lacrimogeni, i carabinieri fanno circolo attorno a Carlo.
www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/images/ginocchioFlesso.jpg
Uno di loro, quello col ginocchio flesso, scappa via.
www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/images/lancioSasso.jpg
Si accende un alterco fra polizia e carabinieri, un poliziotto scaglia
qualcosa contro la telecamera.
http://italy.indymedia.org/uploads/41.jpg0yk5p6.jpg
E qui, in una foto, probabilmente di Devin Asch, già
presente su Sherwood ma in scarsa risoluzione, si vede chiaramente come il
passamontagna appaia lacerato in corrispondenza della ferita sulla fronte.
Allora, mi domando, se volessi far confusione e far passare
la tesi del sasso cosa dovrei fare? Sicuramente trovare qualche sasso bello
grosso (e non ne mancavano), magari sporcarlo un po' di sangue (facile, basta spostarlo
casualmente con un piede), poi c'è da fare la ferita. Ma non posso mettermi
in ginocchio con una pietra a infierire, mi vedrebbero. Però, se colgo il
momento giusto, in mezzo al fumo dei lacrimogeni che nasconde tutto e i miei
colleghi che coprono con gli scudi, posso sparargli un colpo di lacrimogeno in fronte e
poi defilarmi in fretta. Tutto fatto in meno di un secondo, e se mi beccano, se
qualche poliziotto ha qualcosa da eccepire, posso sempre dire che il colpo nella confusione è partito per
errore, tanto era morto.
Ho finito di ragionare come una carogna, adesso attendo
riscontri. Non so se questa ricostruzione è reale. Le foto a mia disposizione
non sono di qualità tale da farmi un'idea precisa. Ma certamente il tutto è
verosimile. E se fosse verosimile allora si potrebbe decidere un altro esame. Il
corpo di Carlo, lo sappiamo tutti, è stato cremato, ma non così i suoi effetti
personali, compreso il passamontagna su cui potrebbero trovarsi i residui
di quell'ipotetico lacrimogeno. E allora anche quella fibra di vetro trovata
dall'autopsia, e che non è compatibile col proiettile, prenderebbe un
significato. Chissà se anche di quella materia si compongono i lacrimogeni o i
lanciagranate.
Un lacrimogeno, nei suoi effetti, assomiglia tanto a un sasso scagliato,
quando te lo sparano in fronte.