Già un anno e mezzo fa giravano in questo sito messaggi che trattavano di religione e sinistra, anticipando un'ondata emozionale che prima o poi avrebbe contaminato (nel senso media e non in quello medico)il movimento. Insomma, Minority Report ci fa un baffo.
Me la rido sotto i baffi, anzi sto proprio gongolando, mentre leggo intere pagine del Manifesto trattare i sobbollimenti che stanno nascendo intorno al Signore degli Anelli, ai suoi fans, e ai temi spirituali in generale. Già 1 anno e mezzo fa giravano in questo sito messaggi che trattavano di religione e sinistra, anticipando un'ondata emozionale che prima o poi avrebbe contaminato (nel senso media e non in quello medico)il movimento. Insomma, Minority Report ci fa un baffo. Le lotte per i diritti implicano per forza anche quelle per i doveri, che infatti vanno modificandosi. Dovrebbe essere uno dei ruoli della politica quello della preveggenza. Andando oltre al primo banale significato essa nasconde percorsi ovvi e precisi di osservazione, esperienza, eventuale elaborazione dell'esperienza, ricordo, e utilizzo di ciò che si è imparato nella ripetizione di un'esperienza similare. Nella preveggenza c'è anche una parte di mistero, riguardante quell'area della percezione che chiamiamo intuito, ma per fortuna è un'arte e come tale si può sviluppare applicandosi. Una dimostrazione recente di questo intuito è che sapevamo, prima del G8, quello che avremmo incontrato; non sapevamo che forma avrebbe preso, ma ne percepivamo la ferocia. Anche se tutti gli organizzatori in coro, con le istituzioni, i pompieri e la banda si fossero messi a tranquillizzarci, sapevamo lo stesso (forse non tutti i 300.000, magari una buona metà o un terzo). Solo il mistero conosce se a "parlarci" fossero i geni che ci scorrono nel sangue, memori di battaglie combattute dagli antenati, oppure gli alieni delle Pleiadi che ci tengono d'occhio, o.... Prima che questo mistero ricevesse il bollino blu delle cosiddette grandi religioni, il rapporto che gli esseri umani intrattenevano con lui doveva essere ben differente. E' un mistero che, chiudendo gli occhi, non si percepisca la fine del proprio essere interiore; è un mistero che la milza sappia da sola quando far uscire la bile senza che io faccia nulla per istigarla; é un mistero capire che fine facciano le migliaia di uccelli che volano per aria quando muoiono (considerato quanti sono dovrebbero pioverci uccelli in testa tutti i giorni). Il mistero è' veramente in ogni luogo in cui si guardi, e le "grandi religioni" lo hanno individuato subito. Rispetto alla lunghezza dei tempi della civiltà umana, che cambia da ricercatore a ricercatore, duemila anni di religione monoteista sono poca cosa, ma questa ha fatto in tempo a spazzare come una tempesta ogni traccia di connessione spirituale tra il mondo umano e quelli che gli scorrono paralleli, come il mondo animale, minerale e vegetale. Nel fantasmagorico XXI secolo si insegna ancora ai bambini che l'acqua è una cosa inanimata, sarà dura far loro capire che il concetto di vita è più profondo dei muri che fanno crescere nella loro testa. Non ogni traccia si è persa. Le culture tribali ci stanno dando una grande mano, negli ultimi anni, a recuperare quella cosa che lascerò senza nome, ma che ognuno può vedere come l'anello, la lucina della storia infinita, la spada nella roccia, la visione nella danza del sole. Paradossalmente, sono sembrate più attive queste culture nell'aiutare la cosiddetta civiltà occidentale rispetto a quello che la civiltà occidentale ha fatto per loro. In ognuna di loro è difficile vedere la divisione tra bene e male sulla quale poggiano i fondamenti del nostro agire sociale, politico e religioso(parola che fa venire i brividi-religere-legare). Quando il signor Adel Smith dice che il crocefisso contiene un cadaverino non dice nulla di eclatante; anche se non ci importa niente di Adel Smith e non lo andremo mai a sentire non possiamo evitare di vedere la realtà dei fatti. Il velo che la religione impone sulle menti libere impedisce di guardare alla realtà dei fatti, ma questo non si chiama più mistero: è pura coercizione. Proprio il rispetto, l'amore, e l'interesse nei confronti di questo essere chiamato Cristo, dovrebbe muovere i cattolici a considerare che onorandolo da morto, negano simbolicamente il messaggio di vita e di libertà che ha portato con sè. Portare su di sè uno strumento di tortura come la croce dotrebbe equivalere, per un nobile, ad appendersi al collo una ghigliottina. Parla anche per simboli, il mistero, e i poteri religiosi e politici lo sanno bene. Così come le tracce fisiche che permettevano di orientarsi in questo pazzo mondo sono state letteralmente coperte o smembrate, uguale accanimento è stato messo nell'annullare le tracce spirituali, e il lavoro bisogna dirlo è stato ben fatto. Talmente ben fatto che nel fantasmagorico XX secolo il mistero è finito in pasto a fascismo, nazismo, massoneria, rosacrucianesimo, satanismo e sette varie, ognuna la faccia leggermente diversa dello stesso potere. Parlare di mistero ed essere automaticamente collegati a Evola è ridicolo quanto ascoltare quei bambini che pensano che il latte cresca nei supermercati.
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