[cronologie di guerra] 22.03.03 terzo giorno
si ringrazia in particolare il manifesto e tutti le persone che vi collaborano per il prezioso aiuto.
22 marzo 2003 : terzo giorno [fonti : quotidiani del 23 marzo 2003]
"Un giorno di battaglia L'avanzata anglo-americana: prese Umm Qasr, Bassora, Nasiriya, ma dopo combattimenti accaniti. Tutte le forze alleate sono ormai in Iraq, due colonne marciano verso Baghdad. Centinaia di prigionieri mostrati in tv"[MAN]
Si ripetono le notizie dei giorni precedenti. Viene presa Umm Qasr (di nuovo ? in realta' si scopre essere solo il porto...), Bassora (di nuovo ?), Nasirya (che in realta' risulta essere tutt'altro che sotto il controllo alleato, almeno fino a una settimana da questo primo avviso).
"Le forze della coalizione anglo-americana corrono verso Baghdad: combattimenti sono scoppiati ieri nel deserto vicino alla città di Najaf, a solo 160 chilometri dalla capitale, riferiva ieri sera la tv irachena. Sarebbe il punto più a nord raggiunto finora dalla coalizione. Se vera, la notizia conferma anche i bollettini tutto sommato ottimisti dei portavoce Usa e britannici ieri: preso il controllo di Bassora e del porto di Umm Qasr, vinte le resistenze della cittadina di an-Nasiriya sul fiume Eufrate, l'avanzata a nord prosegue. Le notizie della tv irachenanon hanno, alla mezzanotte ora italiana, conferme da parte anglo-americana. Sono però abbastanza dettagliate: dicono che nei combattimenti è rimasto ucciso il capo del partito Baath a Najaf (il partito unico di cui è leader Saddam Hussein), e che le truppe anglo-americane si sono ritirate dopo lo scontro. Najaf, città santa per gli sciiti, è sulla costa occidentale dell'Eufrate, a nord di Nasiriya.
I bollettini di parte angloamericana a ieri sera descrivevano questa situazione: in Iraq occidentale le truppe Usa controllano due aereoporti chiave, rispettivamente a 225 e 290 chilometri ovest di Baghdad. A sud, vinta la resistanza di Nasiriya le truppe anglo-americane hanno ripreso l'avanzata verso nord, su Baghdad (cosa che rende perfettamente verosimile la notizia della tv irachena: Najaf è solo 150 chilometri più a nord di Nasiriya). Una seconda colonna anglo-americana si è mossa intorno alle 10 di sera (ora locale) da Bassora diretta verso nord, riferisce la Bbc. Le truppe della coalizione erano ieri sera «penetrate in territorio iracheno per 200 chilometri», dicono i bollettini americani.
La giornata si era aperta per la verità con un «errore». Intorno alle 9 del mattino (ora italiana) fonti militari di Tehran dicono che altri due razzi della coalizione anglo-britannica sono caduti in territorio iraniano, vicino al confine con l'Iraq meridionale. Già venerdì due missili americani avevano colpito l'Iran, in particolare una raffineria presso la città di Abadan, una cinquantina di chilometri a est di Bassora.
Poco dopo le 9,30 di ieri mattina (ora italiana, come tutte le ore indicate di seguito) i portavoce dei marines Usa annunciavano che alla periferia occidentale di Bassora era in corso una «grande battaglia», e più tardi la tv araba Al Jazeera riferità che l'attacco è costato la vita di 50 civili. Le immagini diffuse dalla tv araba sono impressionanti: il fuoco americano si è abbattuto sulla medina della città, per terra ci sono corpi di uomini, un bambino con la testa fracassata, feroti in ospedale, donne che urlano la propria rabbia. I combattimenti durano a lungo; a metà giornata i reporter occidentali vedono una grande colonna di fimo grigio e file di veicoli civili in fuga, auto, minivan. I reporter occidentali non sospettano ciò che hanno visto i colleghi arabi: la reuter riferisce anzi che gli sfollati salutano gli americani.
Combattimenti sono in corso anche a Umm Qasr, l'unico porto iracheno sul Golfo, che venerdì i portavoce americani davano per presa. Nel primo pomeriggio di ieri i marines Usa diranno di aver preso il controllo di questo porto, : le tv mostrano colonne di veicoli del genio militare che vanno a verificare le infrastrutture. A quanto pare le truppe della coalizione si sono assicurati il controllo del porto, strategico (vi sbarcheranno i cargo con vettovaglie e aiuti umanitari), ignorando le «sacche di resistenza» in alcuni quartieri residenziali.
I marines dicono che le forze anglo-americane hanno preso circa 450 prigionieri di guerra iracheni nei combattimenti attorno a Umm Qasr e alla penisola di Fao (presa venerdì dalle truppe britanniche): le immagini dei militari iracheni dall'aria umiliata accucciati dietro il filo spinato sono andate in onda in tutto il mondo fino all'ossessione.
Alle 10,20 del mattino il deserto tra Kuweit e Iraq sembra un'autostrada di Los Angeles in ora di punta: un «massiccio» contingente britannico entra in Iraq, compresi i Desert Rats («topi del deserto»: strani nomi per le truppe speciali di sua maestà...). Il grosso delle forze d'invasione anglo-americane è in territorio iracheno. Un'ora dopo il capo dello staff della difesa britanico Michael Boyce annuncia che un'intera divisione dell'esercito iracheno si è arresa nel sud: si sarebbe ritirata da Bassora.
Alle 13,20 un portavoce del Comando centrale anglo-americano in Qatar annuncia che la città di an-Nasiriya è caduta. E' un punto chiave per l'avanzata verso Baghdad. Le truppe della coalizione vi erano arrivate venerdì in tarda mattinata. I reporter al seguito delle truppe descrivono combattimenti accaniti a cui hanno preso parte elicotteri Apaches, artiglierie e granate. I marines Usa in realtà restano fuori dalla città (fonti diverse dicono che hanno trattato la resa del comandante iracheno). Ma controllano il ponte sull'Eufrate, e possono proseguire a nord.
Pochi minuti dopo sembra chiaro che anche Bassora è ormai controllata dalle truppe anglo-americane. Il segretario alla difesa britannico Hoon aveva detto, al mattino, che le forze regolari irachene avevano lasciato la città ma resistevano le unità di Saddam Hussein (la guardia presidenziale?). Si parla di negoziati. Infine sembra di capire che le truppe angloamericane circondano la città, ne controllano l'aereoporto e le vie d'accesso, ma non necessariamente tutto l'abitato. La Bbc riferisce che centinaia di giovani iracheni hanno applaudito le truppe americane, e che centinaia di soldati si sono arresi. Le immagini di Al Jazeera però cominciano a circolare.
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Alle 18,30 il Pentagono annuncia ciò che sembrava evidente ormai da qualche giorno: abbandona il piano di spedire la sua 4a Divisione di fanteria nel nord iracheno attraverso la Turchia. Le truppe saranno trasferite per altre vie - in serata navi militari da trasporto sono state viste passare il Canale di Suez. Intanto il Dipartimento di stato invia una lettera a Tehran: assicurache gli Usa indagheranno sugli episodi dei missili caduti in territorio iraniano: «Prendiamo sul serio la sovranità e integrità dell'Iran». Non c'è la parola apologize, scuse.
Alle 8 di sera la Bbc riferisce che i marines Usa hanno lasciato Bassora in un enorme convoglio diretto a nord, verso Baghdad. Un paio d'ore dopo un pesante bombardamento si abbatte su Mossul, nel nord." [MAN]
I generali iniziano ad avvisare che forse non tutto andra' come previsto.
"La guerra va bene, «secondo i nostri programmi», sarà qualcosa di mai visto prima nella storia (gli iracheni sono avvisati), ma è ancora presto per festeggiare perché «potrebbero esserci ancora tempi duri». Questa in estrema sintesi il discorso, il primo da quando gli Stati uniti hanno scatenato l'operazione «Libertà per l'Iraq» all'alba di giovedì 20 marzo, del generale americano comandante in capo, Tommy Franks (nella foto Ap).
Il briefing si è svolto nella gigantesca e high-tech base militare che gli americani hanno montato in Qatar, l'al-Saylyah camp, dove è stato trasferito il comando centrale - CentCom - prima basato a Tampa, Florida." [MAN]
Iniziano a trapelare le notizie dell'imperfezione degli attacchi angloamericani "Baghdad, colpite abitazioni civili Una serie di missili statunitensi si sono abbattutti ieri sera su un quartiere residenziale della capitale. Alemo sette le case distrutte. E in nottata nuovi bombardamenti" [MAN]
---------- USA vs ONU ----------
"STATI UNITI Blitzkrieg contro le Nazioni unite I governatori Non hanno dubbi a Washington: una volta occupato l'Iraq devono essere gli Usa a governarlo. Altro che Onu!" " Che cosa farà l'amministrazione Bush? Semplicemente continuerà a ignorare l'autorità dell'Onu. Così come ha fatto quando ha deciso di attaccare l'Iraq: «Il Consiglio di sicurezza - ha dichiarato Bush due giorni prima - non è stato all'altezza delle sue responsabilità e quindi noi ci assumeremo le nostre». Ciò indica la chiara volontà di Washington, non solo in questa occasione ma anche in futuro, di non riconoscere alcun vincolo internazionale. «Le istituzioni e alleanze internazionali costruite per affrontare i conflitti del XX secolo - ha detto il vicepresidente Cheney - possono non essere più adatte ad affrontare le minacce odierne: la sola nazione che possiede la reale capacità di affrontare tali minacce sono gli Stati uniti»." [MAN]
------- TURCHIA -------
"Il «giallo» turco nel nord Iraq Le truppe di Ankara sfidano il divieto americano ed entrano in Iraq, per bloccare i kurdi. Poi tutto viene smentito, senza convinzione. Gli Usa costretti a cambiare tutti i piani, truppe e materiale bellico ripartono, diretti in Kuwait. Scatta anche un ponte aereo, per occupare il nord Iraq (petrolifero) prima dei turchi? E' caos totale"
" Ma dopo un'ora, il governo turco affermava a sorpresa che l'accordo era stato invece trovato, e le truppe autorizzate a muoversi. Passavano pochi minuti e, nella notte, il comando militare turco della regione sud-orientale (Kurdistan) informava che le prime colonne avevano oltrepassato la frontiera. Rabbia e sorpresa americana: «Non abbiamo cambiato parere. E non sappiamo di nessun movimento di truppe turche». Donald Rumsfeld era fin troppo esplicito: «Noi abbiamo le nostre forze speciali insieme ai kurdi in nord Iraq. Abbiamo detto ai turchi che sarebbe fortemente nocivo un loro ingresso in forze». Si capisce: tutto il piano Usa per il petrolio del nord Iraq rischia di saltare di fronte alla prospettiva di una «guerra nella guerra» fra kurdi e truppe turche, che potrebbe persino veder coinvolti militari americani... Tanto più in questa luce appare perfido il commento venuto ieri da Londra, secondo cui «non è poi un gran problema» se i turchi occupano limitate porzioni del territorio iracheno." [MAN]
---------------------------------- ITALIA: SEGUE IL CONFLITTO INTERNO ----------------------------------
"E l'opposizione denuncia Martino Il capogruppo del Prc al senato Luigi Malabarba ha depositato ieri alla procura della repubblica di Roma un esposto contro il ministro della difesa Antonio Martino, responsabile di aver concesso agli Stati uniti «l'utilizzo delle infrastrutture di trasporti (porti, aeroporti, ferrovie, ecc) per consentire il transito di uomini e materiali da utilizzare per la guerra all'Iraq». Nell'esposto, sottoscritto anche dai senatori Francesco Martone (Verdi), Piero Di Siena (Ds) e Oscar Peterlini (Union valdotaine), si ipotizzano i reati di attentato all'integrità, all'indipendenza e all'unità dello stato (pena prevista l'ergastolo) e di attentato contro la costituzione (da dodici anni in su) a carico dell'«on. prof. Antonio Martino e degli ulteriori membri del governo e di altri soggetti, allo stato ignoti, che hanno partecipato». Esposti simili vengono presentati in questi giorni alle procure di mezza Italia da cittadini e organizzazioni aderenti al Social forum europeo. Secondo i senatori dell'opposizione, le scelte di Martino non si possono giustificare, come invece il ministro aveva fatto in una lettera alle commissioni difesa dei due rami delparlamento, «con il generico riferimento agli obblighi internazionali derivanti all'Italia dall'appartenenza alla Nato. Non vi è - si legge nell'esposto - alcuna risoluzione del consiglio di sicurezza Onu che autorizzi all'uso della forza» e «la mancanza di una risoluzione Onu non può essere superata con il riferimento al trattato Nato». "
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