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Centrale del Mercure a Biomasse: Interrogazione al Parlamento europeo
by TorquayUnited Thursday, Apr. 21, 2005 at 1:02 AM mail:

Su sollecitazione del Comitato salute ambiente Pollino (COSA) di Rotonda, e dell’Associazione ambientalista “il riccio” di Castrovillari, la co-Presidente del gruppo dei Verdi-ALE al Parlamento europeo, on.le Monica FRASSONI, ha presentato una interrogazione scritta, con carattere di priorità, concernente la prevista riconversione della Centrale ENEL della Valle del Mercure

Tale iniziativa aveva per altro già suscitato allarme e preoccupazione nelle popolazioni dell’intero comprensorio, mobilitatesi in difesa dei propri interessi e diritti inalienabili, in primo luogo di quello alla salute.
Ulteriori, gravi motivi di preoccupazione, sono derivati poi dai ritrovamenti di rifiuti tossici, illegalmente smaltiti, tra cui amianto, rinvenuti dalle Forze dell’Ordine, su segnalazione dei cittadini, nei pressi della centrale e che hanno portato all’adozione di provvedimenti restrittivi da parte della Procura di Castrovillari.
Il COSA e il “riccio” chiedono che sulla vicenda venga fatta piena luce, nell’interesse della salute, ma anche del reale sviluppo economico ed occupazionale del comprensorio della Valle, per troppo tempo sfruttata e mortificata.
L’atteggiamento, troppo spesso tiepido, timoroso e inconcludente delle Amministrazioni preposte alla tutela del territorio ha fino ad ora consentito iniziative in oggettivo contrasto con gli interessi complessivi della gente. Auspichiamo quindi che tutti coloro i quali hanno responsabilità istituzionali e che fino ad ora hanno partecipato all’iter amministrativo del progetto di riconversione - Amministrazione di Laino Borgo, Provincia di Cosenza ed Ente Parco - vogliano finalmente e concretamente schierarsi con i veri interessi della popolazione della Valle del Mercure.


Ecco il testo dell'interrogazione:

Nel territorio della Provincia di Cosenza, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, l’ENEL possiede una Centrale Termoelettrica denominata Centrale del Mercure, dismessa e inattiva ormai da molti anni. L’Enel, il 25 09 2001, ha richiesto alla Provincia di Cosenza l’autorizzazione alla riconversione della sezione 2 della Centrale per una potenza prevista di circa 35 Mw (per altro non finalizzata alla distribuzione in loco dell’energia prodotta) e con alimentazione a biomasse. E questo in contrasto con il Protocollo di Intesa per le energie rinnovabili nei parchi, sottoscritto anche dall’ENEL e dal Ministero dell’Ambiente, che prevede per centrali analoghe una potenza massima di 6 Mw. Nell’iter amministrativo necessario per l’attivazione della Centrale si riscontra inoltre: la mancanza della necessaria Valutazione di Incidenza sull’intero ecosistema del Fiume Mercure tributario principale del Fiume Lao; la violazione della Direttiva Comunitaria 92/43/CEE relativa alla tutela delle Zone di Protezione Speciale - ZPS e dei Siti di Interesse Comunitario- SIC; il mancato coinvolgimento di comuni e regioni viciniori come previsto dal D.P.R. 12/04/1996; il mancato rispetto delle prescrizioni sottoscritte con gli Enti concedenti le necessarie autorizzazioni. I lavori di rincoversione hanno determinato grave turbativa e allarme nell’opinione pubblica con la nascita di associazioni e comitati spontanei, che, con la popolazione, si oppongono alla riapertura della Centrale per i prevedibili danni ambientali ed economici che ne deriverebbero e per i connessi rischi per la salute pubblica. Tali preoccupazioni e allarmi appaiano del tutto fondati come dimostrato anche dall’intervento della magistratura che ha posto sotto sequestro parte del territorio dove è allocata la centrale a causa del rinvenimento, in zona, di siti di smaltimento illegale di rifiuti tossici e pericolosi, compreso l’amianto.Tutto ciò premesso, si chiede di sapere se siano stati stanziati fondi UE per la realizzazione del progetto di riattivazione della sezione 2 della Centrale del Mercure.Quali verifiche la Commissione intenda avviare per valutare se il progetto rispetti la normativa comunitaria, in particolare per quanto riguarda la tutela del Parco Nazionale del Pollino in cui ricadrebbe la centrale e degli habitat delle aree SIC e ZPS sottesi della Valle del Lao.Quali iniziative la Commissione intenda adottare per evitare i danni alla salute, all’ambiente e allo sviluppo economico dell’intera area, vocata al turismo e all’agricoltura di qualità, che sarebbero causati dalla entrata in esercizio della Centrale.

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