Ieri sera sei cellulari della polizia sono entrati in piazza Navona per una retata di ambulanti immigrati. Un messaggio per loro e per l'opinione pubblica mondiale.
Ieri sera, 4 agosto 2005, intorno alle 19 alcuni cellulari (sei, secondo le testimonianze) della polizia sono arrivati in piazza Navona, in pieno centro a Roma. Con i manganelli ben in vista, i poliziotti hanno caricato sui blindati i venditori ambulanti che in quel momento lavoravano in piazza, spargendo le merci in vendita sul marciapiede. Diversi agenti in borghese hanno dato man forte ai poliziotti in divisa nel rastrellamento, tanto violento da sconsigliare ai presenti di interferire con le guardie. Tanta gente, tra cui molti turisti, era presente nella piazza a quell'ora, ma nessuno ha reagito durante l'operazione.
Probabilmente, l'operazione rientra nella strategia anti-terrorismo messa in atto, a vari livelli, dalle autorita'. Dal ministro ai questori, con l'aiuto di giornalisti amici, la strategia consiste soprattutto nell'impressionare l'opinione pubblica convincendola che "le istituzioni non stanno con le mani in mano". Per questa strategia, gli immigrati sono il bersaglio piu' facile, perche' piu' indifesi. Lo stesso schema e' stato applicato pochi giorni fa ad Ostia, quando 14 migranti di origine pakistana che si preparavano ad una giornata di lavoro sono stati arrestati con un'irruzione all'alba in un centro sociale. Tutti rilasciati, ovviamente, perche' colpevoli solo di provenire dal Pakistan (il fatto non costituisce reato, per il momento). Ma sui giornali, ancora si favoleggia di un immigrato trattenuto per un presunto attentato anarco-islamico-insurrezionalista di cui nessuno ha memoria: Allam e' grande, e il Messaggero e' il suo profeta.
Per impressionare il pubblico, poi, p.zza Navona offre un palcoscenico ideale. Di questi tempi vacanzieri, un blitz in mezzo ai turisti si trasforma in un messaggio lanciato all'opinione pubblica davvero globale: giapponesi, tedeschi, americani riferiranno in patria della febbrile attivita' securitaria del governo Berlusconi. Dove non arrivano i giornali di regime, arriveranno gli MMS.
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