La buena educación
Nella zona centromeridionale dell'Argentina è nata e cresciuta nell'arco di due settimane un'ondata di occupazioni in diverse Università pubbliche.
Neuquen, Cipolletti, General Roca, Bariloche e infine Viedma, capitale della provincia di Rio Negro; in queste zone gruppi e collettivi studenteschi protestano contro l'offensiva del governo nazionale di Kirchner, che negli ultimi mesi ha intensificato la sua politica di "riforma" delle strutture universitarie.
Il senso dell'azione riformatrice va ricercato principalmente nell'applicazione, attraverso la LES (Legge sull'Educazione Superiore, apporvata nell'era Menem), dei principi contenuti nel documento della Banca Mondiale datato 1993 "lecciones de la experiencia", in riferimento all'educazione superiore nel terzo mondo. Ma cosa avrebbe potuto proporre mai la Banca Mondiale, allora come oggi, se non tagli ai finanziamenti statali nella pubblica istruzione e ricerca di investimenti alternativi in gruppi e strutture private?
I risultati: il governo argentino attualmente spende per ogni studente tre volte meno rispetto a quelli di Messico, Cile, Brasile e Uruguay.
Insieme al taglio degli investimenti pubblici gli studenti contestano il ruolo della CONEAU, una commissione prevista dalla stessa LES e formata da personaggi designati dal parlamento e dal potere esecutivo, oltre a rettori di università pubbliche e private. La CONEAU ha il compito di valorizzare alcune carriere universitarie, ritenenute di "interesse nazionale": quelle maggiormente legate al settore produttivo, alle ingegnerie, ai campi economico-produttivi stretegici. Per altre invece è prevista la riduzione dei "contenuti" (per esempio per l'area politica ed economica) oltre ad una effettiva riduzione del valore dal titolo stesso ottenuto dallo studente.
Un' università su tutte si è opposta negli utlimi mesi all'applicazione della LES: la Università Nazionale del Comahue di Neuquen, città che negli utlimi anni ha vissuto momenti di forte tensione sociale e di grandi mobilitazioni popolari in appoggio agli operai della fabbrica Zanon. Oggi gli studenti resistono e proseguono l'occupazione della sede centrale dell'università e di diverse altre facoltà, nonostante la repressione da parte di polizia e istituzioni locali e la rottura del tavolo di trattative con il rettorato.
Scrivono dall'occupazione di Neuquen: "Sappiamo tutti che un fiore non fa primavera e che non basta dire no. Dobbiamo costurire la nostra proposta alternativa, che vada oltre l'occupazione e che superi il concetto di autonomia universitaria e del titolo professionale che ogni studente ottiene per poi giocare il suo ruolo nell'ambito del mercato del lavoro. Partiremo dall'università e dalle forme di studio per costuire il nostro modello alternativo di società.
Audio dall'occupazione di Comahue: 1
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