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PALESTINA |
28/02/2006 |
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Prendi i soldi e occupa
Dal 17 febbraio è in corso un'offensiva militare da parte dell'IOF (Israeli Occupation Forces) a Nablus, in modo particolare nel campo profughi di Balata.
"Lo Stato d'Israele, già resosi responsabile dell'assassinio di 41 Palestinesi
dall'inizio del 2006, ha persino decretato il blocco dei fondi da destinare all'Autorita' nazionale palestinese (Anp).
Un simile gesto equivale ad un vero e proprio furto ai danni del popolo palestinese. Tali fondi, che ammontano a oltre 50 milioni di Euro mensili, provengono dalle riscossioni delle entrate doganali, che le autorità israeliane percepiscono per conto dell'amministrazione palestinese. Israele detiene, infatti, l'impegno a fine mese di riversare l'importo accumulato nelle casse dell'ANP. Quei soldi appartengono di diritto al popolo palestinese e il fatto che vengano raccolti ai transiti di frontiera da Israele, che per di piu' ne trattiene una percentuale per finanziare le operazioni militari, rappresenta la prova evidente dello stato di occupazione in cui si trova la Palestina.
Intanto l'invasione israeliana si è fatta sempre più aspra, tanto che il Medical
Relief (UPMRC) ha rilasciato un comunicato sull'invasione di Balata, sottolineando come l'offensiva attuale da parte dell'IOF miri anche a colpire squadre di primo soccorso, gli internazionali e i giornalisti presenti nel campo profughi, violando, come al solito, la Quarta Convenzione di Ginevra.. Stessa sorte sta toccando agli Anarchici contro il muro a agli attivisti che continuano a lottare contro la costruzione del Muro dell'Apartheid.
Tuttavia il premier ad interim israeliano Ehud Olmert, con chiari obiettivi elettorali, ha dichiarato fiero "Abbiamo colpito a Nablus, la settimana scorsa a Gaza e prima a Jenin, e continueremo a farlo in tutti i posti, con tutta la nostra forza e senza perdono".
Aggiornamenti:
14.03 L'esercito israeliano assalta il carcere di Gerico
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2 Luglio - 5 Agosto Freedom Summer 2006
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BOICOTTA COCA COLA |
01/03/2005 |
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Un Natale senza Coca Cola
Come in ogni edizione delle Olimpiadi anche per Torino 2006 Coca Coca è uno degli sponsor ufficiali. Da anni la Coca Cola è oggetto di boicottaggio da parte di milioni di persone in tutto il mondo per la sua politica antisindacale in Colombia che ha portato addirittura all'eliminazione fisica di alcuni dirigenti sindacali del Sinaltrainal.
Spegnendo torce olimpiche e protestando contro la TAV è la nuova campagna lanciata dalla REBOC che nelle prossime settimane attraverserà l’Italia.Le contestazioni, iniziate il 7 dicembre a Roma contro la TORCIA OLIMPICA e sponsor criminali, si saldano in un insieme di iniziative in tante città Italiane, affinché sia chiaro a tutti che il simbolo dei cinque cerchi nasconde biechi interessi economici e politiche assassine portate avanti da anni dalla Coca Cola.
Info su No coca cola e sulla torcia olimpica.
Spot no coca cola
Video: "murdered Coca-Cola unionists in Colombia"
17 dicembre: Roma
12-17 dicembre: Toscana
14 dicembre: Empoli - Uova e petardi contro la Coca Cola nonostante la piazza vietata
20 dicembre: Cagliari
13 gennaio 2006: Bologna
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ECUADOR CONTRO IL TLC |
11/26/2005 |
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el TLC no pasara'!
Mentre Quito é
invasa da 6000 indigeni della Conaie che protestano
pacificamente (e minacciano di continuare a farlo per settimane) contro
il Trattato del Libero Commercio e la compagnia petrolifera
Occidental, a sostegno della nascita di un'assemblea costituente con
pieni poteri e senza l'ingerenza dei partiti, a Los Rios
accadono di nuovo fatti gravi, dopo quelli inumani dello sgombero di
settembre scorso di una comunità contadina di Palenque. In
quell’occasione la polizia buttò giù case e scuole con bulldozer senza
preoccuparsi che tali edifici fossero occupati da gente indifesa.
Da martedì 15 novembre é in corso una nuova ondata di proteste delle
comunità locali di Buona Fé della provincia di Los Rios, nella regione
costiera dell’Ecuador, contro la costruzione della Represa
Baba.
Protesta che ha coinvolto numerose comunità locali, urbane e rurali e
che é stata promossa dalla Coordinadora para la defensa de la vida y la naturaleza de la Cuenca
Baja del Rio Guyas.
Così mercoledi 16 novembre mentre la polizia reprimeva violentemente
la popolazione a Quito, faceva lo stesso con quella di Patricia
Pilar.
Il bilancio è di 29 persone arrestate, tra cui due minori, di cui ad
oggi solo tre sono state liberate; sgombero forzato dei blocchi
stradali; gas lacrimogeni lanciati da terra e dall’aria, anche
direttamente dentro le abitazioni dove la gente cercava di rifugiarsi,
e violenza indiscriminata nelle vie del paesetto fino a che non é
arrivata la televisione a filmare.
Intanto a Quito mercoledi 22 è stata nuovamente assaltata
la sede della CONAIE
L'iniziativa è tanto più allarmante se si considera lo stato d'allerta
in atto in questo momento in Ecuador, dopo che il presidente Alfredo
Palacio, subentrato a Lucio Gutierrez, costretto alla fuga proprio
dalla fermezza dei movimenti degli indigeni quechua del suo paese, sta
per raggiungere Washington per incontrare il presidente nordamericano
Bush. Il governo nordamericano spinge per l'ingresso dell'Ecuador
nell'ALCA e nel Trattato di Libero Commercio, che quasi tutti i paesi latinoamericani
stanno
invece rifiutando, ritenendolo l'espressione più estrema di un
nuovo colonialismo.
info--> Indy Ecuador - CRIC
Approfondimenti: Blanca Chancoso a Roma [audio]
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III Incontro dei popoli americani |
10/24/2005 |
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El palacio y la calle
4 e 5 novembre, una Mar del Plata accogliente, sud dell'Argentina: 34 presidenti del continente americano, di cui ormai non fa più parte l'isola di Cuba, si riuniranno nel IV Incontro delle Americhe.
I maggiori reponsabili, o i loro fieri successori, del saccheggio del continente latinoamericano registreranno i progressi fatti in materia di neoliberismo selvaggio e politiche di privatizzazione che creano povertà e disuguaglianza sociale tra i popoli del sud del continente. A capo dei 34, i rappresentanti statunitensi e i tanti governi fantoccio e organismi internazionali che seguono supini.
Ripudio, resistenza, costruzione di politiche alternative al neoliberismo, difesa della biodiversità e del diritto alla vita dei
popoli originari: dal 1 novembre, in una Mar del Plata blindata, sarà invece l'America dei movimenti sociali, della diversità sessuale e culturale, che si riunirà nel Terzo Incontro dei Popoli Americani.
Di fronte all'arroganza dei potenti, migliaia di uomini e donne proseguiranno nel percorso di mobilitazione e opposizione al progetto annessionista dell' Alca e all'imposizione del Trattato di Libero Commercio.
Assemblee, cortei e attività culturali autogestite durante le quali si proverà a dare una risposta immediata alle rivendicazioni dei popoli, riuniti non in un controvertice ma nell'espressione più evidente dell'altra faccia del continente americano.
[ LINKS UTILI ] :| Indymedia Argentina | Rebelion | Rete noALCA | Forum radio comunitarie | Prensadefrente | SPOT antiBush |
CALENDARIO MOBILITAZIONI : Generale | Programma della Cumbre | Marcia antiBush
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