Venerdì 20 luglio 2001 a Genova un carabiniere spara alla testa di Carlo Giuliani e lo uccide. Carlo era in piazza Alimonda col corteo partito dallo stadio Carlini.
Un giovane carabiniere di leva, Mario Placanica, è accusato di avere
sparato e ucciso, per legittima difesa, mentre era a bordo di un Defender che
in quel momento alcune persone stavano assalendo.
Questa storia apparentemente semplice ha fatto il giro del mondo.
E’ stata filmata, fotografata, raccontata, messa a verbale.
Eppure non persuade.
Perchè uno sparuto drappello di una cinquantina di carabinieri carica di lato un corteo di migliaia di persone per spezzarlo?
Quali sono le regole di ingaggio del personale che e' stato addestrato da specialisti
militari?
Perchè si è sparato cosi' tanto da parte della polizia e dei cc
in quella giornata?
Perchè il corteo viene caricato quando è ancora nel percorso autorizzato?
Cosa accadde realmente a Genova in quei giorni?
Quante linee di comando esistevano e con quali poteri?
Sono domande che attendono risposta.
Le massime cariche delle forze dell'ordine e dello stato sono coinvolte nella
piu' grave sospensione dei diritti democratici avvenuta in Europa da moltissimi
anni a questa parte. La vergogna di Bolzaneto e della Diaz, delle pallottole
contro un corteo disarmato, delle umiliazioni e torture subite da cittadini europei
inermi e prigionieri sono ancora ben conficcate nella memoria di chi ha vissuto
quei giorni.
Il contesto, le ragioni e i fatti devono essere chiariti, per impedire che questo
riaccada.
Dei due protagonisti, Carlo Giuliani e Mario Placanica, è stato detto
moltissimo.
Ma della catena di comando, degli ordini, dei veri responsabili nessuno ha parlato.
Nulla era stato detto, ad esempio, del tenente colonnello
Truglio, del capitano Cappello, del colonnello Leso, tutti ufficiali paracadutisti
del Tuscania e diretti superiori di Placanica in P.zza Alimonda.
L'omicidio di Carlo Giuliani non è che un episodio che era ed è
impossibile capire staccandolo dal contesto in cui è avvenuto. Separando
l'esecuzione di ordini dalla loro promanazione e dall'addestramento.
Poi qualcuno ha cominciato a farsi, e a fare, domande.
Primi fra tutti i parenti di Carlo: Haidi, Giuliano, Elena e Fabrizio, che pretendono
giustizia. Ovvero un processo. Con loro gli amici di Carletto, il Comitato piazza
Giuliani e tutti gli altri. Un meccanismo spontaneo si era messo in moto. Molte
di queste domande hanno preso la forma di una controinchiesta nel lavoro di
indagine giornalistica fatto da alcuni, e altri si sono aggiunti quando le domande
hanno cominciato a circolare in Indymedia e in rete, quando è stato chiaro che la cosa più importante non era sapere
perché e come un ragazzo era stato ucciso con un colpo in testa alle
cinque e mezza di un pomeriggio genovese, ma salvare per l'ennesima volta reputazione
e gradi di qualche alto ufficiale di un corpo militare dal luminoso futuro e
dal vergognoso passato.
Questo sito, nato dall'aggregazione spontanea di molti tra coloro che hanno
seguito gli sviluppi delle inchieste ufficiali e delle controinchieste, cerca
di ricostruire i fatti e il contesto in cui questi sono avvenuti.
Senza altri scopi che non siano verità e giustizia per Carlo Giuliani
e per tutti quelli che erano in piazza con lui.
Pillola Rossa non ha nulla da sostenere se non la volontà di giustizia
e di verità .
Pillola Rossa è piena di domande e non ha tesi preconfezionate da dimostrare.
Pillola Rossa è uno strumento collettivo, che punta a scoprire la coltre
di omertà e menzogne che ancora circonda l’omicidio di Carlo Giuliani.
Pillola rossa è un’inchiesta virale e a sorgenti aperti: in questo sito si trovano le prime
controinchieste, i documenti, le ipotesi, la rassegna stampa che riguardano
una pagina buia della nostra storia, ancora tutta da scrivere.
Pillola rossa è aperta al contributo di chiunque: attivisti, testimoni,
fotografi, giornalisti, giuristi, esperti vari, cittadini.
Pillola rossa è un appello, perchè con il contributo di tutti
si possa finalmente trovare risposta alla domanda più importante, la
domanda di verità e giustizia per Carlo Giuliani e per tutti noi.
Non avremo pace fino al quel momento, non avranno pace.
Lo staff di Pillola Rossa