#machetilamenti – Lavorare senza essere pagati non è quello che ti aspetti soprattutto quando il tuo datore di lavoro è lo Stato Italiano. Da settembre 2015 ho iniziato a fare supplenze nelle scuole elementari di Bergamo. Ho iniziato con supplenze brevi di un giorno o al massimo tre, infine a metà ottobre sono stata chiamata da una scuola dove mi chiedevano una supplenza di tre mesi.
Che fortuna pensavo…
Aavevo bisogno di lavorare, stavo finendo i soldi e faticavo a pagare l’affitto. Le ore che mi hanno assegnato sono molte.
Che fortuna pensavo…
Quindi l’impegno che ci ho messo e continuo a metterci è molto. È un lavoro appagante soddisfacente e molto stimolante, richiede la massima attenzione e la massima dedizione. Durante il primo mese di supplenza in questa scuola conosco una ragazza anche lei supplente come me, ha qualche anno in più e da più tempo fa questo lavoro, quindi la prendo come punto di riferimento e iniziamo a conoscerci.
Finisce il mese di novembre e cosi bisogna pagare un altro mese d’affitto. Vado in banca prelevo i soldi e scopro che il mio conto è completamente prosciugato. Lo stipendio di settembre e di ottobre non è arrivato. Allarmata chiamo la scuola chiedendo spiegazioni: ”Il ministero ha modificato le modalità di pagamento dei supplenti: le scuole inseriscono i dati dei contratti in un sistema informatico e sarà direttamente il ministero dell’Economia a pagare i supplenti. La scuola non può fare niente“ ecco cosa mi risponde la segreteria. Allora chiamo la mia collega e scopro che anche lei è nella mia stessa situazione. Indagando sempre più a fondo viene fuori che la situazione è uguale per tutti in tutta Italia. A Dicembre per la maggior parte dei supplenti d’istituto ancora non è stato pagato nessuno stipendio partire da Settembre 2015.
Mi ritrovo quindi a chiedere un prestito ai miei genitori per riuscire a pagare l’affitto nella speranza che lo stipendio arrivi velocemente.
Che fortuna pensavo…