Bergamo – Una moratoria urgente sugli sfratti e le residenze: queste le richieste del sindacato As.I.A. durante il presidio di oggi alle 18; gli occupanti denunciano il silenzio da parte del prefetto per quanto riguarda la richiesta di residenza nella palazzina occupata di via Monte Grigna 11 a Celadina.
Le residenze erano state rifiutate sia nel 2014, dall’allora sindaco Tentorio, che quest’anno da Gori, in entrambi i casi a causa dell’articolo 5 del Piano casa,che vieta di concedere residenza a chi vive in occupazione. Il sindacato aveva già ottenuto in precedenza un incontro per parlare con l’assessore all’anagrafe Angeloni, mentre sia quello all’edilizia Valesini che il sindaco Gori non si erano presentati.
Anche in quell’occasione, il diniego era stato motivato con l’occupazione, ribadendo la possibilità di iscrizione all’anagrafe del comune di ultima residenza. Dal punto di vista legale, però, la questione non è così chiara come potrebbe sembrare: l’esigenza statale di controllo sul territorio –che si esplica nei servizi dell’anagrafe- e i diritti derivanti dalla residenza (in particolare istruzione ed assistenza medica) sono sanciti dalla Costituzione e dunque prioritari rispetto al Piano casa.
A conferma è giunta la nota ministeriale del 24 Febbraio 2015, che afferma anche per chi è in occupazione, similmente a chi è senza fissa dimora, la necessità di iscrizione all’anagrafe “per domicilio”, nel comune interessato. Nonostante la richiesta di un incontro chiarificatore, la prefettura continua a tacere.
Il sindacato Asia, però, non si dà per vinto e coglie l’occasione per rilanciare la manifestazione del 23 maggio a Bergamo, che oltre alle residenze e alla moratoria sugli sfratti chiederà l’incremento degli alloggi pubblici, molti dei quali sono stati di recente inseriti nel piano di alienazione del comune.