Bergamo – A causa del mancato incontro tra sindacati e Confindustria il presidio di ieri pomeriggio, preceduto da 4 ore di sciopero, è stato spostato di fronte alla sede di Italcementi. Qui si sono concentrati circa 200 lavoratori e i rappresentanti delle sigle sindacali confederali hanno tenuto un breve discorso in cui chiedevano risposte da parte del gruppo Heidelberg e dalle istituzioni, affiancati dall’RSU della cementeria di Calusco che ha energicamente sottolineato la propria linea, cioè la difesa dei posti di lavoro in vista di quella che, a quanto si dice, potrebbe essere la sorte della cementeria, che rischia di essere chiusa.
Alcuni lavoratori presenti hanno fatto notare che verso le undici di mattina l’azienda ha inviato una mail a ciascun dipendente , invitando ad un incontro “a quattr’occhi” nella giornata di Mercoledì 23, durante il quale i lavoratori, riuniti per gruppi, si vedranno spiegare la situazione da parte dei vertici aziendali. Nel raccontarlo è emersa una marcata irritazione, poiché fino ad ora Carlo Pesenti non si è scomodato per un incontro con i lavoratori e solo in vista di una seppur tardiva mobilitazione si decide a concedere delle spiegazioni, ovviamente filtrate dal proprio punto di vista che già si prevede mistificatorio e inconcludente per quanto riguarda la sorte di numerosi futuri licenziati.
Sono stati inoltre esposti dei cartelli recanti scritte quali “3 milioni di euro per 6 manager”; negli ultimi giorni è stato pubblicato un file nel server pubblico della sede centrale di Italcementi che rivela numerose buone uscite, non è certo se per errore o per solidarietà anonima interna all’azienda. Questi 6 milioni di euro risultano un dato alquanto impressionante se teniamo conto delle trattative in corso che cercano di stabilire future buone uscite ai dipendenti ostacolate dall’ostracismo aziendale e da una scarsa organizzazione da parte dei sindacati. Questa sproporzione è sintetizzata chiarissimamente da un cartello presente in piazza: “1.600.000 dirigente, 40.000 dipendente”.
È recente l’elezione di cinque RSU presso la sede C.T.G., che nel poco tempo a loro disposizione hanno intentato trattative più chiare e lungimiranti ma che rischiano di cadere nel vuoto. Anche la sorte del Centro Tecnico è messa a rischio poiché, come dichiarato da Heidelberg, una parte delle funzioni che svolge verrà trasferita in Germania. Da Via Madonna della Neve il corteo si è poi diretto di fronte al Comune, dove è stato richiesto ed ottenuto un incontro con i vertici della regione Lombardia e con il sindaco Gori. Al termine della riunione si sono ottenuti una serie di punti d’incontro tra rappresentanze sindacali e istituzioni che hanno pattuito quanto segue:
- un’ interpellanza al consiglio regionale e a Maroni per poter fissare un incontro con il CEO di Heidelberg
- la costituzione di un tavolo di confronto provinciale tra istituzioni e sindacati per organizzare la gestione degli esuberi
- la discussione dei criteri oggettivi riguardanti le integrazioni, partendo da un incontro con l’azienda stessa
Appare ormai chiaro ai dipendenti di Italcementi come Carlo Pesenti si sia impegnato a lasciare l’azienda in mano al gruppo tedesco effettuando nel modo più oscuro e distaccato il piano di ristrutturazione richiesto, consegnando il pacchetto completo alla tedesca Heidelberg. Ora si resta in attesa del 31 Marzo, data in cui avverrà il prossimo incontro tra i due gruppi.
La pazienza dei lavoratori sembra scemata rispetto ai mesi scorsi e non si escludono mobilitazioni e scioperi in vista di nuovi accordi.