Bergamo – Ieri mattina si è svolto un altro sciopero alla Sda di Stezzano degli autisti e dei facchini iscritti al S.I. Cobas. Il motivo? Ottenere il reintegro di un collega licenziato nella filiale di Piacenza. È stata proprio questa la particolarità della giornata di lotta: non solo i lavoratori di Bergamo hanno incrociato le braccia, ma anche quelli di altre città del nord Italia, come Novara, Parma e ovviamente Piacenza.
La mobilitazione nazionale ha costretto in mattinata l’azienda al reintegro del lavoratore: un licenziamento che sapeva tanto di politico e poco di oggettivo. Ma non è la prima volta che alla Sda (e in generale nel mondo della logistica) i lavoratori iscritti ai sindacati di base più conflittuali si ritrovano ad avere un “trattamento” ad hoc per le mobilitazioni e la conflittualità che esprimono sul posto di lavoro.
Proprio l’unione dei lavoratori a livello nazionale è stata la chiave di vittoria di questa vertenza: ormai da tempo i sindacati più conflittuali riescono ad aggregare sempre di più e ad organizzare mobilitazioni che danneggiano la produzione dell’azienda interessata.
Sempre in quest’ottica, venerdì 18 marzo è stato indetto dai sindacati S.I. Cobas, Cub e ASI/AIT uno sciopero generale di tutte le categorie contro la guerra e gli interventi militari all’estero, il Jobs Act e l’abolizione dell’articolo 18, il blocco dei contratti pubblici e privati e il testo unico sulla rappresentanza sindacale.