Zingonia – Sono stati in primis i cittadini di Zingonia a contestare il presidio indetto ieri sera da Forza Nuova in piazza affari. Il partito fascista intendeva denunciare il degrado e l’alto tasso di criminalità del posto, in seguito all’episodio di violenza verificatosi settimana scorsa per mano di un quindicenne marocchino. Fomentando un’inconcludente guerra tra poveri al solo scopo di tirare acqua al proprio mulino, non avevano calcolato però la presenza di chi alle loro logiche si oppone quotidianamente. L’odio razziale e il sessismo di cui si sono fatti forti hanno cozzato inevitabilmente contro il muro di solidarietà eretto da chi non è d’accordo con loro: è stato impedito il controllo della piazza e il presidio di Forza Nuova, di fatto, non è avvenuto. Inesistenti i contenuti e inconsistente la partecipazione, si è dimostrato un flop sotto ogni aspetto.
Il presidio ha voluto sfruttare i recenti fatti avvenuti in Francia, a Parigi, la cui influenza mediatica ha avuto come conseguenza un’ignorante islamofobia, portata avanti con imbarazzante decisione da partiti come appunto Forza Nuova e anche Lega Nord. Il solo scopo era quello di instaurare un clima di paura del diverso, di “caccia al terrorista”, ma una buona parte del quartiere e della città di Bergamo ha ribadito la propria contrarietà a questo genere di giochi utilizzati dai partiti, e si è dimostrata solidale alle voci dei cittadini che abitano Zingonia, contro il populismo e la propaganda politica dell’estrema destra.
La situazione in cui verte Zingonia è innegabilmente complessa e soggetta a facili critiche da parte di soggetti come quelli che ieri sera volevano presidiare in piazza affari; per questo motivo è stata rilevante la partecipazione attiva dei cittadini e anche dei membri del Comitato degli abitanti delle torri, attivo da diverso tempo a Zingonia: con la loro presenza hanno dimostrato infatti di volersi opporre a quelle che volevano essere dinamiche di controllo basate sull’intolleranza, ricordando che la riqualificazione del territorio non ha nulla a che vedere con discriminazioni razziali di alcun genere.
Rimane comunque indiscutibile l’immobilità delle istituzioni riguardo al tema della riqualificazione. Anzi, come testimoniano gli abitanti della zona, l’abbandono del territorio è pensato e concepito come pretesto per abbattere le torri e promettere così un nuovo inizio. Da una parte il tema della sicurezza come baluardo e dall’altra i fatti che ne dimostrano la sua pura strumentalizzazione. Nonostante tutto ieri sera Zingonia l’ha dimostrato: la totale mancanza della politica istituzionale non fermerà la vera riqualificazione degli abitanti che si opporranno agli sciacalli di turno per non essere considerati come bersagli da propaganda, ma come cittadini che vogliono un futuro migliore.