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No alla trappola del debito - seminario

Parma, il 26 e 27 ottobre, al Centro Bizzozzero, seminario nazionale

"No alla trappola del debito: se il debito è pubblico, tutti dobbiamo poter decidere!"

In nome del tanto sbandierato obbligo a ripianare il debito pubblico i governi europei hanno scaricato sui loro cittadini raffiche di tasse, tagli della spesa pubblica, privatizzazione dei beni comuni, precarizzazione, disoccupazione.
Gli effetti sono gli oltre quaranta milioni di poveri nel vecchio continente, di cui un italiano su quattro nel nostro paese.
Il rischio povertà investe ceti nel passato garantiti e lambisce col suo carico di sofferenza e abbrutimento intere famiglie, colpendo i ceti più poveri e all'interno di essi le fasce più povere, rappresentate dagli anziani e dai giovani, che stentano a sopravvivere, ad avere un tetto sotto cui abitare, un lavoro o una pensione che rendano le persone dignitosamente autonome.
Il debito è una trappola, che è servita a prelevare sempre maggiori risorse dai ceti meno abbienti e dal patrimonio pubblico per trasferirle al grande capitale, insomma a rendere la maggior parte della popolazione più povera, meno garantita, privata dei diritti fondamentali, e ad arricchire ulteriormente i ceti parassitari, i tesoretti che godono di maggiori rendite, patrimoni, esenzioni fiscali.

Il debito è alimentato proprio dalla grande finanza, con la complicità dei governi ad essa asserviti e degli enti locali, che sono allo stesso tempo vittime e carnefici di questo vasto piano di spoliazione di massa.
Stanno montando nel paese e fuori da esso forti ondate di protesta, volte a denunciare i contorni di un sistema di potere sempre più iniquo, che si rafforza in virtù di privatizzazioni, delocalizzazioni, deindustrializzazioni, riforme del lavoro e delle pensioni, che antepongono gli interessi di pochi alla dignità della moltitudine.
Si rende necessario che i cittadini si riapproprino della capacità di determinare le scelte politiche ed economiche, di impedire la sottrazione dei beni comuni, di rimettere al centro delle iniziative la domanda di redistribuzione della ricchezza e di difesa dell'interesse pubblico.
Gruppi e i movimenti sorti ovunque nel nostro paese per denunciare il debito stanno svolgendo un'importante opera di smascheramento della sua origine e della sua natura, e di contrasto nei confronti dei piani di accaparramento delle risorse, dei beni, del patrimonio che appartengono alla comunità, giustificati dalle regole del mercato, dalle sue compatibilità, al cui altare vengono immolati i diritti di tutti.
Gruppi di audit sul debito si danno appuntamento a Parma, il 26 e 27 ottobre, al Centro Bizzozzero, per ragionare sulle esperienze compiute sinora ed individuare strategie comuni, che, a partire dal rifiuto del debito e delle politiche di austerithy fatte pagare alla popolazione, individuino una piattaforma di obiettivi, capace di capitalizzare il contributo di esperienze e di analisi dei gruppi, movimenti, operanti sul territorio, in vista della creazione di iniziative politiche sempre più coordinate e unitarie.

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